Questi è il figlio mio: ascoltatelo

Nonostante ogni sforzo non riusciamo a capire e non abbiamo risposte. Come Pietro, Giacomo e Giovanni abbiamo bisogno di una luce che ci spieghi e ci offra il senso di quanto accade intorno a noi. Abbiamo bisogno di credere e di avere fede.

Il vangelo di oggi ci mostra qualcosa di straordinario e di bello, ci lascia stupiti e per vivere abbiamo davvero bisogno di stupirci, di meravigliarci, di qualcosa che ci rapisce l’attenzione.

Se ci pensiamo bene questa è la Fede: una disponibilità a stupirci perché l’inverosimile si sta realizzando, l’incredibile si mostra e la speranza si realizza. Oggi siamo invitati a guardare il volto di Gesù trasfigurato e a restare incantati come quando, nella realtà, accadono fatti straordinari e che aprono strade nuove nella nostra vita o in quella di persone che ci sono molto care.

Come tutto ciò accade noi non lo sappiamo spiegare ma può accadere davvero e dobbiamo crederci, dobbiamo avere fiducia in un Dio che non ci abbandona.

Siamo, infatti, cercatori di luce e ad aiutarci in questa ricerca c’è sempre un inviato di Dio che agisce per suo conto e che ci spiana la strada.

Noi ci crediamo e anche tu, se vuoi, appartieni a questa storia d’amore. C’è una goccia di luce nascosta nel cuore di ogni uomo. Una luce che condivisa realizza l’impossibile.

Franca e Vincenzo osb-cam ♥️

Dal Vangelo secondo Marco
Mc 9,2-13

In quel tempo, Gesù prese con sé Pietro, Giacomo e Giovanni e li condusse su un alto monte, in disparte, loro soli. Fu trasfigurato davanti a loro e le sue vesti divennero splendenti, bianchissime: nessun lavandaio sulla terra potrebbe renderle così bianche. E apparve loro Elìa con Mosè e conversavano con Gesù.
Prendendo la parola, Pietro disse a Gesù: «Rabbì, è bello per noi essere qui; facciamo tre capanne, una per te, una per Mosè e una per Elìa». Non sapeva infatti che cosa dire, perché erano spaventati.
Venne una nube che li coprì con la sua ombra e dalla nube uscì una voce: «Questi è il Figlio mio, l’amato: ascoltatelo!». E improvvisamente, guardandosi attorno, non videro più nessuno, se non Gesù solo, con loro.

Mentre scendevano dal monte, ordinò loro di non raccontare ad alcuno ciò che avevano visto, se non dopo che il Figlio dell’uomo fosse risorto dai morti. Ed essi tennero fra loro la cosa, chiedendosi che cosa volesse dire risorgere dai morti.
E lo interrogavano: «Perché gli scribi dicono che prima deve venire Elìa?». Egli rispose loro: «Sì, prima viene Elìa e ristabilisce ogni cosa; ma, come sta scritto del Figlio dell’uomo? Che deve soffrire molto ed essere disprezzato. Io però vi dico che Elìa è già venuto e gli hanno fatto quello che hanno voluto, come sta scritto di lui».

Parola del Signore.

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