Il vangelo del 31 marzo
LC 24, 35-48
“«Perché siete turbati, e perché sorgono dubbi nel vostro cuore? Guardate le mie mani e i miei piedi: sono proprio io! “.
Commento
Pessimismo, paura e insicurezza emergono anche tra Apostoli e discepoli dopo l’atroce morte di Gesù….
Molti scappano vanno via e sperimentano il tradimento delle promesse e delle speranze. Ci sono delusioni che generano rabbia, dolore e fanno piangere cuore e occhi.
Qualcuno lo incontra e non lo riconosce e Gesù è “costretto” ad agire per vincere la loro incredulità.
Sono situazioni che appartengono anche al nostro quotidiano e che non riescono a scuotere le nostre esistenze impigliate tra i rovi della ricerca del denaro, del successo e del potere o di una pace secondo i nostri desideri. Per queste illusioni ci rendiamo ciechi davanti ai bisogni di chi ci vive accanto e cerchiamo magari amicizie importanti, oppure futili evasioni che non appagano la nostra sete di Amore e che in realtà tradiscono quelle del cuore.
A volte capita che il crocifisso sia solo un oggetto da superstizione che non tocca la vita, non tocca le relazioni e rende la nostra esistenza abitata dal pessimismo e dalla paura consegnando la vita all’insicurezza. Capita anche che qualcuno pensi a Gesù come ad una illusione. L’ennesimo fallimento e abbiamo perfino paura di guardarlo appeso a quel legno dove ha trovato solo morte e dolore.
Eppure Gesù è vivo e proprio nei momenti di buio ci apre strade nuove e belle capaci di offrirci speranza, pace e gioia. Apriamo il cuore a questa possibilità e saremo persone nuove.
Incontriamo Gesù nell’altro, abbracciamo chi è solo, condividiamo tempo e parole … ma anche chi è solo, senza speranza, pieno di perché riscopra la gioia di incontrare l’altro e aprire il suo cuore al dialogo.
Insieme ogni povertà materiale e/o spirituale può essere affrontata e superata.
Vi aspettiamo all’eremo per condividere la gioia di camminare insieme.
Franca e Vincenzo