Quale è la STRADA?

Oggi condiviamo una piccola riflessione di uno dei profeti del Novecento: Carlo Carretto.

Franca e Vincenzo, osb-cam

“Ricordatevi che al mondo tutto è problema, meno una cosa: la carità, l’amore. L’amore solo non è un problema per chi lo vive. Ebbene vi dico: vivete l’amore, cercate la carità. Essa vi darà la risposta volta per volta a ciò che dovete fare.
La carità, che è Dio in noi, vi suggerirà la strada da percorrere; vi dirà: “ora inginocchiati” oppure “ora parti”.
È la carità che dà valore alle cose, che giustifica “l’inutilità di restare ore e ore in ginocchio a pregare mentre tanti uomini hanno bisogno della mia azione, e la inutilità della mia povera azione dinanzi alla considerazione che la morte distruggerà tutte le civiltà”.
È la carità che gerarchizza le intenzioni degli uomini e che uniforma ciò che è diviso.
La carità è la sintesi della contemplazione e dell’azione, è il punto di sutura tra il cielo e la terra, tra l’uomo e Dio.
Ripeto ancora, dopo aver conosciuto l’azione più sfrenata e la gioia della vita contemplativa nel quadro più sfolgorante del deserto, le parole di S. Agostino: “Ama e fa’ ciò che vuoi”. Non preoccuparti, fratello, di che cosa fare; preoccupati di amare. Non interrogare il Cielo con ripetuti e inutili: “Qual è la mia strada?”; studiati invece di amare.
Amando, scoprirai la tua strada; amando ascolterai la Voce; amando, troverai la pace”.


(Carlo Carretto, Lettere dal deserto)

La casa sulla roccia

Ascoltare la Parola ogni giorno apre il cuore alla conoscenza di Dio e permette di costruire la propria casa sulla roccia. Senza un Ascolto costante della Parola è facile che pioggia e vento possano far crollare la nostra casa e rendere la nostra vita povera e infelice. L’Ascolto della Parola, invece, ci permette di vivere seguendo la volontà di Dio e di fare scelte sagge che danno pace al ❤️.

Franca e Vincenzo, osb-cam

Dal Vangelo secondo Matteo

In quel tempo, Gesù disse ai suoi discepoli:
«Non chiunque mi dice: “Signore, Signore”, entrerà nel regno dei cieli, ma colui che fa la volontà del Padre mio che è nei cieli. In quel giorno molti mi diranno: “Signore, Signore, non abbiamo forse profetato nel tuo nome? E nel tuo nome non abbiamo forse scacciato demòni? E nel tuo nome non abbiamo forse compiuto molti prodigi?”. Ma allora io dichiarerò loro: “Non vi ho mai conosciuti. Allontanatevi da me, voi che operate l’iniquità!”.
Perciò chiunque ascolta queste mie parole e le mette in pratica, sarà simile a un uomo saggio, che ha costruito la sua casa sulla roccia. Cadde la pioggia, strariparono i fiumi, soffiarono i venti e si abbatterono su quella casa, ma essa non cadde, perché era fondata sulla roccia. Chiunque ascolta queste mie parole e non le mette in pratica, sarà simile a un uomo stolto, che ha costruito la sua casa sulla sabbia. Cadde la pioggia, strariparono i fiumi, soffiarono i venti e si abbatterono su quella casa, ed essa cadde e la sua rovina fu grande».
Quando Gesù ebbe terminato questi discorsi, le folle erano stupite del suo insegnamento: egli infatti insegnava loro come uno che ha autorità, e non come i loro scribi.

   Parola del Signore

Io ti rendo grazie

Come chi ama conosce tutto dell’amato, così (e anche di più) il Signore ci ama e ci conosce. Oggi desideriamo ringraziarLo per la passione e l’attenzione con le quali ci segue e lo facciamo trovando un posticino panoramico (alla finestra, in riva al mare o in montagna) dove, dopo aver contemplato il mistero e la bellezza della creazione, aver respirato profondamente più volte lentamente, leggiamo (sussurrando appena, appena le parole) il Salmo 138 (che segue).

Sarà la nostra preghiera di ringraziamento al nostro Dio per le meraviglie del suo amore e, anche, per averci donato questo giorno (Festa di San Giovanni) nel quale e dal quale ci impegniamo, a nostra volta, a conoscerlo meglio e ad amarlo con sempre maggiore intensità.

Che Dio ci benedica.

Franca e Vincenzo, osb-cam

Dal Salmo 138

R. Io ti rendo grazie: hai fatto di me una meraviglia stupenda.

Signore, tu mi scruti e mi conosci,
tu conosci quando mi siedo e quando mi alzo,
intendi da lontano i miei pensieri,
osservi il mio cammino e il mio riposo,
ti sono note tutte le mie vie. R.

Sei tu che hai formato i miei reni
e mi hai tessuto nel grembo di mia madre.
Io ti rendo grazie:
hai fatto di me una meraviglia stupenda. R.

Meravigliose sono le tue opere,
le riconosce pienamente l’anima mia.
Non ti erano nascoste le mie ossa
quando venivo formato nel segreto,
ricamato nelle profondità della terra. R.

La porta stretta

Entrare dalla porta stretta significa superare l’ostacolo maggiore che ci separa dalla comunione e ci permette, se la imbocchiamo, di entrare, finalmente, nello spazio che dona la vita.

Amare è un’arte difficile da praticare ma è l’unica possibilità che si ha per entrare nella vita.

Franca e Vincenzo, osb-cam

Dal Vangelo secondo Matteo

In quel tempo, Gesù disse ai suoi discepoli:
«Non date le cose sante ai cani e non gettate le vostre perle davanti ai porci, perché non le calpestino con le loro zampe e poi si voltino per sbranarvi.
Tutto quanto volete che gli uomini facciano a voi, anche voi fatelo a loro: questa infatti è la Legge e i Profeti.
Entrate per la porta stretta, perché larga è la porta e spaziosa la via che conduce alla perdizione, e molti sono quelli che vi entrano. Quanto stretta è la porta e angusta la via che conduce alla vita, e pochi sono quelli che la trovano!».

   Parola del Signore

La pagliuzza

Giudicare i comportamenti degli altri è davvero un atteggiamento sbagliato. Crediamo di poter esprimere giudizi sugli altri e lo facciamo sentendoci superiori. Lo facciamo senza conoscere il segreto nascosto nel loro cuore. Giudicando gli altri ci crediamo migliori, superiori, più bravi.

Forse sarebbe meglio, molto meglio pensare alle nostre scelte personali … Ecco cosa ha detto in merito papa Francesco: “Per questo chi giudica sbaglia, semplicemente perché prende un posto che non è per lui. Ma non solo sbaglia, anche si confonde. È tanto ossessionato da quello che vuole giudicare, da quella persona, che quella pagliuzza non lo lascia dormire! Ma, io voglio toglierti quella pagliuzza! E non si accorge della trave che lui ha… E chi giudica diventa uno sconfitto, finisce male, perché la stessa misura sarà usata per giudicare lui». Dall’omelia tenuta a S. Marta il 23 giugno 2014.

Dal Vangelo secondo Matteo

In quel tempo, Gesù disse ai suoi discepoli:
«Non giudicate, per non essere giudicati; perché con il giudizio con il quale giudicate sarete giudicati voi e con la misura con la quale misurate sarà misurato a voi.
Perché guardi la pagliuzza che è nell’occhio del tuo fratello, e non ti accorgi della trave che è nel tuo occhio? O come dirai al tuo fratello: “Lascia che tolga la pagliuzza dal tuo occhio”, mentre nel tuo occhio c’è la trave? Ipocrita! Togli prima la trave dal tuo occhio e allora ci vedrai bene per togliere la pagliuzza dall’occhio del tuo fratello».

   Parola del Signore

 

Non abbiate paura

Chi vive il vangelo in pienezza deve prepararsi ad accettare la sofferenza. Perfino la vita della Chiesa, per esempio, è piena di storie di santi ma anche di semplici cristiani che, in vita, sono stati ostacolati, emarginati, rifiutati ed esclusi. Molti sono stati perfino allontanati e messi in disparte. Pensiamo a quanti per restare fedeli al vangelo usano parlare con libertà o “osano” sottolineare aspetti della vita di Chiesa non perfettamente allineati al messaggio evangelico. Per esempio San Pio da Pietrelcina o don Tonino Bello, o Carlo Carretto o don Lorenzo Milani che hanno subito attacchi pesantissimi e accuse durissime. All’origine, quasi sempre, ci sono questioni di gelosia o altre legate all’esercizio del potere. Entrambe scatenano i comportamenti più beceri e meschini che portano i più ad esercitare il loro potere per allontanare o denigrare chi potrebbe dare fastidio o essere un ostacolo all’esercizio del loro potere. Chi si comporta così mostra la sua bassezza e meschinità. Qualcosa di simile accade anche nella società dove i potenti di turno, spesso, molto spesso, perseguitano chi la pensa diversamente da loro all’unico fine di affermare se stessi e perpetuare il loro dominio. Tra i bersagli preferiti ci sono gli uomini di Chiesa che quando sono veri uomini di Dio attraggono l’odio dei potenti di turno. Ma proprio oggi il vangelo ci invita a non aver paura di chi può uccidere il corpo.

Franca e Vincenzo, osb-cam

Dal Vangelo secondo Matteo

In quel tempo, Gesù disse ai suoi apostoli:
«Non abbiate paura degli uomini, poiché nulla vi è di nascosto che non sarà svelato né di segreto che non sarà conosciuto. Quello che io vi dico nelle tenebre voi ditelo nella luce, e quello che ascoltate all’orecchio voi annunciatelo dalle terrazze.
E non abbiate paura di quelli che uccidono il corpo, ma non hanno potere di uccidere l’anima; abbiate paura piuttosto di colui che ha il potere di far perire nella Geènna e l’anima e il corpo.
Due passeri non si vendono forse per un soldo? Eppure nemmeno uno di essi cadrà a terra senza il volere del Padre vostro. Perfino i capelli del vostro capo sono tutti contati. Non abbiate dunque paura: voi valete più di molti passeri!
Perciò chiunque mi riconoscerà davanti agli uomini, anch’io lo riconoscerò davanti al Padre mio che è nei cieli; chi invece mi rinnegherà davanti agli uomini, anch’io lo rinnegherò davanti al Padre mio che è nei cieli».

   Parola del Signore

Mio Salvatore

Il salmo di oggi parla di gioia, di certezze e di speranza. Anna per molto tempo aveva pregato per avere un figlio. La sua è stata una preghiera a denti stretti, una preghiera silenziosa, intensa, profonda, una preghiera contemplativa.

Quando la richiesta è accolta la preghiera di Anna si fa lode. È una lode a voce alta e il canto si fa alto e pubblico. Anna loda il Signore che donandole un figlio l’ha sollevata dalla polvere e l’ha resa forte.

La preghiera discreta, silenziosa e sospirata è stata accolta e la lode si è alzata potente. Il Signore ha ascoltato le suppliche e ha donato vita.

Franca e Vincenzo, osb-cam

Il mio cuore esulta nel Signore, mio salvatore.

Il mio cuore esulta nel Signore,
la mia forza s’innalza grazie al mio Dio.
Si apre la mia bocca contro i miei nemici,
perché io gioisco per la tua salvezza.

L’arco dei forti s’è spezzato,
ma i deboli si sono rivestiti di vigore.
I sazi si sono venduti per un pane,
hanno smesso di farlo gli affamati.
La sterile ha partorito sette volte
e la ricca di figli è sfiorita.

Il Signore fa morire e fa vivere,
scendere agli inferi e risalire.
Il Signore rende povero e arricchisce,
abbassa ed esalta.

Solleva dalla polvere il debole,
dall’immondizia rialza il povero,
per farli sedere con i nobili
e assegnare loro un trono di gloria

Mitezza e umiltà

La vita bella ci chiede semplicità e fiducia nel Signore. Ci chiede di essere miti e umili per affrontare le difficoltà e vincere il male.

Questa consolante parola di Gesù viene ad offrirci una vera carezza nei momenti di stanchezza e di difficoltà. Gesù è accanto a ciascuno di noi e ci sostiene indicandoci la strada da percorrere e perché, avendo la pace nel cuore, possiamo guardare il mondo e ammirarne la bellezza. Questa è la più grande ricchezza che Lui ci consegna e possiamo possederla solo avendo un cuore capace di vedere Dio anche in un fragile ed esile filo d’erba.

Franca e Vincenzo, osb-cam

Dal Vangelo secondo Matteo
Mt 11,25-30

In quel tempo Gesù disse:
«Ti rendo lode, Padre, Signore del cielo e della terra, perché hai nascosto queste cose ai sapienti e ai dotti e le hai rivelate ai piccoli. Sì, o Padre, perché così hai deciso nella tua benevolenza. Tutto è stato dato a me dal Padre mio; nessuno conosce il Figlio se non il Padre, e nessuno conosce il Padre se non il Figlio e colui al quale il Figlio vorrà rivelarlo.

Venite a me, voi tutti che siete stanchi e oppressi, e io vi darò ristoro. Prendete il mio giogo sopra di voi e imparate da me, che sono mite e umile di cuore, e troverete ristoro per la vostra vita. Il mio giogo infatti è dolce e il mio peso leggero».

Parola del Signore

Liberaci dal male

Non è ammucchiando parole che possiamo persuadere il Signore. Gesù è chiaro nell’invitarci a “non sprecare parole”. Allo stesso modo dobbiamo stare attenti a non confondere la devozione con il devozionismo che non rende ragione della nostra fede. Anche oggi, purtroppo, c’è chi crede di ingraziarsi il Signore ripetendo parole a raffica. Senza essere irriverenti chiediamo al Signore di liberarci dall’eccesso delle parole, dai vuoti riti e da forme devozionistiche che rasentano le pratiche pagane.

Signore donaci il Tuo Spirito e dacci forza e coraggio per esseri veri testimoni del tuo amore.

Franca e Vincenzo, osb-cam

Dal Vangelo secondo Matteo

In quel tempo, Gesù disse ai suoi discepoli:
«Pregando, non sprecate parole come i pagani: essi credono di venire ascoltati a forza di parole. Non siate dunque come loro, perché il Padre vostro sa di quali cose avete bisogno prima ancora che gliele chiediate.
Voi dunque pregate così:
Padre nostro che sei nei cieli,
sia santificato il tuo nome,
venga il tuo regno,
sia fatta la tua volontà,
come in cielo così in terra.
Dacci oggi il nostro pane quotidiano,
e rimetti a noi i nostri debiti
come anche noi li rimettiamo ai nostri debitori,
e non abbandonarci alla tentazione,
ma liberaci dal male.
Se voi infatti perdonerete agli altri le loro colpe, il Padre vostro che è nei cieli perdonerà anche a voi; ma se voi non perdonerete agli altri, neppure il Padre vostro perdonerà le vostre colpe».

   Parola del Signore

L’eremo a TV2000

Cari amici, questa mattina, TV2000 in occasione della Festa di San Romualdo, fondatore dei Camaldolesi, tra i vari servizi proposti ha mandato in onda un piccolo video-intervista che presenta l’esperienza che viviamo nel nostro “eremo di famiglia camaldolese Aquila e Priscilla”.

Un pensiero e un ringraziamento speciale a Madre Michela Porcellato, Badessa del Monastero di Sant’Antonio Abate in Roma e a dom Innocenzo Gargano, monaco camaldolese (nostre guide).

Lo condividiamo con voi e ringraziamo Vittoria Biancardi che lo ha realizzato, Lucia Ascione la conduttrice del programma “bel tempo si spera” e Laura Badaracchi che lo ha proposto. Un abbraccio e buona visione.

Franca e Vincenzo, osb-cam

Aquila e Priscilla