Chi ha orecchi ascolti

Campi di grano che si perdono sull’orizzonte segnato dal mare; folle di uomini che cercano senso; uccelli e terreni sassosi. È in questo scenario che risuonano antiche parole buone anche per il nostro tempo così carico di attese e di speranze.

Nel cielo una stella più luminosa di altre si affaccia per indicare una via e il cuore sente che è ora di andare scrollandosi di dosso la sabbia che il vento della maldicenza sparge dando corpo a invidie e rancori rabbiosi.

È ora di andare a prendere i buoni frutti scansando i rovi e sognando cieli e terre nuove.

Franca e Vincenzo, osb-cam

Dal Vangelo secondo Matteo

Quel giorno Gesù uscì di casa e sedette in riva al mare. Si radunò attorno a lui tanta folla che egli salì su una barca e si mise a sedere, mentre tutta la folla stava sulla spiaggia.
Egli parlò loro di molte cose con parabole. E disse: «Ecco, il seminatore uscì a seminare. Mentre seminava, una parte cadde lungo la strada; vennero gli uccelli e la mangiarono. Un’altra parte cadde sul terreno sassoso, dove non c’era molta terra; germogliò subito, perché il terreno non era profondo, ma quando spuntò il sole fu bruciata e, non avendo radici, seccò. Un’altra parte cadde sui rovi, e i rovi crebbero e la soffocarono. Un’altra parte cadde sul terreno buono e diede frutto: il cento, il sessanta, il trenta per uno. Chi ha orecchi, ascolti».

   Parola del Signore

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