Archivi categoria: Parole dal cuore

Senza di Te ovunque è notte

Questa sera vi invitiamo a pregare lo Spirito Santo con queste parole …

Spirito Santo,
Amore,
fuoco ardente,
che crei e sempre ricrei la Chiesa,
che formi i Santi
che trasfiguri i martiri,
che invadi i vergini,
vieni!
Tu che sei l’ estasi del Padre,
Tu che porti l’Eterno nei cuori,
Tu che abiti le profondità di ciascuno,
e tutti conduci all’unità.
Tu che sei l’anima della Chiesa,
fuoco che brucia,
potenza d’Amore,
luce che abbaglia,
vieni!
Senza di Te ovunque è notte,
nei cuori, nel mondo.
Senza di Te il mondo agonizza.
Vieni!
E noi, Chiesa,
avvinghiati a Te,
possiamo essere nel mondo
sale, luce e vita,
che anticipa l’Eterno.
Noi, in Te immersi,
o luce divina,
perché il mondo creda.
( Sorella Elisabetta)

In attesa del fuoco nuovo

Siamo in attesa del fuoco nuovo che riscalda e squarcia il buio della notte. Da questo fuoco verrà acceso il cero pasquale simbolo del Cristo Risorto. È il segno della vita nuova in Cristo che, strappando i peccatori dalle tenebre, li fa entrare con i santi nel regno della luce. Sul Cero sono incise la croce, le lettere dell’alfabeto greco Alfa e Omega, che stanno a significare che Gesù è il principio e la fine di ogni cosa, e l’indicazione dell’anno. Durante il rito dell’accensione, il presbiteroconficca cinque grani d’incenso alle quattro estremità e al centro della croce, a simboleggiare le cinque piaghe gloriose di Cristo (le mani, i piedi e il costato). Quindi il diacono, portando il cero pasquale, apre la processione verso l’aula liturgica, che era rimasta vuota e al buio: sulla porta intona per la prima volta Lumen Christi (la luce di Cristo), e il popolo risponde Deo Gratias(rendiamo grazie a Dio). Mentre i fedeli lo seguono, giunto al centro della navata il diacono intona di nuovo Lumen Christi e tutti i presenti accendono la loro candela: la luce di Cristo si espande sempre di più e illumina ogni fedele; arrivati al presbiterio l’acclamazione viene ripetuta mentre si accendono tutte le luci della chiesa. Il cero viene messo sul grande candelabro e incensato e,mentre tutti volgono lo sguardo verso il cero, il diacono canta le meraviglie di questa notte di salvezza e di questa Pasqua di risurrezione. Ed ecco la preghiera che sarà proclamata davanti al fuoco nuovo. O Padre, che per mezzo del tuo Figlio ci hai comunicato la fiamma viva della tua gloria, benedici questo fuoco nuovo, fa che le feste pasquali accendano in noi il desiderio del cielo, e ci guidino, rinnovati nello spirito, alla festa dello splendore eterno.

Dove sei Signore?

Via Crucis del Papa al Colosseo, (Venerdì Santo alle 21,15).
Negli ultimi tratti ci sarà una famiglia ucraina insieme a una russa
Le meditazioni per il rito del Venerdì Santo sono state affidate alle famiglie. All’ultima stazione ci sarà una famiglia di migranti. Le altre famiglie che porteranno la croce saranno una coppia di giovani sposi, una famiglia in missione, una coppia di sposi anziani, una famiglia con 5 figli, una famiglia con un figlio con disabilità, una famiglia che gestisce una casa di accoglienza, una famiglia che affronta la malattia, una coppia di nonni, una famiglia con figli adottivi, una donna con figli che ha perso il marito, una famiglia con un figlio consacrato, una famiglia che si confronta con la perdita di un figlio. Le meditazioni per ogni stazione sono ispirate al percorso di vita di ciascuna famiglia.

In particolare, la meditazione che sarà letta durante il tratto delle famiglie ucraina e russa, quando Gesù muore sulla croce, dice: “La morte intorno. La vita che sembra perdere di valore. Tutto cambia in pochi secondi. L’esistenza, le giornate, la spensieratezza della neve d’inverno, l’andare a prendere i bambini a scuola, il lavoro, gli abbracci, le amicizie… tutto. Tutto perde improvvisamente valore. ‘Dove sei Signore? Dove ti sei nascosto? Vogliamo la nostra vita di prima. Perché tutto questo? Quale colpa abbiamo commesso? Perché ci hai abbandonato? Perché hai abbandonato i nostri popoli? Perché hai spaccato in questo modo le nostre famiglie? Perché non abbiamo più la voglia di sognare e di vivere? Perché le nostre terre sono diventate tenebrose come il Golgota?’. Le lacrime sono finite. La rabbia ha lasciato il passo alla rassegnazione. Sappiamo che Tu ci ami, Signore, ma non lo sentiamo questo amore e questa cosa ci fa impazzire. Ci svegliamo al mattino e per qualche secondo siamo felici, ma poi ci ricordiamo subito quanto sarà difficile riconciliarci. Signore dove sei? Parla nel silenzio della morte e della divisione ed insegnaci a fare pace, ad essere fratelli e sorelle, a ricostruire ciò che le bombe avrebbero voluto annientare”.

Segni del tempo

La pietra , il legno e i fiori sono segni e simboli che offrono carezze al cuore che desidera vedere oltre le fragilità e le miserie di questo tempo. Con loro non hai paura e puoi sfidare chiunque crede di essere potente.

Franca e Vincenzo osb-cam ♥️

Pronti per l’inverno 2022/23

Il ciliegio dell’eremo

Anche quest’anno il ciliegio dell’eremo dona i suoi frutti quasi indifferente alla pandemia e ora alla guerra. Il ciliegio fiorito annuncia la primavera ma ci fa pensare anche alla bellezza e alla fragilità dell’Uomo e della vita. Sboccia in fretta e in un attimo sfiorisce lasciando attorno a sé un alone di profumo intenso. Gusto e olfatto ne conservano il sapore, l’odore … e il cuore è invitato ad assumerne il senso profondo.

Buon cammino.

Franca e Vincenzo osb-cam ♥️

Il ciliegio dell’eremo

Il mondo cambia e io che faccio?

Alfio: Una delle affermazioni più forti e poco ascoltate di papà Francesco dice: «Non siamo in un’epoca di cambiamento, ma in un cambiamento d’epoca». Il mondo sta cambiando e noi che facciamo?

Roberta: Certe volte lo penso anche io ma ormai ho superato i 50 anni che cosa posso fare?

Alfio: Qui sta il punto. Se ti accorgi che le cose non vanno, se sei in difficoltà, se così come stai non c’è la si può fare è tempo di cambiare.

Roberta: Vedi Alfio credo che non ne ho il coraggio. Ho paura di lasciare le cose che faccio e se poi va peggio? 

Alfio: Roberta se hai capito che le cose non vanno, se sei sull’orlo di un disastro allora DEVI cambiare altrimenti le conseguenze saranno peggiori. Ci sono cose, valori, affetti e relazioni che forse hai trascurato per tanto tempo. È il momento per fare un cambiamento totale. Lascia le cose che fai e fai un percorso nuovo. Non è tardi, non è mai tardi. Anche se hai 30, 40, 50, 60 o più anni puoi cambiare. 

Roberta: Ma come faccio? 

Alfio: Cambia vita, cambia lavoro, cambia modo di pensare, utilizza tutte le risorse che hai per mettere fine a tutte le tue difficoltà. Se serve chiedi aiuto e sostegno per sostenere questo passaggio, questa transizione, questo tuo, mio, nostro, mondiale ineluttabile cambiamento d’epoca … C’è la puoi fare, c’è la possiamo fare anzi, ce l’ha faremo senz’altro ma, anche io e tu, tutti, come questo mondo, e insieme a questo mondo, siamo chiamati a cambiare per poter vivere bene e felici … I modi di pensare del passato non vanno più bene dobbiamo recuperare quella umanità che abbiamo smarrito per correre dietro finti bisogni. Puoi farlo, possiamo farlo, anzi dobbiamo farlo. Cominciamo subito. Non dobbiamo aver paura del nuovo, dobbiamo stare nel nuovo, in quel cambiamento d’epoca che dobbiamo affrontare. Più semplicità e meno apparenza, più cuore e gentilezza. Non siamo soli. C’è un Dio che non ci lascia mai soli; non ci lascia in pasto a qualche bestia vestita da umano.

Franca e Vincenzo osb-cam ❤️

1- I racconti di Alfio

Alfio: Ho attraversato il mare. Le onde mi hanno sballottato come un vecchio tronco.
Mirco: E durante la tempesta chi hai incontrato?
Alfio: Ho visto molte ombre che fuggivano. Qualcuna sembrava volersi fermare ma poi una folata di vento la portava via.
Mirco: E tu durante il viaggio come ti sei sentito?
Alfio: A volte mi sono sentito solo e altre volte sempre in compagnia di persone di cui potevo fidarmi. In verità ho incontrato anche dei personaggi ambigui o, peggio, furbi che facevano un buon viso e un cattivo gioco.
Mirco: Come hai reagito con questi?
Alfio: Vedi Mirco con questa gente non serve reagire, è perfettamente inutile. Mentre loro credono di non essere scoperti tu devi assecondarli lasciandoli andare per la loro strada mentre tu percorri la tua.
Mirco: Ma questi penseranno di essersi presi gioco di te e di essere più scaltri.
Alfio: La vita vera è altra cosa. Lasciali andare e augura loro comunque una buona sorte. Tu, però, non cedere alle loro tentazioni. Quando tutto sarà svelato si vergogneranno. Ancora una cosa: non odiarli. Questa sarà la tua più grande vittoria e vivrai sereno. La tranquillità non ha prezzo. Buon cammino Mirco e, mi raccomando, occhio.

GLI UOMINI GRIGI E I COLORI PERDUTI


Mamma che succede?

  • Ci sono persone che giocano con il fuoco.

E che gioco è?

  • Un gioco pericoloso.

Perché lo fanno?

  • Lo fanno per vedere chi è più forte e potente.

Ma tu dici che siamo tutti fratelli e amici.

  • Pochi pensano così e chi lo pensa non può fare niente per fermarli.

Ma chi sono questi prepotenti?

  • Sono donne e uomini “grigi”; hanno occhi di ghiaccio; mani con gli artigli; orecchi da sordi e soprattutto il loro cuore è nero come la notte.

Mamma allora prendiamo i pennelli di tutti i colori e tutti gli strumenti musicali del mondo … regaliamo fiori e tanti dolci. Facciamo tutti una grande festa …

  • Sarebbe bello, ma gli uomini “grigi” hanno nascosto i colori e vietato la musica. Abbiamo chiesto aiuto al vecchio saggio … ma ha il passo lento e trova molti ostacoli nel suo cammino … è in ritardo figliolo. Speriamo che arrivi presto!!!

Franca e Vincenzo osb-cam ❤️