Tutto era comune

È molto complicato e molto difficile per tutti noi comprendere la vita e l’esperienza della prima comunità cristiana. Ma di questa vita ci parla oggi il brano degli Atti degli Apostoli che possiamo leggere qui sotto. Ci piaccia o meno, questo era il modo nel quale vivevano le prime comunità cristiane.

Forse oggi possiamo fermarci a riflettere sulla forza rivoluzionaria di questo stile di vita che a qualcuno sembrerà “utopia” ma attenzione, una cosa possiamo pensarla utopia solo fino a quando non viene realizzata. E la storia in molte occasioni ha mostrato che l’utopia è diventata concreta esperienza di vita. La proposta della prima comunità, quindi, può diventare realtà. Questa è la speranza cristiana e questa siamo chiamati a costruire.

Franca e Vincenzo osb-cam ♥️

Dagli Atti degli Apostoli
At 4,32-37

La moltitudine di coloro che erano diventati credenti aveva un cuore solo e un’anima sola e nessuno considerava sua proprietà quello che gli apparteneva, ma fra loro tutto era comune.

Con grande forza gli apostoli davano testimonianza della risurrezione del Signore Gesù e tutti godevano di grande favore.

Nessuno infatti tra loro era bisognoso, perché quanti possedevano campi o case li vendevano, portavano il ricavato di ciò che era stato venduto e lo deponevano ai piedi degli apostoli; poi veniva distribuito a ciascuno secondo il suo bisogno. Così Giuseppe, soprannominato dagli apostoli Bàrnaba, che significa “figlio dell’esortazione”, un levìta originario di Cipro, padrone di un campo, lo vendette e ne consegnò il ricavato deponendolo ai piedi degli apostoli.

Parola di Dio.

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