Dal Vangelo secondo Matteo
Mt 5,43-48
In quel tempo, Gesù disse ai suoi discepoli:
«Avete inteso che fu detto: “Amerai il tuo prossimo, e odierai il tuo nemico. Ma io vi dico: amate i vostri nemici e pregate per quelli che vi perseguitano, affinché siate figli del Padre vostro che è nei cieli; egli fa sorgere il suo sole sui cattivi e sui buoni, e fa piovere sui giusti e sugli ingiusti.
Infatti, se amate quelli che vi amano, quale ricompensa ne avete? Non fanno così anche i pubblicani? E se date il saluto soltanto ai vostri fratelli, che cosa fate di straordinario? Non fanno così anche i pagani?
Voi, dunque, siate perfetti come è perfetto il Padre vostro celeste».
Parola del Signore.
Scrive Paolo: “Dio dimostra il suo amore verso di noi perché, mentre eravamo peccatori e nemici, Cristo è morto per noi” (cfr. Romani 5,8-10). Per Amare i nemici ci vuole una forza che non ci appartiene. Occorre chiedere ed implorare questa grazia a Dio che attraverso le parole del Vangelo di oggi ci offre lo “strumento” per misurare la nostra Fede. È inutile girarci attorno se non amiamo chi ci ha fatto e ci fa del male non siamo pienamente cristiani, se non amiamo i furbi seriali, i calunniatori, coloro che si sono approfittati e si approfittano di noi, come ha fatto Gesù (perfino con Giuda che lo ha tradito) allora dobbiamo porci delle domande profonde sulla nostra Fede. Gesù ci mette davanti una misura per valutare in autonomia se siamo cristiani. Spetta a noi rispondere e vedere se siamo riusciti a vincere l’istinto che ci porta a rispondere al male con il male. Il cristiano risponde al male con il bene. Se non lo facciamo allora dobbiamo crescere e crescere ancora. Il mondo, questo mondo ci porta a praticare la Legge del taglione ma Gesù ci invita a scardinare questo sistema di sofferenza che chiama altra sofferenza. Ci chiede di sotterrare l’orgoglio, la vanità, il desiderio di potere e di dominio per abbracciare l’umiltà che è una vera bomba nucleare capace di salvare la nostra vita immettendovi fin da subito nel Regno di Dio.
Se ci pensiamo bene il nemico è, per noi, un vero maestro perché ci permette di scoprire cosa abita il nostro cuore. Se siamo in buoni rapporti con gli altri, infatti, va sempre tutto bene ma se non lo siamo è allora che comprendiamo cosa c’è nel nostro cuore. Ma per avere il “potere” di Amare e vincere gli istinti occorre pregare per chi ci ha fatto e ci fa del male. Pregare non solo per chi ci fa del male ma anche per chi non vede e fa finta di non vedere per tutelare se stesso. Pregare, quindi, anche per complici che non sono né carne né pesce. Gesù è stato chiaro: “Amate i vostri nemici e pregate per i vostri persecutori” (Matteo 5,44).
Franca e Vincenzo oblati camaldolesi ❤️