È molto triste il vangelo di oggi. Ad Erode piace ascoltare Giovanni eppure continuava a vivere come sempre e cioè in piena ed aperta distanza dalla vita buona. Poi ha addirittura ceduto all’orrenda richiesta della figlia di Erodiade e seppur “triste” fece tagliare la testa di Giovanni. Una decisione deplorevole, vile e vigliacca. Uno stile di vita assurdo che per compiacere la compagna induce un uomo a tradire platealmente la vita buona cedendo ad una richiesta così assurda. Non riusciamo neanche ad immaginare come avrà vissuto il resto dei suoi giorni Erode. Egli, così come può capitare a chiunque di noi, compie un’azione gravissima solo per dare soddisfazione alla sua compagna e così facendo tradisce gli affetti e si fa responsabile della morte tragica di una persona. Forse dobbiamo avere pietà di questo uomo incapace di essere tale e condannare il comportamento diciamo diabolico della sua compagna che in un solo momento induce la figlia ad esprimere un desiderio spregevole e il suo compagno a compiere un’azione che lo affliggerà per tutta la vita.
Preghiamo il Signore affinché ci dia la forza di non prestarci a comportamenti o azioni delle quali un giorno potremmo pentirci per sempre e che tormenteranno i nostri giorni per non aver difeso o rispettato gli altri. Che Dio ci aiuti!!!
Franca e Vincenzo osb-cam ♥️
Dal Vangelo secondo Marco
Mc 6,14-29
In quel tempo, il re Erode sentì parlare di Gesù, perché il suo nome era diventato famoso. Si diceva: «Giovanni il Battista è risorto dai morti e per questo ha il potere di fare prodigi». Altri invece dicevano: «È Elìa». Altri ancora dicevano: «È un profeta, come uno dei profeti». Ma Erode, al sentirne parlare, diceva: «Quel Giovanni che io ho fatto decapitare, è risorto!».
Proprio Erode, infatti, aveva mandato ad arrestare Giovanni e lo aveva messo in prigione a causa di Erodìade, moglie di suo fratello Filippo, perché l’aveva sposata. Giovanni infatti diceva a Erode: «Non ti è lecito tenere con te la moglie di tuo fratello». Per questo Erodìade lo odiava e voleva farlo uccidere, ma non poteva, perché Erode temeva Giovanni, sapendolo uomo giusto e santo, e vigilava su di lui; nell’ascoltarlo restava molto perplesso, tuttavia lo ascoltava volentieri. Venne però il giorno propizio, quando Erode, per il suo compleanno, fece un banchetto per i più alti funzionari della sua corte, gli ufficiali dell’esercito e i notabili della Galilea. Entrata la figlia della stessa Erodìade, danzò e piacque a Erode e ai commensali. Allora il re disse alla fanciulla: «Chiedimi quello che vuoi e io te lo darò». E le giurò più volte: «Qualsiasi cosa mi chiederai, te la darò, fosse anche la metà del mio regno». Ella uscì e disse alla madre: «Che cosa devo chiedere?». Quella rispose: «La testa di Giovanni il Battista». E subito, entrata di corsa dal re, fece la richiesta, dicendo: «Voglio che tu mi dia adesso, su un vassoio, la testa di Giovanni il Battista». Il re, fattosi molto triste, a motivo del giuramento e dei commensali non volle opporle un rifiuto.
E subito il re mandò una guardia e ordinò che gli fosse portata la testa di Giovanni. La guardia andò, lo decapitò in prigione e ne portò la testa su un vassoio, la diede alla fanciulla e la fanciulla la diede a sua madre.
I discepoli di Giovanni, saputo il fatto, vennero, ne presero il cadavere e lo posero in un sepolcro.
Parola del Signore.