Dammi da bere

Acqua viva, acqua di sorgente fresca, acqua che zampilla e dona vita. Una donna va al pozzo a prenderla. C’è un uomo. Un uomo di un popolo con il quale non c’è amicizia. I due dialogano. Ed ecco la sorpresa. Lui le chiede da bere ma spera che sia lei a chiederla a Lui. Si, Lui, infatti, è la sorgente di un acqua viva, fresca, zampillante e che placa la sete di pace, di giustizia, di misericordia, di serenità e di gioia che abbiamo, da sempre, nel cuore.

La donna ha bisogno di tutto questo. Il suo passato la blocca. Finora ha bevuto la vita e non ha placato la sete. Ha sperimentato mille avventure e nessuna l’ha coinvolta nella profondità del suo essere. Ora ha la grande occasione di bere all’unica sorgente capace di offrirle tutto ciò che ha sempre cercato e senza pagare. È tutto gratuito. Non c’è nulla da pagare.

Anche al tempo del coronavirus possiamo avere questa acqua? Forse è proprio in questo tempo che abbiamo un’opportunità nuova, inedita e speciale per scoprire una risorsa unica che cambierà per sempre la nostra vita donandoci tutto quello che il nostro cuore ha sempre cercato e che la folle corsa di questo mondo ci ha impedito di vivere. Dobbiamo essere coraggiosi ed intraprendenti. Non lasciamo che questo periodo di quaresima trascorra invano.

Franca e Vincenzo, osb-cam

Dal Vangelo secondo Giovanni

In quel tempo, Gesù giunse a una città della Samarìa chiamata Sicar, vicina al terreno che Giacobbe aveva dato a Giuseppe suo figlio: qui c’era un pozzo di Giacobbe. Gesù dunque, affaticato per il viaggio, sedeva presso il pozzo. Era circa mezzogiorno. Giunge una donna samaritana ad attingere acqua. Le dice Gesù: «Dammi da bere». I suoi discepoli erano andati in città a fare provvista di cibi. Allora la donna samaritana gli dice: «Come mai tu, che sei giudeo, chiedi da bere a me, che sono una donna samaritana?». I Giudei infatti non hanno rapporti con i Samaritani. Gesù le risponde: «Se tu conoscessi il dono di Dio e chi è colui che ti dice: Dammi da bere!, tu avresti chiesto a lui ed egli ti avrebbe dato acqua viva». Gli dice la donna: «Signore, non hai un secchio e il pozzo è profondo; da dove prendi dunque quest’acqua viva? Sei tu forse più grande del nostro padre Giacobbe, che ci diede il pozzo e ne bevve lui con i suoi figli e il suo bestiame?».
Gesù le risponde: «Chiunque beve di quest’acqua avrà di nuovo sete; ma chi berrà dell’acqua che io gli darò, non avrà più sete in eterno. Anzi, l’acqua che io gli darò diventerà in lui una sorgente d’acqua che zampilla per la vita eterna». «Signore – gli dice la donna –, dammi quest’acqua, perché io non abbia più sete e non continui a venire qui ad attingere acqua. Vedo che tu sei un profeta! I nostri padri hanno adorato su questo monte; voi invece dite che è a Gerusalemme il luogo in cui bisogna adorare».
Gesù le dice: «Credimi, donna, viene l’ora in cui né su questo monte né a Gerusalemme adorerete il Padre. Voi adorate ciò che non conoscete, noi adoriamo ciò che conosciamo, perché la salvezza viene dai Giudei. Ma viene l’ora – ed è questa – in cui i veri adoratori adoreranno il Padre in spirito e verità: così infatti il Padre vuole che siano quelli che lo adorano. Dio è spirito, e quelli che lo adorano devono adorare in spirito e verità».
Gli rispose la donna: «So che deve venire il Messia, chiamato Cristo: quando egli verrà, ci annuncerà ogni cosa». Le dice Gesù: «Sono io, che parlo con te».
Molti Samaritani di quella città credettero in lui. E quando giunsero da lui, lo pregavano di rimanere da loro ed egli rimase là due giorni. Molti di più credettero per la sua parola e alla donna dicevano: «Non è più per i tuoi discorsi che noi crediamo, ma perché noi stessi abbiamo udito e sappiamo che questi è veramente il salvatore del mondo».

   Parola del Signore

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