La Sapienza dei Piccoli

Dal Vangelo secondo Matteo
Mt 11,25-27

In quel tempo, Gesù disse:
«Ti rendo lode, Padre, Signore del cielo e della terra, perché hai nascosto queste cose ai sapienti e ai dotti e le hai rivelate ai piccoli. Sì, o Padre, perché così hai deciso nella tua benevolenza.
Tutto è stato dato a me dal Padre mio; nessuno conosce il Figlio se non il Padre, e nessuno conosce il Padre se non il Figlio e colui al quale il Figlio vorrà rivelarlo».

Parola del Signore.

C’è una sapienza che si acquisisce con la vita semplice e umile che nessuno studio potrà mai svelare. Spesso s’incontrano vecchietti/e che hanno una conoscenza dettata dall’esperienza della vita che ci sbalordisce e che è capace di offrire preziose indicazioni per la vita quotidiana.

Gesù oggi ci parla di questo genere di conoscenza che è una conoscenza decisiva per vivere e affrontare la vita. È una sapienza del cuore che non è sentimentalismo ma qualcosa di molto più profondo e di più decisivo per vivere bene.

Franca e Vincenzo oblati camaldolesi ❤️

Guai a te …

Dal Vangelo secondo Matteo
Mt 11,20-24

In quel tempo, Gesù si mise a rimproverare le città nelle quali era avvenuta la maggior parte dei suoi prodigi, perché non si erano convertite: «Guai a te, Corazìn! Guai a te, Betsàida! Perché, se a Tiro e a Sidòne fossero avvenuti i prodigi che ci sono stati in mezzo a voi, già da tempo esse, vestite di sacco e cosparse di cenere, si sarebbero convertite. Ebbene, io vi dico: nel giorno del giudizio, Tiro e Sidòne saranno trattate meno duramente di voi.
E tu, Cafàrnao, sarai forse innalzata fino al cielo? Fino agli inferi precipiterai! Perché, se a Sòdoma fossero avvenuti i prodigi che ci sono stati in mezzo a te, oggi essa esisterebbe ancora! Ebbene, io vi dico: nel giorno del giudizio, la terra di Sodòma sarà trattata meno duramente di te!».

Parola del Signore.

Sentiamoci tutti destinatari di questo santo rimprovero che Gesù ci indirizza. Anche noi, come gli abitanti di Corazin, Betsaida, Tito, Sidone, Cafarnao e tante altre città abbiamo visto e assistito a prodigi e, purtroppo, non ci siamo convertiti. Continuiamo a guardare noi stessi come il centro del mondo mentre il centro dell’universo è Cristo. Non siamo che un granello di polvere e, invece, crediamo di essere grandi. Finisce la scena di questo mondo e restiamo soli e imprigionati nelle nostre illusioni. Vogliamo indossare panni o ruoli senza averne il taglio e lo spessore e pur di continuare a illuderci siamo capaci di calpestare tutti e tutto. Diventiamo arroganti, indifferenti, egoisti e, in qualche occasione, anche cattivi.

Convertiamoci davvero e il modo migliore per dimostrarlo a noi stessi sarà quello farci e sentirci piccoli per presentarci così, come realmente siamo, davanti al Signore che ci attende e spera che tutti possano salvare la propria vita

Franca e Vincenzo oblati camaldolesi ❤️

Chi accoglie voi, accoglie me…

Dal Vangelo secondo Matteo
Mt 10,3411,1
 
In quel tempo, Gesù disse ai suoi apostoli:
«Non crediate che io sia venuto a portare pace sulla terra; sono venuto a portare non pace, ma spada. Sono infatti venuto a separare l’uomo da suo padre e la figlia da sua madre e la nuora da sua suocera; e nemici dell’uomo saranno quelli della sua casa.
Chi ama padre o madre più di me, non è degno di me; chi ama figlio o figlia più di me, non è degno di me; chi non prende la propria croce e non mi segue, non è degno di me.
Chi avrà tenuto per sé la propria vita, la perderà, e chi avrà perduto la propria vita per causa mia, la troverà.
Chi accoglie voi accoglie me, e chi accoglie me accoglie colui che mi ha mandato.
Chi accoglie un profeta perché è un profeta, avrà la ricompensa del profeta, e chi accoglie un giusto perché è un giusto, avrà la ricompensa del giusto.
Chi avrà dato da bere anche un solo bicchiere d’acqua fresca a uno di questi piccoli perché è un discepolo, in verità io vi dico: non perderà la sua ricompensa».

Quando Gesù ebbe terminato di dare queste istruzioni ai suoi dodici discepoli, partì di là per insegnare e predicare nelle loro città.

Parola del Signore.

L’Accogliere è una delle antiche pratiche che ci è tramandata dalle grandi tradizioni del passato. L’ospite è sacro ed a lui va riservato il posto d’onore. Anche nei libri della Bibbia sono spesso raccontati episodi di accoglienza di persone e, a volte, vengono anche descritta con minuziosità le pratiche formali da seguire. Questo perché all’ospitalità viene sempre data una grande importanza. Gesù inserisce, tra le poche istruzioni agli Apostoli anche quella relativa all’accoglienza o meglio dell’importanza dell’essere accolti. Accogliere il diverso, l’estraneo, lo sconosciuto, lo straniero è uno dei modi nel quale ciascuno di noi può accogliere Cristo stesso. E, se facciamo mente locale, è propria una delle cose sulla quale Gesù ci annuncia sarà fondato il giudizio finale: “ho avuto fame e mi avete dato da mangiare, ho avuto sete e mi avete dato da bere; ero forestiero e mi avete ospitato, nudo e mi avete vestito, malato e mi avete visitato, carcerato e siete venuti a trovarmi”.

Ancora una volta oggi Gesù ci offre indicazioni preziose per la nostra vita, ancora una volta cerca di suggerirci pratiche di vita buona.

Buona giornata

Franca e Vincenzo oblati camaldolesi ❤️

Prese a mandarli

Dal Vangelo secondo Marco
Mc 6,7-13

In quel tempo, Gesù chiamò a sé i Dodici e prese a mandarli a due a due e dava loro potere sugli spiriti impuri. E ordinò loro di non prendere per il viaggio nient’altro che un bastone: né pane, né sacca, né denaro nella cintura; ma di calzare sandali e di non portare due tuniche.
E diceva loro: «Dovunque entriate in una casa, rimanetevi finché non sarete partiti di lì. Se in qualche luogo non vi accogliessero e non vi ascoltassero, andatevene e scuotete la polvere sotto i vostri piedi come testimonianza per loro».
Ed essi, partiti, proclamarono che la gente si convertisse, scacciavano molti demòni, ungevano con olio molti infermi e li guarivano.

Parola del Signore.

Per essere cristiano non bastano le parole occorre essere testimoni. Gesù manda i dodici a due a due (secondo l’usanza ebraica) per le strade del mondo, invia per predicare, convertire, scacciare il male, ungere gli infermi e guarire i malati.. Non sono i discepoli che fanno ma è sempre la potenza, la forxa e lo Spirito del Signore che agisce.

Prima di giudicare gli altri pensiamo a noi. Siamo davvero testimoni del Risorto? Siamo impegnati volontariamente e gratuitamente a predicare e testimoniare la buona notizia? La Chiesa siamo noi. Se qualcosa non va la prima cosa da pensare e fare risiede nelle nostre parole e nella nostra vita.

Francs e Vincenzo oblati camaldolesi ❤️

Voi valete più di mille passeri

Dal Vangelo secondo Matteo
Mt 10,24-33
 
In quel tempo, disse Gesù ai suoi apostoli:
«Un discepolo non è più grande del maestro, né un servo è più grande del suo signore; è sufficiente per il discepolo diventare come il suo maestro e per il servo come il suo signore. Se hanno chiamato Beelzebùl il padrone di casa, quanto più quelli della sua famiglia!
Non abbiate dunque paura di loro, poiché nulla vi è di nascosto che non sarà svelato né di segreto che non sarà conosciuto. Quello che io vi dico nelle tenebre voi ditelo nella luce, e quello che ascoltate all’orecchio voi annunciatelo dalle terrazze.
E non abbiate paura di quelli che uccidono il corpo, ma non hanno potere di uccidere l’anima; abbiate paura piuttosto di colui che ha il potere di far perire nella Geènna e l’anima e il corpo.
Due passeri non si vendono forse per un soldo? Eppure nemmeno uno di essi cadrà a terra senza il volere del Padre vostro. Perfino i capelli del vostro capo sono tutti contati. Non abbiate dunque paura: voi valete più di molti passeri! Perciò chiunque mi riconoscerà davanti agli uomini, anch’io lo riconoscerò davanti al Padre mio che è nei cieli; chi invece mi rinnegherà davanti agli uomini, anch’io lo rinnegherò davanti al Padre mio che è nei cieli».

Parola del Signore.

Gesù ci invita a vivere liberi nella Verita e a non temere gli uomini! Ci invita a non farci dominare dalla paura o dai desideri di ricchezza. Al di sopra di noi e di ogni cosa c’è Dio. Dobbiamo confidare in Lui e stare lontani da male. Questa è la fede biblica autentica, al di là di ogni dottrina filosofica proveniente da una o un’altra tradizione culturale. Restare fedeli al Signore è l’unica via da seguire annunciando con le parole e la con la vita il Regno di Dio. Non dobbiamo avere paura di quei potenti che possono e vogliono distruggere le nostre esistenze. Siamo nelle mani di Dio e Gesù ci conferma: “Non abbiate dunque paura: voi valete più di molti passeri!”.

Vi mando come pecore in mezzo a lupi

Dal Vangelo secondo Matteo
Mt 10,16-23

In quel tempo, disse Gesù ai suoi apostoli:
«Ecco: io vi mando come pecore in mezzo a lupi; siate dunque prudenti come i serpenti e semplici come le colombe.
Guardatevi dagli uomini, perché vi consegneranno ai tribunali e vi flagelleranno nelle loro sinagoghe; e sarete condotti davanti a governatori e re per causa mia, per dare testimonianza a loro e ai pagani. Ma, quando vi consegneranno, non preoccupatevi di come o di che cosa direte, perché vi sarà dato in quell’ora ciò che dovrete dire: infatti non siete voi a parlare, ma è lo Spirito del Padre vostro che parla in voi.
Il fratello farà morire il fratello e il padre il figlio, e i figli si alzeranno ad accusare i genitori e li uccideranno. Sarete odiati da tutti a causa del mio nome. Ma chi avrà perseverato fino alla fine sarà salvato.
Quando sarete perseguitati in una città, fuggite in un’altra; in verità io vi dico: non avrete finito di percorrere le città d’Israele, prima che venga il Figlio dell’uomo».

Parola del Signore.

Forse le Parole che oggi Gesù ci rivolge sono troppo forti per noi abituati a rifiutare la sofferenza e le prove della vita; forse sono un mandato/invito troppo pesante per i nostri desideri di vita comoda; forse sono proprio da ignorare. Eppure Gesù è chiaro vuole che ogni cristiano sia disponibile ad andare come pecora “in mezzo a lupi”. Ci invita ad essere semplici senza mostrare o esibire complicazioni e cercando comunque di restare prudenti “come i serpenti”. Non ci chiede di essere “serpenti” ma di avere la loro prudenza. E ancora. Ci avverte che se seguiremo i suoi consigli in ogni caso saremo consegnati ai “tribunali” o, peggio, “flagellati” addirittura nelle “sinagoghe” … Cioè nei luoghi del potere religioso e politico. Si, saranno i potenti che più degli altri non ci sopporteranno perché dire la Verità da fastidio al potere costituito e a chi crede di essere il “tutto”. Eppure, nonostante ciò, il dovere del cristiano è denunciare i soprusi, le angherie, le malefatte e i potenti che invece di servire il popolo lo dominano e abusano del loro potere. È nostro dovere opporci e farlo consapevoli che per questo pagheremo un prezzo. Ma non possiamo sottrarci al dovere di seguire Gesù sulla sua vita: la via della Croce.

Franca e Vincenzo oblati camaldolesi ❤️

Voi che mi avete seguito

Dal Vangelo secondo Matteo
Mt 19,27-29

In quel tempo, Pietro disse a Gesù: «Ecco, noi abbiamo lasciato tutto e ti abbiamo seguito; che cosa dunque ne avremo?».
E Gesù disse loro: «In verità io vi dico: voi che mi avete seguito, quando il Figlio dell’uomo sarà seduto sul trono della sua gloria, alla rigenerazione del mondo, siederete anche voi su dodici troni a giudicare le dodici tribù d’Israele. Chiunque avrà lasciato case, o fratelli, o sorelle, o padre, o madre, o figli, o campi per il mio nome, riceverà cento volte tanto e avrà in eredità la vita eterna».

Parola del Signore.

Seguire Gesù significa mettere da parte la “gloria” di questo mondo e vivere in umiltà e semplicità. Seguire Gesù è anche restare distinti e distanti dai potenti e da chi vive per accumulare ricchezze. Seguite Gesù è, quindi, vivere l’Amore che tutto crede e tutto spera. Seguire Gesù è vivere l’Amore che spinge a fare comunione e a sviluppare un atteggiamento di empatia verso gli ultimi, verso i poveri (non solo economicamente), verso coloro che sono in condizione di bisogno. Vivere l’Amore è, perciò, già vivere la vita eterna.

Franca e Vincenzo oblati camaldolesi ❤️

Strada facendo predicate

Dal Vangelo secondo Matteo
Mt 10,1-7

In quel tempo, chiamati a sé i suoi dodici discepoli, Gesù diede loro potere sugli spiriti impuri per scacciarli e guarire ogni malattia e ogni infermità.
I nomi dei dodici apostoli sono: primo, Simone, chiamato Pietro, e Andrea suo fratello; Giacomo, figlio di Zebedèo, e Giovanni suo fratello; Filippo e Bartolomeo; Tommaso e Matteo il pubblicano; Giacomo, figlio di Alfeo, e Taddeo; Simone il Cananeo e Giuda l’Iscariota, colui che poi lo tradì.
Questi sono i Dodici che Gesù inviò, ordinando loro: «Non andate fra i pagani e non entrate nelle città dei Samaritani; rivolgetevi piuttosto alle pecore perdute della casa d’Israele. Strada facendo, predicate, dicendo che il regno dei cieli è vicino».

Parola del Signore.

Andare per le strade del mondo a predicare la buona notizia è la missione che Gesù affida ai dodici. La loro diventa una testimonianza preziosa, coinvolgente e attrattiva. Questo andare per le strade del mondo assomiglia tanto a quella testimonianza e coerenza di vita che è chiesta a tutti i cristiani. La testimonianza, infatti, da credibilità alle parole che seppur belle hanno bisogno della vita, hanno bisogno di esempi, hanno bisogno di testimoni. Anche noi tutti siamo chiamati a fare questo scatto di coerenza. Certo la coerenza ha un prezzo da pagare: non aver paura di dire la verità anche se agli altri non piace o se è sconveniente perché si rischia di perdere qualcosa; avere il coraggio di essere fedeli al bene; essere consapevoli che la coerenza, a volte, può fare saltare relazioni mai amicizie perché l’amicizia se c’è non si perde mai, si perdono i rapporti di convenienza mai le vere amicizie; essere testimoni della verità è Amare.

Franca e Vincenzo oblati camaldolesi ❤️

Pregate … gli operai sono pochi

Dal Vangelo secondo Matteo
Mt 9,32-38

In quel tempo, presentarono a Gesù un muto indemoniato. E dopo che il demonio fu scacciato, quel muto cominciò a parlare. E le folle, prese da stupore, dicevano: «Non si è mai vista una cosa simile in Israele!». Ma i farisei dicevano: «Egli scaccia i demòni per opera del principe dei demòni».
Gesù percorreva tutte le città e i villaggi, insegnando nelle loro sinagoghe, annunciando il vangelo del Regno e guarendo ogni malattia e ogni infermità. Vedendo le folle, ne sentì compassione, perché erano stanche e sfinite come pecore che non hanno pastore. Allora disse ai suoi discepoli: «La messe è abbondante, ma sono pochi gli operai! Pregate dunque il signore della messe, perché mandi operai nella sua messe!».

Parola del Signore.

La preghiera ha una forza grandissima. Nessun male può resistere alla potenza della preghiera. Pregare è la via naturale che abbiamo per resistere al male ed è anche l’unica strada possibile per restare ed essere davvero umani.

Franca e Vincenzo oblati camaldolesi ❤️

La prese per mano e si alzò

Dal Vangelo secondo Matteo
Mt 9,18-26

In quel tempo, [mentre Gesù parlava,] giunse uno dei capi, gli si prostrò dinanzi e disse: «Mia figlia è morta proprio ora; ma vieni, imponi la tua mano su di lei ed ella vivrà». Gesù si alzò e lo seguì con i suoi discepoli.
Ed ecco, una donna, che aveva perdite di sangue da dodici anni, gli si avvicinò alle spalle e toccò il lembo del suo mantello. Diceva infatti tra sé: «Se riuscirò anche solo a toccare il suo mantello, sarò salvata». Gesù si voltò, la vide e disse: «Coraggio, figlia, la tua fede ti ha salvata». E da quell’istante la donna fu salvata.
Arrivato poi nella casa del capo e veduti i flautisti e la folla in agitazione, Gesù disse: «Andate via! La fanciulla infatti non è morta, ma dorme». E lo deridevano. Ma dopo che la folla fu cacciata via, egli entrò, le prese la mano e la fanciulla si alzò. E questa notizia si diffuse in tutta quella regione.

Parola del Signore.

Gesù è il “guaritore” più forte e più potente. Egli mosso dalla “com-passione” interviene ogni volta che è chiamato e lo fa “gratuitamente ” perché guarire il corpo e lo Spirito delle donne di ogni tempo è il suo “mestiere“.

Oggi, torna il racconto della guarigione della figlia di Giairo e quella donna emorroissa. In entrambi i casi a “ballare” è la fede che anche se “vivente” negli altri può guarire una bambina che sembrava morta. Gesù “le prese la mano e la fanciulla si alzò“. La seconda guarigione riguarda da donna che anni (dodici) aveva perdite di sangue. La potenza benefica che esce da Gesù guarisce anche Lei. Gesù se ne accorge, volta, la vede e le dice: “Coraggio, figlia, la tua fede ti ha salvata“.

Quello che sembra emergere è tutta una questione che si gioca tra fede e compassione. È tempo di ritrovare la via che può guarire le nostre vite e renderle un inno di ringraziamento a quel Dio che ha scommesso su ciascuno di noi per rendere la terra un giardino fiorito e non un deserto arido. Dio ha bisogno della nostra Fede che con la “musica” della compassione farà germogliare ovunque frutti di “guarigione” per donare a tutti vita buona e bella.

Franca e Vincenzo oblati camaldolesi ❤️

Aquila e Priscilla