Abbi pietà di me peccatore

Due uomini salgono in alto per pregare. Entrano nel luogo e, il primo prega mettendosi in mostra ed esaltando ciò che fa. Egli davvero rispetta tutte le norme eppure c’è qualcosa che non va; il secondo, resta in disparte e con grande umiltà si dichiara peccatore e chiede pietà.

La scena del vangelo di oggi non ne parla ma a pensarci bene in quello stesso luogo ci siamo anche noi e anche noi dobbiamo cercarci un posticino. Dove ci mettiamo? Quale posto ci scegliamo? E da dove stiamo cosa vediamo? Ed ora che cosa possiamo e vogliamo dire di noi al Signore? Con quali parole vogliamo e possiamo parlare di noi a Maria?

Proviamo a farlo adesso. Sarà una buona occasione per un esame di coscienza in questa Quaresima e … chissà!

Franca e Vincenzo osb-cam ❤️

Dal Vangelo secondo Luca
Lc 18,9-14
 
In quel tempo, Gesù disse ancora questa parabola per alcuni che avevano l’intima presunzione di essere giusti e disprezzavano gli altri:
«Due uomini salirono al tempio a pregare: uno era fariseo e l’altro pubblicano.
Il fariseo, stando in piedi, pregava così tra sé: “O Dio, ti ringrazio perché non sono come gli altri uomini, ladri, ingiusti, adùlteri, e neppure come questo pubblicano. Digiuno due volte alla settimana e pago le decime di tutto quello che possiedo”.
Il pubblicano invece, fermatosi a distanza, non osava nemmeno alzare gli occhi al cielo, ma si batteva il petto dicendo: “O Dio, abbi pietà di me peccatore”.
Io vi dico: questi, a differenza dell’altro, tornò a casa sua giustificato, perché chiunque si esalta sarà umiliato, chi invece si umilia sarà esaltato».

Parola del Signore.

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