Chi non è contro di noi è per noi

Dal Vangelo secondo Marco
Mc 9,38-40

In quel tempo, Giovanni disse a Gesù: «Maestro, abbiamo visto uno che scacciava demòni nel tuo nome e volevamo impedirglielo, perché non ci seguiva».
Ma Gesù disse: «Non glielo impedite, perché non c’è nessuno che faccia un miracolo nel mio nome e subito possa parlare male di me: Dal Vangelo secondo MarcoMc 9,38-40In quel tempo, Giovanni disse a Gesù: «Maestro, abbiamo visto uno che scacciava demòni nel tuo nome e volevamo impedirglielo, perché non ci seguiva».Ma Gesù disse: «Non glielo impedite, perché non c’è nessuno che faccia un miracolo nel mio nome e subito possa parlare male di me: chi non è contro di noi è per noi».Parola del Signore.

Parola del Signore.

Gesù è un uomo le cui visioni non hanno confine. Egli è attento al bene, all’amore vero. Si può amare senza essere cristiani, si può fare del bene senza appartenere alla Chiesa. Si può seguire Cristo senza appartenere alla Chiesa. Dobbiamo imparare ad allargare lo sguardo oltre certe visioni corte. I cristiani non hanno l’esclusiva dell’amore. Impariamo a ringraziare per l’amore e/o per il bene che c’è nel mondo; impariamo a riconoscerlo. Abbandoniamo l’idea di sentirci migliori. Guardiamo al bene perché la vera vocazione dell’uomo è amare.

Franca e Vincenzo oblati camaldolesi ❤️

Essere servitori di tutti

Dal Vangelo secondo Marco
Mc 9,30-37

In quel tempo, Gesù e i suoi discepoli attraversavano la Galilea, ma egli non voleva che alcuno lo sapesse. Insegnava infatti ai suoi discepoli e diceva loro: «Il Figlio dell’uomo viene consegnato nelle mani degli uomini e lo uccideranno; ma, una volta ucciso, dopo tre giorni risorgerà».
Essi però non capivano queste parole e avevano timore di interrogarlo.
Giunsero a Cafàrnao. Quando fu in casa, chiese loro: «Di che cosa stavate discutendo per la strada?». Ed essi tacevano. Per la strada infatti avevano discusso tra loro chi fosse più grande.
Sedutosi, chiamò i Dodici e disse loro: «Se uno vuole essere il primo, sia l’ultimo di tutti e il servitore di tutti».
E, preso un bambino, lo pose in mezzo a loro e, abbracciandolo, disse loro: «Chi accoglie uno solo di questi bambini nel mio nome, accoglie me; e chi accoglie me, non accoglie me, ma colui che mi ha mandato».

Parola del Signore.

Il mondo, questo mondo mette al primo posto il denaro, il successo e il potere. Si tratta, invece, per Gesù, dei tre mali assoluti. In merito c’è poco da discutere. Infatti sono proprio queste le tre tentazioni che il diavolo propone a Gesù e che sono fermamente respinte. La proposta di Gesù, invece, è totalmente diversa. Egli invita a “servire”. Invita a mettersi a servizio degli altri, a farsi “servitori di tutti”. Lui stesso dirà “Io sono venuto per Servire“.

Oggi, allora, possiamo riflettere su come viviamo il servizio nella nostra vita. Se davvero facciamo le cose per servire oppure per avere successo, per accumulare denaro o per conquistare potere. Allo stesso modo, osservando possiamo “leggere” le parole, i gesti e le situazioni varie che accadono per capire cosa sta accadendo intorno a noi. Possiamo fidarci di persone che dicono di essere a servizio del popolo e che nella realtà, invece, opprimono gli altri, denigrano gli altri, emarginano gli altri credendo di essere migliori e fanno tutto questo per apparire, per fare soldi (a danno della collettività), per accumulare potere e schiacciare gli altri? Possiamo fare finta di non sapere, di non vedere e di non capire? Anche chi sa e non si oppone è complice! Complice del diavolo!!! È inutile mostrare immagini sacre sui propri profili o farsi vedere come devoti se poi la vita è vissuta al contrario. Se operiamo con furbizia contro gli altri, le parole dette diventano ridicole. Gesù chiama queste persone: “sepolcri imbiancati”. Si mostrano belli e buoni ma sono marci. Stiamo attenti tutti a non fare lo stesso, stiamo attenti e cerchiamo davvero di metterci a servizio. Il tempo e la storia farà giustizia e il male cadrà da solo ovunque si trova mostrando il suo aspetto orrendo. Inutile anche e soprattutto la vendetta che ci colloca sullo stesso piano di questi demoni. Preghiamo per i nostri nemici, per coloro che ci hanno fatto del male e continuano a farcelo come veri demoni. Pregare è servire!!! Pregare è vivere!!! Pregare è puntare davvero alla salvezza!!!

Franca e Vincenzo oblati camaldolesi ❤️

Donna, ecco tuo figlio! … Ecco tua madre!

Dal Vangelo secondo Giovanni
Gv 19,25-34

In quel tempo, stavano presso la croce di Gesù sua madre, la sorella di sua madre, Maria madre di Clèopa e Maria di Màgdala.
Gesù allora, vedendo la madre e accanto a lei il discepolo che egli amava, disse alla madre: «Donna, ecco tuo figlio!». Poi disse al discepolo: «Ecco tua madre!». E da quell’ora il discepolo l’accolse con sé.
Dopo questo, Gesù, sapendo che ormai tutto era compiuto, affinché si compisse la Scrittura, disse: «Ho sete». Vi era lì un vaso pieno di aceto; posero perciò una spugna, imbevuta di aceto, in cima a una canna e gliela accostarono alla bocca. Dopo aver preso l’aceto, Gesù disse: «È compiuto!». E, chinato il capo, consegnò lo spirito.
Era il giorno della Parasceve e i Giudei, perché i corpi non rimanessero sulla croce durante il sabato – era infatti un giorno solenne quel sabato –, chiesero a Pilato che fossero spezzate loro le gambe e fossero portati via. Vennero dunque i soldati e spezzarono le gambe all’uno e all’altro che erano stati crocifissi insieme con lui. 

Venuti però da Gesù, vedendo che era già morto, non gli spezzarono le gambe, ma uno dei soldati con una lancia gli colpì il fianco, e subito ne uscì sangue e acqua.

Parola del Signore.

Gesù nel momento più difficile crea un legame profondo tra Maria e Giovanni e con questa creazione Egli assegna Maria all’umanità come madre spirituale. A Lei, infatti, sentiamo il bisogno di rivolgerci con filiale fiducia per chiedere aiuto ed è Lei, poi, che ci chiede di pregare e di rafforzare la nostra Fede accogliere i misteri che la vita ci riserva. Maria è certamente il cuore di molte devozioni ma è innegabilmente la nostra guida spirituale e lo è su indicazione precisa di Gesù. È Lui, infatti, che da uomo e da vero Figlio di Dio che ci dà le indicazioni per vivere pienamente la nostra Fede. Maria è quindi Madre nostra e la pregando a Lei possiamo confidare ogni nostro pensiero e desiderio. Buon cammino con Maria.

Franca e Vincenzo oblati camaldolesi ❤️

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Lo Spirito della Verità

Dal Vangelo secondo Giovanni
Gv 15,26-27;16,12-15

In quel tempo, Gesù disse ai suoi discepoli:
«Quando verrà il Paràclito, che io vi manderò dal Padre, lo Spirito della verità che procede dal Padre, egli darà testimonianza di me; e anche voi date testimonianza, perché siete con me fin dal principio.
Molte cose ho ancora da dirvi, ma per il momento non siete capaci di portarne il peso. Quando verrà lui, lo Spirito della verità, vi guiderà a tutta la verità, perché non parlerà da se stesso, ma dirà tutto ciò che avrà udito e vi annuncerà le cose future. Egli mi glorificherà, perché prenderà da quel che è mio e ve lo annuncerà. Tutto quello che il Padre possiede è mio; per questo ho detto che prenderà da quel che è mio e ve lo annuncerà».

Parola del Signore.

Abbiamo bisogno di nutrire il nostro spirito, abbiamo bisogno di un Maestro interiore. Chi dice faccio da me è in errore … Senza aprire il cuore allo Spirito Santo siamo vuoti …

… e Paolo insegna che lo Spirito giunge attraverso sentimenti di “amore, allegrezza, pace, longanimità, benignità” (Galati 5:22). …

Quali sono i suoi doni? Ci viene insegnato che i doni dello Spirito Santo sono: «la sapienza, l’intelletto, il consiglio, la fortezza, la scienza, la pietà e il timore di Dio»

Come possiamo riconoscerli? I suggerimenti dello Spirito Santo sono spesso sommessi e discreti. È raro che Dio urli nel tentativo di attirare la nostra attenzione.

Quali effetti produce il dono dello Spirito Santo? Se noi ascoltiamo lo Spirito Santo, Lui ci insegna questa via della saggezza, ci regala la saggezza che è vedere con gli occhi di Dio, sentire con le orecchie di Dio, amare con il cuore di Dio, giudicare le cose con il giudizio di Dio. Questa è la sapienza che ci regala lo Spirito Santo, e tutti noi possiamo averla.

Buona Pentecoste

Franca e Vincenzo oblati camaldolesi ❤️

Tu seguimi

Dal Vangelo secondo Giovanni
Gv 21,20-25

In quel tempo, Pietro si voltò e vide che li seguiva quel discepolo che Gesù amava, colui che nella cena si era chinato sul suo petto e gli aveva domandato: «Signore, chi è che ti tradisce?». Pietro dunque, come lo vide, disse a Gesù: «Signore, che cosa sarà di lui?». Gesù gli rispose: «Se voglio che egli rimanga finché io venga, a te che importa? Tu seguimi». Si diffuse perciò tra i fratelli la voce che quel discepolo non sarebbe morto. Gesù però non gli aveva detto che non sarebbe morto, ma: «Se voglio che egli rimanga finché io venga, a te che importa?».
Questi è il discepolo che testimonia queste cose e le ha scritte, e noi sappiamo che la sua testimonianza è vera. Vi sono ancora molte altre cose compiute da Gesù che, se fossero scritte una per una, penso che il mondo stesso non basterebbe a contenere i libri che si dovrebbero scrivere.

Parola del Signore.

Il cristiano è il seguace della Via. La Via è quella tracciata da Gesù. È Lui e nessuno altro colui che traccia una strada e che la illumina con la sua Parola.

Franca e Vincenzo oblati camaldolesi ❤️

Mi vuoi bene?

Dal Vangelo secondo Giovanni

In quel tempo, quando [si fu manifestato ai discepoli ed] essi ebbero mangiato, Gesù disse a Simon Pietro: «Simone, figlio di Giovanni, mi ami più di costoro?». Gli rispose: «Certo, Signore, tu lo sai che ti voglio bene». Gli disse: «Pasci i miei agnelli».
Gli disse di nuovo, per la seconda volta: «Simone, figlio di Giovanni, mi ami?». Gli rispose: «Certo, Signore, tu lo sai che ti voglio bene». Gli disse: «Pascola le mie pecore».
Gli disse per la terza volta: «Simone, figlio di Giovanni, mi vuoi bene?». Pietro rimase addolorato che per la terza volta gli domandasse “Mi vuoi bene?”, e gli disse: «Signore, tu conosci tutto; tu sai che ti voglio bene». Gli rispose Gesù: «Pasci le mie pecore. In verità, in verità io ti dico: quando eri più giovane ti vestivi da solo e andavi dove volevi; ma quando sarai vecchio tenderai le tue mani, e un altro ti vestirà e ti porterà dove tu non vuoi».
Questo disse per indicare con quale morte egli avrebbe glorificato Dio. E, detto questo, aggiunse: «Seguimi».

Parola del Signore.

Le tre domande di Gesù a a Pietro sono sempre diverse, ed è lui che si pone in ascolto.
La prima domanda: Mi ami più di tutti? E Pietro risponde dicendo sì e no al tempo stesso. Non si misura con gli altri, ma non rimane neppure nei termini esatti della questione: infatti mentre Gesù usa un verbo raro, quello dell’agàpe, il verbo sublime dell’amore assoluto, Pietro risponde con il verbo umile, quotidiano, quello dell’amicizia e dell’affetto: ti voglio bene.
Ed ecco la seconda domanda: Simone figlio di Giovanni, mi ami? Gesù ha capito la fatica di Pietro, e chiede di meno: non più il confronto con gli altri, ma rimane la richiesta dell’amore assoluto.
Pietro risponde ancora di sì, ma lo fa come se non avesse capito bene, usando ancora il suo verbo, quello più rassicurante, così umano, così nostro: io ti sono amico, lo sai, ti voglio bene. Non osa parlare di amore, si aggrappa all’amicizia, all’affetto.
Nella terza domanda, è Gesù a cambiare il verbo, abbassa quella esigenza alla quale Pietro non riesce a rispondere, si avvicina al suo cuore incerto, ne accetta il limite e adotta il suo verbo: Pietro, mi vuoi bene?
Gli domanda l’affetto se l’amore è troppo; l’amicizia almeno, se l’amore mette paura; semplicemente un po’ di bene.
Gesù dimostra il suo amore abbassando per tre volte l’esigenze dell’amore, rallentando il suo passo sulla misura del discepolo, fino a che le esigenze di Pietro, la sua misura d’affetto, il ritmo del suo cuore diventano più importanti delle esigenze stesse di Gesù. L’umiltà di Dio. Solo così l’amore è vero.
E io so che nell’ultimo giorno, se anche per mille volte avrò sbagliato, il Signore per mille volte mi chiederà solo questo: Mi vuoi bene? E io non dovrò fare altro che rispondere per mille volte: Ti voglio bene.
da un commento tratto da Avvenire del 2010

Franca e Vincenzo oblati un 😘

Perfetti nell’unità

Dal Vangelo secondo Giovanni
Gv 17,20-26

In quel tempo, [Gesù, alzàti gli occhi al cielo, pregò dicendo:]
«Non prego solo per questi, ma anche per quelli che crederanno in me mediante la loro parola: perché tutti siano una sola cosa; come tu, Padre, sei in me e io in te, siano anch’essi in noi, perché il mondo creda che tu mi hai mandato.
E la gloria che tu hai dato a me, io l’ho data a loro, perché siano una sola cosa come noi siamo una sola cosa. Io in loro e tu in me, perché siano perfetti nell’unità e il mondo conosca che tu mi hai mandato e che li hai amati come hai amato me.
Padre, voglio che quelli che mi hai dato siano anch’essi con me dove sono io, perché contemplino la mia gloria, quella che tu mi hai dato; poiché mi hai amato prima della creazione del mondo.
Padre giusto, il mondo non ti ha conosciuto, ma io ti ho conosciuto, e questi hanno conosciuto che tu mi hai mandato. E io ho fatto conoscere loro il tuo nome e lo farò conoscere, perché l’amore con il quale mi hai amato sia in essi e io in loro».

Parola del Signore

Gesù prega perché l’unità dei suoi discepoli e, quindi, della Chiesa possa essere concreta e visibile e possa apparire esternamente perché la testimonianza sia davvero visibile e, quindi, credibile.

Questa unità deve caratterizzare la Chiesa che è tale se riesce anche a darne testimonianza. L’essere Chiesa non tollera separazioni, maldicenza e ogni parola, gesto o pensiero che sia contrasto con l’unità.

Forse su questo aspetto tutti dovremmo soffermarci avendo anche cura di realizzare questa unità nella nostra vita. Dove, infatti, manca l’unità e i rapporti e le relazioni sono in difficoltà le cose non possono andare bene. Quando questa unità si perde la prima risposta deve essere il silenzio ma non quello omertoso o frutto del timore dell’altro o quello che si pratica per offendere e sminuire l’altro. Occorre un silenzio che faccia tacere l’odio e la vendetta, che tranquillizzi il cuore e sopisca le emozioni negative, che punti a recuperare le relazioni anche se l’esperienza fatta resterà comunque un segno potente nella memoria. Forse, l’unico modo possibile per ricreare unità è riparare il danno e se questo non si può più fare occorre trovare alternative di dialogo restando consapevoli che il danno fatto lascia cicatrici difficilmente rimarginabili. Se possiamo allora cerchiamo di far fiorire ogni piccolo germoglio possibile.

Franca e Vincenzo oblati camaldolesi ❤️

Custoditi dal Maligno

Dal Vangelo secondo Giovanni
Gv 17,11b-19

In quel tempo, [Gesù, alzàti gli occhi al cielo, pregò dicendo:]
«Padre santo, custodiscili nel tuo nome, quello che mi hai dato, perché siano una sola cosa, come noi.
Quand’ero con loro, io li custodivo nel tuo nome, quello che mi hai dato, e li ho conservati, e nessuno di loro è andato perduto, tranne il figlio della perdizione, perché si compisse la Scrittura. Ma ora io vengo a te e dico questo mentre sono nel mondo, perché abbiano in se stessi la pienezza della mia gioia. Io ho dato loro la tua parola e il mondo li ha odiati, perché essi non sono del mondo, come io non sono del mondo.
Non prego che tu li tolga dal mondo, ma che tu li custodisca dal Maligno. Essi non sono del mondo, come io non sono del mondo. Consacrali nella verità. La tua parola è verità. Come tu hai mandato me nel mondo, anche io ho mandato loro nel mondo; per loro io consacro me stesso, perché siano anch’essi consacrati nella verità».

Parola del Signore.

Gesù prega il Padre affinché il Padre custodisca i suoi discepoli. Questa richiesta è valida, oggi, per tutti i “seguaci” della Parola e, quindi, per tutti coloro che Ascoltano e mettono in pratica la Parola di Dio.

Gesù, non ha lasciato da soli i suoi seguaci ma, dopo averli custoditi e protetti dal maligno quando ha percorso le strade della Palestina, ha chiesto a Dio di continuare a custodirli perché nessuno di loro si perda. Se anche noi, oggi, siamo suoi seguaci, e lo siamo, sentiamoci custoditi dal male. Il maligno, infatti, non potrà prevalere mai contro il bene. Il maligno urlerà e sbavando da vero ossesso resterà solo e ramingo vagando per steppe deserte e assolate senza acqua e senza alcun riparo. È questo il destino del maligno e di chi nella vita abbraccia il male facendo del male agli altri. Restiamo lontani da qualsiasi tentazione del maligno e saremo Salvi. Restiamo lontani dal demonio e dai suoi seguaci a volte mascherati da agnelli e saremo sempre nella gioia.

Oggi Gesù ci offre la salvezza e una vita piena e bella.

Franca e Vincenzo oblati camaldolesi ❤️

Vi ho chiamato Amici

Dal Vangelo secondo Giovanni
Gv 15,9-17

In quel tempo, Gesù disse ai suoi discepoli:
«Come il Padre ha amato me, anche io ho amato voi. Rimanete nel mio amore. Se osserverete i miei comandamenti, rimarrete nel mio amore, come io ho osservato i comandamenti del Padre mio e rimango nel suo amore. Vi ho detto queste cose perché la mia gioia sia in voi e la vostra gioia sia piena.
Questo è il mio comandamento: che vi amiate gli uni gli altri come io ho amato voi. Nessuno ha un amore più grande di questo: dare la sua vita per i propri amici. Voi siete miei amici, se fate ciò che io vi comando. Non vi chiamo più servi, perché il servo non sa quello che fa il suo padrone; ma vi ho chiamato amici, perché tutto ciò che ho udito dal Padre mio l’ho fatto conoscere a voi.
Non voi avete scelto me, ma io ho scelto voi e vi ho costituiti perché andiate e portiate frutto e il vostro frutto rimanga; perché tutto quello che chiederete al Padre nel mio nome, ve lo conceda. Questo vi comando: che vi amiate gli uni gli altri».

Parola del Signore.

Osservare la “legge” dell’Amore, se ci pensiamo bene, è l’unica legge che non è Legge. L’Amore, infatti, non si comanda. L’Amore è un sentire profondo che quando c’è coinvolge la vita. L’Amore, ancora, è vita che si comunica e che quando manca, la stessa esistenza si spegne dentro un buio tenebroso. Amare, quindi, è la dimensione del cristiano e il cristiano non è uno schiavo ma una persona che, per Amore, si mette a servizio dell’altro domando tutta la sua vita. Una vita donata come quella di Gesù è, perciò, il vero obiettivo da centrare. Per questo Gesù facendoci conoscere il progetto del Padre ci coinvolge come collaboratori, come compartecipi della vita e della costruzione del Regno. Da collaboratori siamo corresponsabili e questo è un grande atto di fiducia del Signore verso di noi. Lui ci tratta da Amici e ci chiama Amici chiedendoci di essere Amici tra noi. L’amicizia diventa il tratto distintivo del cristiano che non ha bisogno solo di parole ma esige piuttosto di gesti concreti e di azioni che mostrano l’amicizia con i fatti.

L’amico vero Ama con i fatti.

Franca e Vincenzo oblati camaldolesi ❤️

Abbiate coraggio!

Dal Vangelo secondo Giovanni
Gv 16,29-33

In quel tempo, dissero i discepoli a Gesù: «Ecco, ora parli apertamente e non più in modo velato. Ora sappiamo che tu sai tutto e non hai bisogno che alcuno t’interroghi. Per questo crediamo che sei uscito da Dio».
Rispose loro Gesù: «Adesso credete? Ecco, viene l’ora, anzi è già venuta, in cui vi disperderete ciascuno per conto suo e mi lascerete solo; ma io non sono solo, perché il Padre è con me.
Vi ho detto questo perché abbiate pace in me. Nel mondo avete tribolazioni, ma abbiate coraggio: io ho vinto il mondo!».

Parola del Signore.

Il sentiero delle nostre vite è inesorabilmente segnato da difficoltà e da ostacoli. Spesso, purtroppo, anche da sofferenze e da delusioni. Ma Gesù ci spinge ad avere coraggio, ci spinge a stringere i denti e a continuare a camminare. Il mondo è spesso poco attento a quanti vivono i loro giorni nella tribolazione. Gli egoisti sembrano avere il sopravvento e non si preoccupano, se non a parole, degli altri. I più indifferenti sono i ricchi, i potenti e le persone di successo. Scegliendo di accumulare denaro, potere e considerazione sociale guardano loro stessi e sono completamente disinteressati alla sorte degli altri. Eppure arriverà inesorabilmente anche per loro il tempo del dolore, delle delusioni profonde e saranno sopraffatti dalle difficoltà.

Gesù ci ha annunciato che mai nessuno sarà lasciato solo, che Lui è sempre presente e, soprattutto, accanto a chi, in umiltà, accoglie la vita e i suoi momenti negativi. Gesù ci invita ad essere coraggiosi e ci ricorda che Lui ha “vinto il mondo”. Continuando a fare il nostro dovere dobbiamo avere fiducia in Lui e seguendo la sua volontà dobbiamo essere anche pronti ai cambiamenti. La vita ci sorprenderà in un senso o nell’altro ma Gesù è sempre presente e lo è nel silenzio, con discrezione e con l’attenzione di chi si prende cura di ciascuno dei suoi fratelli. Coraggio!!!

Franca e Vincenzo oblati camaldolesi ❤️

Intanto, oggi, è l’inizio delle apparizioni della Madonna di Fatima. Preghiamo 🙏

Aquila e Priscilla