Famiglia e seminaristi

I seminaristi dovrebbero accedere ad una formazione interdisciplinare più ampia sul fidanzamento e il matrimonio, e non solamente alla dottrina. Inoltre, la formazione non sempre permette loro di esprimere il proprio mondo psicoaffettivo.

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Alcuni portano nella loro vita l’esperienza della propria famiglia ferita, con assenza di genitori e con instabilità emotiva. Occorrerà garantire durante la formazione una maturazione affinché i futuri ministri possiedano l’equilibrio psichico che il loro compito esige. I vincoli familiari sono fondamentali per fortificare la sana autostima dei seminaristi. Perciò è importante che le famiglie accompagnino tutto il processo del seminario e del sacerdozio, poiché aiutano a fortificarlo in modo realistico. In tal senso è salutare la combinazione di tempi di vita in seminario con altri di vita in parrocchia, che permettano di prendere maggior contatto con la realtà concreta delle famiglie. Infatti, lungo tutta la sua vita pastorale il sacerdote si incontra soprattutto con famiglie. «La presenza dei laici e delle famiglie, in particolare la presenza femminile, nella formazione sacerdotale, favorisce l’apprezzamento per la varietà e la complementarietà delle diverse vocazioni nella Chiesa». Papa Francesco

La formazione è sempre stata un nodo aperto e quella nei seminari mai come adesso è una vera emergenza. Lo è soprattutto in un contesto sociale come il nostro dove le fragilità mettono fortemente a rischio non solo la testimonianza del vangelo ma anche quella ordinaria. Il rischio che spesso si fa esperienza quotidiana e in certi casi cronaca è quello di essere testimoni di “guide” disorientate che per nascondere insicurezze personali esercitano il servizio affidato come un potere che non ammette il confronto o che degera in scelte di vita incompatibili con il ministero affidato. La formazione, quindi, è davvero da rivedere anche per evitare la continua, costante e inarrestabile fuga di fedeli che lasciano le proprie parrocchie per trovare rifugio, nei casi migliori, in altre Chiese. Crediamo che una grande responsabilità sia proprio dei Vescovi e dei formatori chiamati a fare un discernimento sempre più accurato evitando l’attenzione ai numeri delle ordinazioni e guardando, invece, all’equilibrio psicologico dei seminaristi e ciò per evitare che le comunità debbano vivere esperienze davvero difficili perfino da descrivere. E tutto ciò a fronte di presbiteri che in passato hanno scritto e in moltissimi casi continuano a scrivere pagine di santa vita cristiana. Franca e Vincenzo 🌻🌻

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