Polvere che salva

 L’aria sporca impedisce di vedere in lontananza come gli occhi pieni di rabbia oscurano la possibilità di guardarsi dentro.

Quando, invece, dopo la tempesta, la polvere si deposita a terra e la vista può guardare l’orizzonte l’uomo riesce a scoprire la bellezza di panorami mozzafiato. Allo stesso modo, quando l’ira cede il passo alla calma la pace abita il cuore che si fa capace di guardare il bene e solo quello.

L’odio e la rabbia di scribi e farisei coinvolge una donna adultera e chiedono a Gesù di giudicarla. Il Maestro sembra ignorarli e scrive con il dito per terra delineando segni ignoti su quella stessa polvere caduta a terra dopo la tempesta. Il cielo è limpido, l’orizzonte chiaro, la vista può toccare l’infinito.

Le rondini solcano il cielo seguendo rotte ignote che catturano i cuori e scuotono le coscienze. In questi giorni di primavera proviamo a guardare fuori dalle nostre case, proviamo a seguire con gli occhi il volo delle rondini. Scopriremo segni ignoti e strade per provare ad aprire le porte del cuore. Scegliamo di accogliere la luce di Cristo e riusciremo a ricostruire spazi di bellezza e di bene.

Lo spettacolo delle rondini in volo e i loro percorsi, liberamente, tracciati nel cielo, ci aiuteranno a non giudicare gli altri e a guardare noi stessi con maggiore verità.

Siamo fragili, deboli e bisognosi di essere accolti dalla misericordia di Dio. Non siamo giudici, o lapidatori degli altri ai quali, invece, assomigliamo molto perché, anche noi, siamo attraversati dal male e dalla debolezza.

Ognuno ha bisogno della carità, dell’amore e della comprensione solidale degli altri.

Gesù, intanto, continua a scrivere segni ignoti sulla polverosa terra sperando che i cuori degli uomini si facciano capaci di abbandonare la rabbia e l’odio per abbracciare, finalmente, il bene.

Franca e Vincenzo, osb-cam

Dal Vangelo secondo Giovanni

In quel tempo, Gesù si avviò verso il monte degli Ulivi. Ma al mattino si recò di nuovo nel tempio e tutto il popolo andava da lui. Ed egli sedette e si mise a insegnare loro.
Allora gli scribi e i farisei gli condussero una donna sorpresa in adultèrio, la posero in mezzo e gli dissero: «Maestro, questa donna è stata sorpresa in flagrante adultèrio. Ora Mosè, nella Legge, ci ha comandato di lapidare donne come questa. Tu che ne dici?». Dicevano questo per metterlo alla prova e per avere motivo di accusarlo.
Ma Gesù si chinò e si mise a scrivere col dito per terra. Tuttavia, poiché insistevano nell’interrogarlo, si alzò e disse loro: «Chi di voi è senza peccato, getti per primo la pietra contro di lei». E, chinatosi di nuovo, scriveva per terra. Quelli, udito ciò, se ne andarono uno per uno, cominciando dai più anziani.
Lo lasciarono solo, e la donna era là in mezzo. Allora Gesù si alzò e le disse: «Donna, dove sono? Nessuno ti ha condannata?». Ed ella rispose: «Nessuno, Signore». E Gesù disse: «Neanch’io ti condanno; va’ e d’ora in poi non peccare più».

   Parola del Signore

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