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Il regno dei cieli è vicino

Camminiamo nella vita avvolti dal buio, siamo incapaci di vedere la luce eppure una luce c’è e tenta di sconfiggere la nostra cecità.

Il Dio bambino ci invita a cambiare vita. Se vogliamo possiamo farlo.

Franca e Vincenzo osb-cam ❤️

Dal Vangelo secondo Matteo
Mt 4,12-17.23-25
 
In quel tempo, quando Gesù seppe che Giovanni era stato arrestato, si ritirò nella Galilea, lasciò Nàzaret e andò ad abitare a Cafàrnao, sulla riva del mare, nel territorio di Zàbulon e di Nèftali, perché si compisse ciò che era stato detto per mezzo del profeta Isaìa:
«Terra di Zàbulon e terra di Nèftali,
sulla via del mare, oltre il Giordano,
Galilea delle genti!
Il popolo che abitava nelle tenebre
vide una grande luce, per quelli che abitavano in regione e ombra di morte una luce è sorta».
Da allora Gesù cominciò a predicare e a dire: «Convertitevi, perché il regno dei cieli è vicino».

Gesù percorreva tutta la Galilea, insegnando nelle loro sinagoghe, annunciando il vangelo del Regno e guarendo ogni sorta di malattie e di infermità nel popolo. La sua fama si diffuse per tutta la Siria e conducevano a lui tutti i malati, tormentati da varie malattie e dolori, indemoniati, epilettici e paralitici; ed egli li guarì. Grandi folle cominciarono a seguirlo dalla Galilea, dalla Decàpoli, da Gerusalemme, dalla Giudea e da oltre il Giordano.

Parola del Signore.

Abbiamo visto la tua stella

C’è una stella da vedere solo se hai occhi; c’è una stella a cui ispirarsi solo se il tuo cuore sa ancora vedere; c’è una stella che splende nella notte silenziosa e che ci chiama ad andare verso la fonte di ogni bene.

Molti sono gli ostacoli, molte le insidie e le trappole e come i Magi anche noi possiamo incontrare il nostro Erode che ha paura di perdere il suo potere. Anche noi possiamo incontrare abili ingannatori.

Il male si maschera da buonista ma l’inganno di Erode fallirà. Il male da qualsiasi parte venga è destinato ad essere sconfitto. Chi è l’Erode che tenta di ingannarci? Dentro ogni donna e ogni uomo c’è l’eterna lotta tra il bene e il male. Nessuno è totalmente l’uno o l’altro. Tutti, però, nelle nostre scelte, possiamo far vincere il bene o il male. Siamo noi i responsabili di cosa sceglieremo di fare. Tutti dobbiamo scegliere da che parte stare. Non è una lotta facile ma la dobbiamo affrontare. Il combattimento degli spiriti attraversa tutta la nostra esistenza. Sempre.

Con umiltà allora volgiamo lo sguardo al Dio bambino, Lui certamente porterà luce e pace nella nostra vita. Nessuno, infatti, potrà sfuggire alla forza del bene.

La Speranza, infatti, non potrà mai finire perché l’Amore è più potente di ogni male. I tentacoli del maligno potranno avvolgere la vita ma la stella del Dio bambino continuerà a splendere nel cielo fino a che ciascuno di noi decida di guardare in alto per ritrovare la via di casa portando doni alla capanna dove il Signore ci chiama e aspetta.

“Il male non avrà l’ultima parola, ma l’amore, la misericordia e il perdono”, papà Francesco.

Franca e Vincenzo osb-cam ❤️

Dal Vangelo secondo Matteo
Mt 2,1-12

Nato Gesù a Betlemme di Giudea, al tempo del re Erode, ecco, alcuni Magi vennero da oriente a Gerusalemme e dicevano: «Dov’è colui che è nato, il re dei Giudei? Abbiamo visto spuntare la sua stella e siamo venuti ad adorarlo». All’udire questo, il re Erode restò turbato e con lui tutta Gerusalemme. Riuniti tutti i capi dei sacerdoti e gli scribi del popolo, si informava da loro sul luogo in cui doveva nascere il Cristo. Gli risposero: «A Betlemme di Giudea, perché così è scritto per mezzo del profeta: “E tu, Betlemme, terra di Giuda, non sei davvero l’ultima delle città principali di Giuda: da te infatti uscirà un capo che sarà il pastore del mio popolo, Israele”».

Allora Erode, chiamati segretamente i Magi, si fece dire da loro con esattezza il tempo in cui era apparsa la stella e li inviò a Betlemme dicendo: «Andate e informatevi accuratamente sul bambino e, quando l’avrete trovato, fatemelo sapere, perché anch’io venga ad adorarlo».
Udito il re, essi partirono. Ed ecco, la stella, che avevano visto spuntare, li precedeva, finché giunse e si fermò sopra il luogo dove si trovava il bambino. Al vedere la stella, provarono una gioia grandissima. Entrati nella casa, videro il bambino con Maria sua madre, si prostrarono e lo adorarono. Poi aprirono i loro scrigni e gli offrirono in dono oro, incenso e mirra. Avvertiti in sogno di non tornare da Erode, per un’altra strada fecero ritorno al loro paese.

Parola del Signore.

Seguimi

Gesù lo incontri per strada, in famiglia, al lavoro e non perde occasione per invitare a seguirlo. Il suo amore è travolgente. Egli conosce il nostro cuore e sa bene come attirare la nostra attenzione. Non possiamo sottrarci al potere dell’Amore che ci invita a diventare testimoni credibili. Eppure a volte può capitare di rifiutare l’invito di Gesù. Possiamo, infatti, rifiutare l’Amore. È una nostra facoltà non accogliere l’invito di Gesù e proseguire il nostro cammino su altre strade. Certe volte, purtroppo, siamo accecati e non vediamo l’evidenza, oppure la vediamo ma preferiamo essere bendati … Non si capisce perché preferiamo camminare su strade sbagliate. Nonostante ciò Gesù, anche attraverso altre persone suoi discepoli, prova a chiamarci. Spetta a noi e solo a noi rispondere all’Amore. Chiediamo il dono dell’umiltà e riusciremo a compiere e a vivere cose grandi!!!

Franca e Vincenzo osb-cam ❤️

Dal Vangelo secondo Giovanni
Gv 1,43-51

In quel tempo, Gesù volle partire per la Galilea; trovò Filippo e gli disse: «Seguimi!». Filippo era di Betsàida, la città di Andrea e di Pietro.
Filippo trovò Natanaèle e gli disse: «Abbiamo trovato colui del quale hanno scritto Mosè, nella Legge, e i Profeti: Gesù, il figlio di Giuseppe, di Nàzaret». Natanaèle gli disse: «Da Nàzaret può venire qualcosa di buono?». Filippo gli rispose: «Vieni e vedi».
Gesù intanto, visto Natanaèle che gli veniva incontro, disse di lui: «Ecco davvero un Israelita in cui non c’è falsità». Natanaèle gli domandò: «Come mi conosci?». Gli rispose Gesù: «Prima che Filippo ti chiamasse, io ti ho visto quando eri sotto l’albero di fichi». Gli replicò Natanaèle: «Rabbì, tu sei il Figlio di Dio, tu sei il re d’Israele!». Gli rispose Gesù:

«Perché ti ho detto che ti avevo visto sotto l’albero di fichi, tu credi? Vedrai cose più grandi di queste!».
Poi gli disse: «In verità, in verità io vi dico: vedrete il cielo aperto e gli angeli di Dio salire e scendere sopra il Figlio dell’uomo».

Parola del Signore.

Che cosa cercate?

Cosa cerchiamo? Forse è proprio questo il punto di domanda fondamentale. Dalla risposta dipende il nostro presente e anche parte del futuro. Diciamo parte del futuro perché in questo caso ci sono tante variabili da considerare e non dipendono da noi. Quel che è certo è che occorre capire che cosa stiamo cercando. Da questo obiettivo dipende il nostro presente e da qui le nostre scelte. In questa ricerca, però, c’è bisogno di partire da punti fermi e da certezze che ci spingono a fare scelte logiche e responsabili per centrare i nostri obiettivi e quelli della nostra vita. C’è una scaletta di priorità da rispettare e sacrifici da fare per conseguire la metà. Niente è a buon mercato. Non lo sono le cose materiali e non lo è la coscienza tranquilla. Tutto richiede responsabilità.

Per noi il punto fermo resta Cristo. Senza di Lui tutto sarebbe inutile e ogni Speranza sarebbe naufragata e non avrebbe più senso. Desiderare e Sperare richiede anche un assecondare con comportamenti attivi. Sono, infatti, le nostre scelte personali a dare senso alle nostre Speranze e a costruire la vera gioia. Il resto sono illusioni.

Cristo ci ama tutti e a tutti si offre dicendo “venite e vedrete”. Questo è il primo fondamentale passo. Andare a vedere per stare con Lui e poi tutto il nostro presente sarà più chiaro e anche le nostre scelte di vita quotidiane saranno per la gioia e la felicità … Cristo vuole la nostra vera gioia e la nostra felicità.

Franca e Vincenzo osb-cam ❤️

Dal Vangelo secondo Giovanni
Gv 1,35-42

In quel tempo, Giovanni stava con due dei suoi discepoli e, fissando lo sguardo su Gesù che passava, disse: «Ecco l’agnello di Dio!». E i suoi due discepoli, sentendolo parlare così, seguirono Gesù. Gesù allora si voltò e, osservando che essi lo seguivano, disse loro: «Che cosa cercate?». Gli risposero: «Rabbì  che, tradotto, significa maestro, dove dimori?». Disse loro: «Venite e vedrete». Andarono dunque e videro dove egli dimorava e quel giorno rimasero con lui; erano circa le quattro del pomeriggio. Uno dei due che avevano udito le parole di Giovanni e lo avevano seguito, era Andrea, fratello di Simon Pietro. Egli incontrò per primo suo fratello Simone e gli disse: «Abbiamo trovato il Messia», che si traduce Cristo,  e lo condusse da Gesù. Fissando lo sguardo su di lui, Gesù disse: «Tu sei Simone, il figlio di Giovanni; sarai chiamato Cefa», che significa Pietro.

Parola del Signore.

Ecco colui che toglie il peccato

Giovanni apre la via a Cristo e, poi, si mette da parte. Egli vede, ascolta e agisce dando testimonianza alla sua fedeltà al Signore. Giovanni, quindi, con umiltà, apre la via al Figlio di Dio per entrare nel mondo affinché il Signore stesso possa offrire il perdono all’uomo peccatore. Ed è proprio grazie a questo perdono gratuito dei peccati che Dio assicura agli uomini la libertà di fare le loro scelte di vita quotidiane. Dio, infatti, non obbliga nessuna donna e nessun uomo a seguire i suoi precetti ma offre occasione per riflettere sulle scelte quotidiane che ciascuno è chiamato a fare per restare fedele al Padre e vivere una vita pacificata.

Tutto, infatti, possiamo in colui che ci ha donato la libertà. Dio, e lo sappiamo, si fida dell’uomo e crede nella sua capacità di scegliere, con giudizio, il bene. L’uomo, però, è anche libero di fare scelte sbagliate; è libero di mettere al primo posto se stesso e di soddisfare i propri egoismi. Ma non c’è dubbio che, così facendo, si condanna all’infelicità. Gli errori, infatti, mordono la coscienza, inseguono lo spirito interiore e la felicità resterà, purtroppo, solo un desiderio inappagato. L’uomo, quindi, facendo scelte sbagliate, si condanna da solo all’infelicità. Preghiamo perché nessuno faccia errori che finiranno per gettarlo nel tormento interiore e nel dolore che spacca il cuore. Dio salvi l’uomo da scelte sbagliate.

Franca e Vincenzo osb-cam ♥️

Dal Vangelo secondo Giovanni
Gv 1,29-34

In quel tempo, Giovanni, vedendo Gesù venire verso di lui, disse: «Ecco l’agnello di Dio, colui che toglie il peccato del mondo! Egli è colui del quale ho detto: “Dopo di me viene un uomo che è avanti a me, perché era prima di me”. Io non lo conoscevo, ma sono venuto a battezzare nell’acqua, perché egli fosse manifestato a Israele». Giovanni testimoniò dicendo: «Ho contemplato lo Spirito discendere come una colomba dal cielo e rimanere su di lui. Io non lo conoscevo, ma proprio colui che mi ha inviato a battezzare nell’acqua mi disse: “Colui sul quale vedrai discendere e rimanere lo Spirito, è lui che battezza nello Spirito Santo”. E io ho visto e ho testimoniato che questi è il Figlio di Dio».

Parola del Signore

La luce splende nelle tenebre

Eravamo nel buio, immobili nell’oscurità di un mondo attraversato dal dolore e dal male e le tenebre avvolgevano le nostre menti. Poi, una luce è scesa dal cielo a rischiarare ogni cosa. Chi ha voluto è riuscito ad aprire gli occhi e a sentire la presenza del Figlio di Dio, Gesù, nella sua vita. Non siamo più soli ad affrontare il cammino della vita, “il Verbo si è fatto carne ed è venuto ad abitare in mezzo a noi“.

Lasciamo ogni preoccupazione e se sapremo Amare e restare nel Vero, facendo tutto il nostro possibile, il cammino della vita sarà buono e bello perché il bene vincerà il male; vincerà ogni male, ogni tentazione, ogni inganno e ogni trappola che il demonio con astuzia tende sui nostri passi. L’Amore vince sempre!!!

Franca e Vincenzo osb-cam ❤️

Dal vangelo secondo Giovanni
Gv 1,1-18

[In principio era il Verbo,
e il Verbo era presso Dio
e il Verbo era Dio.
Egli era, in principio, presso Dio:
tutto è stato fatto per mezzo di lui
e senza di lui nulla è stato fatto di ciò che esiste.
In lui era la vita
e la vita era la luce degli uomini;
la luce splende nelle tenebre
e le tenebre non l’hanno vinta.]
Venne un uomo mandato da Dio:
il suo nome era Giovanni.
Egli venne come testimone
per dare testimonianza alla luce,
perché tutti credessero per mezzo di lui.
Non era lui la luce,
ma doveva dare testimonianza alla luce.
[Veniva nel mondo la luce vera,
quella che illumina ogni uomo.
Era nel mondo

e il mondo è stato fatto per mezzo di lui;
eppure il mondo non lo ha riconosciuto.
Venne fra i suoi,
e i suoi non lo hanno accolto.
A quanti però lo hanno accolto
ha dato potere di diventare figli di Dio:
a quelli che credono nel suo nome,
i quali, non da sangue
né da volere di carne
né da volere di uomo,
ma da Dio sono stati generati.
E il Verbo si fece carne
e venne ad abitare in mezzo a noi;
e noi abbiamo contemplato la sua gloria,
gloria come del Figlio unigenito che viene dal Padre,
pieno di grazia e di verità.]
Giovanni gli dà testimonianza e proclama:
«Era di lui che io dissi:
Colui che viene dopo di me
è avanti a me,
perché era prima di me».
Dalla sua pienezza

noi tutti abbiamo ricevuto:
grazia su grazia.  
Perché la Legge fu data per mezzo di Mosè,
la grazia e la verità vennero per mezzo di Gesù Cristo.
Dio, nessuno lo ha mai visto:
il Figlio unigenito, che è Dio
ed è nel seno del Padre,
è lui che lo ha rivelato.

Parola del Signore.
 

In principio

Riceviamo tutto da Dio e viviamo in una creazione permanente del nostro essere che è sempre in relazione con Dio che da “senso” e “significato” al mondo. Spetta a noi impegnarci per scoprirlo e, quindi, vivere pienamente in questo mondo. C’è una vita biologica, c’è una vita spirituale e c’è una vita piena. Per entrare in pienezza in questa vita vera che viene da Dio, dobbiamo rispondere alle domande “chi sono e perché esisto?”. Questa è la via per salvare la nostra vita. Ma per scoprirla dobbiamo farci illuminare dalla luce che viene da Gesù. È Lui la via che dobbiamo seguire per vivere al meglio la nostra vita, anche se a volte può sembrare difficile. Anche se ci sono interferenze: situazioni varie o persone che ci distraggono e ci impediscono di fermarci a pensare. Prendiamo tempo e tutto il tempo futuro sarà TEMPO DI AUTENTICITÀ, TEMPO DI VERITÀ.

L’unica strada per scoprire la nostra VITA PIENA, quindi, è fermarsi e fare silenzio, passare del tempo soli con se stessi e porsi le domande fondamentali: Chi sono? Cosa voglio? Perché sono nel mondo?

La risposta va cercata in Dio e la risposta sta nella relazione con Lui. Le altre, tutte le altre relazioni, sono fragili, parziali, deboli e non ci potranno dare la risposta a queste domande fondamentali. È in gioco la nostra vita. Non chiudiamo le porte alla VITA VERA. Fermiamoci a pensare e avremo un NUOVO VERO INIZIO.

Franca e Vincenzo osb-cam ♥️

Dal Vangelo secondo Giovanni
Gv 1,1-18
 
In principio era il Verbo,
e il Verbo era presso Dio
e il Verbo era Dio.
Egli era, in principio, presso Dio:
tutto è stato fatto per mezzo di lui
e senza di lui nulla è stato fatto di ciò che esiste.
In lui era la vita
e la vita era la luce degli uomini;
la luce splende nelle tenebre
e le tenebre non l’hanno vinta.
Venne un uomo mandato da Dio:
il suo nome era Giovanni.
Egli venne come testimone
per dare testimonianza alla luce,
perché tutti credessero per mezzo di lui.
Non era lui la luce,
ma doveva dare testimonianza alla luce.
Veniva nel mondo la luce vera,
quella che illumina ogni uomo.

Era nel mondo
e il mondo è stato fatto per mezzo di lui;
eppure il mondo non lo ha riconosciuto.
Venne fra i suoi,
e i suoi non lo hanno accolto.
A quanti però lo hanno accolto
ha dato potere di diventare figli di Dio:
a quelli che credono nel suo nome,
i quali, non da sangue
né da volere di carne
né da volere di uomo,
ma da Dio sono stati generati.
E il Verbo si fece carne
e venne ad abitare in mezzo a noi;
e noi abbiamo contemplato la sua gloria,
gloria come del Figlio unigenito
che viene dal Padre,
pieno di grazia e di verità.
Giovanni gli dà testimonianza e proclama:
«Era di lui che io dissi:

Colui che viene dopo di me
è avanti a me,
perché era prima di me».
Dalla sua pienezza
noi tutti abbiamo ricevuto:
grazia su grazia.
Perché la Legge fu data per mezzo di Mosè,
la grazia e la verità vennero per mezzo di Gesù Cristo.
Dio, nessuno lo ha mai visto:
il Figlio unigenito, che è Dio
ed è nel seno del Padre,
è lui che lo ha rivelato.

Parola del Signore.

Venite popoli adoriamo

Il Vangelo di oggi ci parla di Anna, una profetessa del Tempio che era molto anziana: aveva, infatti, 84 anni.

Gli anziani si sa, parlano con saggezza e sono capaci di accompagnare i giovani su veri percorsi di crescita. Anche i loro lunghi silenzi, spesso, esprimono una saggezza antica che non possiamo rifiutare o tralasciare se vogliamo vivere pienamente ed essere davvero felici.

Gli anziani, come la profetessa Anna, sanno guardare “oltre” e ci indicano con poche e semplici parole sentieri per una vita autentica. Gli anziani hanno coraggio perché hanno vissuto e conosciuto; hanno avuto molte esperienze e, quindi, è difficile che quando esprimono un giudizio sbagliano. Spesso ci donano perle di vera saggezza e con umiltà e delicatezza ci donano parole buone per la nostra vita, sta a noi saperle ascoltare e riflettere.

Gli anziani, comunque, benedicono sempre i propri cari e, anche di fronte al male, sanno essere tolleranti, pazienti e dolci che non significa non aver capito. Spesso, infatti, fanno finta di non capire ed invece hanno compreso tutto, come la profetessa Anna che lodava Dio e parlava del bambino.

France e Vincenzo, osb-cam ♥️

Dal Vangelo secondo Luca
Lc 2,36-40

[Maria e Giuseppe portarono il bambino a Gerusalemme per presentarlo al Signore.] C’era una profetessa, Anna, figlia di Fanuèle, della tribù di Aser. Era molto avanzata in età, aveva vissuto con il marito sette anni dopo il suo matrimonio, era poi rimasta vedova e ora aveva ottantaquattro anni. Non si allontanava mai dal tempio, servendo Dio notte e giorno con digiuni e preghiere. Sopraggiunta in quel momento, si mise anche lei a lodare Dio e parlava del bambino a quanti aspettavano la redenzione di Gerusalemme. Quando ebbero adempiuto ogni cosa secondo la legge del Signore, fecero ritorno in Galilea, alla loro città di Nàzaret.
Il bambino cresceva e si fortificava, pieno di sapienza, e la grazia di Dio era su di lui.

Parola del Signore.

Luce delle genti

Siamo chiamati ad essere Luce; chiamati a rischiarare i momenti di buio, di tristezza, di paura e di sofferenza di chi ci vive accanto. Siamo chiamati a farlo perché ciascuno di noi è un inviato di Dio, un messaggero di Pace, di unità, di speranza e di verità. Siamo chiamati a farlo con coraggio e passione, con forza e tenerezza e rischiando l’incomprensione. Siamo le persone che il Padre chiama per suo conto ad illuminare le tenebre di questo mondo e per farlo abbiamo una sola, unica e invincibile arma che si chiama: “Amore”.

Franca e Vincenzo osb-cam ❤️

Dal Vangelo secondo Luca
Lc 2,22-35
 
Quando furono compiuti i giorni della loro purificazione rituale, secondo la legge di Mosè, [Maria e Giuseppe] portarono il bambino [Gesù] a Gerusalemme per presentarlo al Signore – come è scritto nella legge del Signore: «Ogni maschio primogenito sarà sacro al Signore» – e per offrire in sacrificio una coppia di tortore o due giovani colombi, come prescrive la legge del Signore.
Ora a Gerusalemme c’era un uomo di nome Simeone, uomo giusto e pio, che aspettava la consolazione d’Israele, e lo Spirito Santo era su di lui. Lo Spirito Santo gli aveva preannunciato che non avrebbe visto la morte senza prima aver veduto il Cristo del Signore. Mosso dallo Spirito, si recò al tempio e, mentre i genitori vi portavano il bambino Gesù per fare ciò che la Legge prescriveva a suo riguardo, anch’egli lo accolse tra le braccia e benedisse Dio, dicendo:
«Ora puoi lasciare, o Signore, che il tuo servo
vada in pace, secondo la tua parola,
perché i miei occhi hanno visto la tua salvezza,
preparata da te davanti a tutti i popoli:
luce per rivelarti alle genti
e gloria del tuo popolo, Israele».
Il padre e la madre di Gesù si stupivano delle cose che si dicevano di lui. Simeone li benedisse e a Maria, sua madre, disse:
«Ecco, egli è qui per la caduta e la risurrezione di molti in Israele e come segno di contraddizione – e anche a te una spada trafiggerà l’anima -, affinché siano svelati i pensieri di molti cuori».

Parola del Signore.

Un angelo apparve in sogno

“Io oggi vorrei chiedere, -a San Giuseppe- ci dia a tutti noi la capacità di sognare perché quando sogniamo le cose grandi, le cose belle, ci avviciniamo al sogno di Dio, le cose che Dio sogna su di noi. Che ai giovani dia – perché lui era giovane – la capacità di sognare, di rischiare e prendere i compiti difficili che hanno visto nei sogni. E ci dia a tutti noi la fedeltà che generalmente cresce in un atteggiamento giusto, lui era giusto, cresce nel silenzio – poche parole – e cresce nella tenerezza che è capace di custodire le proprie debolezze e quelle degli altri”. Papa Francesco

Buon giornata Franca e Vincenzo osb-cam ♥️

Dal Vangelo secondo Matteo
Mt 2,13-18
 
I Magi erano appena partiti, quando un angelo del Signore apparve in sogno a Giuseppe e gli disse: «Àlzati, prendi con te il bambino e sua madre, fuggi in Egitto e resta là finché non ti avvertirò: Erode infatti vuole cercare il bambino per ucciderlo».
Egli si alzò, nella notte, prese il bambino e sua madre e si rifugiò in Egitto, dove rimase fino alla morte di Erode, perché si compisse ciò che era stato detto dal Signore per mezzo del profeta:
«Dall’Egitto ho chiamato il mio figlio».
Quando Erode si accorse che i Magi si erano presi gioco di lui, si infuriò e mandò a uccidere tutti i bambini che stavano a Betlemme e in tutto il suo territorio e che avevano da due anni in giù, secondo il tempo che aveva appreso con esatezza dai Magi.

Allora si compì ciò che era stato detto per mezzo del profeta Geremìa:
«Un grido è stato udito in Rama,
un pianto e un lamento grande:
Rachele piange i suoi figli
e non vuole essere consolata,
perché non sono più».

Parola del Signore.