Non siate simili agli ipocriti

Dal Vangelo secondo Matteo
Mt 6,1-6.16-18
 
In quel tempo, Gesù disse ai suoi discepoli: 
«State attenti a non praticare la vostra giustizia davanti agli uomini per essere ammirati da loro, altrimenti non c’è ricompensa per voi presso il Padre vostro che è nei cieli. 
Dunque, quando fai l’elemosina, non suonare la tromba davanti a te, come fanno gli ipocriti nelle sinagoghe e nelle strade, per essere lodati dalla gente. In verità io vi dico: hanno già ricevuto la loro ricompensa. Invece, mentre tu fai l’elemosina, non sappia la tua sinistra ciò che fa la tua destra, perché la tua elemosina resti nel segreto; e il Padre tuo, che vede nel segreto, ti ricompenserà. 
E quando pregate, non siate simili agli ipocriti che, nelle sinagoghe e negli angoli delle piazze, amano pregare stando ritti, per essere visti dalla gente. In verità io vi dico: hanno già ricevuto la loro ricompensa. Invece, quando tu preghi, entra nella tua camera, chiudi la porta e prega il Padre tuo, che è nel segreto; e il Padre tuo, che vede nel segreto, ti ricompenserà. 
E quando digiunate, non diventate malinconici come gli ipocriti, che assumono un’aria disfatta per far vedere agli altri che digiunano. In verità io vi dico: hanno già ricevuto la loro ricompensa. Invece, quando tu digiuni, profùmati la testa e làvati il volto, perché la gente non veda che tu digiuni, ma solo il Padre tuo, che è nel segreto; e il Padre tuo, che vede nel segreto, ti ricompenserà».

Parola del Signore.

Il vangelo di oggi non ha proprio bisogno di commenti. La verità dei nostri comportamenti è vista dal Padre che vede nel segreto. A Lui nulla sfugge di ciò che realmente siamo. Affidiamo tutto nelle mani del Signore: “A Dio nulla è impossibile”.

Franca e Vincenzo oblati camaldolesi ❤️

Amate i vostri nemici

Dal Vangelo secondo Matteo
Mt 5,43-48
 
In quel tempo, Gesù disse ai suoi discepoli:
«Avete inteso che fu detto: “Amerai il tuo prossimo” e odierai il tuo nemico. Ma io vi dico: amate i vostri nemici e pregate per quelli che vi perseguitano, affinché siate figli del Padre vostro che è nei cieli; egli fa sorgere il suo sole sui cattivi e sui buoni, e fa piovere sui giusti e sugli ingiusti. 
Infatti, se amate quelli che vi amano, quale ricompensa ne avete? Non fanno così anche i pubblicani? E se date il saluto soltanto ai vostri fratelli, che cosa fate di straordinario? Non fanno così anche i pagani? 
Voi, dunque, siate perfetti come è perfetto il Padre vostro celeste».

Parola del Signore.

“Amate i vostri nemici e pregate per quelli che vi perseguitano …”. È un invito molto difficile, ma al cristiano è chiesto di farlo concretamente.

Gesù chiede di rinunciare alla vendetta e di amore il nemico. Forse questo offre l’opportunità a chi è amato di convertirsi.

Gesù ci chiede di cercare di essere perfetti come il Padre e di amare indistintamente, anche e soprattutto coloro che compiono il male, che attuano e propugnano l’odio.

Buona vita

Franca e Vincenzo oblati camaldolesi ❤️

Io vi dico di non opporvi al malvagio

Dal Vangelo secondo Matteo
Mt 5,38-42
 
In quel tempo, Gesù disse ai suoi discepoli:
 «Avete inteso che fu detto: “Occhio per occhio” e “dente per dente”. Ma io vi dico di non opporvi al malvagio; anzi, se uno ti dà uno schiaffo sulla guancia destra, tu pòrgigli anche l’altra, e a chi vuole portarti in tribunale e toglierti la tunica, tu lascia anche il mantello.
E se uno ti costringerà ad accompagnarlo per un miglio, tu con lui fanne due.
Da’ a chi ti chiede, e a chi desidera da te un prestito non voltare le spalle».

Parola del Signore.

Oggi, 19 giugno, si festeggia San Romualdo, fondatore dell’ordine dei camaldolesi a cui appartiene il Monastero di Sant’Antonio Abate in Roma del quale siamo oblati. Lo ricordiamo facendo memoria di quella che è ritenuta la sua regola:

Siedi in cella come in paradiso. Dimentica e gettati dietro le spalle tutto il mondo, vigile e attento ai buoni pensieri come un buon pescatore ai pesci. Unica via il Salterio: se tu che sei novizio non puoi capire tutto, ora qui ora là, cerca di salmeggiare in ispirito e studiati di intendere con la mente; e quando nel leggere cominci a divagarti, non smettere e non perderti d’animo, ma cerca di riparare col richiamare l’attenzione. Mettiti innanzi tutto alla presenza di Dio, perché se la mamma non dona, non c’è da mangiare e il cibo non ha sapore”.

Nel 1023, o poco dopo, fondò a Camaldoli, nella terra del vescovo di Arezzo, alcune celle eremitiche. Morì il 19 giugno 1027.

Chiamati i discepoli, li mando’

Dal Vangelo secondo Matteo
Mt 9,36-10,8

In quel tempo, Gesù, vedendo le folle, ne sentì compassione, perché erano stanche e sfinite come pecore che non hanno pastore. Allora disse ai suoi discepoli: «La messe è abbondante, ma sono pochi gli operai! Pregate dunque il signore della messe perché mandi operai nella sua messe!».
Chiamati a sé i suoi dodici discepoli, diede loro potere sugli spiriti impuri per scacciarli e guarire ogni malattia e ogni infermità.
I nomi dei dodici apostoli sono: primo, Simone, chiamato Pietro, e Andrea suo fratello; Giacomo, figlio di Zebedèo, e Giovanni suo fratello; Filippo e Bartolomeo; Tommaso e Matteo il pubblicano; Giacomo, figlio di Alfeo, e Taddeo; Simone il Cananeo e Giuda l’Iscariota, colui che poi lo tradì.

Questi sono i Dodici che Gesù invò, ordinando loro: «Non andate fra i pagani e non entrate nelle città dei Samaritani; rivolgetevi piuttosto alle pecore perdute della casa d’Israele. Strada facendo, predicate, dicendo che il regno dei cieli è vicino. Guarite gli infermi, risuscitate i morti, purificate i lebbrosi, scacciate i demòni. Gratuitamente avete ricevuto, gratuitamente date».

Parola del Signore.

Mandati a portare la buona notizia ma anche a scacciare il male a guarire i malati, a sollevare i poveri e a consolare gli afflitti. Questi sono i compiti di chi è inviato. Il popolo cristiano o meglio ogni battezzato è un inviato a portare il bene. Per farlo occorre rompere vecchi schemi; è necessario costruire nuovi scenari. Tutto questo significa rompere con il passato e costruire nuovi modelli di convivenza. Per farlo occorre essere pronti a subire le critiche di molti, ad accettare qualche vota, anche l’isolamento e altre accuse false. La rivoluzione ha un prezzo e occorre essere pronti a pagarlo. E allora, andiamo tutti per le strade del mondo a portare il bene, disponibili anche a subire l’isolamento, le critiche false e le invidie. Noi siamo sicuri che un giorno il bene vincerà. Si, il bene vincerà!

Franca e Vincenzo oblati camaldolesi ❤️

Ti cercavamo.

Dal Vangelo secondo Luca
Lc 2,41-51

I genitori di Gesù si recavano ogni anno a Gerusalemme per la festa di Pasqua. Quando egli ebbe dodici anni, vi salirono secondo la consuetudine della festa. Ma, trascorsi i giorni, mentre riprendevano la via del ritorno, il fanciullo Gesù rimase a Gerusalemme, senza che i genitori se ne accorgessero. Credendo che egli fosse nella comitiva, fecero una giornata di viaggio, e poi si misero a cercarlo tra i parenti e i conoscenti; non avendolo trovato, tornarono in cerca di lui a Gerusalemme.
Dopo tre giorni lo trovarono nel tempio, seduto in mezzo ai maestri, mentre li ascoltava e li interrogava. E tutti quelli che l’udivano erano pieni di stupore per la sua intelligenza e le sue risposte.
Al vederlo restarono stupiti, e sua madre gli disse: «Figlio, perché ci hai fatto questo? Ecco, tuo padre e io, angosciati, ti cercavamo». Ed egli rispose loro: «Perché mi cercavate? Non sapevate che io devo occuparmi delle cose del Padre mio?». Ma essi non compresero ciò che aveva detto loro.
Scese dunque con loro e venne a Nàzaret e stava loro sottomesso. Sua madre custodiva tutte queste cose nel suo cuore.

Parola del Signore.

Anche Maria e Giuseppe, come tutti i genitori, sperimenta il momento nel quale il Figlio conquista la sua autonomia (a dodici anni) i figli diventano maggiorenni. I genitori lo ritrovano dopo tre giorni nel tempio mentre discute con i maestri.

Abbiamo ricevuto il dono dei figli per accompagnarli nella loro crescita ma non ne siamo i padroni. È nostra responsabilità educarli fino a quando conquisteranno la loro autonomia che non significa abbandono della famiglia bensì momenti di crescita e di autonomia. Anche questa è una conquista progressiva ed inevitabile che non possiamo e non dobbiamo fermare.

Franca e Vincenzo oblati camaldolesi ❤️

Io sono mite e umile di cuore

Dal Vangelo secondo Matteo
Mt 11,25-30

In quel tempo Gesù disse:
«Ti rendo lode, Padre, Signore del cielo e della terra, perché hai nascosto queste cose ai sapienti e ai dotti e le hai rivelate ai piccoli. Sì, o Padre, perché così hai deciso nella tua benevolenza. Tutto è stato dato a me dal Padre mio; nessuno conosce il Figlio se non il Padre, e nessuno conosce il Padre se non il Figlio e colui al quale il Figlio vorrà rivelarlo.
Venite a me, voi tutti che siete stanchi e oppressi, e io vi darò ristoro. Prendete il mio giogo sopra di voi e imparate da me, che sono mite e umile di cuore, e troverete ristoro per la vostra vita. Il mio giogo infatti è dolce e il mio peso leggero».

Parola del Signore.

Mitezza e umiltà di cuore sono qualità che danno beneficio, consolazione, conforto e sollievo alla vita. Essere miti e umili di cuore consente, inoltre, di sollevare l’esistenza dalla fatica e dall’avvilimento. Gesù è il mite e l’umile di cuore per eccellenza. Egli è colui che di fronte ad ogni forma di sopruso lo affronta con il coraggio e la dignità della ragione ma anche con la forza del mite e dell’umile. Egli è il Maestro, l’unico Maestro capace di insegnare con la vita mentre noi, ciascuno di noi, siamo, purtroppo, spesso, preda dell’orgoglio e dell’ira e reagiamo d’istinto alle avversità o all’arroganza del potere. Oggi Gesù ci richiama alla pratica delle virtù della saggezza (o prudenza), del coraggio, della temperanza (o moderazione) e della giustizia. La pratica di queste virtù certamente potrà aiutarci a vivere rispettando il progetto di Dio per la nostra vita anche nel modo di pensare e di comportarci.

Mitezza ed umiltà ci aiuteranno ad accettare i vari eventi e situazioni della vita. Preghiamo di riuscire ad imitare davvero Gesù.

Franca e Vincenzo oblati camaldolesi ❤️

Io vi dico ….

Dal Vangelo secondo Matteo
Mt 5,20-26
 
In quel tempo, Gesù disse ai suoi discepoli:
 «Io vi dico: se la vostra giustizia non supererà quella degli scribi e dei farisei, non entrerete nel regno dei cieli.
 Avete inteso che fu detto agli antichi: “Non ucciderai”; chi avrà ucciso dovrà essere sottoposto al giudizio. Ma io vi dico: chiunque si adira con il proprio fratello dovrà essere sottoposto al giudizio. Chi poi dice al fratello: “Stupido”, dovrà essere sottoposto al sinedrio; e chi gli dice: “Pazzo”, sarà destinato al fuoco della Geènna.
 Se dunque tu presenti la tua offerta all’altare e lì ti ricordi che tuo fratello ha qualche cosa contro di te, lascia lì il tuo dono davanti all’altare, va’ prima a riconciliarti con il tuo fratello e poi torna a offrire il tuo dono. Mettiti presto d’accordo con il tuo avversario mentre sei in cammino con lui, perché l’avversario non ti consegni al giudice e il giudice alla guardia, e tu venga gettato in prigione. In verità io ti dico: non uscirai di là finché non avrai pagato fino all’ultimo spicciolo!».

Parola del Signore.

Nell’insegnamento di Gesù c’è la necessità di un cambiamento epocale. Mentre prima la Legge mosaica prendeva l’uomo e lo accompagnava nella vita adesso la Legge entra nel cuore dell’uomo ed è l’uomo che con la vita la porta a compimento. È una rivoluzione che porta tutta l’umanità ad essere unita. Nel cuore dell’uomo, di qualsiasi uomo che abita sul pianeta Terra il cuore diventa l’elemento che unifica.

Tutto questo è straordinario perché diventiamo responsabili e protagonisti di vivere, amare e gioire, perché scopriamo che non siamo noi a dover giudicare gli altri, perché egoismo, furbizia, invidia, rancori e maldicenza non possono più abitare le nostre vite. Gesù ci invita a Vivere, ad Amare e a Gioire in maniera vera … possiamo farlo se e solo se saremo capaci di ascoltare il cuore libero e liberato dallo Spirito di Dio che vi prende dimora. Buon cammino di santità.

Franca e Vincenzo oblati camaldolesi ❤️

Non sono venuto ad abolire

Dal Vangelo secondo Matteo
Mt 5,17-19
 
In quel tempo, Gesù disse ai suoi discepoli:
«Non crediate che io sia venuto ad abolire la Legge o i Profeti; non sono venuto ad abolire, ma a dare pieno compimento.
 In verità io vi dico: finché non siano passati il cielo e la terra, non passerà un solo iota o un solo trattino della Legge, senza che tutto sia avvenuto.
Chi dunque trasgredirà uno solo di questi minimi precetti e insegnerà agli altri a fare altrettanto, sarà considerato minimo nel regno dei cieli. Chi invece li osserverà e li insegnerà, sarà considerato grande nel regno dei cieli».

Parola del Signore.

Gesù dice di non essere venuto a cancellare la Legge mosaica ma puntualizza di essere venuto a darle pieno compimento. Ci chiediamo cosa significa dare compimento? Ebbene l’unico significato possibile è: sono venuto a fornire una chiave di lettura, cioè la giusta interpretazione. E quale è la giusta interpretazione? Molto semplice: tutta le Legge antica, tutta la legge mosaica, tutta l’antico testamento va letto e interpretato con il comandamento nuovo che Gesù ci ha donato. Si, dobbiamo leggere e comprendere ogni cosa con la chiave di lettura del “comandamento” dell’Amore: “che vi amiate gli uni gli altri come io ho amato voi”. Un amore fino a morire per l’altro anche se l’altro ci rifiuta.

Ecco, questa è la password per entrare nello Spirito di Gesù… con questa chiave possiamo entrare dentro ogni situazione, dentro ogni cuore, dentro le storie di un mondo che ha sete di Amore.

Franca e Vincenzo oblati camaldolesi ❤️

Voi siete la luce del mondo

Dal Vangelo secondo Matteo
Mt 5,13-16

In quel tempo, Gesù disse ai suoi discepoli:
«Voi siete il sale della terra; ma se il sale perde il sapore, con che cosa lo si renderà salato? A null’altro serve che ad essere gettato via e calpestato dalla gente.
Voi siete la luce del mondo; non può restare nascosta una città che sta sopra un monte, né si accende una lampada per metterla sotto il moggio, ma sul candelabro, e così fa luce a tutti quelli che sono nella casa. Così risplenda la vostra luce davanti agli uomini, perché vedano le vostre opere buone e rendano gloria al Padre vostro che è nei cieli».

Parola del Signore.

È l’uomo e che dà “sapore” alla vita; ed è sempre l’uomo che è luce per il mondo avendo ricevuto uno specifico mandato da Gesù da cui si riceve la Luce per poterla riflettere.

La luce illumina ed è fatta per non nascondersi. Forse la cosa peggiore è proprio nascondersi. Gesù stesso nel vangelo di Giovanni dice: “Io sono la luce del mondo”.

Ciascuno di noi è responsabile di questa visibilità ed infatti non si può non operare da cristiani nel mondo. È responsabilità di ognuno di noi ascoltare la Parola e viverla perché è questa vita semplice ed essenziale che deve essere luce. Gesù incoraggia ad essere luce e a vivere di opere buone perché sono queste e non le nostre parole a rendere Gloria a Dio.
Il cristiano non vive nel nascondimento ma si fa visibile senza clamore, si fa evidenza senza prevaricare, si fa strumento della pace, della Speranza e della Carità del Signore. Il cristiano ovunque vive e ogni giorno è missionario che porta la buona notizia e se non lo fa la sua fede perde il “sapore” e perde la “luce”. Ciascuno di noi deve avere il coraggio di essere luce e di essere sale perché solo in questo modo si può combattere il male, l’indifferenza, il dolore, per offrire consolazione, gioia e Speranza.

Franca e Vincenzo oblati camaldolesi ❤️

Beati i poveri

Dal Vangelo secondo Matteo
Mt 5,1-12a
 
In quel tempo, vedendo le folle, Gesù salì sul monte: si pose a sedere e si avvicinarono a lui i suoi discepoli. Si mise a parlare e insegnava loro dicendo:
 
«Beati i poveri in spirito,
perché di essi è il regno dei cieli.
Beati quelli che sono nel pianto,
perché saranno consolati.
Beati i miti,
perché avranno in eredità la terra.
Beati quelli che hanno fame e sete della giustizia,
perché saranno saziati.
Beati i misericordiosi,
perché troveranno misericordia.
Beati i puri di cuore,
perché vedranno Dio.
Beati gli operatori di pace,
perché saranno chiamati figli di Dio.
Beati i perseguitati per la giustizia,
perché di essi è il regno dei cieli.

Beati voi quando vi insulteranno, vi perseguiteranno e, mentendo, diranno ogni sorta di male contro di voi per causa mia. Rallegratevi ed esultate, perché grande è la vostra ricompensa nei cieli.
Così infatti perseguitarono i profeti che furono prima di voi».

Parola del Signore.
 

Beati non domani ma oggi! Gesù proclama beati i poveri in Spirito, chi è nel pianto, i miti, chi ha sete della giustizia, i misericordiosi, i puri cuore, gli operatori di pace e i perseguitati. Infine Gesù proclama beati (sempre oggi) chi è insultato o perseguitato … Gesù mette in evidenza chi accoglie e vive la sua vita nella condizione in cui sta e che non solo accetta ma ringrazia per quello che ha senza piangersi adesso.

Diciamoci la verità: queste beatitudini sono proprio complicate da capire e, peggio, da vivere. Eppure Gesù ce le propone come il cuore della buona notizia. Restare al proprio posto, non esaltarsi e non mettersi in mostra, restare muti e umili, accettare gli insulti e le ingiustizie. Confessiamo che dobbiamo necessariamente rivedere la nostra vita e cambiarla per cercare di avvicinarsi all’ideale proposto da Gesù. E tu che fai e come vivi queste verità che Gesù ci offre?

Franca e Vincenzo oblati camaldolesi ❤️

Aquila e Priscilla