Il mistero è tale perché resta nascosto alla conoscenza. La verità, infatti, può solo essere intuita e, per Grazia, creduta. È ciò che oggi Gesù cerca di farci capire spiegando il regno di Dio. Gettato il seme, (annunciato il Vangelo) dobbiamo solo attendere che la terra (donne e uomini) l’accolgono. Poi, il seme metterà radici, crescerà lo stelo e alla fine ecco la spiga di grano. Così accade per la buona notizia che se accolta prende dimora dentro di noi e crescerà portando altro frutto nel tempo stabilito. Non c’è nulla da controllare e guidare. La Parola accolta troverà la propria libera strada per crescere, fortificarsi e portare frutto. Purtroppo ci sono persone che, invece, vogliono controllare e guidare credendo che questo sia un loro compito. In realtà sono persone che hanno il solo desiderio (forse nascosto a loro stessi) di dominare credendosi migliori.
Oggi ci chiediamo se noi abbiamo accolto la Parola e se l’abbiamo fatta crescere.
Franca e Vincenzo osb-cam ♥️
Dal Vangelo secondo Marco
Mc 4,26-34
In quel tempo, Gesù diceva [alla folla]: «Così è il regno di Dio: come un uomo che getta il seme sul terreno; dorma o vegli, di notte o di giorno, il seme germoglia e cresce. Come, egli stesso non lo sa. Il terreno produce spontaneamente prima lo stelo, poi la spiga, poi il chicco pieno nella spiga; e quando il frutto è maturo, subito egli manda la falce, perché è arrivata la mietitura».
Diceva: «A che cosa possiamo paragonare il regno di Dio o con quale parabola possiamo descriverlo? È come un granello di senape che, quando viene seminato sul terreno, è il più piccolo di tutti i semi che sono sul terreno; ma, quando viene seminato, cresce e diventa più grande di tutte le piante dell’orto e fa rami così grandi che gli uccelli del cielo possono fare il nido alla sua ombra».
Con molte parabole dello stesso genere annunciava loro la Parola, come potevano intendere. Senza parabole non parlava loro ma, in privato, ai suoi discepoli spiegava ogni cosa.
Parola del Signore