È nel sogno che Dio parla a Giuseppe. Lo fa più volte e ogni volta è ascoltato. Giuseppe non parla mai, ma segue il cuore e agisce. Umile e paziente, laborioso e semplice decide di fidarsi e questo salva la sua vita, quella di Maria e quella di Gesù bambino. Che esempio! Che modello! Chiediamoci: ha ancora un senso essere, vivere e agire come Giuseppe? A nostro parere è l’ultima e unica possibilità rimasta alla vita buona. In questo frastuono post moderno è l’unica risposta possibile. Non possiamo cambiare gli altri, ma possiamo cambiare noi.
Chissà quante volte anche noi abbiamo ricevuto in sogno l’invito a seguire Gesù e forse non ci siamo fidati e non abbiamo seguito ciò che l’Amore del Padre ci indicava. Poi, però, ne abbiamo pagato le conseguenze e, forse, ancora oggi le stiamo pagando.
L’unica vera possibilità di salvezza sta nel saper accettare la propria condizione, nel non desiderare cose che sappiamo essere fuori dalla nostra portata e vivere gli anni che ci sono donati provando, se possibile, ad evitare i pericoli e le tentazioni dell’effimero. Ogni giorno il Signore ci rinnova l’invito a prenderci cura di noi e dei nostri cari con umiltà, pazienza e semplicità. Anche loro, però, devono fare la loro parte. Noi non possiamo sostituirci a nessuno. Tentare di fare al posto degli altri è un fallimento assicurato. Se Maria non avesse seguito Giuseppe in Egitto come sarebbe andata a finire?
La gioia sta nell’accettare la realtà e nel prendersi cura delle piccole cose che vanno custodite, accarezzate e curate. È la storia che ci insegna tutto questo. Ignorarlo significa non aver compreso la vita.
Franca e Vincenzo oblati camaldolesi ❤️
Dal Vangelo secondo Matteo
Mt 2,13-15.19-23
I Magi erano appena partiti, quando un angelo del Signore apparve in sogno a Giuseppe e gli disse: «Àlzati, prendi con te il bambino e sua madre, fuggi in Egitto e resta là finché non ti avvertirò: Erode infatti vuole cercare il bambino per ucciderlo».
Egli si alzò, nella notte, prese il bambino e sua madre e si rifugiò in Egitto, dove rimase fino alla morte di Erode, perché si compisse ciò che era stato detto dal Signore per mezzo del profeta: «Dall’Egitto ho chiamato mio figlio».
Morto Erode, ecco, un angelo del Signore apparve in sogno a Giuseppe in Egitto e gli disse: «Àlzati, prendi con te il bambino e sua madre e va’ nella terra d’Israele; sono morti infatti quelli che cercavano di uccidere il bambino».
Egli si alzò, prese il bambino e sua madre ed entrò nella terra d’Israele. Ma, quando venne a sapere che nella Giudea regnava Archelao al posto di suo padre Erode, ebbe paura di andarvi. Avvertito poi in sogno, si ritirò nella regione della Galilea e andò ad abitare in una città chiamata Nàzaret, perché si compisse ciò che era stato detto per mezzo dei profeti: «Sarà chiamato Nazareno».
Parola del Signore