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Ascoltate …

L’Ascolto della Parola ci protegge dalle parole di uomini ciechi che, invece, dividono, separano, escludono e spargono dolore e infelicità. La Parola di Dio mette al centro l’amore per l’uomo. Le parole degli uomini ciechi, invece, hanno altri obiettivi. Spesso i ciechi nemmeno si rendono conto del male che fanno e del dolore che procurano.

Scribi e farisei sono il modello di quella casta che condanna e crocifigge tra l’indifferenza colpevole di chi assiste muto.

Gesù, oggi, ci suggerisce di evitare le guide cieche per evitare di cadere nel fosso e ripetere condanne sentendoci come Gesù nel tempio. Guardiamo al nostro cuore e chiediamo al Signore di purificarlo da ogni pensiero di male; chiediamo la forza di coltivare il bene e di farlo anche quando ci costa.

Franca e Vincenzo, osb-cam

Dal Vangelo secondo Matteo

In quel tempo alcuni farisei e alcuni scribi, venuti da Gerusalemme, si avvicinarono a Gesù e gli dissero: «Perché i tuoi discepoli trasgrediscono la tradizione degli antichi? Infatti quando prendono cibo non si lavano le mani!».
Riunita la folla, Gesù disse loro: «Ascoltate e comprendete bene! Non ciò che entra nella bocca rende impuro l’uomo; ciò che esce dalla bocca, questo rende impuro l’uomo!».
Allora i discepoli si avvicinarono per dirgli: «Sai che i farisei, a sentire questa parola, si sono scandalizzati?».
Ed egli rispose: «Ogni pianta, che non è stata piantata dal Padre mio celeste, verrà sradicata. Lasciateli stare! Sono ciechi e guide di ciechi. E quando un cieco guida un altro cieco, tutti e due cadranno in un fosso!».

   Parola del Signore

“Vieni”

Il coraggio di fidarsi e affidarsi sono le due più importanti possibilità che abbiamo per vivere una vita pacificata. La paura, invece, è il sintomo del male che tenta di abitarci e che non ci aiuta a vivere con serenità e gioia. Abbiamo bisogno di credere nel bene e credendo vederne i segni.

Il Signore non ci lascia mai soli. Egli vigila sempre sulle nostre vite e anche se noi non riusciamo a capire il suo piano Egli agisce per aiutarci nel cammino della conversione. Egli vuole che noi, come Pietro, decidiamo di andargli incontro. Lui ci attende per guarire le nostre vite e scacciare il male.

Il male non preverrà !!!

Franca e Vincenzo, osb-cam

Dal Vangelo secondo Matteo

[Dopo che la folla ebbe mangiato], subito Gesù costrinse i discepoli a salire sulla barca e a precederlo sull’altra riva, finché non avesse congedato la folla. Congedata la folla, salì sul monte, in disparte, a pregare. Venuta la sera, egli se ne stava lassù, da solo.
La barca intanto distava già molte miglia da terra ed era agitata dalle onde: il vento infatti era contrario. Sul finire della notte egli andò verso di loro camminando sul mare. Vedendolo camminare sul mare, i discepoli furono sconvolti e dissero: «È un fantasma!» e gridarono dalla paura. Ma subito Gesù parlò loro dicendo: «Coraggio, sono io, non abbiate paura!».
Pietro allora gli rispose: «Signore, se sei tu, comandami di venire verso di te sulle acque». Ed egli disse: «Vieni!». Pietro scese dalla barca, si mise a camminare sulle acque e andò verso Gesù. Ma, vedendo che il vento era forte, s’impaurì e, cominciando ad affondare, gridò: «Signore, salvami!». E subito Gesù tese la mano, lo afferrò e gli disse: «Uomo di poca fede, perché hai dubitato?».
Appena saliti sulla barca, il vento cessò. Quelli che erano sulla barca si prostrarono davanti a lui, dicendo: «Davvero tu sei Figlio di Dio!».
Compiuta la traversata, approdarono a Gennèsaret. E la gente del luogo, riconosciuto Gesù, diffuse la notizia in tutta la regione; gli portarono tutti i malati e lo pregavano di poter toccare almeno il lembo del suo mantello. E quanti lo toccarono furono guariti.

   Parola del Signore

Tutti mangiarono e furono sazi

Il cibo della vita è ripieno di Speranza, di gioia, di felicità. Ogni cosa passa attraverso un dono gratuito che viene riservato a chi sa riconoscerlo e a chi decide di accoglierlo nel quotidiano.

Se alziamo gli occhi al cielo e bene-diciamo degli altri, il pane del cielo riempirà le mense della nostra vita e non avremo più fame.

Franca e Vincenzo, osb-cam

Dal Vangelo secondo Matteo

In quel tempo, avendo udito [della morte di Giovanni Battista], Gesù partì di là su una barca e si ritirò in un luogo deserto, in disparte.
Ma le folle, avendolo saputo, lo seguirono a piedi dalle città. Sceso dalla barca, egli vide una grande folla, sentì compassione per loro e guarì i loro malati.
Sul far della sera, gli si avvicinarono i discepoli e gli dissero: «Il luogo è deserto ed è ormai tardi; congeda la folla perché vada nei villaggi a comprarsi da mangiare». Ma Gesù disse loro: «Non occorre che vadano; voi stessi date loro da mangiare». Gli risposero: «Qui non abbiamo altro che cinque pani e due pesci!». Ed egli disse: «Portatemeli qui».
E, dopo aver ordinato alla folla di sedersi sull’erba, prese i cinque pani e i due pesci, alzò gli occhi al cielo, recitò la benedizione, spezzò i pani e li diede ai discepoli, e i discepoli alla folla.
Tutti mangiarono a sazietà, e portarono via i pezzi avanzati: dodici ceste piene. Quelli che avevano mangiato erano circa cinquemila uomini, senza contare le donne e i bambini.

   Parola del Signore

Il Signore apprezzA i miseri

Anche se il male sembra allargare sempre più i suoi tentacoli abbiamo la concreta possibilità di difenderci e di essere liberati chiedendo l’intervento del supremo bene.

Dio è difesa e baluardo, roccia che custodisce, ancora di salvezza.

È questo il tempo per chiedere di essere liberati dal male ed evitare che l’abisso ci sommerga. Il Signore, infatti, ascolta gli umili che chiedono aiuto e ringraziano. Il male non prevarrà!!!

Franca e Vincenzo, osb-cam

Nel tempo della benevolenza, rispondimi Signore.


Liberami dal fango, perché io non affondi,
che io sia liberato dai miei nemici e dalle acque profonde.
Non mi travolga la corrente,
l’abisso non mi sommerga,
la fossa non chiuda su di me la sua bocca.

Io sono povero e sofferente:
la tua salvezza, Dio, mi ponga al sicuro.
Loderò il nome di Dio con un canto,
lo magnificherò con un ringraziamento.

Vedano i poveri e si rallegrino;
voi che cercate Dio, fatevi coraggio,
perché il Signore ascolta i miseri
e non disprezza i suoi che sono prigionieri.

Il Figlio del falegname

Oggi come ieri non sappiamo riconoscere i “profeti” a causa, soprattutto, dei pregiudizi che ci impediscono di accogliere l’altro. Questo episodio della vita di Gesù ci aiuti a riflettere con maggiore intensità sui nostri pensieri, le nostre parole e i nostri giudizi spesso, troppo spesso, guidati da simpatie personali o da opportunismo che ci impediscono di ascoltate e cambiare la nostra vita.

Franca e Vincenzo, osb-cam

Dal Vangelo secondo Matteo

In quel tempo Gesù, venuto nella sua patria, insegnava nella loro sinagoga e la gente rimaneva stupita e diceva: «Da dove gli vengono questa sapienza e i prodigi? Non è costui il figlio del falegname? E sua madre, non si chiama Maria? E i suoi fratelli, Giacomo, Giuseppe, Simone e Giuda? E le sue sorelle, non stanno tutte da noi? Da dove gli vengono allora tutte queste cose?». Ed era per loro motivo di scandalo.
Ma Gesù disse loro: «Un profeta non è disprezzato se non nella sua patria e in casa sua». E lì, a causa della loro incredulità, non fece molti prodigi.

   Parola del Signore

Il Regno dei cieli

Piccolo ma capace di diventare grande e di offrire riparo a chi decide di fidarsi e affidarsi al mistero della sua presenza. Il regno dei cieli non si mostra tra le evidenze del mondo ma offre possibilità di riparo o di crescita a chi lo cerca per essere protetto e poi poter crescere e vivere un’esistenza pacificata.

Se siamo attenti, insomma, se ci facciamo buoni osservatori delle cose di questo mondo anche noi possiamo scoprire nelle cose piccole e invisibili il mistero grande che offre vita e vita buona. Un bel programma per i nostri giorni e per una vita bella.

Franca e Vincenzo, osb-cam

Dal Vangelo secondo Matteo

In quel tempo, Gesù espose alla folla un’altra parabola, dicendo: «Il regno dei cieli è simile a un granello di senape, che un uomo prese e seminò nel suo campo. Esso è il più piccolo di tutti i semi ma, una volta cresciuto, è più grande delle altre piante dell’orto e diventa un albero, tanto che gli uccelli del cielo vengono a fare il nido fra i suoi rami».
Disse loro un’altra parabola: «Il regno dei cieli è simile al lievito, che una donna prese e mescolò in tre misure di farina, finché non fu tutta lievitata».
Tutte queste cose Gesù disse alle folle con parabole e non parlava ad esse se non con parabole, perché si compisse ciò che era stato detto per mezzo del profeta:
«Aprirò la mia bocca con parabole,
proclamerò cose nascoste fin dalla fondazione del mondo».

   Parola del Signore

Un tesoro nascosto

Un tesoro nascosto 🙄, una perla di grande valore 🎆, una rete gettata in mare🎏⛵🐟🐠🐡🦐🦞🦀🦑… Gesù parla di sogni e nuovi orizzonti; egli ci racconta la verità sul Regno dei cieli e lo fa nel quotidiano dei nostri giorni in questo mondo; ci mostra di un uomo che vende tutti i suoi averi per trasferirsi nel campo dove ha trovato un tesoro di grande valore; ci racconta del mercante che cerca perle preziose e che ne trova una di così grande valore che lo spinge a vendere tutto ciò che ha pur di avere la possibilità di comprarla. Eppoi quella rete che raccoglie ogni genere di pesci.

Queste parole semplici ci invitano a comprendere quanto valore abbia nella vita e per la buona vita dell’uomo il Regno dei cieli.

Franca e Vincenzo, osb-cam

Dal Vangelo secondo Matteo

In quel tempo Gesù disse ai suoi discepoli:
«Il regno dei cieli è simile a un tesoro nascosto nel campo; un uomo lo trova e lo nasconde; poi va, pieno di gioia, vende tutti i suoi averi e compra quel campo.
Il regno dei cieli è simile anche a un mercante che va in cerca di perle preziose; trovata una perla di grande valore, va, vende tutti i suoi averi e la compra.
Ancora, il regno dei cieli è simile a una rete gettata nel mare, che raccoglie ogni genere di pesci. Quando è piena, i pescatori la tirano a riva, si mettono a sedere, raccolgono i pesci buoni nei canestri e buttano via i cattivi. Così sarà alla fine del mondo. Verranno gli angeli e separeranno i cattivi dai buoni e li getteranno nella fornace ardente, dove sarà pianto e stridore di denti.
Avete compreso tutte queste cose?». Gli risposero: «Sì». Ed egli disse loro: «Per questo ogni scriba, divenuto discepolo del regno dei cieli, è simile a un padrone di casa che estrae dal suo tesoro cose nuove e cose antiche».

Parola del Signore.

Servire

Per commentare il vangelo di oggi abbiamo scelto di condividere questo breve e bello aforisma:

Dormivo e sognavo che la vita era gioia;
mi svegliai e vidi che la vita era servizio.
Volli servire e vidi che servire era gioia. (R. Tagore)

Lo stesso Gesù, infatti, dice agli Apostoli di essere venuto per servire, cioè per fare il diacono (servo) e non per essere servito.

Chiediamoci allora se noi siamo capaci e disponibili ad essere “servi” senza aspirare a ricoprire i primi posti. 🙃 Coraggio!

Franca e Vincenzo, osb-cam

Dal Vangelo secondo Matteo
Mt 20,20-28

In quel tempo, si avvicinò a Gesù la madre dei figli di Zebedèo con i suoi figli e si prostrò per chiedergli qualcosa. Egli le disse: «Che cosa vuoi?». Gli rispose: «Di’ che questi miei due figli siedano uno alla tua destra e uno alla tua sinistra nel tuo regno». Rispose Gesù: «Voi non sapete quello che chiedete. Potete bere il calice che io sto per bere?». Gli dicono: «Lo possiamo». Ed egli disse loro: «Il mio calice, lo berrete; però sedere alla mia destra e alla mia sinistra non sta a me concederlo: è per coloro per i quali il Padre mio lo ha preparato». Gli altri dieci, avendo sentito, si sdegnarono con i due fratelli. Ma Gesù li chiamò a sé e disse: «Voi sapete che i governanti delle nazioni dóminano su di esse e i capi le opprimono. Tra voi non sarà così; ma chi vuole diventare grande tra voi, sarà vostro servitore e chi vuole essere il primo tra voi, sarà vostro schiavo. Come il Figlio dell’uomo, che non è venuto per farsi servire, ma per servire e dare la propria vita in riscatto per molti».

Parola del Signore

Ascoltate

Sono almeno quattro gli ostacoli che impediscono che Parola porti frutto: 1) quando non ascoltiamo di certo non comprendiamo; 2) quando qualcuno ci perseguita; 3) quando i nostri vizi prendono il sopravvento ; 4) quando incontriamo il seminatore di maldicenza e menzogna (succedeva anche a Gesù. Egli seminava la buona Parola e i soliti soloni del tempio spargevano calunnie e falsità per screditarlo).

Tutto ciò accadeva ieri e, purtroppo, accade ancora non solo a chi cerca di seminare la buona Parola ma anche a chi cerca di impegnarsi nella società per il bene comune.

Franca e Vincenzo, osb-cam

Dal Vangelo secondo Matteo

In quel tempo, Gesù disse ai suoi discepoli:
«Voi dunque ascoltate la parabola del seminatore. Ogni volta che uno ascolta la parola del Regno e non la comprende, viene il Maligno e ruba ciò che è stato seminato nel suo cuore: questo è il seme seminato lungo la strada. Quello che è stato seminato sul terreno sassoso è colui che ascolta la Parola e l’accoglie subito con gioia, ma non ha in sé radici ed è incostante, sicché, appena giunge una tribolazione o una persecuzione a causa della Parola, egli subito viene meno. Quello seminato tra i rovi è colui che ascolta la Parola, ma la preoccupazione del mondo e la seduzione della ricchezza soffocano la Parola ed essa non dà frutto. Quello seminato sul terreno buono è colui che ascolta la Parola e la comprende; questi dà frutto e produce il cento, il sessanta, il trenta per uno».

   Parola del Signore

Miei discepoli

Siamo tralci e per portare più frutto abbiamo bisogno di essere potati. Nessuno, infatti, è “buono” come potrebbe credere. L’unica vite buona è Gesù e a noi non basta dirci suoi tralci per essere come Lui è stato in vita.

È la vita di Gesù che ci mostra la via da seguire. Egli pur accusato ingiustamente, pur giudicato colpevole con accuse false e frutto di gelosia e orgoglio ha scelto di sacrificarsi fino a morire in croce. Il male lo ha colpito nel corpo e in tanti si sono accaniti su di Lui mentre attorno regnava l’indifferenza. Dio non permetta che anche noi, oggi, facciamo come scribi e farisei, o, che restiamo indifferenti di fronte alle ingiustizie o ai soprusi che distruggono la vita di chi sta accanto noi.

Invochiamo lo Spirito affinché ci aiuti da un lato ad imitare Gesù che si è lasciato portare al calvario e dall’altro ci impedisca di essere indifferenti. Il gioco del male appartiene a Lucifero. Ogni malvagità genera altro male. Gesù, però, lo ha impedito mostrando di accogliere il male e rispondendo con l’Amore e il perdono. Purtroppo quando c’è l’inganno si può perfino diventare incapaci di capire cosa si sta facendo e diventiamo preda del male che ci fa tradire anche i nostri buoni propositi. Che Dio ci aiuti e lo Spirito Santo venga in nostro soccorso.

Franca e Vincenzo, osb-cam

Dal Vangelo secondo Giovanni
Gv 15,1-8

In quel tempo, Gesù disse ai suoi discepoli: «Io sono la vite vera e il Padre mio è l’agricoltore. Ogni tralcio che in me non porta frutto, lo taglia, e ogni tralcio che porta frutto, lo pota perché porti più frutto. Voi siete già puri, a causa della parola che vi ho annunciato. Rimanete in me e io in voi. Come il tralcio non può portare frutto da se stesso se non rimane nella vite, così neanche voi se non rimanete in me. Io sono la vite, voi i tralci. Chi rimane in me, e io in lui, porta molto frutto, perché senza di me non potete far nulla. Chi non rimane in me viene gettato via come il tralcio e secca; poi lo raccolgono, lo gettano nel fuoco e lo bruciano. Se rimanete in me e le mie parole rimangono in voi, chiedete quello che volete e vi sarà fatto. In questo è glorificato il Padre mio: che portiate molto frutto e diventiate miei discepoli».

Parola del Signore.