palloni colorati

Cercare, cercare ancora. Cercare sempre qualcuno o qualcosa che possa soddisfare la nostra sete d’infinito. Proviamo oggi ad alzare gli occhi al cielo, proviamo a seguire il movimento delle nuvole con le sue mille forme, o il volo delle rondini che da qualche settimana sono tornate ad abitare i nidi sotto le grondaie delle nostre case. Proviamo a lasciare andare i nostri pensieri. Lasciamo che mente e cuore possano vivere un tempo di vera e autentica libertà fuori dai giochi e dalle gabbie dei calcoli e degli opportunismi. Forse riusciremo a trovare il bello e il buono che fin da sempre il nostro creatore ci ha donato. Il creato, questo meraviglioso creato, nel quale San Francesco ha trovato ispirazione per farsi giullare di Dio ci aiuterà in questo tempo inedito e difficile a ritrovare la nostra identità originaria.

Papa Francesco ieri mattina ci ha prospettato un futuro difficile, complicato, … un futuro dominato da problemi di lavoro, di povertà, di difficoltà … Avremo bisogno di forza, di coraggio, di pazienza. Avremo bisogno di aiuti, di sostegno e di tanta fede.

Oggi, il Vangelo ci racconta, invece, dei calcoli che fanno i potenti del Tempio. Caifa, infatti, dice: “è conveniente per voi che un solo uomo muoia per il popolo, e non vada in rovina la nazione intera”. Le sue parole sono l’espressione di calcoli umani, di miseri progetti di conservazione del potere.

Gesù ha sconfitto i calcoli di Caifa e compagni e ha cambiato il mondo e anche noi siamo chiamati a farlo. Siamo chiamati a rivoluzionare questo mondo partendo da noi stessi. Il nostro cambiamento è la chiave di volta in grado di cambiare questo vecchio mondo egoista, di buttare all’aria invidia, gelosia e cattiverie varie per abbracciare davvero tutti. Questo è il tempo per essere e dimostrare a noi stessi che l’amore ci abita e non vogliamo partecipare al malefico disegno di Caifa e compagni che vogliono uccidere Gesù con la loro ipocrisia agendo solo per conservare il loro potere e non cambiare nulla.

È per questo che dobbiamo abbandonare le vecchie logiche che hanno portato il mondo a questo disastro esistenziale e far volare i pensieri insieme ad un fascio di palloni colorati che il vento dell’amore porterà oltre ogni umana immaginazione.

Franca e Vincenzo, osb-cam

Dal Vangelo secondo Giovanni

In quel tempo, molti dei Giudei che erano venuti da Maria, alla vista di ciò che Gesù aveva compiuto, [ossia la risurrezione di Làzzaro,] credettero in lui. Ma alcuni di loro andarono dai farisei e riferirono loro quello che Gesù aveva fatto.
Allora i capi dei sacerdoti e i farisei riunirono il sinèdrio e dissero: «Che cosa facciamo? Quest’uomo compie molti segni. Se lo lasciamo continuare così, tutti crederanno in lui, verranno i Romani e distruggeranno il nostro tempio e la nostra nazione».
Ma uno di loro, Caifa, che era sommo sacerdote quell’anno, disse loro: «Voi non capite nulla! Non vi rendete conto che è conveniente per voi che un solo uomo muoia per il popolo, e non vada in rovina la nazione intera!». Questo però non lo disse da se stesso, ma, essendo sommo sacerdote quell’anno, profetizzò che Gesù doveva morire per la nazione; e non soltanto per la nazione, ma anche per riunire insieme i figli di Dio che erano dispersi. Da quel giorno dunque decisero di ucciderlo.
Gesù dunque non andava più in pubblico tra i Giudei, ma da lì si ritirò nella regione vicina al deserto, in una città chiamata Èfraim, dove rimase con i discepoli.
Era vicina la Pasqua dei Giudei e molti dalla regione salirono a Gerusalemme prima della Pasqua per purificarsi. Essi cercavano Gesù e, stando nel tempio, dicevano tra loro: «Che ve ne pare? Non verrà alla festa?».

   Parola del Signore

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