Guai a voi, scribi e farisei ipocriti

Chiamati ad essere veri, spesso ci si presenta bene ma si è marci dentro. Eppure ci si accorge subito delle falsità che abitano la vita del cristiano non autentico.

Gesù abbandona il linguaggio felpato e si esprime con durezza verso quei “capi” ( scribi e farisei) che lodano i profeti del passato ma non riescono a riconoscere quelli che li circondano. Anche oggi, insomma, si rifiuta il nuovo che emerge fuori dagli apparati del potere costituito. I potenti di turno, infatti, di fronte al nuovo, esprimono insofferenza e agiscono ignorandolo o, peggio, esprimendo disprezzo e sarcasmo.

Forse potremmo essere noi (tutti noi) quelli che si impegnano a riconoscere i semi di bene e decidono di agire per sostenere e incoraggiare il nuovo.

Franca e Vincenzo, osb-cam

Dal Vangelo secondo Matteo

In quel tempo, Gesù parlò dicendo: «Guai a voi, scribi e farisei ipocriti, che assomigliate a sepolcri imbiancati: all’esterno appaiono belli, ma dentro sono pieni di ossa di morti e di ogni marciume. Così anche voi: all’esterno apparite giusti davanti alla gente, ma dentro siete pieni di ipocrisia e di iniquità.
Guai a voi, scribi e farisei ipocriti, che costruite le tombe dei profeti e adornate i sepolcri dei giusti, e dite: “Se fossimo vissuti al tempo dei nostri padri, non saremmo stati loro complici nel versare il sangue dei profeti”. Così testimoniate, contro voi stessi, di essere figli di chi uccise i profeti. Ebbene, voi colmate la misura dei vostri padri».

   Parola del Signore

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