Archivi categoria: Commento ai Vangelo

Essere “pace”

Non sappiamo se Giovanni poteva immaginare che la sua testimonianza e il suo coraggio lo avrebbe condotto a morire in un modo cosi violento. Sappiamo, però, che è proprio per la fermezza della sua vita e per il suo coraggio che finisce i suoi giorni in maniera così tragica e violenta.
È impressionante come anche a distanza di tempo e nonostante la morte di Giovanni Gesù inizia la sua predicazione e come, il senso colpa di Erode torna a farsi vivo.
La vita ogni giorno ci mette davanti scelte da fare; ogni giorno ci offre la possibilità di essere migliori; ogni giorno ci invita a vivere la semplicità come via di purificazione. Spetta a noi saper fare scelte semplici e belle capaci di “essere pace” nelle nostre esistenze.

Franca e Vincenzo, osb-cam

VANGELO DI SABATO 3 AGOSTO 2019
Mt 14,1-12
Erode mandò a decapitare Giovanni e i suoi discepoli andarono a informare Gesù.

                       Dal Vangelo secondo Matteo

In quel tempo al tetrarca Erode giunse notizia della fama di Gesù. Egli disse ai suoi cortigiani: «Costui è Giovanni il Battista. È risorto dai morti e per questo ha il potere di fare prodigi!».
Erode infatti aveva arrestato Giovanni e lo aveva fatto incatenare e gettare in prigione a causa di Erodìade, moglie di suo fratello Filippo. Giovanni infatti gli diceva: «Non ti è lecito tenerla con te!». Erode, benché volesse farlo morire, ebbe paura della folla perché lo considerava un profeta.
Quando fu il compleanno di Erode, la figlia di Erodìade danzò in pubblico e piacque tanto a Erode che egli le promise con giuramento di darle quello che avesse chiesto. Ella, istigata da sua madre, disse: «Dammi qui, su un vassoio, la testa di Giovanni il Battista».
Il re si rattristò, ma a motivo del giuramento e dei commensali ordinò che le venisse data e mandò a decapitare Giovanni nella prigione. La sua testa venne portata su un vassoio, fu data alla fanciulla e lei la portò a sua madre.
I suoi discepoli si presentarono a prendere il cadavere, lo seppellirono e andarono a informare Gesù.

Parola del Signore

Nella bottega del falegname

Due cose ci hanno colpito. Gesù, il figlio di Dio che si è fatto UOMO (la prima). La seconda cosa è che Gesù nella bottega di Giuseppe ha deciso da che parte stare. Ha scelto di stare con chi lavora e non con chi sta al potere o con chi cerca il successo o, peggio, con chi è ricco. Gesù si è fatto uomo e poi, come uomo, è andato a lavorare da umile artigiano. Ed è nella bottega di Giuseppe che si è formato e da qui ha iniziato la sua attività pubblica tra gli ultimi, tra chi soffre, tra chi è malato, oppresso e bisognoso di aiuto. La gente non riesce a capire, non comprende, non si spiega come sia possibile che un uomo di così umile origine possa dire cose cosi “interessanti” o come possa agire in modo cosi “straordinario”. Ma è proprio in questo quotidiano, ordinario e semplice che il mistero prende corpo e illumina la vita del popolo. Gesù viene escluso, ostacolato e addirittura scacciato dalla sua città … La sua vita profetica non è riconosciuta dai soliti gestori del potere un po’ come accade in tante piccole e grandi realtà del nostro tempo. Guardiamoci intorno e, se ne abbiamo il coraggio, ostacoliamo chi, ancora oggi, si comporta allo stesso modo. Purtroppo la storia si ripete anche nel nostro tempo uccidendo la vita dei profeti da parte dei benpensanti omologati sui potenti che hanno paura del nuovo.

Franca e Vincenzo, osb-cam

VANGELO DI VENERDI 2 AGOSTO 2019
Mt 13,54-58
Non è costui il figlio del falegname? Da dove gli vengono allora tutte queste cose?

                       Dal Vangelo secondo Matteo

In quel tempo Gesù, venuto nella sua patria, insegnava nella loro sinagoga e la gente rimaneva stupita e diceva: «Da dove gli vengono questa sapienza e i prodigi? Non è costui il figlio del falegname? E sua madre, non si chiama Maria? E i suoi fratelli, Giacomo, Giuseppe, Simone e Giuda? E le sue sorelle, non stanno tutte da noi? Da dove gli vengono allora tutte queste cose?». Ed era per loro motivo di scandalo.
Ma Gesù disse loro: «Un profeta non è disprezzato se non nella sua patria e in casa sua». E lì, a causa della loro incredulità, non fece molti prodigi.

Parola del Signore

C’è posto per tutti

“Una rete gettata nel mare” a questo somiglia il Regno di Dio. Magnifica immagine per farci capire che nella Chiesa c’è posto per tutti, che tutti abbiamo un posto e che se qualcuno, come potrebbe accadere, vorrebbe costruire una comunità di cosiddetti perfettini (ma esistono?) secondo il suo metro di giudizio, questo signore, sta già tradendo Gesù e il suo messaggio. Nella rete, nel Regno di Dio, nella Chiesa, possiamo entrare tutti e tutti siamo alla pari, perché la Chiesa è “convivialità delle differenze”, (come diceva don Tonino Bello, vescovo in odore di santità), dove “uno vale uno”. Sarà solo alla fine del mondo, ci spiega “l’unico Maestro”, che gli angeli separeranno i buoni dai cattivi. Mentre in questo nostro tempo sembra che ci sia chi questa separazione vorrebbe farla oggi. Ma chi è bravo? Chi è cattivo? Smettiamola di credere che i cattivi sono sempre gli altri. Cerchiamo di sognare davvero la Chiesa che Cristo (l’unico “unto” da Dio) ci ha trasmesso. Possiamo farlo; dobbiamo farlo; vogliamo farlo. 😉
Nessuno potrà impedire all’altro di stare nella rete e tentare di vivere il quotidiano sperimentando la ricerca della verità. Nessuno potrà impedire di vivere il mistero (come piano di salvezza). Nessuno, da solo o con qualche amico, può dire di essere Chiesa da solo o con i suoi. Tutti siamo Chiesa se restiamo fedeli e ancorati a Cristo, l’unico per il quale vale davvero la pena di vivere … ❤️

Franca e Vincenzo, osb-cam

Mt 13,47-53
Raccolgono i buoni nei canestri e buttano via i cattivi.

                       Dal Vangelo secondo Matteo

In quel tempo Gesù disse ai suoi discepoli:
«Ancora, il regno dei cieli è simile a una rete gettata nel mare, che raccoglie ogni genere di pesci. Quando è piena, i pescatori la tirano a riva, si mettono a sedere, raccolgono i pesci buoni nei canestri e buttano via i cattivi. Così sarà alla fine del mondo. Verranno gli angeli e separeranno i cattivi dai buoni e li getteranno nella fornace ardente, dove sarà pianto e stridore di denti.
Avete compreso tutte queste cose?». Gli risposero: «Sì». Ed egli disse loro: «Per questo ogni scriba, divenuto discepolo del regno dei cieli, è simile a un padrone di casa che estrae dal suo tesoro cose nuove e cose antiche».
Terminate queste parabole, Gesù partì di là.

Parola del Signore

Un tesoro nel cuore

Tutti cerchiamo un tesoro; tutti cerchiamo una perla preziosa e per riceverle chiediamoci se siamo disposti a lasciare tutto. Cosa è questo tutto e cosa è il tesoro o la perla? A nostro parere il vero tesoro/perla è la felicita. Si, tutti cerchiamo la felicità. Una entità dispersa e a volte introvabile. Eppure qualcosa o qualcuno ci suggerisce che questa non è irraggiungibile e, forse, trovarla dipende dalla nostra vera disponibilità a lasciare il nostro ego, a lasciare i miti di questo mondo e di questo tempo. In questo, crediamo, sta il segreto della felicità. Non sentirci i costruttori o gli artefici delle cose ma lasciarci condurre dal Padre dove Lui vuole e dove Lui desidera per noi. Vendere tutto allora, a nostro parere, significa abbandonare i nostri desideri di arrivismo, i progetti fuori misura che ci impediscono di vivere nella gioia e nella felicità. Insomma il tesoro o la perla sono a portata di mano ma noi siamo invitati a mettere da parte i nostri progetti di potere, di accumulo di cose e di successo per vivere la bellezza e la bontà delle cose che abbiamo ricevuto e di cui non ci accorgiamo: gli affetti della famiglia; il dono di una sposa/o e di quello dei figli; tante altre cose che abbiamo e che non apprezziamo cercandone sempre altre in un delirio/overdose che ci provoca dolore e tristezza. Coraggio è l’ora di cambiare !!!🌻

Franca e Vincenzo, osb-cam

VANGELO DI MERCOLEDI 31 LUGLIO 2019
Mt 13,44-46
Vende tutti i suoi averi e compra quel campo.

                       Dal Vangelo secondo Matteo

In quel tempo Gesù disse ai suoi discepoli:
«Il regno dei cieli è simile a un tesoro nascosto nel campo; un uomo lo trova e lo nasconde; poi va, pieno di gioia, vende tutti i suoi averi e compra quel campo.
Il regno dei cieli è simile anche a un mercante che va in cerca di perle preziose; trovata una perla di grande valore, va, vende tutti i suoi averi e la compra».

Parola del Signore

Tra il bene e il male

Solo alla fine la zizzania sarà separata. Solo al momento della mietitura l’opera del maligno sarà bruciata nel fuoco. Per ora il male e il bene devono convivere … e questa, infatti, è la nostra costante esperienza. A noi spetta decidere da che parte stare, se dalla parte del bene ed essere seme buono che porta frutto (e, quindi, compie le opere di Dio) oppure se essere zizzania (seme che non porta frutto, che disturba, tenta e compie brutte azioni) che infesta il mondo. È una bella sfida molto semplice da capire e anche molto interessante da vivere per essere “pace” per noi e gli altri. Stiamo davvero attenti al nostro quotidiano perché è in questo tempo che ci giochiamo non solo il futuro ma anche il nostro presente, la nostra pace e la nostra gioia. 🌻

Franca e Vincenzo, osb-cam

VANGELO DEL 30 LUGLIO 2019
Mt 13,36-43
Come si raccoglie la zizzania e la si brucia nel fuoco, così avverrà alla fine del mondo.

Dal Vangelo secondo Matteo

In quel tempo, Gesù congedò la folla ed entrò in casa; i suoi discepoli gli si avvicinarono per dirgli: «Spiegaci la parabola della zizzania nel campo».
Ed egli rispose: «Colui che semina il buon seme è il Figlio dell’uomo. Il campo è il mondo e il seme buono sono i figli del Regno. La zizzania sono i figli del Maligno e il nemico che l’ha seminata è il diavolo. La mietitura è la fine del mondo e i mietitori sono gli angeli. Come dunque si raccoglie la zizzania e la si brucia nel fuoco, così avverrà alla fine del mondo. Il Figlio dell’uomo manderà i suoi angeli, i quali raccoglieranno dal suo regno tutti gli scandali e tutti quelli che commettono iniquità e li getteranno nella fornace ardente, dove sarà pianto e stridore di denti. Allora i giusti splenderanno come il sole nel regno del Padre loro. Chi ha orecchi, ascolti!».

Parola del Signore

La parte migliore

Il Signore condanna l’affanno, l’ansia, le preoccupazioni. Marta, infatti, è affannata, è in balia della preoccupazione e ha dimenticato l’unica cosa necessaria. Ascoltare la Parola, infatti, è essenziale per la nostra vita buona e ordinata. Questo racconto che vede Gesù accolto nella casa di Marta e Maria ci offre una bella opportunità per scrutare le nostre giornate e trovare il tempo per ascoltare Gesù … la Parola quotidiana è una buona opportunità per farlo.♥️

Franca e Vincenzo, osb-cam

Vangelo di domenica 21 luglio 2019
Lc 10,38-42
Marta lo ospitò. Maria ha scelto la parte migliore.

Dal Vangelo secondo Luca
In quel tempo, mentre erano in cammino, Gesù entrò in un villaggio e una donna, di nome Marta, lo ospitò.
Ella aveva una sorella, di nome Maria, la quale, seduta ai piedi del Signore, ascoltava la sua parola. Marta invece era distolta per i molti servizi.
Allora si fece avanti e disse: «Signore, non t’importa nulla che mia sorella mi abbia lasciata sola a servire? Dille dunque che mi aiuti». Ma il Signore le rispose: «Marta, Marta, tu ti affanni e ti agiti per molte cose, ma di una cosa sola c’è bisogno. Maria ha scelto la parte migliore, che non le sarà tolta».

Parola del Signore

Speranza per noi

Bella questa speranza da riporre in Gesù. Una grande consolazione per tutti coloro che decidono di seguirlo rimettendo il cammino della propria vita sul passo del Signore. Quindi, non un fidarsi passivo, attendista, miracoloso ma un fidarsi attivo che ci invita a ricalibrare desideri e attese secondo la volontà di Dio. Un invito a riflettere sulle nostre giornate e le nostre scelte di vita ordinarie.

Franca e Vincenzo

VANGELO DI SABATO 20 LUGLIO 2019
Mt 12,14-21
Impose loro di non divulgarlo, perché si compisse ciò che era stato detto.

Dal Vangelo secondo Matteo
In quel tempo, i farisei uscirono e tennero consiglio contro Gesù per farlo morire. Gesù però, avendolo saputo, si allontanò di là. Molti lo seguirono ed egli li guarì tutti e impose loro di non divulgarlo, perché si compisse ciò che era stato detto per mezzo del profeta Isaìa:
«Ecco il mio servo, che io ho scelto;
il mio amato, nel quale ho posto il mio compiacimento.
Porrò il mio spirito sopra di lui
e annuncerà alle nazioni la giustizia.
Non contesterà né griderà
né si udrà nelle piazze la sua voce.
Non spezzerà una canna già incrinata,
non spegnerà una fiamma smorta,
finché non abbia fatto trionfare la giustizia;
nel suo nome spereranno le nazioni».

Parola del Signore

La misericordia

Gesù chiaramente ci dice che Lui vuole misericordia, cioè preferisce un mondo nel quale si agisca sempre mettendo in avanti la pietà e il cuore. ❤️ Egli, infatti, non è molto attento al rispetto delle forme bensì guarda alla verità e alla sostanza delle nostre azioni. Gesù, quindi, punta a offrire risposte concrete ai nostri bisogni (mangiare di sabato) piuttosto che a pretendere sacrifici che potrebbero, perciò, non servire a dimostrare il nostro amore verso di Lui. Gesù, perciò, ama con il cuore e ci guarda, ascolta e osserva con grande disponibilità ad accompagnarci e a sostenerci nelle difficoltà. Questa sua disponibilità per trovare concretezza ha, però, bisogno della nostra risposta fedele, umile e vera. Non possiamo fingere e poi inveire contro Gesù o rinnegarlo. Rendiamoci conto che per ottenere aiuto, sostegno e la sua vicinanza abbiamo bisogno di credere in Lui, di fidarci di Lui e di affidarci a Lui facendo ogni giorno il nostro dovere, cioè amando Gesù più di noi stessi. Siamo cosi chiamati a cambiare vita.

Franca e Vincenzo, osb-cam

VANGELO DEL 19 luglio 2019
Mt 12,1-8
Il Figlio dell’uomo è
Dal Vangelo secondo Matteo

In quel tempo, Gesù passò, in giorno di sabato, fra campi di grano e i suoi discepoli ebbero fame e cominciarono a cogliere delle spighe e a mangiarle.
Vedendo ciò, i farisei gli dissero: «Ecco, i tuoi discepoli stanno facendo quello che non è lecito fare di sabato».
Ma egli rispose loro: «Non avete letto quello che fece Davide, quando lui e i suoi compagni ebbero fame? Egli entrò nella casa di Dio e mangiarono i pani dell’offerta, che né a lui né ai suoi compagni era lecito mangiare, ma ai soli sacerdoti. O non avete letto nella Legge che nei giorni di sabato i sacerdoti nel tempio vìolano il sabato e tuttavia sono senza colpa? Ora io vi dico che qui vi è uno più grande del tempio. Se aveste compreso che cosa significhi: “Misericordia io voglio e non sacrifici”, non avreste condannato persone senza colpa. Perché il Figlio dell’uomo è signore del sabato».

Parola del Signore

Saper chinarsi

Miti e umili di cuore sono le persone che nella vita hanno “visto” Dio. Condividiamo, allora, una piccola, bella e antica leggenda di un rabbino. Uno studente andò da lui e disse: “Nei tempi passati vi furono uomini che videro Dio in faccia. Perché questo non succede più?” il rabbino rispose: “Perché oggi nessuno sa chinarsi tanto”. Chinarsi ci permette di guardare da vicino, di raccogliere i frutti della terra e di farci piccoli di fronte a chiunque. ♥️

Franca e Vincenzo, osb-cam

VANGELO DI GIOVEDI 18 LUGLIO 2019
Mt 11,28-30
Io sono mite e umile

Dal Vangelo secondo Matteo

In quel tempo, Gesù disse:
«Venite a me, voi tutti che siete stanchi e oppressi, e io vi darò ristoro.
Prendete il mio giogo sopra di voi e imparate da me, che sono mite e umile di cuore, e troverete ristoro per la vostra vita. Il mio giogo infatti è dolce e il mio peso leggero».

Parola del Signore

I Piccoli

I piccoli di Gesù sono tutti coloro che di fronte ad un cielo pieno di stelle si fermano a contemplarlo senza volerci andare dentro o conquistarlo; sono i cuori semplici capaci di trascorre un intero giorno ad ammirare il lento movimento dei fili d’erba cullati dal vento; sono coloro che si sentono accarezzati dal Signore in ogni circostanza. Se vogliamo restare umani guardiamo il cielo in una notte stellata, seguiamo il lento movimento dei fili d’erba e proviamo a percepire le carezze di Dio nella nostra vita. ❤️

Franca e Vincenzo, osb-cam

VANGELO DI MERCOLEDI 17 LUGLIO 2019
Mt 11,25-27
Hai nascosto queste cose ai sapienti e le hai rivelate ai piccoli.

Dal Vangelo secondo Matteo

In quel tempo, Gesù disse:
«Ti rendo lode, Padre, Signore del cielo e della terra, perché hai nascosto queste cose ai sapienti e ai dotti e le hai rivelate ai piccoli. Sì, o Padre, perché così hai deciso nella tua benevolenza.
Tutto è stato dato a me dal Padre mio; nessuno conosce il Figlio se non il Padre, e nessuno conosce il Padre se non il Figlio e colui al quale il Figlio vorrà rivelarlo».

Parola del Signore