Tendere e attendere

Un nostro carissimo amico a proposito dell’Avvento ha parlato di “attendere” e “tendere”. Sarebbe un’attesa che si vive camminando. A queste due perle di saggezza mi piace, oggi, aggiungere la lettura dell’Avvento, che ne fa Dietrich Bonhoeffer:

“Celebrare l’ Avvento, significa saper attendere e l’attendere è un’arte che, il nostro tempo impaziente, ha dimenticato.
Il nostro tempo vorrebbe cogliere il frutto appena il germoglio è piantato; così, gli occhi avidi sono ingannati in continuazione, perché il frutto, all’apparenza così bello, al suo interno è ancora aspro, e, mani impietose, gettano via ciò che le ha deluse.
Chi non conosce l’aspra beatitudine dell’attesa, che è mancanza di ciò che si spera, non sperimenterà mai nella sua interezza, la benedizione dell’adempimento”.

Tutte belle indicazioni che ci invitano a vivere questo tempo dentro un silenzio appassionato dove ogni piccolo alito di vento porta il segno dell’Atteso e ogni spicchio di natura ci racconta l’infinita potenza del creatore che viene e ridare Speranza.


Franca e Vincenzo, osb-cam, ❤️

Lasciarono le reti

Per ascoltare la nostra piccola riflessione clicca qui

Dal Vangelo secondo Matteo
Mt 4,18-22
 
In quel tempo, mentre camminava lungo il mare di Galilea, Gesù vide due fratelli, Simone, chiamato Pietro, e Andrea suo fratello, che gettavano le reti in mare; erano infatti pescatori. E disse loro: «Venite dietro a me, vi farò pescatori di uomini». Ed essi subito lasciarono le reti e lo seguirono.
Andando oltre, vide altri due fratelli, Giacomo, figlio di Zebedèo, e Giovanni suo fratello, che nella barca, insieme a Zebedèo loro padre, riparavano le loro reti, e li chiamò. Ed essi subito lasciarono la barca e il loro padre e lo seguirono.

Parola del Signore.

Verrò e lo guarirò

Ecco il piccolo commento al Vangelo di oggi … Clicca qui

Dal Vangelo secondo Matteo
Mt 8,5-11
 
In quel tempo, entrato Gesù in Cafàrnao, gli venne incontro un centurione che lo scongiurava e diceva: «Signore, il mio servo è in casa, a letto, paralizzato e soffre terribilmente». Gli disse: «Verrò e lo guarirò».
Ma il centurione rispose: «Signore, io non sono degno che tu entri sotto il mio tetto, ma di’ soltanto una parola e il mio servo sarà guarito. Pur essendo anch’io un subalterno, ho dei soldati sotto di me e dico a uno: “Va’!”, ed egli va; e a un altro: “Vieni!”, ed egli viene; e al mio servo: “Fa’ questo!”, ed egli lo fa».
Ascoltandolo, Gesù si meravigliò e disse a quelli che lo seguivano: «In verità io vi dico, in Israele non ho trovato nessuno con una fede così grande! Ora io vi dico che molti verranno dall’oriente e dall’occidente e siederanno a mensa con Abramo, Isacco e Giacobbe nel regno dei cieli».

Parola del Signore.

Un invito per te e i tuoi amici

Dal 28 novembre al 4 dicembre alle 7 e alle 19 siamo su Radio Civita InBlu per curare la rubrica “Sulla via di Emmaus, La Parola e le Parole”. Se vuoi puoi unirti in ascolto agli orari stabiliti. Pertanto in questa settimana non invieremo il solito post con il vangelo e il relativo pensiero e ti invitiamo ad ascoltarci su Radio Civita InBlu.

Franca e Vincenzo, osb-cam

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Diverse sono le voci che si alterneranno nel commento alle letture: Franca Forgetta e Vincenzo Testa, oblati camaldolesi dell’eremo di famiglia Aquila e Priscilla; don Carlo Lembo, vicario per la pastorale dell’arcidiocesi di Gaeta e parroco a Formia; Ernesto Ialongo, diacono a Itri e padre di famiglia; don Guerino Piccione, parroco di Itri; Gianni Paparello, diacono a Fondi e padre di famiglia; don Riccardo Spignesi, sacerdote novello.

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Vegliate in ogni momento

Il «Vegliate!» di Gesù si riferisce prima di ogni cosa all’attesa del suo ritorno glorioso. Ma si riferire anche alle tante situazioni della vita in cui possiamo incontrarlo. Gesù, infatti, è davvero presente nel volto e nelle storie delle persone che incontriamo e anche nella storie della nostra vita . Egli ci chiama ad accorgerci di Lui cercando di andare oltre i nostri desideri e i nostri egoismi per accogliere la sua volontà. Vegliare significa fare quello è che è giusto, facendolo quando va fatto; significa non rinviare le scelte importanti, perché potremmo non avere più tempo e modo di farle; significa non trascurare i poveri, gli ultimi e chiunque attorno a noi può avere bisogno del nostro aiuto; significa, perdonare, perdonare settanta volte sette.

La preghiera del cuore, la preghiera continua ci aiuta a vedere l’invisibile e ad impedire ai nostri cuori di ignorare i bisogni che incontriamo nella vita quotidiana. Coraggio il momento è questo.

Franca e Vincenzo osb-cam ♥️

Dal Vangelo secondo Luca
Lc 21,34-36

In quel tempo, Gesù disse ai suoi discepoli: «State attenti a voi stessi, che i vostri cuori non si appesantiscano in dissipazioni, ubriachezze e affanni della vita e che quel giorno non vi piombi addosso all’improvviso; come un laccio infatti esso si abbatterà sopra tutti coloro che abitano sulla faccia di tutta la terra.
Vegliate in ogni momento pregando, perché abbiate la forza di sfuggire a tutto ciò che sta per accadere e di comparire davanti al Figlio dell’uomo».

Parola del Signore.

Le mie parole non passeranno

Gesù dona la Speranza ai poveri e agli oppressi che saranno liberati dai tiranni e da coloro che vivono arricchendosi e sfruttando gli ultimi. Il brano di oggi segue l’annuncio della distruzione di Gerusalemme e l’invasione dei pagani. Segue la caduta delle stelle, cioè dei potenti del tempo che si consideravano divini come le stelle, il sole e la luna. Ebbene, quando vedrete finire il potere di questi “finti” potenti sappiate che il Regno di Dio è vicino, la liberazione dalla vostra oppressione è prossima.

Ogni potere umano è destinato a finire ma le parole di Gesù non posseranno. Tutto accadrà molto presto. Gli attuali uomini al potere presto dovranno abbandonare il loro trono terreno e la Parola di Dio vincerà ogni situazione di male. Nulla e nessuno potrà sfuggire a questo annuncio. I poveri e gli oppressi saranno liberati e i potenti cadranno e si scioglieranno come neve al sole. Come il contadino osserva le sue coltivazioni e capisce che il raccolto sta arrivando guardandoci intorno anche noi possiamo cogliere i segni della fine di certi poteri e la liberazione del mondo. Stiamo con gli occhi e il cuore aperti.

Franca e Vincenzo osb-cam ♥️

Dal Vangelo secondo Luca
Lc 21,29-33
 
In quel tempo, Gesù disse ai suoi discepoli una parabola: 
«Osservate la pianta di fico e tutti gli alberi: quando già germogliano, capite voi stessi, guardandoli, che ormai l’estate è vicina. Così anche voi: quando vedrete accadere queste cose, sappiate che il regno di Dio è vicino. 
In verità io vi dico: non passerà questa generazione prima che tutto avvenga. Il cielo e la terra passeranno, ma le mie parole non passeranno».

Parola del Signore.

La vostra liberazione è vicina

La libertà dell’uomo presuppone la libertà da ogni potere di sfruttamento dell’uomo sull’uomo. Gesù annuncia la liberazione per tutti uomini che vivono schiacciati dal potere politico, militare o religioso. Si, c’è anche un potere religioso che, in virtù della sua arroganza, tende a dominare gli uomini e lo fa con tecniche e modalità davvero simili a quelle dei sacerdoti del tempio. È questo il potere che Gesù dice, crollerà in tre giorni (la sua passione, morte e resurrezione), al termine dei quali le donne e gli uomini, figli di Dio, finalmente, avranno la libertà di esprimere la propria FEDE e riacquistare una personale relazione con il Padre. Credere nel “figlio dell’uomo” significa abbandonare ogni potere terreno per riconoscersi figli di un Padre che ama. Nessuna prepotenza terrena deve turbare la nostra vita perché ciascuno di noi è prezioso nelle mani del Padre Nostro. È lui che libera, che preserva, protegge e accompagna anche se appare invisibile.

Questa libertà che Gesù annuncia è già nel mondo, ed è a portata della nostra mano ma dobbiamo aprire gli occhi del cuore per accoglierla respingendo ogni forma di ingerenza e dominio che certi uomini del potere, anche religioso continuamente tentano di imporci. Gesù ci ha liberati. Non c’è più un Tempio dove trovare Gesù, siamo noi, ciascuno di noi il Tempio del Signore. Gesù, infatti, se ce lo permettiamo è pronto ad abitare dentro di noi e ci invia continuamente messaggi e Parole di vita buona. Questa mattina allora ringraziamo Gesù che ci guida parlando dall’interno del nostro cuore. Apriamo la mente all’ascolto del cuore e saremo capaci di respingere e rifiutare ogni tentativo di male.

Franca e Vincenzo osb-cam ♥️

Dal Vangelo secondo Luca
Lc 21,20-28
 
In quel tempo, Gesù disse ai suoi discepoli:
«Quando vedrete Gerusalemme circondata da eserciti, allora sappiate che la sua devastazione è vicina. Allora coloro che si trovano nella Giudea fuggano verso i monti, coloro che sono dentro la città se ne allontanino, e quelli che stanno in campagna non tornino in città; quelli infatti saranno giorni di vendetta, affinché tutto ciò che è stato scritto si compia. In quei giorni guai alle donne che sono incinte e a quelle che allattano, perché vi sarà grande calamità nel paese e ira contro questo popolo. Cadranno a fil di spada e saranno condotti prigionieri in tutte le nazioni; Gerusalemme sarà calpestata dai pagani finché i tempi dei pagani non siano compiuti.

Vi saranno segni nel sole, nella luna e nelle stelle, e sulla terra angoscia di popoli in ansia per il fragore del mare e dei flutti, mentre gli uomini moriranno per la paura e per l’attesa di ciò che dovrà accadere sulla terra. Le potenze dei cieli infatti saranno sconvolte. Allora vedranno il Figlio dell’uomo venire su una nube con grande potenza e gloria. Quando cominceranno ad accadere queste cose, risollevatevi e alzate il capo, perché la vostra liberazione è vicina».

Parola del Signore.

Sarete odiati a causa mia

Il commento di oggi è di Madre Mirella Muia, Eremo di Gerace in Calabria

Dal Vangelo secondo Luca
Lc 21,12-19
 
In quel tempo, Gesù disse ai suoi discepoli: 
«Metteranno le mani su di voi e vi perseguiteranno, consegnandovi alle sinagoghe e alle prigioni, trascinandovi davanti a re e governatori, a causa del mio nome. Avrete allora occasione di dare testimonianza. 
Mettetevi dunque in mente di non preparare prima la vostra difesa; io vi darò parola e sapienza, cosicché tutti i vostri avversari non potranno resistere né controbattere. 
Sarete traditi perfino dai genitori, dai fratelli, dai parenti e dagli amici, e uccideranno alcuni di voi; sarete odiati da tutti a causa del mio nome. Ma nemmeno un capello del vostro capo andrà perduto. 
Con la vostra perseveranza salverete la vostra vita».

Parola del Signore.

Verranno giorni

La luna, in questo cielo azzurro, resta muta e solitaria. Testimone dei giorni, scruta il mondo, ascolta le voci, ne coglie gli odori e attende il corso della storia. Umile, silenziosa e spesso perplessa non si spiega il tempo presente.

Viviamo tempi complicati, tempi di smarrimento, tempi nei quali i “grandi valori” che hanno costruito le civiltà del passato fino ai nostri giorni sono stati accantonati. Sappiamo bene che queste poche e semplici parole non riusciranno ad essere credute. Il mito delle “crescita”, del cosiddetto “benessere”, dello “sviluppo” si è impadronito dei cuori e il mondo intero sta correndo su un treno senza freni. Quando l’impatto ci sarà, e non potrà non accadere, forse qualcuno ricorderà ancora le parole che oggi ci dona nel Vangelo Gesù. A quel punto speriamo solo che l’umanità abbia ancora la forza, il coraggio e la possibilità di ricominciare a vivere.

Infine a chi è riuscito a leggere fino a questo punto e spera di attraversare il presente, questo presente così difficile, consigliamo di guardare in alto e sognare un “futuro antico“. 😉

Franca e Vincenzo osb-cam ♥️

Dal Vangelo secondo Luca
Lc 21,5-11

In quel tempo, mentre alcuni parlavano del tempio, che era ornato di belle pietre e di doni votivi, Gesù disse: «Verranno giorni nei quali, di quello che vedete, non sarà lasciata pietra su pietra che non sarà distrutta».
Gli domandarono: «Maestro, quando dunque accadranno queste cose e quale sarà il segno, quando esse staranno per accadere?». Rispose: «Badate di non lasciarvi ingannare. Molti infatti verranno nel mio nome dicendo: “Sono io”, e: “Il tempo è vicino”. Non andate dietro a loro! Quando sentirete di guerre e di rivoluzioni, non vi terrorizzate, perché prima devono avvenire queste cose, ma non è subito la fine».
Poi diceva loro: «Si solleverà nazione contro nazione e regno contro regno, e vi saranno in diversi luoghi terremoti, carestie e pestilenze; vi saranno anche fatti terrificanti e segni grandiosi dal cielo.

Parola del Signore.

Dov’è il tuo piccolo vangelo?

«Un giorno, ad Alessandria, abba Serapione incontrò un povero intirizzito dal freddo. Allora disse tra sé: “Come mai io che passo per un asceta sono rivestito di una tunica, mentre questo povero, o piuttosto Cristo, muore di freddo? Certamente, se lo lascio morire, sarò condannato come omicida, nel giorno del giudizio”.
Allora si spogliò come un valoroso atleta e diede il suo vestito al povero; quindi si sedette con il piccolo vangelo che portava sempre sotto il braccio.
Passò una guardia e, vedendolo nudo, gli chiese: “Abba Serapione, chi ti ha spogliato?”. Mostrando il suo piccolo vangelo, rispose: “Ecco chi mi ha spogliato”.
Mentre se ne ripartiva, incontrò un tale che era stato arrestato per un debito, perché non aveva da pagare. Allora, l’immortale Serapione vendette il suo piccolo vangelo e pagò il debito di quell’uomo. Quindi ritornò nella sua cella, nudo.
Quando il suo discepolo lo vide nudo, gli chiese: “Abba, dov’è la tua tunica?”. L’anziano gli disse: “Figliolo, l’ho mandata là dove ne avevano bisogno”. Il fratello chiese: “Dov’è il tuo piccolo vangelo?”. L’anziano rispose: “In verità, figliolo, ho venduto Colui che mi diceva ogni giorno: “Vendi quello che possiedi e dallo ai poveri” e l’ho dato via per avere più fiducia quando comparirò davanti a Lui nel giorno del giudizio”»
(dai Detti dei Padri del deserto)

Aquila e Priscilla