Non temere

Ci sono momenti della vita nei quali ci assale un senso di paura e di turbamento. Capita a tutti. Ed è proprio in queste circostanze che potrebbe accadere di aver bisogno di ascoltare una voce che ci rassicura. Non perdere la fiducia è decisivo perché la speranza deve essere il nostro orizzonte.

A Maria capita qualcosa di simile, accade qualcosa che ha dello straordinario, di unico ed irripetibile. Lei che fa? Accoglie il mistero ( cioè accoglie il piano di Dio nella sua vita). Maria non pone ostacoli, non alza barriere, non protesta, non vuole fare di testa propria. Si fida Maria. Si fida del messaggio che le palpita nel cuore; si affida al disegno di Dio. Lo fa con la sua semplicità vivendo il quotidiano come un costante evento straordinario. Si sorprende di ogni cosa, accarezzando i fiori con gli “occhi” del cuore, ascoltando le voci del vento nel brontolio delle foglie degli alberi o guardando le acrobazie degli uccelli che svolazzano nel cielo.

L’esempio di Maria è una luce, è quella luce in fondo al tunnel che fa della vita ordinaria qualcosa di speciale perché messa nelle mani di Dio.

Anche noi, tutti noi, siamo chiamati, oggi, in questo tempo così complicato e attraversato da questa improvvisa pandemia del coronavirus a restare semplici osservatori cercando di fare del nostro meglio con calma, pazienza e responsabilità. I nostri progetti personali potranno essere stati sconvolti ma l’amore di Dio per questa umanità non è finito e non finirà mai. Il futuro, oggi, come sempre, è nella mani del nostro creatore che, come a Maria, rivolge l’invito a “non temere”. Siamo tutti nella stessa barca e tutti siamo chiamati a fare la nostra parte. Forse il domani non sarà più come lo abbiamo immaginato ma è facile che ci restituirà una umanità più vera, autentica e solidale. “Non temere”, questo mondo meraviglioso continuerà a sorprenderci.

Franca e Vincenzo, osb-cam

Dal Vangelo secondo Luca
Lc 1,26-38

In quel tempo, l’angelo Gabriele fu mandato da Dio in una città della Galilea, chiamata Nàzaret, a una vergine, promessa sposa di un uomo della casa di Davide, di nome Giuseppe. La vergine si chiamava Maria. Entrando da lei, disse: «Rallégrati, piena di grazia: il Signore è con te». A queste parole ella fu molto turbata e si domandava che senso avesse un saluto come questo. L’angelo le disse: «Non temere, Maria, perché hai trovato grazia presso Dio. Ed ecco, concepirai un figlio, lo darai alla luce e lo chiamerai Gesù. Sarà grande e verrà chiamato Figlio dell’Altissimo; il Signore Dio gli darà il trono di Davide suo padre e regnerà per sempre sulla casa di Giacobbe e il suo regno non avrà fine». Allora Maria disse all’angelo: «Come avverrà questo, poiché non conosco uomo?». Le rispose l’angelo: «Lo Spirito Santo scenderà su di te e la potenza dell’Altissimo ti coprirà con la sua ombra. Perciò colui che nascerà sarà santo e sarà chiamato Figlio di Dio. Ed ecco, Elisabetta, tua parente, nella sua vecchiaia ha concepito anch’essa un figlio e questo è il sesto mese per lei, che era detta sterile: nulla è impossibile a Dio». Allora Maria disse: «Ecco la serva del Signore: avvenga per me secondo la tua parola». E l’angelo si allontanò da lei.

Parola del Signore

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