Ci vuole coraggio per attraversare il buio; ci vuole coraggio per spingere i propri passi su strade e sentieri inesplorati; ci vuole coraggio per guardare gli altri negli occhi. Oggi ci viene da pensare al cappero che in questo periodo si veste con fiori bellissimi tanto da meritarsi l’appellativo di “orchidea del Mediterraneo”. Il cappero, si sa, non ha mai ispirato nessuno. Non ha ispirato letterati; non ha ispirato artisti; non ha ispirato neanche l’Autore sacro. Diciamo che il cappero nonostante sia dai più ignorato ha il coraggio di offrire movimento ai vecchi muri; ha il coraggio di mettere radici nelle crepe delle pietre; ha il coraggio di essere geloso della sua bellezza che ci concede solo tra maggio e giugno con i suoi bellissimi fiori. Forse anche noi dovremmo avere il coraggio del cappero e come lui non aver paura dei momenti bui nei quali siamo certi di avere un compagno di viaggio che ci parla e ci incoraggia raccontandoci cosa è accaduto duemila anni fa in Palestina … Lui ha vinto il mondo e sta sempre accanto a noi anche quando i potenti provvisori di questo mondo, con astuzia e malignità, cercano di ostacolarci se non, addirittura, farci anche del male.
Franca e Vincenzo oblati camaldolesi ❤️
Dal Vangelo secondo Giovanni
Gv 16,29-33
In quel tempo, dissero i discepoli a Gesù: «Ecco, ora parli apertamente e non più in modo velato. Ora sappiamo che tu sai tutto e non hai bisogno che alcuno t’interroghi. Per questo crediamo che sei uscito da Dio».
Rispose loro Gesù: «Adesso credete? Ecco, viene l’ora, anzi è già venuta, in cui vi disperderete ciascuno per conto suo e mi lascerete solo; ma io non sono solo, perché il Padre è con me.
Vi ho detto questo perché abbiate pace in me. Nel mondo avete tribolazioni, ma abbiate coraggio: io ho vinto il mondo!».
Parola del Signore.