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Non indurite il vostro cuore

Nonostante tutto Gesù si commuove e piange. La sua compassione si esprime attraverso gesti eloquenti. Vedendo Gerusalemme, (le nostre città e la nostra vita) egli versa lacrime di compassione. Eppure non possiamo perdere la speranza. I cristiani, ciascuno di noi, siamo chiamati ad esercitare la virtù della speranza e abbiamo il dovere di vivere la comunione con gli altri. Da soli non possiamo fare nulla abbiamo bisogno degli altri e dell’aiuto del Signore che ci aspetta lungo la via.

Franca e Vincenzo, osb-cam

Dal Vangelo secondo Luca

In quel tempo, Gesù, quando fu vicino a Gerusalemme, alla vista della città pianse su di essa dicendo:
«Se avessi compreso anche tu, in questo giorno, quello che porta alla pace! Ma ora è stato nascosto ai tuoi occhi.
Per te verranno giorni in cui i tuoi nemici ti circonderanno di trincee, ti assedieranno e ti stringeranno da ogni parte; distruggeranno te e i tuoi figli dentro di te e non lasceranno in te pietra su pietra, perché non hai riconosciuto il tempo in cui sei stata visitata».

   Parola del Signore

Oltre le nostre paure

Quante volte siamo preoccupati, stanchi, delusi e vogliamo mollare tutto e tutti? Ci comportiamo come il servo che, ricevuta la fiducia del padrone, nasconde la moneta ricevuta, cioè non vive la sua condizione.

Il Signore ci ha chiamati, invece, a metterci in gioco e a giocare, con intellingenza e responsabilità, il nostro presente. Non si tratta di assecondare i nostri sogni e i nostri desideri, a volte superiori alle nostre reali possibilità. Si tratta di imparare a concentrare le nostre attenzioni e la nostra stessa vita su ciò che abbiamo e che, al momento stabilito, dobbiamo lasciare a chi viene dopo di noi. Dobbiamo vigilare perché molti desideri vengono dalle tenebre che vogliono distruggere la nostra vita mentre il Signore ci ama e vuole invece che noi viviamo felici.

Questa è la nostra vera responsabilità.

Franca e Vincenzo, osb-cam

Dal Vangelo secondo Luca

In quel tempo, Gesù disse una parabola, perché era vicino a Gerusalemme ed essi pensavano che il regno di Dio dovesse manifestarsi da un momento all’altro.
Disse dunque: «Un uomo di nobile famiglia partì per un paese lontano, per ricevere il titolo di re e poi ritornare. Chiamati dieci dei suoi servi, consegnò loro dieci monete d’oro, dicendo: “Fatele fruttare fino al mio ritorno”. Ma i suoi cittadini lo odiavano e mandarono dietro di lui una delegazione a dire: “Non vogliamo che costui venga a regnare su di noi”. Dopo aver ricevuto il titolo di re, egli ritornò e fece chiamare quei servi a cui aveva consegnato il denaro, per sapere quanto ciascuno avesse guadagnato.
Si presentò il primo e disse: “Signore, la tua moneta d’oro ne ha fruttate dieci”. Gli disse: “Bene, servo buono! Poiché ti sei mostrato fedele nel poco, ricevi il potere sopra dieci città”.
Poi si presentò il secondo e disse: “Signore, la tua moneta d’oro ne ha fruttate cinque”. Anche a questo disse: “Tu pure sarai a capo di cinque città”.
Venne poi anche un altro e disse: “Signore, ecco la tua moneta d’oro, che ho tenuto nascosta in un fazzoletto; avevo paura di te, che sei un uomo severo: prendi quello che non hai messo in deposito e mieti quello che non hai seminato”. Gli rispose: “Dalle tue stesse parole ti giudico, servo malvagio! Sapevi che sono un uomo severo, che prendo quello che non ho messo in deposito e mieto quello che non ho seminato: perché allora non hai consegnato il mio denaro a una banca? Al mio ritorno l’avrei riscosso con gli interessi”. Disse poi ai presenti: “Toglietegli la moneta d’oro e datela a colui che ne ha dieci”. Gli risposero: “Signore, ne ha già dieci!”. “Io vi dico: A chi ha, sarà dato; invece a chi non ha, sarà tolto anche quello che ha. E quei miei nemici, che non volevano che io diventassi loro re, conduceteli qui e uccideteli davanti a me”».
Dette queste cose, Gesù camminava davanti a tutti salendo verso Gerusalemme.

   Parola del Signore

Oggi è venuta la salvezza

È Gesù che salva. È Lui che ci viene incontro. È, sempre Lui, che offre ad ogni donna e ad uomo, la possibilità di trovare la pace.

Lui ci ama e non vuole perdere nessuno perché ama tutti e, per questo ci invita a scendere (a farci umili) … per incontrare Gesù ci basta stare in casa dove Lui si fermerà.

Quando riusciremo ad accorgerci della sua presenza e riusciremo di lasciare tutto il nostro superfluo, le nostre ambizioni umane, i nostri propositi di grandezza Gesù, guardandoci negli occhi ci dirà: «Oggi per questa casa è venuta la salvezza. … Il Figlio dell’uomo infatti è venuto a cercare e a salvare ciò che era perduto».

Questa salvezza è la “pace” che il Signore Gesù e solo Lui può davvero donarci.

Nulla è impossibile a Dio.

Franca e Vincenzo, osb-cam

Dal Vangelo secondo Luca

In quel tempo, Gesù entrò nella città di Gèrico e la stava attraversando, quand’ecco un uomo, di nome Zacchèo, capo dei pubblicani e ricco, cercava di vedere chi era Gesù, ma non gli riusciva a causa della folla, perché era piccolo di statura. Allora corse avanti e, per riuscire a vederlo, salì su un sicomòro, perché doveva passare di là.
Quando giunse sul luogo, Gesù alzò lo sguardo e gli disse: «Zacchèo, scendi subito, perché oggi devo fermarmi a casa tua». Scese in fretta e lo accolse pieno di gioia. Vedendo ciò, tutti mormoravano: «È entrato in casa di un peccatore!».
Ma Zacchèo, alzatosi, disse al Signore: «Ecco, Signore, io do la metà di ciò che possiedo ai poveri e, se ho rubato a qualcuno, restituisco quattro volte tanto».
Gesù gli rispose: «Oggi per questa casa è venuta la salvezza, perché anch’egli è figlio di Abramo. Il Figlio dell’uomo infatti è venuto a cercare e a salvare ciò che era perduto».

   Parola del Signore

La tua fede ti ha salvato

Confermato. È la Fede che salva. La Fede cercata, accolta e vissuta salva la vita. Questa è, infatti, l’unica vera svolta nella vita. Una svolta che dona la possibilità di vedere e vedendo bene è possibile seguire Gesù e glorificarlo.

La Fede, infatti, ci permettere di fare ogni giorno le scelte giuste, le scelte buone, le scelte che ci fanno camminare nella vita imitando Gesù che è l’unico vero Signore della nostra vita.

Franca e Vincenzo, osb-cam

Dal Vangelo secondo Luca

Mentre Gesù si avvicinava a Gèrico, un cieco era seduto lungo la strada a mendicare. Sentendo passare la gente, domandò che cosa accadesse. Gli annunciarono: «Passa Gesù, il Nazareno!».
Allora gridò dicendo: «Gesù, figlio di Davide, abbi pietà di me!». Quelli che camminavano avanti lo rimproveravano perché tacesse; ma egli gridava ancora più forte: «Figlio di Davide, abbi pietà di me!».
Gesù allora si fermò e ordinò che lo conducessero da lui. Quando fu vicino, gli domandò: «Che cosa vuoi che io faccia per te?». Egli rispose: «Signore, che io veda di nuovo!». E Gesù gli disse: «Abbi di nuovo la vista! La tua fede ti ha salvato».
Subito ci vide di nuovo e cominciò a seguirlo glorificando Dio. E tutto il popolo, vedendo, diede lode a Dio.

   Parola del Signore

Servo buono e fedele

Tutti noi abbiamo ricevuto in dono la vita (il talento più grande e di maggior valore che potevamo avere). Cosa ne stiamo facendo? Sappiamo che questa vita è a immagine e somiglianza di Dio e, quindi, come la stiamo vivendo? Viviamo con questa consapevolezza? Viviamo portando nel mondo l’immagine di Dio? Cerchiamo di somigliarli? Scopriamo che quando il “padrone” verrà sarà molto esigente e ci chiederà conto di cosa abbiamo fatto della vita che abbiamo ricevuto in dono. Sinceramente è una parabola molto difficile da accogliere ma ha il pregio di essere un avviso potente alla nostra vita. Un richiamo forte che ci chiama a cambiare portando a frutto questa vita, la nostra vita.

Franca e Vincenzo, osb-cam

Dal Vangelo secondo Matteo

In quel tempo, Gesù disse ai suoi discepoli questa parabola:
«Avverrà come a un uomo che, partendo per un viaggio, chiamò i suoi servi e consegnò loro i suoi beni. A uno diede cinque talenti, a un altro due, a un altro uno, secondo le capacità di ciascuno; poi partì.
Subito colui che aveva ricevuto cinque talenti andò a impiegarli, e ne guadagnò altri cinque. Così anche quello che ne aveva ricevuti due, ne guadagnò altri due. Colui invece che aveva ricevuto un solo talento, andò a fare una buca nel terreno e vi nascose il denaro del suo padrone.
Dopo molto tempo il padrone di quei servi tornò e volle regolare i conti con loro.
Si presentò colui che aveva ricevuto cinque talenti e ne portò altri cinque, dicendo: “Signore, mi hai consegnato cinque talenti; ecco, ne ho guadagnati altri cinque”. “Bene, servo buono e fedele – gli disse il suo padrone –, sei stato fedele nel poco, ti darò potere su molto; prendi parte alla gioia del tuo padrone”.
Si presentò poi colui che aveva ricevuto due talenti e disse: “Signore, mi hai consegnato due talenti; ecco, ne ho guadagnati altri due”. “Bene, servo buono e fedele – gli disse il suo padrone –, sei stato fedele nel poco, ti darò potere su molto; prendi parte alla gioia del tuo padrone”.
Si presentò infine anche colui che aveva ricevuto un solo talento e disse: “Signore, so che sei un uomo duro, che mieti dove non hai seminato e raccogli dove non hai sparso. Ho avuto paura e sono andato a nascondere il tuo talento sotto terra: ecco ciò che è tuo”.
Il padrone gli rispose: “Servo malvagio e pigro, tu sapevi che mieto dove non ho seminato e raccolgo dove non ho sparso; avresti dovuto affidare il mio denaro ai banchieri e così, ritornando, avrei ritirato il mio con l’interesse. Toglietegli dunque il talento, e datelo a chi ha i dieci talenti. Perché a chiunque ha, verrà dato e sarà nell’abbondanza; ma a chi non ha, verrà tolto anche quello che ha. E il servo inutile gettatelo fuori nelle tenebre; là sarà pianto e stridore di denti”».

Parola del Signore.

Cercare ancora

Essere perseveranti. Non mollare. La vedova insiste e chiede giustizia. Prosegue nel domandare. Continua a credere anche quando non percepisce segni di accoglienza.

Passa il tempo. Ad un certo punto accade che quella vedova sola ed indifesa ottiene la giustizia che tanto aveva invocato.

Non perdiamo la speranza. Continuiamo a cercare e il Signore non resterà indifferente … Probabilmente già ci ha ascoltato da un pezzo e noi non siamo neanche capaci di accorgercene.

Franca e Vincenzo, osb-cam

Dal Vangelo secondo Luca

In quel tempo, Gesù diceva ai suoi discepoli una parabola sulla necessità di pregare sempre, senza stancarsi mai:
«In una città viveva un giudice, che non temeva Dio né aveva riguardo per alcuno. In quella città c’era anche una vedova, che andava da lui e gli diceva: “Fammi giustizia contro il mio avversario”.
Per un po’ di tempo egli non volle; ma poi disse tra sé: “Anche se non temo Dio e non ho riguardo per alcuno, dato che questa vedova mi dà tanto fastidio, le farò giustizia perché non venga continuamente a importunarmi”».
E il Signore soggiunse: «Ascoltate ciò che dice il giudice disonesto. E Dio non farà forse giustizia ai suoi eletti, che gridano giorno e notte verso di lui? Li farà forse aspettare a lungo? Io vi dico che farà loro giustizia prontamente. Ma il Figlio dell’uomo, quando verrà, troverà la fede sulla terra?».

   Parola del Signore

Aprimi gli occhi

La fede è fiducia che si “nutre” dell’amore; è conservare il cuore libero da condizionamenti; è seguire Gesù sulle strade di questo mondo senza cedere alle tentazioni e se dovesse capitare confidare nel perdono.

La fede è il frutto di un dialogo con Dio al quale si fanno domande e dal quale si attendono risposte capaci di emozionare il cuore. In questo libero scambio crescono gli spazi e le possibilità per la vita di raccontare il dialogo attraverso gesti concreti. La fede è una libertà che si mostra nel quotidiano.

Franca e Vincenzo, osb-cam

Salmo 118

Beato chi è integro nella sua via
e cammina nella legge del Signore.
Beato chi custodisce i suoi insegnamenti
e lo cerca con tutto il cuore.

Con tutto il mio cuore ti cerco:
non lasciarmi deviare dai tuoi comandi.
Ripongo nel cuore la tua promessa
per non peccare contro di te.

Sii benevolo con il tuo servo e avrò vita,
osserverò la tua parola.
Aprimi gli occhi perché io consideri
le meraviglie della tua legge.

È in mezzo a voi!

Tutto chiaro, tutto semplice, tutto ordinario. Gesù e il suo Regno sono nel quotidiano. A noi basta vivere il tempo che ci è dato chiedendo allo Spirito di aiutarci a vedere la presenza del Signore nell’ordinario. Egli, ci dice Paolo, sta in mezzo a noi e ci mostra il Regno. Un Regno nel quale l’accoglienza è legge e nel quale l’Amore è la pietra preziosa che mostra la via.

Franca e Vincenzo, osb-cam

Dal Vangelo secondo Luca

In quel tempo, i farisei domandarono a Gesù: «Quando verrà il regno di Dio?». Egli rispose loro: «Il regno di Dio non viene in modo da attirare l’attenzione, e nessuno dirà: “Eccolo qui”, oppure: “Eccolo là”. Perché, ecco, il regno di Dio è in mezzo a voi!».
Disse poi ai discepoli: «Verranno giorni in cui desidererete vedere anche uno solo dei giorni del Figlio dell’uomo, ma non lo vedrete. Vi diranno: “Eccolo là”, oppure: “Eccolo qui”; non andateci, non seguiteli. Perché come la folgore, guizzando, brilla da un capo all’altro del cielo, così sarà il Figlio dell’uomo nel suo giorno. Ma prima è necessario che egli soffra molto e venga rifiutato da questa generazione».

   Parola del Signore

La tua fede ti ha salvato

Gesù ama e offre la possibilità ad ogni donna e ad ogni uomo di rispondere a questo suo dono con libertà. E quale è la risposta che l’uomo può dare e che Gesù si attende? La risposta che Gesù si aspetta e che l’uomo, se vuole, può dare è la FEDE.

È la Fede, dirà Gesù, che guarisce. È la Fede che permette all’uomo di tornare da Gesù e ringraziarlo per l’amore che ha ricevuto. È la Fede la risposta che Gesù si attende.

Franca e Vincenzo, osb-cam

Dal Vangelo secondo Luca

Lungo il cammino verso Gerusalemme, Gesù attraversava la Samarìa e la Galilea.
Entrando in un villaggio, gli vennero incontro dieci lebbrosi, che si fermarono a distanza e dissero ad alta voce: «Gesù, maestro, abbi pietà di noi!». Appena li vide, Gesù disse loro: «Andate a presentarvi ai sacerdoti». E mentre essi andavano, furono purificati.
Uno di loro, vedendosi guarito, tornò indietro lodando Dio a gran voce, e si prostrò davanti a Gesù, ai suoi piedi, per ringraziarlo. Era un Samaritano.
Ma Gesù osservò: «Non ne sono stati purificati dieci? E gli altri nove dove sono? Non si è trovato nessuno che tornasse indietro a rendere gloria a Dio, all’infuori di questo straniero?». E gli disse: «Àlzati e va’; la tua fede ti ha salvato!».

   Parola del Signore

Prepara

Disponibili, senza pretese e senza vantarsi. Chiamati ad amare come Gesù che si offre e si dona e nulla chiede in cambio … Amare e Servire è la “rivoluzione” cristiana che il mondo rifiuta e che ci viene consigliato di non seguire. Eppure questa e non altra è l’indicazione che viene da Gesù.

Franca e Vincenzo osb-cam

Dal Vangelo secondo Luca

In quel tempo, Gesù disse:
«Chi di voi, se ha un servo ad arare o a pascolare il gregge, gli dirà, quando rientra dal campo: “Vieni subito e mettiti a tavola”? Non gli dirà piuttosto: “Prepara da mangiare, strìngiti le vesti ai fianchi e sérvimi, finché avrò mangiato e bevuto, e dopo mangerai e berrai tu”? Avrà forse gratitudine verso quel servo, perché ha eseguito gli ordini ricevuti?
Così anche voi, quando avrete fatto tutto quello che vi è stato ordinato, dite: “Siamo servi inutili. Abbiamo fatto quanto dovevamo fare”».

   Parola del Signore