Il profeta rifiutato

La verità è spesso un ostacolo alle buone relazioni, eppure è la migliore possibilità che abbiamo per Amare.

Il profeta è il grande messaggero della Verità e per questo non solo non è accolto ma è, nel migliore dei casi, ignorato o deriso. Nel corso della storia i profeti sono stati sempre ostacolati, rifiutati se non addirittura, nei casi più estremi, uccisi.

Nel nostro tempo accade, purtroppo, la stessa cosa. Ai potenti di tutti i tempi i profeti non piacciono per niente e anche oggi è così.

E i primi a bocciare le parole e la presenza dei “profeti” sono i compaesani. Accade la stessa cosa anche a Gesù così come ci racconta il vangelo di oggi. I compaesani tentano di buttarlo giù dal ciglio del monte ma i loro progetti non riescono. Gesù passa in mezzo ad una folla inferocita e se ne va.

Ogni battezzato è chiamato ad essere “profeta” raccontando con la vita l’Amore anche al rischio di non essere compresi, anche se ci saranno coloro che non comprenderanno o faranno finta di non capire. Il cristiano, infatti, è un profeta e lo è, soprattutto, in questo tempo nel quale il mondo intero sta vivendo un tempo inedito e oscurato dal male che ha invaso la vita e il cuore delle masse. L’unica vera possibilità che abbiamo, perciò, è quella di vivere il nostro presente con la “fantasia e il coraggio del profeta” che ama. Amare è la più grande possibilità che abbiamo per essere profeti. Possiamo farlo!

Franca e Vincenzo, osb-cam

Dal Vangelo secondo Luca

In quel tempo, Gesù [cominciò a dire nella sinagoga a Nàzaret:] «In verità io vi dico: nessun profeta è bene accetto nella sua patria. Anzi, in verità io vi dico: c’erano molte vedove in Israele al tempo di Elìa, quando il cielo fu chiuso per tre anni e sei mesi e ci fu una grande carestia in tutto il paese; ma a nessuna di esse fu mandato Elìa, se non a una vedova a Sarèpta di Sidóne. C’erano molti lebbrosi in Israele al tempo del profeta Elisèo; ma nessuno di loro fu purificato, se non Naamàn, il Siro».
All’udire queste cose, tutti nella sinagoga si riempirono di sdegno. Si alzarono e lo cacciarono fuori della città e lo condussero fin sul ciglio del monte, sul quale era costruita la loro città, per gettarlo giù. Ma egli, passando in mezzo a loro, si mise in cammino.

   Parola del Signore

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