Eccolo Erode l’uomo furbo e ingannatore che cerca di compiacere Dio per dominare sul mondo. Erode è l’uomo senza scrupoli, l’uomo che utilizza ogni mezzo pur di dominare gli altri. Egli è colui che quando fallisce (perché non si può e non si riesce ad ingannare Dio) da sfogo alla violenza e da l’ordine di uccidere perfino i bambini innocenti pur di conservare il proprio potere.
Questa realtà era vera ieri e lo è anche oggi e la ritroviamo come un modello nelle intenzioni e nelle azioni degli uomini che vivono per il potere credendo di essere i depositari di un destino che secondo loro li pone su un gradino più alto degli altri e trasformano il “servizio al popolo” in un potere personale. Non vale la pena di combattere questi soggetti. È tempo perso. Loro non cambieranno mai e continueranno a credere di essere più bravi, di essere migliori, di essere destinati ad esercitare un certo ruolo. Non sanno, questi Erode del nostro tempo, che anche oggi c’è gente che sa osservare la “stella”, che sa “farsi guidare” da una Luce potente che loro non riescono a vedere. Gli occhi e il cuore di questi Erode non vedono (sono accecati dal potere) e sono vuoti, sono circondati da un buio pesto e s’infiammano di odio e di rabbia ecco perché continuano ad agire solo per distruggere gli altri. Lo fanno, come sempre, di nascosto, come ladri che vivono di notte e credono di non essere visti. Ipocriti!!! Erode era un ipocrita come lo sono i suoi arrabbiati imitatori. Restiamo vigili e tranquilli e scegliamo di andare da Gesù seguendo la sua stella e, una volta trovato, torniamo per un’altra strada senza riincontrare l’Erode del nostro tempo. Lasciamolo arrovellare nelle fiamme del suo livore.
Franca e Vincenzo oblati camaldolesi ❤️
Dal Vangelo secondo Matteo
Mt 2,13-18
I Magi erano appena partiti, quando un angelo del Signore apparve in sogno a Giuseppe e gli disse: «Àlzati, prendi con te il bambino e sua madre, fuggi in Egitto e resta là finché non ti avvertirò: Erode infatti vuole cercare il bambino per ucciderlo».
Egli si alzò, nella notte, prese il bambino e sua madre e si rifugiò in Egitto, dove rimase fino alla morte di Erode, perché si compisse ciò che era stato detto dal Signore per mezzo del profeta:
«Dall’Egitto ho chiamato mio figlio».
Quando Erode si accorse che i Magi si erano presi gioco di lui, si infuriò e mandò a uccidere tutti i bambini che stavano a Betlemme e in tutto il suo territorio e che avevano da due anni in giù, secondo il tempo che aveva appreso con esattezza dai Magi.
Allora si compì ciò che era stato detto per mezzo del profeta Geremìa:
«Un grido è stato udito in Rama,
un pianto e un lamento grande:
Rachele piange i suoi figli
e non vuole essere consolata,
perché non sono più».
Parola del Signore.