Lo uccideranno ma risorgerà

L’annuncio della morte di Gesù e la sua resurrezione fa sempre impressione. Sapere che i propri giorni terreni stanno per finire suscita sempre amarezza che, però, la fede può farci superare se riusciamo a guardare oltre questa vita. Si tratta di accettare l’inevitabile destino avendo fiducia nel Signore che ci ha promesso la vita eterna. Ma se questo è poco allora tutto il resto è inutile.

Vediamo che di fronte all’annuncio di Gesù i discepoli sono tristi e anche noi di fronte all’annuncio della morte lo siamo. Ma questa tristezza è la reazioni di chi non ha ancora compreso quale è la nostra reale meta. Con certi comportamenti, infatti, crediamo di essere i padroni della vita e dimentichiamo che basta un soffio perché il nostro viaggio terreno si concluda.

Se davvero amiamo Gesù e a Lui vogliano restare fedeli salvando la nostra vita e vivendo bene i nostri giorni dobbiamo riporre fiducia in Lui. Lui ci ama e attraverso i momenti tristi, le preoccupazioni, le gioie e le notti di questa vita ci accompagnerà fino allo spuntare di quell’alba nella quale il sole non tramonterà più.

Franca e Vincenzo oblati camaldolesi ❤️

Dal Vangelo secondo Matteo
Mt 17,22-27
 
In quel giorno, mentre si trovavano insieme in Galilea, Gesù disse ai suoi discepoli: «Il Figlio dell’uomo sta per essere consegnato nelle mani degli uomini e lo uccideranno, ma il terzo giorno risorgerà». Ed essi furono molto rattristati.
Quando furono giunti a Cafàrnao, quelli che riscuotevano la tassa per il tempio si avvicinarono a Pietro e gli dissero: «Il vostro maestro non paga la tassa?». Rispose: «Sì».
Mentre entrava in casa, Gesù lo prevenne dicendo: «Che cosa ti pare, Simone? I re della terra da chi riscuotono le tasse e i tributi? Dai propri figli o dagli estranei?». Rispose: «Dagli estranei».
E Gesù replicò: «Quindi i figli sono liberi. Ma, per evitare di scandalizzarli, va’ al mare, getta l’amo e prendi il primo pesce che viene su, aprigli la bocca e vi troverai una moneta d’argento. Prendila e consegnala loro per me e per te».

Parola del Signore.

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