È Cristo che chiama e ci lascia liberi di seguirlo o meno. Egli vuole che ognuno sia un annunciatore del Regno. L’invito è quello di andare per le strade del mondo vivendo con gioia e con amore i nostri giorni. Ci chiede di farlo fuori dagli schemi e raccontando del nostro incontro personale con Lui. Ci chiede di amare, di essere creativi, umili e rispettosi degli altri. La missione, diciamoci la verità, è anche una lotta contro il male, contro l’egoismo, l’ingiustizia, l’arroganza, l’indifferenza e i prepotenti. Essere in missione e’ il compito che Lui ha affidato per primi ai discepoli: loro vanno ad annunciare il Regno e a predicare un cambiamento di vita e un impegno di vera carità. Gesù invia i discepoli due a due perché possano sostenersi a vicenda e scacciare gli spiriti impuri che continuamente tentano di distruggere la gioia e di rattristare la vita. Gli dà il compito di scacciare i demoni e guarire i malati. Attenzione, essere missionari, però, non è un compito solo dei preti, delle suore, dei monaci o delle monache ma è il cuore dell’esperienza cristiana. Essere missionari è il compito e il dovere di ogni battezzato.
Franca e Vincenzo osb-cam ♥️
Dal Vangelo secondo Marco
Mc 6,7-13
In quel tempo, Gesù chiamò a sé i Dodici e prese a mandarli a due a due e dava loro potere sugli spiriti impuri. E ordinò loro di non prendere per il viaggio nient’altro che un bastone: né pane, né sacca, né denaro nella cintura; ma di calzare sandali e di non portare due tuniche.
E diceva loro: «Dovunque entriate in una casa, rimanetevi finché non sarete partiti di lì. Se in qualche luogo non vi accogliessero e non vi ascoltassero, andatevene e scuotete la polvere sotto i vostri piedi come testimonianza per loro».
Ed essi, partiti, proclamarono che la gente si convertisse, scacciavano molti demòni, ungevano con olio molti infermi e li guarivano.
Parola del Signore.