Libertà per i prigionieri

L’umanità è spesso prigioniera del male, incapace di pensieri propri e, addirittura, di pensieri umani. C’è chi abbandona le proprie responsabilità e si maschera, perfino, da vittima; c’è chi genera il male e manovra con astuzia per generare divisioni e separazioni; c’è chi ignora le povertà e continua a vivere facendo finta di non vedere, di non sentire e di non sapere. Gesù li chiami ipocriti, sepolcri imbiancati, gente che sguazza nel torbido. Queste persone, vinte dal male che si è impadronito di loro, sono viscide e compiono azioni deplorevoli nascondendosi dietro una faccia da perbenisti. Il loro gioco è scoperto da tempo. Eppure Gesù spera che anche loro possano cambiare vita. Il primo passo è avere l’umiltà di Ascoltare la Parola.

Se, infatti, si ha il coraggio di accogliere il dono dello Spirito di Dio ci si può liberare dall’oppressione del male e si può cominciare ad ascoltare il grido dei poveri, dei ciechi e dei sordi. Chi ha accolto lo Spirito si farà strumento nelle mani di Dio per portare ai poveri il lieto annuncio, per proclamare ai prigionieri la liberazione e donare la vista ai ciechi e rimettere in libertà gli oppressi. Gesù richiama tutti e ciascuno alle proprie responsabilità di donne e uomini creati per Amare.

Non è mai tardi per pentirsi del male fatto, per ricominciare e per riabbracciare il bene rigettando ogni male o ogni altro tentativo di fare del male agli altri.

Il gioco di queste persone è stato scoperto da tempo ma per Amore si fa finta di nulla subendo anche le loro azioni malevoli senza reagire. Chi fa il male si isola da solo e il tormento riempirà le loro coscienze. Beati, invece, i costruttori di pace. Beati coloro che sono attenti ai poveri, agli oppressi e che hanno cura degli altri. Occorrono veri “folli” di Dio. Non siamo cattivi, siamo fragili, ciechi, poveri e peccatori … dobbiamo tutti scacciare il male che incombe e riabbracciare il bene. Che Dio ce ne dia la Forza.

Franca e Vincenzo osb-cam ♥️

Dal Vangelo secondo Luca
Lc 1,1-4; 4,14-21
 
Poiché molti hanno cercato di raccontare con ordine gli avvenimenti che si sono compiuti in mezzo a noi, come ce li hanno trasmessi coloro che ne furono testimoni oculari fin da principio e divennero ministri della Parola, così anch’io ho deciso di fare ricerche accurate su ogni circostanza, fin dagli inizi, e di scriverne un resoconto ordinato per te, illustre Teòfilo, in modo che tu possa renderti conto della solidità degli insegnamenti che hai ricevuto.
In quel tempo, Gesù ritornò in Galilea con la potenza dello Spirito e la sua fama si diffuse in tutta la regione. Insegnava nelle loro sinagoghe e gli rendevano lode.
Venne a Nàzaret, dove era cresciuto, e secondo il suo solito, di sabato, entrò nella sinagoga e si alzò a leggere. Gli fu dato il rotolo del profeta Isaìa; aprì il rotolo e trovò il passo dove era scritto:

«Lo Spirito del Signore è sopra di me;
per questo mi ha consacrato con l’unzione
e mi ha mandato a portare ai poveri il lieto annuncio, a proclamare ai prigionieri la liberazione e ai ciechi la vista; a rimettere in libertà gli oppressi, a proclamare l’anno di grazia del Signore».

Riavvolse il rotolo, lo riconsegnò all’inserviente e sedette. Nella sinagoga, gli occhi di tutti erano fissi su di lui. Allora cominciò a dire loro: «Oggi si è compiuta questa Scrittura che voi avete ascoltato».

Parola del Signore.

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