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Chiesa e giovani!

Ieri sera, vigilia della solennità della Festa di San Benedetto, abbiamo partecipato ad un incontro presso l’Abbazia di Montecassino dove l’Abate Luca ha guidato un incontro sul tema: “L’esperienza di San Benedetto e il cammino sinodale della Chiesa”. Portiamo a casa una novità e una conferma frutto della riflessione “L’ascolto, soprattutto dei giovani, può essere l’inizio di una svolta sul come fare “nuove” le cose di sempre. In questo nuovo stile di “essere Chiesa” crediamo che le “relazioni” siano il quid che insaporisce e che fonda l’apertura a questo nuovo “essere Chiesa. Senza, giovani, senza buone relazioni non possiamo cambiare”.

Franca e Vincenzo oblati camaldolesi ❤️

Nessuno potrà togliervi la vostra gioia

Dal Vangelo secondo Giovanni
Gv 16,20-23a

In quel tempo, disse Gesù ai suoi discepoli:
«In verità, in verità io vi dico: voi piangerete e gemerete, ma il mondo si rallegrerà. Voi sarete nella tristezza, ma la vostra tristezza si cambierà in gioia.
La donna, quando partorisce, è nel dolore, perché è venuta la sua ora; ma, quando ha dato alla luce il bambino, non si ricorda più della sofferenza, per la gioia che è venuto al mondo un uomo. Così anche voi, ora, siete nel dolore; ma vi vedrò di nuovo e il vostro cuore si rallegrerà e nessuno potrà togliervi la vostra gioia. Quel giorno non mi domanderete più nulla».

Parola del Signore.

Le difficoltà, le sofferenze e i dispiaceri passano. La vita, questa vita, è un attimo. Ogni giorno abbiamo scelte da fare e sono sempre scelte tra il bene e il male. In ogni caso Dio non ci ha creato per il dolore. Egli vuole la nostra felicità e questo perché ci Ama e soffre con noi quando noi soffriamo, gioisce con noi quando siamo felici. Purtroppo spesso ci siamo allontanati da Lui abbiamo fatto di testa nostra e ogni volta che lo abbiamo ignorato, il nostro dolore e la nostra sofferenza è aumentata. Nonostante ciò Gesù ci assicura che nessuno potrà toglierci la nostra gioia.

Franca e Vincenzo oblati camaldolesi ❤️

La vostra tristezza si cambierà in gioia

Dal Vangelo secondo Giovanni
Gv 16,16-20

In quel tempo, disse Gesù ai suoi discepoli: «Un poco e non mi vedrete più; un poco ancora e mi vedrete».
Allora alcuni dei suoi discepoli dissero tra loro: «Che cos’è questo che ci dice: “Un poco e non mi vedrete; un poco ancora e mi vedrete”, e: “Io me ne vado al Padre”?». Dicevano perciò: «Che cos’è questo “un poco”, di cui parla? Non comprendiamo quello che vuol dire».
Gesù capì che volevano interrogarlo e disse loro: «State indagando tra voi perché ho detto: “Un poco e non mi vedrete; un poco ancora e mi vedrete”? In verità, in verità io vi dico: voi piangerete e gemerete, ma il mondo si rallegrerà. Voi sarete nella tristezza, ma la vostra tristezza si cambierà in gioia».
 
Parola del Signore.

Gesù sta per lasciare i discepoli e annuncia per loro l’arrivo della tristezza ma prefigura anche un futuro di gioia. Un po’ come può essere per una donna il parto: le mamme sperimentano da un lato, la sofferenza e il dolore e dall’altro la gioia della nascita del figlio. Per un cristiano che vuole vivere la fedeltà a Gesù c’è il bisogno di affrontare il male che abita questo mondo ma anche la gioia grande di amare gli altri ed essere gioiosi. Se riusciamo a fermare l’istinto di reagire al male che potremmo ricevere possiamo dall’altro vivere la gioia della fedeltà al Signore e sentire su di noi la sua presenza che ci dona la vera gioia. Questa gioia si sbarazza di ogni male e vive dell’Amore perché sa bene che per essere sempre nella gioia del Signore occorre saper evitare di reagire all’invidia e alla gelosia, alle cattiverie e ai soprusi che si subiscono. Il male e la reazione negativa al male genera solo tristezza. Rispondere al male con il bene, invece, ci rende donne e uomini felici e gioiosi.

Molte cose ho ancora da dirvi

Dal Vangelo secondo Giovanni
Gv 16,12-15

In quel tempo, disse Gesù ai suoi discepoli:
«Molte cose ho ancora da dirvi, ma per il momento non siete capaci di portarne il peso.
Quando verrà lui, lo Spirito della verità, vi guiderà a tutta la verità, perché non parlerà da se stesso, ma dirà tutto ciò che avrà udito e vi annuncerà le cose future.
Egli mi glorificherà, perché prenderà da quel che è mio e ve lo annuncerà. Tutto quello che il Padre possiede è mio; per questo ho detto che prenderà da quel che è mio e ve lo annuncerà».

Parola del Signore.

Spesso sottovalutiamo l’importanza dello Spirito Santo mentre è proprio Lui a guidarci verso la vita buona. Egli è capace di suggerirci strade e sentieri per il domani; ci indica cosa fare, come farlo e quando; ci ispira parole giuste. Ascoltare lo Spirito è Ascoltare la volontà del Padre!

Franca e Vincenzo oblati camaldolesi ❤️

L’Amico e il principe di questo mondo

Dal Vangelo secondo Giovanni
Gv 16,5-11
 
In quel tempo, disse Gesù ai suoi discepoli:
«Ora vado da colui che mi ha mandato e nessuno di voi mi domanda: “Dove vai?”. Anzi, perché vi ho detto questo, la tristezza ha riempito il vostro cuore.
Ma io vi dico la verità: è bene per voi che io me ne vada, perché, se non me ne vado, non verrà a voi il Paràclito; se invece me ne vado, lo manderò a voi.
E quando sarà venuto, dimostrerà la colpa del mondo riguardo al peccato, alla giustizia e al giudizio. Riguardo al peccato, perché non credono in me; riguardo alla giustizia, perché vado al Padre e non mi vedrete più; riguardo al giudizio, perché il principe di questo mondo è già condannato».
 
Parola del Signore.

Ancora una volta Gesù dimostra la sua Amicizia verso di noi; ancora una volta ci invita ad essere veri. I migliori amici non sono invidiosi ma gioiscono dei successi altrui. I veri amici stanno accanto a te in ogni momento sia se hai bisogno sia se non ne hai. Gli Amici, se sono veri come Gesù, non ti nascondono se sbagli ed è per questo che sono VERI AMICI.

I Veri Amici ti ascoltano in ogni momento se invece sfuggono e si allontanano non sono mai stati Amici hanno solo approfittato di te. Con loro puoi stare insieme per ore ed ore, non dire una parola e quando ognuno torna a casa ti sembra di aver avuto la più bella chiacchierata della tua vita. Chi non si comporta così non è MAI stato Amico. Sarà, purtroppo, condannato.

Franca e Vincenzo oblati camaldolesi ❤️

Lo Spirito della verità darà testimonianza di me

Dal Vangelo secondo Giovanni
Gv 15,26-16,4a

In quel tempo, disse Gesù ai suoi discepoli:
«Quando verrà il Paràclito, che io vi manderò dal Padre, lo Spirito della verità che procede dal Padre, egli darà testimonianza di me; e anche voi date testimonianza, perché siete con me fin dal principio.
Vi ho detto queste cose perché non abbiate a scandalizzarvi. Vi scacceranno dalle sinagoghe; anzi, viene l’ora in cui chiunque vi ucciderà crederà di rendere culto a Dio. E faranno ciò, perché non hanno conosciuto né il Padre né me. Ma vi ho detto queste cose affinché, quando verrà la loro ora, ve ne ricordiate, perché io ve l’ho detto».

Parola del Signore.

Ascoltare lo Spirito ci aiuta a capire, ci aiuta a fare scelte secondo la volontà di Dio, ci aiuta a vivere da cristiani. Gesù ci annuncia anche che vivere seguendo lo Spirito non sarà facile perché ci saranno incomprensioni e resistenze da parte di chi è legato a pratiche cultuali formali. Chi segue Gesù è sempre controcorrente.

Franca e Vincenzo oblati camaldolesi ❤️

Pregherò il Padre e vi darà un altro Paràclito

Dal Vangelo secondo Giovanni
Gv 14,15-21

In quel tempo, Gesù disse ai suoi discepoli: «Se mi amate, osserverete i miei comandamenti; e io pregherò il Padre ed egli vi darà un altro Paràclito perché rimanga con voi per sempre, lo Spirito della verità, che il mondo non può ricevere perché non lo vede e non lo conosce. Voi lo conoscete perché egli rimane presso di voi e sarà in voi.
Non vi lascerò orfani: verrò da voi. Ancora un poco e il mondo non mi vedrà più; voi invece mi vedrete, perché io vivo e voi vivrete. In quel giorno voi saprete che io sono nel Padre mio e voi in me e io in voi.
Chi accoglie i miei comandamenti e li osserva, questi è colui che mi ama. Chi ama me sarà amato dal Padre mio e anch’io lo amerò e mi manifesterò a lui».

Parola del Signore.

Ecco la lectio dal Monastero di Sant’Antonio Abate in Roma clicca qui

Amatevi gli uni gli altri

Non sempre si trova Gesù dove lo si cerca; ma spesso lo si trova dove meno si crede. Perciò nessuno presuma di essere l’unico a possedere Gesù; nessuno disprezzi un altro, perché non conosce quanto possa piacere internamente a Dio, cosa che sfugge agli uomini, anche se esternamente egli può sembrare un uomo da nulla.

Tommaso da Kempis

Dal Vangelo secondo Giovanni
Gv 15,12-17

In quel tempo, disse Gesù ai suoi discepoli:
«Questo è il mio comandamento: che vi amiate gli uni gli altri come io ho amato voi. Nessuno ha un amore più grande di questo: dare la sua vita per i propri amici.
Voi siete miei amici, se fate ciò che io vi comando. Non vi chiamo più servi, perché il servo non sa quello che fa il suo padrone; ma vi ho chiamati amici, perché tutto ciò che ho udito dal Padre mio l’ho fatto conoscere a voi.
Non voi avete scelto me, ma io ho scelto voi e vi ho costituiti perché andiate e portiate frutto e il vostro frutto rimanga; perché tutto quello che chiederete al Padre nel mio nome, ve lo conceda. Questo vi comando: che vi amiate gli uni gli altri».

Parola del Signore.

Amare è il punto attorno al quale il comandamento “nuovo” di Gesù “costruisce” la vera Umanità. Non un amore generico ma un Amore concreto, personale, reale. Un Amore che è Amare una persona. Un Amare che è dono gratuito, libero e vero. Quando si Ama non si finge, non si bara, non si perde mai. Amare è vivere una vita pienamente umana e autentica, una vita che dà gioia che non calcola ma gode del bene che dà gioia alla vita. Amiamo e la felicità sarà compagna della vita.

Franca e Vincenzo oblati camaldolesi ❤️

Gioia piena a voi!

Il cielo esulta e la terra stupisce; sparisce la tristezza e ritorna la gioia; scompare la tiepidezza e il cuore si infiamma d’amore; cresce la speranza, aumenta la consolazione. L’animo si rinnova nel bene, quando dico: Gioisci Maria e donami il tuo sorriso.

Tommaso da Kempis

Dal Vangelo secondo Giovanni
Gv 15,9-11

In quel tempo, disse Gesù ai suoi discepoli:
«Come il Padre ha amato me, anche io ho amato voi. Rimanete nel mio amore.
Se osserverete i miei comandamenti, rimarrete nel mio amore, come io ho osservato i comandamenti del Padre mio e rimango nel suo amore.
Vi ho detto queste cose perché la mia gioia sia in voi e la vostra gioia sia piena».

Parola del Signore.

La gioia di Gesù è il frutto dell’Amore. Un Amore che è già pieno tra il Padre e il Figlio e che siamo chiamati a conservare nella nostra vita restando fedeli al Vangelo. Si tratta di sentirsi e di essere discepoli e, quindi, di amarsi, come Cristo ci ha amato e ha dato la sua vita per noi. Concretamente occorre Amare le persone che frequentiamo: famiglia, amici, compagni di lavoro, persone che incontriamo, ecc. È nel quotidiano semplice che dobbiamo Amare; è nell’ordinario che siamo chiamati a donarci; è nelle relazioni che possiamo davvero dimostrare di Amare. La gioia vera viene da queste piccole scelte che rendono la nostra esistenza veramente bella e piena

Franca e Vincenzo oblati camaldolesi ❤️

Chiedete quello che volete e vi sarà fatto

Qualunque cosa desideri, prega umilmente di ottenerla per mano di Maria. È per i suoi meriti gloriosi che vengono soccorsi quanti si trovano in purgatorio e sulla terra. Grande è la sua grazia e grande è la sua gloria in Gesù suo Salvatore, al di sopra di tutti i santi del cielo. Ma tutto è a beneficio di noi, che stiamo sulla terra. Affidati totalmente alla sua fedeltà. Le sue preghiere sono gradite a Dio, ed Ella non chiede e non desidera, se non quanto è gradito a Lei e al suo diletto Figlio; quanto giova alla tua salvezza, secondo i piani della volontà divina.

Tommaso da Kempis

Dal Vangelo secondo Giovanni
Gv 15,1-8

In quel tempo, disse Gesù ai suoi discepoli:
«Io sono la vite vera e il Padre mio è l’agricoltore. Ogni tralcio che in me non porta frutto, lo taglia, e ogni tralcio che porta frutto, lo pota perché porti più frutto. Voi siete già puri, a causa della parola che vi ho annunciato.
Rimanete in me e io in voi. Come il tralcio non può portare frutto da se stesso se non rimane nella vite, così neanche voi se non rimanete in me. Io sono la vite, voi i tralci. Chi rimane in me, e io in lui, porta molto frutto, perché senza di me non potete far nulla. Chi non rimane in me viene gettato via come il tralcio e secca; poi lo raccolgono, lo gettano nel fuoco e lo bruciano.
Se rimanete in me e le mie parole rimangono in voi, chiedete quello che volete e vi sarà fatto. In questo è glorificato il Padre mio: che portiate molto frutto e diventiate miei discepoli».

Parola del Signore.

Occorre restare aggrappati a Gesù. Senza di Lui non possiamo fare nulla. Se, invece, entriamo nel suo mistero; se “mangiamo” le sue parole; se ascoltiamo la sua voce e ci facciamo illuminare dalla sua luce allora davvero Egli ci donerà tutto quanto desideriamo perché anche i nostri desideri saranno ispirati dalle sue parole. Forse dobbiamo imparare a vivere una vita più autentica, più vera, più umana. Una vita che sia semplice e capace di essere pacificata e pacificante.

Franca e Vincenzo oblati camaldolesi ❤️