È venuto Giovanni e i peccatori gli hanno creduto

I peccatori ascoltano le parole di Giovanni e si pentono e, poi, decidono di credere cambiando vita. Gesù dice bene di loro, dice bene di chi ha la forza e il coraggio di cambiare vita, di chi abbandona la propria situazione di peccato per seguirlo.

Questo è proprio un bel vangelo; è una buona notizia per noi; è la prova che possiamo cambiare vita … Tutto dipende noi. Il Padre ci attende e ci accoglie. Questo è il momento per cambiare vita.

Franca e Vincenzo oblati camaldolesi ❤️

Dal Vangelo secondo Matteo
Mt 21,28-32

In quel tempo, Gesù disse ai capi dei sacerdoti e agli anziani del popolo: «Che ve ne pare? Un uomo aveva due figli. Si rivolse al primo e disse: “Figlio, oggi va’ a lavorare nella vigna”. Ed egli rispose: “Non ne ho voglia”. Ma poi si pentì e vi andò. Si rivolse al secondo e disse lo stesso. Ed egli rispose: “Sì, signore”. Ma non vi andò. Chi dei due ha compiuto la volontà del padre?». Risposero: «Il primo».
E Gesù disse loro: «In verità io vi dico: i pubblicani e le prostitute vi passano avanti nel regno di Dio. Giovanni infatti venne a voi sulla via della giustizia, e non gli avete creduto; i pubblicani e le prostitute invece gli hanno creduto. Voi, al contrario, avete visto queste cose, ma poi non vi siete nemmeno pentiti così da credergli».

Parola del Signore.

Con quale autorità…?

Una delle cose più fastidiose è trovarsi davanti qualcuno che utilizza la sua autorità per imporre le sue idee. Dio ci ha creati liberi e a nessuno deve essere consentito, abusando del suo ruolo, di prevaricare l’altro. Diverso è il caso di chi, invece, è Autorevole. La persona Autorevole è riconosciuta tale e non ha bisogno di essere o di mostrarsi autoritario. L’Autorevole coinvolge le persone le rende partecipi, le coinvolge. L’autorità, invece, cerca di imporre, di ordinare, di usare, se necessario, la forza.

Gesù è una persona Autorevole cioè non ha bisogno di imporsi facendo ricorso alla sua Autorità. Questo è, quindi, il modello e l’esempio da seguire nella vita anche per ciascun battezzato. Come Gesù più che ordinare qualcosa occorre chiedere e/o proporre. Se la richiesta e la proposta sarà accolta dipenderà molto o moltissimo dall’autorevolezza della persona che chiede o propone. Buon cammino.

Franca e Vincenzo oblati camaldolesi ❤️

Dal Vangelo secondo Matteo
Mt 21,23-27
 
In quel tempo, Gesù entrò nel tempio e, mentre insegnava, gli si avvicinarono i capi dei sacerdoti e gli anziani del popolo e dissero: «Con quale autorità fai queste cose? E chi ti ha dato questa autorità?».
Gesù rispose loro: «Anch’io vi farò una sola domanda. Se mi rispondete, anch’io vi dirò con quale autorità faccio questo. Il battesimo di Giovanni da dove veniva? Dal cielo o dagli uomini?».
Essi discutevano fra loro dicendo: «Se diciamo: “Dal cielo”, ci risponderà: “Perché allora non gli avete creduto?”. Se diciamo: “Dagli uomini”, abbiamo paura della folla, perché tutti considerano Giovanni un profeta».
Rispondendo a Gesù dissero: «Non lo sappiamo». Allora anch’egli disse loro: «Neanch’io vi dico con quale autorità faccio queste cose».

Parola del Signore.

Sei tu colui che deve venire o dobbiamo aspettare un altro?

Siamo già alla terza domenica di Avvento.

Oggi vediamo che il Battista in carcere solo per aver “denunciato” il comportamento di Erode sente parlare dei gesti di Gesù e si pone una domanda e manda i suoi discepoli a chiedere: «Sei tu colui che deve venire o dobbiamo aspettare un altro?». I suoi dubbi forse sono anche i nostri dubbi. Mi chiedo: quali sono i miei dubbi? Come posso dare una risposta? Chi e come mi possono aiutare? Ma prima di tutto: sono davvero interessato a darmi risposte oppure credo solo per tradizione?

Comunque anche in questa domenica chi lo desidera potrà ascoltare la lectio divina di don Innocenzo Gargano tenuta ieri sera al Monastero di Sant’Antonio Abate in Roma. Ecco, per ascoltare, clicca qui

Dal Vangelo secondo Matteo
Mt 11,2-11
 
In quel tempo, Giovanni, che era in carcere, avendo sentito parlare delle opere del Cristo, per mezzo dei suoi discepoli mandò a dirgli: «Sei tu colui che deve venire o dobbiamo aspettare un altro?». Gesù rispose loro: «Andate e riferite a Giovanni ciò che udite e vedete: I ciechi riacquistano la vista, gli zoppi camminano, i lebbrosi sono purificati, i sordi odono, i morti risuscitano, ai poveri è annunciato il Vangelo. E beato è colui che non trova in me motivo di scandalo!».
Mentre quelli se ne andavano, Gesù si mise a parlare di Giovanni alle folle: «Che cosa siete andati a vedere nel deserto? Una canna sbattuta dal vento? Allora, che cosa siete andati a vedere? Un uomo vestito con abiti di lusso? Ecco, quelli che vestono abiti di lusso stanno nei palazzi dei re! Ebbene, che cosa siete andati a vedere? Un profeta? Sì, io vi dico, anzi, più che un profeta. Egli è colui del quale sta scritto: “Ecco, dinanzi a te io mando il mio messaggero, davanti a te egli preparerà la tua via”.
In verità io vi dico: fra i nati da donna non è sorto alcuno più grande di Giovanni il Battista; ma il più piccolo nel regno dei cieli è più grande di lui».

Parola del Signore.

Elia è già venuto e non l’hanno riconosciuto

Nella nebbia dei nostri pensieri cerchiamo risposte mentre gli occhi non vedono. Oggi Gesù, molto chiaramente, ci dice che il profeta Elia, rapito in cielo, è tornato ma non è stato riconosciuto e i discepoli compresero che si riferiva al Battista. Sappiamo che il profeta Elia era atteso dagli Ebrei perché avrebbe annunciato l’arrivo del figlio di Dio. Gli Ebrei, infatti, nella cena ebraica che precede la Pasqua lasciamo sempre il portone di casa socchiuso e mettono una coppa di vino piena proprio perché attendono il ritorno di Elia. Gesù, amaramente, dice ai suoi discepoli che Elia è già venuto ma non è stato riconosciuto. E oggi? La storia, purtroppo si rinnova, non solo non è riconosciuto Elia ma la stessa sorte tocca a Gesù che pur presente non è riconosciuto, non è ascoltato e non è seguito.

Franca e Vincenzo oblati camaldolesi ❤️

Dal Vangelo secondo Matteo
Mt 17,10-13

Mentre scendevano dal monte, i discepoli domandarono a Gesù: «Perché dunque gli scribi dicono che prima deve venire Elìa?».
Ed egli rispose: «Sì, verrà Elìa e ristabilirà ogni cosa. Ma io vi dico: Elìa è già venuto e non l’hanno riconosciuto; anzi, hanno fatto di lui quello che hanno voluto. Così anche il Figlio dell’uomo dovrà soffrire per opera loro».
Allora i discepoli compresero che egli parlava loro di Giovanni il Battista.

Parola del Signore.

A chi posso paragonare questa generazione?

Increduli, scocciati e, peggio ancora, indifferenti. Le donne e gli uomini del nostro tempo appaiono sempre più distanti e distinti dal Dio bambino, da quel “piccolo di Dio” che irrompe nella storia dell’umanità e che continua a restare ai margini della vita. È un po’ come in questa scena del presepe rappresentata dalla foto di copertina dove c’è una donna che rientra nelle mura del borgo e volge le spalle indifferente al mistero. Un mistero che non riesce a penetrare dentro le nostre case sempre più protette dalle mura delle nostre corazze dei desideri personali. Solo una piccola contadina, che riconosci perché vestita con gli abiti della tradizione, si è seduta sui gradini e guarda ciò che le sta di fronte ma, in realtà, neanche lei sembra voler entrare davvero in quel cambiamento che Gesù è venuto ad operare nella storia del mondo. Questo vangelo e questa scena chiedono ora anche a noi cosa vogliamo fare e come vogliamo reagire di fronte alla provocazione del”piccolo di Dio”. Forse anche a noi piacerà restare fermi e indifferenti perché rapiti dalle lucette e dalle luminarie che hanno invaso le strade e le piazze mentre i nostri cuori continueranno a rincorrere i nostri desideri personali rifiutando la più grande novità della storia. È ora di dare davvero una risposta perché il tempo si è fatto breve.

Franca e Vincenzo oblati camaldolesi ❤️

Dal Vangelo secondo Matteo
Mt 11,16-19

In quel tempo, Gesù disse alle folle:
«A chi posso paragonare questa generazione? È simile a bambini che stanno seduti in piazza e, rivolti ai compagni, gridano:
“Vi abbiamo suonato il flauto e non avete ballato, abbiamo cantato un lamento e non vi siete battuti il petto!”.
È venuto Giovanni, che non mangia e non beve, e dicono: È indemoniato. È venuto il Figlio dell’uomo, che mangia e beve, e dicono: Ecco, è un mangione e un beone, un amico di pubblicani e di peccatori.
Ma la sapienza è stata riconosciuta giusta per le opere che essa compie».

Parola del Signore.

Nulla è impossibile a Dio

Ai dubbi di Maria alla quale l’angelo aveva annunciato il concepimento del Salvatore lo stesso angelo risponde con due affermazioni: “Non temere …” e “Nulla è impossibile a Dio“.

Maria con mitezza e umiltà risponde: “Ecco la serva del Signore: avvenga per me secondo la tua parola”. Siamo di fronte ad un vero programma di vita: accogliere la volontà di Dio e farsene servi fedeli. Ci sembra che queste indicazioni ci offrono una soluzione a tanti nostri dubbi che presuppongono, tra l’altro, di mettere da parte ogni nostro desiderio personale di affermazione o di grandezza.

Franca e Vincenzo oblati camaldolesi ❤️

Dal Vangelo secondo Luca
Lc 1, 26-38
 
In quel tempo, l’angelo Gabriele fu mandato da Dio in una città della Galilea, chiamata Nàzaret, a una vergine, promessa sposa di un uomo della casa di Davide, di nome Giuseppe. La vergine si chiamava Maria. Entrando da lei, disse: «Rallegrati, piena di grazia: il Signore è con te».
A queste parole ella fu molto turbata e si domandava che senso avesse un saluto come questo. L’angelo le disse: «Non temere, Maria, perché hai trovato grazia presso Dio. Ed ecco, concepirai un figlio, lo darai alla luce e lo chiamerai Gesù.
Sarà grande e verrà chiamato Figlio dell’Altissimo; il Signore Dio gli darà il trono di Davide suo padre e regnerà per sempre sulla casa di Giacobbe e il suo regno non avrà fine».
Allora Maria disse all’angelo: «Come avverrà questo, poiché non conosco uomo?». Le rispose l’angelo: «Lo Spirito Santo scenderà su di te e la potenza dell’Altissimo ti coprirà con la sua ombra. Perciò colui che nascerà sarà santo e sarà chiamato Figlio di Dio. Ed ecco, Elisabetta, tua parente, nella sua vecchiaia ha concepito anch’essa un figlio e questo è il sesto mese per lei, che era detta sterile: nulla è impossibile a Dio».
Allora Maria disse: «Ecco la serva del Signore: avvenga per me secondo la tua parola».
E l’angelo si allontanò da lei.

Parola del Signore.

Venite a me

Sentire stanchezza è facile e avvertire un senso di oppressione, in questo tempo, è davvero un fatto comune. Gesù ci offre una solida via d’uscita, una strada sicura, una soluzione praticabile: “Prendete il mio giogo sopra di voi e imparate da me, che sono mite e umile di cuore, e troverete ristoro per la vostra vita”. Gesù, quindi, ci suggerisce di accogliere il nostro presente con mitezza e umiltà. È questa la via per affrontare la nostra realtà e trovare pace. Anche l’Antico Testamento ci consegna un Salmo il numero 89 nel quale al versetto 10 si legge: “Gli anni della nostra vita sono settanta, ottanta per i più robusti,ma quasi tutti sono fatica, dolore; passano presto e noi ci dileguiamo”.

Questa Parola, appare quasi un dialogo riflesso tra Antico e Nuovo Testamento e ci invita a non agitarci più di troppo e a restare con i piedi per terra vivendo il nostro presente in mitezza e umiltà.

Franca e Vincenzo oblati camaldolesi ❤️

Dal Vangelo secondo Matteo
Mt 11,28-30
 
In quel tempo, Gesù disse:
«Venite a me, voi tutti che siete stanchi e oppressi, e io vi darò ristoro. Prendete il mio giogo sopra di voi e imparate da me, che sono mite e umile di cuore, e troverete ristoro per la vostra vita. Il mio giogo infatti è dolce e il mio peso leggero».

Parola del Signore.

Dio non vuole che i piccoli si perdano

Dio non permetterà che uno solo dei piccoli si perda. Questa Parola di Gesù ci riempie il cuore di Speranza. Una Speranza che ha bisogno di essere creduta per Fede e, soprattutto, ha bisogno del nostro Amore chiamati a fare la nostra parte affinché la volontà di Dio possa essere realtà quotidiana.

Siamo responsabili delle nostre scelte.

Facciamo sempre scelte d’Amore verso gli altri ma anche verso noi stessi. È questo il modo migliore che abbiamo per costruire una convivenza davvero Umana e vivere pienamente il Regno di Dio.

Franca e Vincenzo oblati camaldolesi ❤️

Dal Vangelo secondo Matteo
Mt 18,12-14
 
In quel tempo, Gesù disse ai suoi discepoli:
«Che cosa vi pare? Se un uomo ha cento pecore e una di loro si smarrisce, non lascerà le novantanove sui monti e andrà a cercare quella che si è smarrita?
In verità io vi dico: se riesce a trovarla, si rallegrerà per quella più che per le novantanove che non si erano smarrite.
Così è volontà del Padre vostro che è nei cieli, che neanche uno di questi piccoli si perda».

Parola del Signore.

Oggi abbiamo visto cose prodigiose

Ci sono cose prodigiose che non vediamo e che se le vedessimo ci lascierebbero pieni di stupore. Cose che se cambiano ci meravigliano e che crediamo immutabili. Eppure c’è sempre la possibilità di lasciare vecchie convinzioni o abitudini o credenze. Ed infatti certamente ci sarà capitato di vedere persone cambiare vita e fare cose che nemmeno abbiamo mai immaginato come possibili. In quell’:”Alzati e cammina” che Gesù pronuncia questa mattina davanti ad un paralitico è racchiuso il senso e la sostanza della sua misericordia che è anche giustizia e fedeltà alla sua missione. Quindi, abbiamo bisogno, anche noi (perché anche noi siamo come quel paralitico), di credere che tutto può cambiare; abbiamo bisogno di sperarlo; abbiamo davvero bisogno di vederlo. Tutto questo perché sentiamo anche noi la necessità di glorificare Dio con la nostra vita e vivere, finalmente, da Risorti.

Franca e Vincenzo oblati camaldolesi ❤️

Dal Vangelo secondo Luca
Lc 5,17-26
 
Un giorno Gesù stava insegnando. Sedevano là anche dei farisei e maestri della Legge, venuti da ogni villaggio della Galilea e della Giudea, e da Gerusalemme. E la potenza del Signore gli faceva operare guarigioni.
Ed ecco, alcuni uomini, portando su un letto un uomo che era paralizzato, cercavano di farlo entrare e di metterlo davanti a lui. Non trovando da quale parte farlo entrare a causa della folla, salirono sul tetto e, attraverso le tegole, lo calarono con il lettuccio davanti a Gesù nel mezzo della stanza.
Vedendo la loro fede, disse: «Uomo, ti sono perdonati i tuoi peccati». Gli scribi e i farisei cominciarono a discutere, dicendo: «Chi è costui che dice bestemmie? Chi può perdonare i peccati, se non Dio soltanto?». Ma Gesù, conosciuti i loro ragionamenti, rispose: «Perché pensate così nel vostro cuore? Che cosa è più facile: dire “Ti sono perdonati i tuoi peccati”, oppure dire “Àlzati e cammina”? Ora, perché sappiate che il Figlio dell’uomo ha il potere sulla terra di perdonare i peccati, dico a te – disse al paralitico -: àlzati, prendi il tuo lettuccio e torna a casa tua». Subito egli si alzò davanti a loro, prese il lettuccio su cui era disteso e andò a casa sua, glorificando Dio.
Tutti furono colti da stupore e davano gloria a Dio; pieni di timore dicevano: «Oggi abbiamo visto cose prodigiose».

Parola del Signore.

Convertitevi

È giunto il tempo giusto per cambiare vita, il tempo nel quale, riconoscendoci peccatori, ci immergiamo nell’acqua per morire al peccato e ricominciare a vivere. È questo l’invito di Giovanni il Battista (il cui nome significa il Signore è misericordia) che distingue il suo battesimo da quello che donerà Gesù dal quale riceveremo in dono il 🔥 dello Spirito. L’evangelista Matteo ci racconta che Giovanni il Battista è un Profeta, un grande Profeta, che lui paragona al Profeta Elia. In questa seconda domenica di Avvento siamo perciò invitati a lasciare il vecchio uomo che è in noi per rivestirci dell’Uomo nuovo, quello che forte dello Spitito Santo non ha paura e non si vergogna di Gesù e che, anzi, lo mette al primo nella sua vita. Possiamo farlo con l’aiuto di Dio se decidiamo con libertà di farlo.

Franca e Vincenzo oblati camaldolesi ❤️

Per ascoltare la lectio dal Monastero delle camaldolesi romane clicca qui

Dal Vangelo secondo Matteo
Mt 3,1-12

In quei giorni, venne Giovanni il Battista e predicava nel deserto della Giudea dicendo: «Convertitevi, perché il regno dei cieli è vicino!». Egli infatti è colui del quale aveva parlato il profeta Isaìa quando disse: «Voce di uno che grida nel deserto: Preparate la via del Signore, raddrizzate i suoi sentieri!».
E lui, Giovanni, portava un vestito di peli di cammello e una cintura di pelle attorno ai fianchi; il suo cibo erano cavallette e miele selvatico. Allora Gerusalemme, tutta la Giudea e tutta la zona lungo il Giordano accorrevano a lui e si facevano battezzare da lui nel fiume Giordano, confessando i loro peccati.
Vedendo molti farisei e sadducei venire al suo battesimo, disse loro: «Razza di vipere! Chi vi ha fatto credere di poter sfuggire all’ira imminente? Fate dunque un frutto degno della conversione, e non crediate di poter dire dentro di voi: “Abbiamo Abramo per padre!”.  Perché io vi dico che da queste pietre Dio può suscitare figli ad Abramo. Già la scure è posta alla radice degli alberi; perciò ogni albero che non dà buon frutto viene tagliato e gettato nel fuoco. Io vi battezzo nell’acqua per la conversione; ma colui che viene dopo di me è più forte di me e io non sono degno di portargli i sandali; egli vi battezzerà in Spirito Santo e fuoco. Tiene in mano la pala e pulirà la sua aia e raccoglierà il suo frumento nel granaio, ma brucerà la paglia con un fuoco inestinguibile».

Parola del Signore.

Aquila e Priscilla