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Amare

Dal Vangelo secondo Giovanni
Gv 13,31-33a.34-35

Quando Giuda fu uscito [dal cenacolo], Gesù disse: «Ora il Figlio dell’uomo è stato glorificato, e Dio è stato glorificato in lui. Se Dio è stato glorificato in lui, anche Dio lo glorificherà da parte sua e lo glorificherà subito.
Figlioli, ancora per poco sono con voi. Vi do un comandamento nuovo: che vi amiate gli uni gli altri. Come io ho amato voi, così amatevi anche voi gli uni gli altri.
Da questo tutti sapranno che siete miei discepoli: se avete amore gli uni per gli altri».

Parola del Signore.

“Amare!!! È questa la Via. Amarsi “gli uni gli altri”. Gesù indica la strada “nuova” per coloro che vogliono seguire i suoi insegnamenti. Ma non basta. Indica anche la “misura” con la quale Amare… “Come io ho amato voi, così amatevi anche voi gli uni gli altri”. E ben sappiamo che Gesù ha amato fino a donare la vita. Non ci sono mezze misure se non Amare totalmente. È una Parola “dura” ma è l’unica capace di scrivere pagine nuove rigenerando la “buona notizia” del Vangelo nella vita quotidiana. Amare senza clamore, senza like, senza scopi personali. Amare per Amare senza nulla chiedere in cambio. È così che la Speranza si fa Vita e la vita Vita Vera. Il segno dell’Amore fa sbocciare fiumi profumati dove il mondo vede solo povertà e dolore. L’Amore è davvero il buono e il bello per una nuova Umanità.

Franca e Vincenzo, Eremo di famiglia

Chi ha visto me ha visto il Padre

Dal Vangelo secondo Giovanni
Gv 14,7-14

In quel tempo, disse Gesù ai suoi discepoli: «Se avete conosciuto me, conoscerete anche il Padre mio: fin da ora lo conoscete e lo avete veduto».
Gli disse Filippo: «Signore, mostraci il Padre e ci basta».
Gli rispose Gesù: «Da tanto tempo sono con voi e tu non mi hai conosciuto, Filippo? Chi ha visto me, ha visto il Padre. Come puoi tu dire: “Mostraci il Padre”? Non credi che io sono nel Padre e il Padre è in me? Le parole che io vi dico, non le dico da me stesso; ma il Padre, che rimane in me, compie le sue opere. Credete a me: io sono nel Padre e il Padre è in me. Se non altro, credetelo per le opere stesse.
In verità, in verità io vi dico: chi crede in me, anch’egli compirà le opere che io compio e ne compirà di più grandi di queste, perché io vado al Padre. E qualunque cosa chiederete nel mio nome, la farò, perché il Padre sia glorificato nel Figlio. Se mi chiederete qualche cosa nel mio nome, io la farò.

Parola del Signore.

Ecco Gesù Uomo, pienamente Uomo. I suoi gesti sono esempi, le sue Parole sono piene di Verità e la Verità libera.

Scoprire i gesti che ha compiuto Gesù, conoscere il suo modo pensare e agire, Ascoltare la sua Parola ci indica come Vivere da cristiani. E, oggi, apprendiamo che incontrando Gesù nei suoi gesti e nelle sue Parole noi impariamo a conoscere Dio. In Gesù c’è Dio. Nei suoi gesti ci sono i gesti di Dio, nelle sue Parole la Parola di Dio. Tutto qui. Molto semplice, molto essenziale, molto umano, molto Vero.

Dove le religioni falliscono la nostra Fede realizza percorsi di Umanità piena, vera, autentica, semplice ed essenziale … in una Parola “divina“.

Franca e Vincenzo oblati camaldolesi ❤️

Io sono la Via, la Verità e la Vita

Dal Vangelo secondo Giovanni
Gv 14,1-6

In quel tempo, disse Gesù ai suoi discepoli:
«Non sia turbato il vostro cuore. Abbiate fede in Dio e abbiate fede anche in me. Nella casa del Padre mio vi sono molte dimore. Se no, vi avrei mai detto: “Vado a prepararvi un posto”? Quando sarò andato e vi avrò preparato un posto, verrò di nuovo e vi prenderò con me, perché dove sono io siate anche voi. E del luogo dove io vado, conoscete la via».
Gli disse Tommaso: «Signore, non sappiamo dove vai; come possiamo conoscere la via?». Gli disse Gesù: «Io sono la via, la verità e la vita. Nessuno viene al Padre se non per mezzo di me».

Parola del Signore.

Gesù è la Verità che indica la Via per la Vita. Non una vita qualsiasi ma una Vita buona. Il Mistero si fa quotidiano semplice, vero autentico. Nulla è improvvisato ma tutto resta legato da un filo che unisce e come si dice in questo tempo “connette” l’Uomo alla Verità. Sono le connessioni, infatti, che ci permettono di Essere in questo mondo piccoli segni dell’infinito che Gesù Cristo ci ha mostrato.

Franca e Vincenzo oblati camaldolesi ❤️

Il tradito e il traditore

Dal Vangelo secondo Giovanni
Gv 13,16-20

[Dopo che ebbe lavato i piedi ai discepoli, Gesù] disse loro:
«In verità, in verità io vi dico: un servo non è più grande del suo padrone, né un inviato è più grande di chi lo ha mandato. Sapendo queste cose, siete beati se le mettete in pratica.
Non parlo di tutti voi; io conosco quelli che ho scelto; ma deve compiersi la Scrittura: “Colui che mangia il mio pane ha alzato contro di me il suo calcagno”. Ve lo dico fin d’ora, prima che accada, perché, quando sarà avvenuto, crediate che Io sono.
In verità, in verità io vi dico: chi accoglie colui che io manderò, accoglie me; chi accoglie me, accoglie colui che mi ha mandato».

Parola del Signore.

Gesù subisce il tradimento da uno dei dodici. La delusione è profonda, il dispiacere immenso. Nonostante ciò Gesù vive il suo momento con pazienza e, addirittura, lo preannuncia. Ma c’è un dettaglio in questo passo che merita una sosta. Il traditore ha appena alzato il suo calcagno, cioè si è fatto lavare i piedi dal Maestro che, da Servo, si era chinato per compiere un gesto potente e lanciare uno straordinario messaggio di vita cristiana.
Chiediamoci se noi battezzati siamo nella vita imitatori di Cristo; se siamo capaci di accogliere questo esempio di vita e farlo nostro; se, come Gesù, riusciamo ad essere pazienti di fronte ad un Amico che ci ha tradito.
È difficile essere Cristiani e vivere da Cristiani. Magari siamo capaci di dire parole buone, di compiere riti perfetti, di mostrarci “brave persone” ma, vivere come Gesù Cristo è un’altra storia. Si, è davvero un’altra storia.
Franca e Vincenzo oblati camaldolesi ❤️

Voi siete miei amici, se fate ciò che io vi comando

Dal Vangelo secondo Giovanni
Gv 15,9-17

In quel tempo, Gesù disse ai suoi discepoli:
«Come il Padre ha amato me, anche io ho amato voi. Rimanete nel mio amore. Se osserverete i miei comandamenti, rimarrete nel mio amore, come io ho osservato i comandamenti del Padre mio e rimango nel suo amore. Vi ho detto queste cose perché la mia gioia sia in voi e la vostra gioia sia piena.
Questo è il mio comandamento: che vi amiate gli uni gli altri come io ho amato voi. Nessuno ha un amore più grande di questo: dare la sua vita per i propri amici. Voi siete miei amici, se fate ciò che io vi comando. Non vi chiamo più servi, perché il servo non sa quello che fa il suo padrone; ma vi ho chiamato amici, perché tutto ciò che ho udito dal Padre mio l’ho fatto conoscere a voi.
Non voi avete scelto me, ma io ho scelto voi e vi ho costituiti perché andiate e portiate frutto e il vostro frutto rimanga; perché tutto quello che chiederete al Padre nel mio nome, ve lo conceda. Questo vi comando: che vi amiate gli uni gli altri».

Parola del Signore.

Di questo brano di Vangelo che è straordinario e misterioso desideriamo sottolineare che l’Amore di Gesù per noi non chiede reciprocità, non si fonda su un dare che aspetta risposta. No, l’Amore è donato senza condizioni. Nessuno ha un amore più grande: dare la sua vita per i propri amici”. E, diciamolo con chiarezza, questo è lo stesso Amore che Gesù chiede a noi tra noi: “che vi amiate gli uni gli altri”. Il comandamento nuovo però non è fine a se stesso ed infatti Gesù dice: “Vi ho detto queste cose perché la mia gioia sia in voi e la vostra gioia sia piena”.

Franca e Vincenzo oblati camaldolesi ❤️

Io e il Padre siamo una cosa sola

Dal Vangelo secondo Giovanni
Gv 10,22-30

Ricorreva, in quei giorni, a Gerusalemme la festa della Dedicazione. Era inverno. Gesù camminava nel tempio, nel portico di Salomone. Allora i Giudei gli si fecero attorno e gli dicevano: «Fino a quando ci terrai nell’incertezza? Se tu sei il Cristo, dillo a noi apertamente».
Gesù rispose loro: «Ve l’ho detto, e non credete; le opere che io compio nel nome del Padre mio, queste danno testimonianza di me. Ma voi non credete perché non fate parte delle mie pecore. Le mie pecore ascoltano la mia voce e io le conosco ed esse mi seguono. Io do loro la vita eterna e non andranno perdute in eterno e nessuno le strapperà dalla mia mano. Il Padre mio, che me le ha date, è più grande di tutti e nessuno può strapparle dalla mano del Padre. Io e il Padre siamo una cosa sola».

Parola del Signore.

Le Parole di Gesù di questa mattina toccano un nodo di verità profonda e sono parole che esprimono con puntualità e precisione la sua origine. Nonostante ciò Egli cerca di evitare le trappole che i Giudei gli tendono per cercare di accusarlo ed eliminarlo. Gesù lo sa bene ma è anche consapevole che non è ancora giunta la sua ora. Pertanto schiva le trappole e i tranelli pur restando dentro un solco di verità. In questo modo non solo ci dona Verità sulla sua persona ma soprattutto ci offre un esempio affinché anche noi nel corso della nostra vita quotidiana pur dicendo sempre cose vere restiamo prudenti di fronte a finte amicizie che cercano di farci esporre con dichiarazioni che possono danneggiarci. L’esempio di Gesù perciò è chiaro: dire sempre cose vere con prudenza e moderazione, con calma e intelligenza, con attenzione e rispetto, con linguaggio pacificante e dialogante. E tutto questo anche quando di fronte a noi ci sono persone che spargono maldicenze, falsità e gettano discredito su noi stessi. La migliore difesa non è l’attacco (questo lo fanno i prepotenti). La migliore difesa è la prudenza che non altera la verità e l’uso della pazienza anche di fronte al male che rischiamo di subire o abbiamo subito. Pazienza!!!

Buon cammino

Franca e Vincenzo oblati camaldolesi ❤️

Io sono la porta …

Dal Vangelo secondo Giovanni
Gv 10,1-10

In quel tempo, Gesù disse: «In verità, in verità io vi dico: chi non entra nel recinto delle pecore dalla porta, ma vi sale da un’altra parte, è un ladro e un brigante. Chi invece entra dalla porta, è pastore delle pecore. Il guardiano gli apre e le pecore ascoltano la sua voce: egli chiama le sue pecore, ciascuna per nome, e le conduce fuori. E quando ha spinto fuori tutte le sue pecore, cammina davanti a esse, e le pecore lo seguono perché conoscono la sua voce. Un estraneo invece non lo seguiranno, ma fuggiranno via da lui, perché non conoscono la voce degli estranei».
Gesù disse loro questa similitudine, ma essi non capirono di che cosa parlava loro.
Allora Gesù disse loro di nuovo: «In verità, in verità io vi dico: io sono la porta delle pecore. Tutti coloro che sono venuti prima di me, sono ladri e briganti; ma le pecore non li hanno ascoltati. Io sono la porta: se uno entra attraverso di me, sarà salvato; entrerà e uscirà e troverà pascolo. Il ladro non viene se non per rubare, uccidere e distruggere; io sono venuto perché abbiano la vita e l’abbiano in abbondanza».

Parola del Signore

Finché restiamo in questo mondo noi siamo dentro un fluire del tempo chiuso tra la vita e la morte. Ed è in questa spazio e in questo tempo che s’incrociano molti voci e tante proposte di vita ma una sola proviene dal Pastore buono, una sola ci consente di di entrare e uscire e trovare pascolo. Le altre, tutte le altre, provengono da ladri e briganti … Gesù ci dice che se desideriamo essere ricchi dobbiamo farci poveri (Mt 6,19; Mc 10,21), la forza sta nei deboli e non nei potenti (2 Cor 12,10), la gioia si sente se ci facciamo piccoli (Mt 11,25); la vita è piena se la doniamo ci dice che abbiamo la vita se la doniamo con generosità (Mt 16,25). Facciamo attenzione alle proposte di successo, ai desideri di potere all’accumulo di denaro … sono proposte che non danno la felicità, la gioia è la vita vera. Piuttosto provocano ansia, preoccupazione, orgoglio, sviluppano cattiverie, invidie, gelosie … La vita vera, quella buona, invece, cammina e si fida e affida al buon Pastore la cui vita è povera, umile, debole, semplice, generosa, misericordiosa e mai, mai banale perché fondata sulla bellezza del Vangelo dove l’unica Parola unisce le diversità e costruisce ponti.

Franca e Vincenzo oblati camaldolesi ❤️

Ascoltare e seguire

Dal Vangelo secondo Giovanni
Gv 10,27-30

In quel tempo, Gesù disse: «Le mie pecore ascoltano la mia voce e io le conosco ed esse mi seguono.
Io do loro la vita eterna e non andranno perdute in eterno e nessuno le strapperà dalla mia mano.
Il Padre mio, che me le ha date, è più grande di tutti e nessuno può strapparle dalla mano del Padre. Io e il Padre siamo una cosa sola».

Parola del Signore.

Ascoltare e seguire sono le coordinate con le quali si può costruire una vita di fede credibile. Ma è il seguire che mostra chiaramente le inclinazioni che escono dal nostro cuore. Anche il Signore ha bisogno dell’uomo per trasmettere la certezza e la sicurezza ad un’umanità ferita, tradita e abbandonata. Nessuno potrà strappare il peccatore dalla mano del Padre. Ognuno di noi è chiamato ed essere sostegno per chi è stato deluso, per chi si sente offeso o tradito, per chi ha perso la speranza, per chi malato si sente scoraggiato e solo, per chi, seppur lontano, sta cercando una via. Abbiamo bisogno di testimoni ma anche di testimoniare; di camminare uniti nella diversità restando fedeli e fiduciosi in un Padre che ci protegge sempre e comunque. Nessuno potrà rubarci la Speranza.

Franca e Vincenzo, Eremo di famiglia 

Se vuoi puoi anche ascoltare la lectio dal Monastero di Sant’Antonio Abate in Roma clicca qui

Questa Parola è dura

Dal Vangelo secondo Giovanni
Gv 6,60-69

In quel tempo, molti dei discepoli di Gesù, dopo aver ascoltato, dissero: «Questa parola è dura! Chi può ascoltarla?».
Gesù, sapendo dentro di sé che i suoi discepoli mormoravano riguardo a questo, disse loro: «Questo vi scandalizza? E se vedeste il Figlio dell’uomo salire là dov’era prima? È lo Spirito che dà la vita, la carne non giova a nulla; le parole che io vi ho detto sono spirito e sono vita. Ma tra voi vi sono alcuni che non credono».
Gesù infatti sapeva fin da principio chi erano quelli che non credevano e chi era colui che lo avrebbe tradito. E diceva: «Per questo vi ho detto che nessuno può venire a me, se non gli è concesso dal Padre».
Da quel momento molti dei suoi discepoli tornarono indietro e non andavano più con lui. Disse allora Gesù ai Dodici: «Volete andarvene anche voi?». Gli rispose Simon Pietro: «Signore, da chi andremo? Tu hai parole di vita eterna e noi abbiamo creduto e conosciuto che tu sei il Santo di Dio».

Parola del Signore

Oggi abbiamo pensato di commentare il Vangelo scegliendo alcune parole dall’omelia di Leone XIV alla messa che ha celebrato nella Cappella Sistina e che ci presentano, con parole semplici e chiare, una condizione di vita difficile per i Cristiani e anche per coloro che hanno smarrito la fede. Vediamo:

«Anche oggi non sono pochi i contesti in cui la fede cristiana è ritenuta una cosa assurda, per persone deboli e poco intelligenti; contesti in cui ad essa si preferiscono altre sicurezze, come la tecnologia, il denaro, il successo, il potere, il piacere.
Si tratta di ambienti in cui non è facile testimoniare e annunciare il Vangelo e dove chi crede è deriso, osteggiato, disprezzato, o al massimo sopportato e compatito.
Eppure sono luoghi in cui urge la missione, perché la mancanza di fede porta spesso con sé drammi quali la perdita del senso della vita, l’oblio della misericordia, la violazione della dignità della persona nelle sue forme più drammatiche, la crisi della famiglia e tante altre ferite di cui la nostra società soffre e non poco».
Leone XIV, 9.5.2025

Il primo giorno di Leone XIV

La Chiesa sa sempre sorprendere!!!

Abbiamo scelto questa foto per segnalare il passaggio di testimone da Papa Francesco a Papa Leone XIV come una consegna doverosa ma anche come un passaggio realizzato in un clima di grande Speranza e Fiducia anche da parte di Papa Francesco che aveva scelto il cardinale Robert Francis Prevost per affidarli l’importante Dicastero dei Vescovi e, quindi, la nomina dei Vescovi di tutto il mondo. Ma vediamo di iniziare a scoprire qualcosa in più attraverso le sue prime parole pronunciate dalla Loggia di San Pietro dopo l’elezione.

Il Cardinale Robert Francis Prevost è. Papa e ha scelto il nome Leone XIV. Le sue prime parole pronunciate dalla loggia di San Pietro sono state:

La Pace sia con tutti voi!”.

Ma di quale Pace si tratta? Lo spiega subito. La Pace che augura a tutti Papa Leone XIV è la Pace di Cristo, una pace che deve abitare i cuori e che deve essere disarmata e disarmante. Basterebbe questo a segnare la via di un intero pontificato. Ma nel suo primo discorso che era scritto e quindi ben pensato e misurato nelle parole ha tracciato anche tante altre linee. Attenzione ai migranti; alle politiche ambientali e, quindi al clima; ha indicato ancora la via della sinodalita’; la Chiesa deve essere missionaria, dialogante con tutti e impegnata a costruire ponti. Aiutare tutti coloro che sono nel bisogno.

Ora sarà importante con quale stile tutto questo programma sarà coniugato e reso concreto. Molti qualificati vaticanisti hanno detto chiaramente che è un papa Americano ma nella prassi è il meno degli Americani. 😉

Un anticonsumista, che sa ascoltare e che parla con prudenza e parole illuminanti. È stato tanti anni missionario in Perù e ha quindi vissuto e fatta esperienza di persone che vivono nella povertà. Hanno sottolineato che è figlio/nipote di immigrati il papà spagnolo e la nonna italiana. Ha studiato per molti anni in Italia e parla bene l’italiano. In Piazza San Pietro, appena eletto, pur essere Americano e quindi di madre lingua inglese ha parlato italiano e spagnolo. Anche questa ci sembra già una significativa indicazione. Dicono che sia dolce, comprensivo ma anche fermo e deciso.

Ancora qualche nota. Leone XIII è stato il Papa che ha traghettato la Chiesa nella modernità, il Papa che ha emanato l’enciclica Rerum Novarum, cioè l’Enciclica sociale di grande e straordinaria attenzione al mondo del lavoro che è stata capace di bloccare il socialismo/comunismo e offrire una straordinaria alternativa al mondo. A nostro modesto parere Leone XIV ci sembra essere il Papa capace di unire il nord e il sud del mondo così come Giovanni Paolo II lo è stato tra est ed ovest. I Cardinali hanno davvero saputo guardare Oltre … davvero lo Spirito Santo è sempre in azione ed è capace di indicare strade nuove per i nuovi tempi che siamo chiamati a vivere.

Infine vorremmo anche sottolineare che tutti abbiamo parlato di una grande sorpresa che, però, conferma quanto già accaduto con l’elezione di Giovanni Paolo I, di Giovanni Paolo II e di Francesco. La Chiesa sa sempre esprimere novità e restare al passo con i tempi.

Ora non ci resta che pregare per Lui e con Lui affinché ascoltando lo Spirito Santo sappia aiutare i Cattolici, i Cristiani e l’intera Umanità a ritrovare la via del reciproco sostegno in un clima di Pace vera. Dio solo sa di quante Pace c’è bisogno nel mondo, nelle famiglie e nelle persone.

Franca e Vincenzo oblati camaldolesi

Dal Vangelo secondo Giovanni
Gv 6,52-59

In quel tempo, i Giudei si misero a discutere aspramente fra loro: «Come può costui darci la sua carne da mangiare?».
Gesù disse loro: «In verità, in verità io vi dico: se non mangiate la carne del Figlio dell’uomo e non bevete il suo sangue, non avete in voi la vita. Chi mangia la mia carne e beve il mio sangue ha la vita eterna e io lo risusciterò nell’ultimo giorno. Perché la mia carne è vero cibo e il mio sangue vera bevanda.
Chi mangia la mia carne e beve il mio sangue rimane in me e io in lui. Come il Padre, che ha la vita, ha mandato me e io vivo per il Padre, così anche colui che mangia me vivrà per me. 
Questo è il pane disceso dal cielo; non è come quello che mangiarono i padri e morirono. Chi mangia questo pane vivrà in eterno».
Gesù disse queste cose, insegnando nella sinagoga a Cafàrnao.

Parola del Signore