Ecco tua madre

C’è un legame così forte e così potente che supera anche quello fondato sui vincoli di famiglia. È il legame con il Signore. Quando a guidare i nostri passi è l’Amore tutto attorno a noi si colora d’infinito e il volto di Gesù si fa trovare quasi all’improvviso. Lo riconosci ovunque vai e dovunque stai. Dio si fa compagno di viaggio e si mostra nella quotidianità dei giorni chiedendo di essere accolto.

Franca e Vincenzo, osb-cam

Dal Vangelo secondo Matteo
Mt 12,46-50
 
In quel tempo, mentre Gesù parlava ancora alla folla, ecco, sua madre e i suoi fratelli stavano fuori e cercavano di parlargli.
 
Qualcuno gli disse: «Ecco, tua madre e i tuoi fratelli stanno fuori e cercano di parlarti».
 
Ed egli, rispondendo a chi gli parlava, disse: «Chi è mia madre e chi sono i miei fratelli?».
 
Poi, tendendo la mano verso i suoi discepoli, disse: «Ecco mia madre e i miei fratelli! Perché chiunque fa la volontà del Padre mio che è nei cieli, egli è per me fratello, sorella e madre».

Parola del Signore

Generazione malvagia

Anche in questo tempo come allora ci si rivolge al Signore per chiedere “un segno“. A Gesù ciò non piace e reagisce con parole dure. Chiama i Giudei del suo tempo “generazione malvagia e adultera pretende un segno”. E noi? Io? Anche noi chiediamo un segno oppure siamo capaci di vivere il dono della vita godendo di quanto il Signore ogni giorno ci offre?

Il modo di pensare di questo tempo non ci aiuta. Siamo spinti a puntare al successo credendo di essere migliori di altri, vogliamo appagare solo i nostri desideri, ci isoliamo escludendo gli altri. Ci manca la Vita, quella che coltiva le amicizie vere, che con pazienza accarezza un fiore, con dolcezza parla e ascolta gli altri, siamo presi, invece, dal nostro egoismo e finiamo per “consumare” la vita rincorrendo falsi miti.

Oggi alziamo gli occhi al cielo e cerchiamo di guardare oltre noi e le nostre prigioni. Chiediamo al Signore di aiutarci ad essere il Suo segno per il mondo e a non vivere da condannati ma da risorti.

Franca e Vincenzo, osb-cam

Dal Vangelo secondo Matteo

In quel tempo, alcuni scribi e farisei dissero a Gesù: «Maestro, da te vogliamo vedere un segno».
Ed egli rispose loro: «Una generazione malvagia e adultera pretende un segno! Ma non le sarà dato alcun segno, se non il segno di Giona il profeta. Come infatti Giona rimase tre giorni e tre notti nel ventre del pesce, così il Figlio dell’uomo resterà tre giorni e tre notti nel cuore della terra.
Nel giorno del giudizio, quelli di Nìnive si alzeranno contro questa generazione e la condanneranno, perché essi alla predicazione di Giona si convertirono. Ed ecco, qui vi è uno più grande di Giona! Nel giorno del giudizio, la regina del Sud si alzerà contro questa generazione e la condannerà, perché ella venne dagli estremi confini della terra per ascoltare la sapienza di Salomone. Ed ecco, qui vi è uno più grande di Salomone!».

   Parola del Signore

Venne il nemico

Il male c’è e divide, separa, allontana, esclude, emargina … il male è un ostacolo alla vita buona.

Grazie a Dio c’è anche il bene che è mite, paziente, capace di sopportare … il bene è desiderio di futuro.

È il “nemico” che semina il male che cresce insieme al buon grano fino al tempo stabilito. In quel tempo, alla mietitura la zizzania seminata dal “nemico” sarà bruciata mentre con il grano si farà farina e con questa buon pane.

Franca e Vincenzo, osb-cam

Dal Vangelo secondo Matteo

In quel tempo, Gesù espose alla folla un’altra parabola, dicendo: «Il regno dei cieli è simile a un uomo che ha seminato del buon seme nel suo campo. Ma, mentre tutti dormivano, venne il suo nemico, seminò della zizzania in mezzo al grano e se ne andò. Quando poi lo stelo crebbe e fece frutto, spuntò anche la zizzania. Allora i servi andarono dal padrone di casa e gli dissero: “Signore, non hai seminato del buon seme nel tuo campo? Da dove viene la zizzania?”. Ed egli rispose loro: “Un nemico ha fatto questo!”. E i servi gli dissero: “Vuoi che andiamo a raccoglierla?”. “No, rispose, perché non succeda che, raccogliendo la zizzania, con essa sradichiate anche il grano. Lasciate che l’una e l’altro crescano insieme fino alla mietitura e al momento della mietitura dirò ai mietitori: Raccogliete prima la zizzania e legatela in fasci per bruciarla; il grano invece riponètelo nel mio granaio”».

   Parola del Signore

Ti seguirò

La vita buona ci chiede di non rispondere al male con altro male ma di amare la giustizia.

La vita buona ci chiede di accogliere ogni cosa con coraggio e dare cuore alla speranza. Ci chiede risposte capaci di costruire futuro. Ci chiede di essere pronti a resistere agli attacchi dei vigliacchi e dei potenti di turno.

La vita buona non ci vuole cattivi ma ci chiede di collaborare offrendo risposte semplici e credibili.

Franca e Vincenzo, osb-cam

Dal Vangelo secondo Matteo

In quel tempo, i farisei uscirono e tennero consiglio contro Gesù per farlo morire. Gesù però, avendolo saputo, si allontanò di là. Molti lo seguirono ed egli li guarì tutti e impose loro di non divulgarlo, perché si compisse ciò che era stato detto per mezzo del profeta Isaìa:
«Ecco il mio servo, che io ho scelto;
il mio amato, nel quale ho posto il mio compiacimento.
Porrò il mio spirito sopra di lui
e annuncerà alle nazioni la giustizia.
Non contesterà né griderà
né si udrà nelle piazze la sua voce.
Non spezzerà una canna già incrinata,
non spegnerà una fiamma smorta,
finché non abbia fatto trionfare la giustizia;
nel suo nome spereranno le nazioni».

   Parola del Signore

Misericordia

La fede è questione di cuore e il cuore non conosce leggi o obblighi. Il cuore è luogo dell’incontro vero con Dio. È questo incontro che cambia la vita e che la illumina sconfiggendo il male.

Cuore che vede e misericordia che guida le azioni della vita sono le uniche e vere vie della fede. Il resto sono solo finzioni di uomini che si nascondono dietro regole, precetti e obblighi e così costruiscono il loro potere.

Dio, invece, guarda ai nostri errori con il cuore e non ci condanna per gli sbagli, non ci emargina per i peccati. Dio, il nostro unico Signore, con la sua immensa misericordia ci aiuta a vincere il male e a vivere una vita pacificata. Ci aiuta a guardare al mondo con semplicità e a spingere i nostri passi con libertà, verità e buon senso.

Franca e Vincenzo, osb-cam

Dal Vangelo secondo Matteo

In quel tempo, Gesù passò, in giorno di sabato, fra campi di grano e i suoi discepoli ebbero fame e cominciarono a cogliere delle spighe e a mangiarle.
Vedendo ciò, i farisei gli dissero: «Ecco, i tuoi discepoli stanno facendo quello che non è lecito fare di sabato».
Ma egli rispose loro: «Non avete letto quello che fece Davide, quando lui e i suoi compagni ebbero fame? Egli entrò nella casa di Dio e mangiarono i pani dell’offerta, che né a lui né ai suoi compagni era lecito mangiare, ma ai soli sacerdoti. O non avete letto nella Legge che nei giorni di sabato i sacerdoti nel tempio vìolano il sabato e tuttavia sono senza colpa? Ora io vi dico che qui vi è uno più grande del tempio. Se aveste compreso che cosa significhi: “Misericordia io voglio e non sacrifici”, non avreste condannato persone senza colpa. Perché il Figlio dell’uomo è signore del sabato».

   Parola del Signore

Miti e umili di cuore

Piccoli e poveri sono invitati da Gesù a riprendere il cammino sulla strada che conduce al Regno. Spesso ci si sente , affaticati e oppressi, si avverte di non essere degni di farlo per le proprie incorrenze e mal si sopporta la rinuncia ai propri personali desideri. Avvertiamo che a volte abbiamo fatto scelte sbagliate o che altri ci hanno spinto a farlo o, ancora, che sono stati sempre gli altri a metterci pesi addosso. Eppure sentiamo che senza del Signore non possiamo proseguire il cammino.

Oggi Gesù ci chiama forte e mostra che ci aspetta lungo la strada per offrirci pace, serenità e un buon ristoro. Non perdiamo questa nuova bellissima occasione.

Franca e Vincenzo, osb-cam

Dal Vangelo secondo Matteo

In quel tempo, Gesù disse:
«Venite a me, voi tutti che siete stanchi e oppressi, e io vi darò ristoro.
Prendete il mio giogo sopra di voi e imparate da me, che sono mite e umile di cuore, e troverete ristoro per la vostra vita. Il mio giogo infatti è dolce e il mio peso leggero».

   Parola del Signore

I piccoli

Piccoli, semplici e scartati accolgono e vivono la bellezza del Vangelo, scoprono in un fiore la presenza di Dio, leggono il libro della natura e si commuovono. Sanno gioire delle cose che gli esperti, i dotti e i competenti non vedono, non ascoltano e non accolgono.

Il mistero del bello trova spazi in cuori e animi semplici e sensibili mentre i potenti di turno e i tracotanti credono che tutto sia nelle loro mani di cui si servono con indifferenza per fare addirittura del male. Agiscono di nascosto, con furbizia credendo di non essere scoperti e si sentono addirittura migliori degli altri.

Illusi. Presto, molto presto, tutto sarà svelato e il Signore della vita verrà per giudicare e fare giustizia.

Franca e Vincenzo, osb-cam

Dal Vangelo secondo Matteo

In quel tempo, Gesù disse:
«Ti rendo lode, Padre, Signore del cielo e della terra, perché hai nascosto queste cose ai sapienti e ai dotti e le hai rivelate ai piccoli. Sì, o Padre, perché così hai deciso nella tua benevolenza.
Tutto è stato dato a me dal Padre mio; nessuno conosce il Figlio se non il Padre, e nessuno conosce il Padre se non il Figlio e colui al quale il Figlio vorrà rivelarlo».

   Parola del Signore

Grande è il Signore

Il Signore protegge e libera dal nemico. Ascolta il grido d’aiuto e interviene per salvare e accompagnare.

Il Signore alza un muro contro il male e da vita a chi lo segue. Grande è il Signore e la sua luce illumina ogni cuore.

Franca e Vincenzo, osb-cam.

Salmo 47

Grande è il Signore e degno di ogni lode
nella città del nostro Dio.
La tua santa montagna, altura stupenda,
è la gioia di tutta la terra.

Il monte Sion, vera dimora divina,
è la capitale del grande re.
Dio nei suoi palazzi
un baluardo si è dimostrato.

Ecco, i re si erano alleati,
avanzavano insieme.
Essi hanno visto:
atterriti, presi dal panico, sono fuggiti.

Là uno sgomento li ha colti,
doglie come di partoriente,
simile al vento orientale,
che squarcia le navi di Tarsis.

Non pace, ma spada

La fede accende un fuoco, un fuoco che brucia senza consumarsi, un fuoco che non solo riscalda ma che infiamma la vita, un fuoco che rifiuta i compromessi e supera le logiche delle convenienze.

C’è qualcosa di così grande che supera finanche i legami famigliari, una passione che va oltre gli affetti e che spinge a restare fedeli a qualcosa di assolutamente superiore che non nega il mondo ma va oltre.

Chi è conquistato da questo fuoco non ha più paura di alcun tipo di potere. I potenti di questo mondo a qualsiasi istituzione appartengono nulla possono contro il fuoco della fede che riconosce un unico Signore: Cristo.

Franca e Vincenzo, osb-cam

Dal Vangelo secondo Matteo

In quel tempo, Gesù disse ai suoi apostoli:
«Non crediate che io sia venuto a portare pace sulla terra; sono venuto a portare non pace, ma spada. Sono infatti venuto a separare l’uomo da suo padre e la figlia da sua madre e la nuora da sua suocera; e nemici dell’uomo saranno quelli della sua casa.
Chi ama padre o madre più di me, non è degno di me; chi ama figlio o figlia più di me, non è degno di me; chi non prende la propria croce e non mi segue, non è degno di me.
Chi avrà tenuto per sé la propria vita, la perderà, e chi avrà perduto la propria vita per causa mia, la troverà.
Chi accoglie voi accoglie me, e chi accoglie me accoglie colui che mi ha mandato.
Chi accoglie un profeta perché è un profeta, avrà la ricompensa del profeta, e chi accoglie un giusto perché è un giusto, avrà la ricompensa del giusto.
Chi avrà dato da bere anche un solo bicchiere d’acqua fresca a uno di questi piccoli perché è un discepolo, in verità io vi dico: non perderà la sua ricompensa».
Quando Gesù ebbe terminato di dare queste istruzioni ai suoi dodici discepoli, partì di là per insegnare e predicare nelle loro città.

   Parola del Signore

Chi ha orecchi ascolti

Campi di grano che si perdono sull’orizzonte segnato dal mare; folle di uomini che cercano senso; uccelli e terreni sassosi. È in questo scenario che risuonano antiche parole buone anche per il nostro tempo così carico di attese e di speranze.

Nel cielo una stella più luminosa di altre si affaccia per indicare una via e il cuore sente che è ora di andare scrollandosi di dosso la sabbia che il vento della maldicenza sparge dando corpo a invidie e rancori rabbiosi.

È ora di andare a prendere i buoni frutti scansando i rovi e sognando cieli e terre nuove.

Franca e Vincenzo, osb-cam

Dal Vangelo secondo Matteo

Quel giorno Gesù uscì di casa e sedette in riva al mare. Si radunò attorno a lui tanta folla che egli salì su una barca e si mise a sedere, mentre tutta la folla stava sulla spiaggia.
Egli parlò loro di molte cose con parabole. E disse: «Ecco, il seminatore uscì a seminare. Mentre seminava, una parte cadde lungo la strada; vennero gli uccelli e la mangiarono. Un’altra parte cadde sul terreno sassoso, dove non c’era molta terra; germogliò subito, perché il terreno non era profondo, ma quando spuntò il sole fu bruciata e, non avendo radici, seccò. Un’altra parte cadde sui rovi, e i rovi crebbero e la soffocarono. Un’altra parte cadde sul terreno buono e diede frutto: il cento, il sessanta, il trenta per uno. Chi ha orecchi, ascolti».

   Parola del Signore