Gesù l’uomo che spera e lotta con noi

Ognuno di noi si è fatta una propria idea di Gesù. Lo abbiamo modellato secondo i nostri desideri e lo vogliamo secondo i nostri comodi. Quando la sua immagine reale non corrisponde alla nostra cerchiamo di trovare ragioni per affermare i nostri desideri e cioè i nostri comodi. In buona sostanza non accettiamo e non accogliamo il Figlio di Dio per come è. A noi piace che egli sia una sorta di supereroe e ce lo dipingiamo come un “pronto intervento”. Gesù, invece, è altro, totalmente altro. Egli è il principe degli umili, il modello dei semplici che in profondità sanno leggere e offrire visioni e ragioni di senso; egli è colui il quale ci dà motivazioni forti per vivere e per accettare le sconfitte. Gesù è anche l’uomo capace di vivere sopportando e accogliendo i malvagi con un sorriso di pace; egli sa accarezzare le spine senza mostrare il dolore e amare senza chiedere di essere ricambiato. Gesù è l’uomo capace di resistere alle avversità, di soffrire guardando in faccia chi lo perseguita; egli è l’uomo che spera anche quando la speranza sembra mancare. Gesù è il modello di vita che a noi non piace e non vogliamo vivere. Noi ci siamo costruiti un altro Gesù. Il nostro è forte, vincente e capace di intervenire dove noi non arriviamo. Forse è arrivato il momento di essere capaci di stare con i piedi per terra e aprire gli occhi. Gesù allora sarà nostro compagno di viaggio: gioirà con noi e soffrirà con noi e sarà al nostro fianco per sostenerci nelle fatiche quotidiane che non mancheranno. Occhio allora, guardiamo oltre la gabbia nella quale ci siamo messi, scopriamo, senza paura, cosa c’è oltre la nebbia che ci nasconde la verità e decidiamo di essere amici veri di Gesù che, non fa magie, ma lotta con noi e spera con noi.

Franca e Vincenzo osb-cam ❤️

Dal Vangelo secondo Giovanni
Gv 7,1-2.10.25-30
 
In quel tempo, Gesù se ne andava per la Galilea; infatti non voleva più percorrere la Giudea, perché i Giudei cercavano di ucciderlo.
Si avvicinava intanto la festa dei Giudei, quella delle Capanne. Quando i suoi fratelli salirono per la festa, vi salì anche lui: non apertamente, ma quasi  di nascosto.
Alcuni abitanti di Gerusalemme dicevano: «Non è costui quello che cercano di uccidere? Ecco, egli parla liberamente, eppure non gli dicono nulla. I capi hanno forse riconosciuto davvero che egli è il Cristo? Ma costui sappiamo di dov’è; il Cristo invece, quando verrà, nessuno saprà di dove sia». Gesù allora, mentre insegnava nel tempio, esclamò: «Certo, voi mi conoscete e sapete di dove sono. Eppure non sono venuto da me stesso, ma chi mi ha mandato è veritiero, e voi non lo conoscete. Io lo conosco, perché vengo da lui ed egli mi ha mandato».
Cercarono allora di arrestarlo, ma nessuno riuscì a mettere le mani su di lui, perché non era ancora giunta la sua ora.

Parola del Signore.

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