Oggi ricordiamo i santi Aquila e Priscilla

Qualche anno fa, in questo stesso giorno, nel Monastero di Sant’Antonio Abate sull’Aventino, abbiamo prestato il nostro “giuramento” quali oblati. È stato un momento molto importante e significativo del nostro pellegrinaggio che chiudeva un cammino di conoscenza e di formazione e ne apriva uno diverso di maggiore impegno, fedeltà e testimonianza.

La badessa madre Michela e le monache insieme a don Innocenzo Gargano ci accoglievano e noi accettavamo una relazione stabile con loro. Tutto questo avveniva nel giorno nel quale la Chiesa ci fa fare memoria dei Santi Aquila e Priscilla, collaboratori di San Paolo. Questa coppia mise a disposizione dell’Apostolo Paolo la loro casa per aiutarlo nella predicazione della buona notizia.

Noi abbiamo voluto prendere il loro esempio come modello ed ecco perché la nostra casa si è fatta luogo nel quale accogliamo per incontri e o solo per condividere in semplicità la gioia della fede in Gesù Cristo. Questo stile di fare evangelizzazione è, a nostro parere, molto coinvolgente e ci mette continuamente in gioco, ci aiuta e aiuta le persone a comprendere che la fede è vita, vita concreta, reale e fa parte del vissuto quotidiano. Certo può capitare che ci sia qualcuno al quale questo stile di vivere la fede non piace, altri che lo osteggiano in maniera chiara o peggio velatamente. Ma questo è molto poco importante. Gesù al suo tempo aveva già avvisato che chi lo avrebbe seguito testimoniando la fede sarebbe stato oggetto di ostilità e perfino di persecuzioni. Oggi, nei nostri contesti, vengono adottate tattiche meno invasive o eclatanti ma non per questo fanno meno male … ci affidiamo al Signore che ci invita ad essere forti fidandoci di Lui: “non preoccupatevi di come o di che cosa direte, perché vi sarà dato in quell’ora ciò che dovrete dire: infatti non siete voi a parlare, ma è lo Spirito del Padre vostro che parla in voi”.

Buon cammino di fede a tutti

Franca e Vincenzo oblati camaldolesi ❤️

Dal Vangelo secondo Matteo
Mt 10,16-23
 
In quel tempo, disse Gesù ai suoi apostoli:
«Ecco: io vi mando come pecore in mezzo a lupi; siate dunque prudenti come i serpenti e semplici come le colombe.
Guardatevi dagli uomini, perché vi consegneranno ai tribunali e vi flagelleranno nelle loro sinagoghe; e sarete condotti davanti a governatori e re per causa mia, per dare testimonianza a loro e ai pagani. Ma, quando vi consegneranno, non preoccupatevi di come o di che cosa direte, perché vi sarà dato in quell’ora ciò che dovrete dire: infatti non siete voi a parlare, ma è lo Spirito del Padre vostro che parla in voi.
Il fratello farà morire il fratello e il padre il figlio, e i figli si alzeranno ad accusare i genitori e li uccideranno. Sarete odiati da tutti a causa del mio nome. Ma chi avrà perseverato fino alla fine sarà salvato.
Quando sarete perseguitati in una città, fuggite in un’altra; in verità io vi dico: non avrete finito di percorrere le città d’Israele, prima che venga il Figlio dell’uomo».

Parola del Signore.

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