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Il cammello e La cruna dell’ago

Il cammello era l’animale o tra gli animali di maggiore dimensione conosciuti, allora, in Palestina. Gesù lo prende per fare un esempio attraverso il quale cercava di trasmettere un messaggio.

Quando il cuore è occupato prevalentemente a rincorrere la ricchezza o qualche bene materiale particolare la persona dimostra di non aver ancora compreso il senso della vita. È, quindi, lecito chiedersi chi si salverà? Gesù risponde che solo Dio può superare ciò che per l’uomo è impossibile. Siamo di fronte ad una speranza ma anche ad una forza che carica e corregge la vita mostrando il desiderio buono e cioè quello di perseguire la volontà di Dio al quale affidarsi seguendolo per le strade di questo mondo.

E, ci assicura Gesù, che se in cima alle nostre preoccupazioni ci sarà la volontà e il desiderio di seguire Lui nella vita quotidiana avremo in eredità la vita eterna.

Non siamo soli e, se decidiamo di seguire il Maestro accantonando i tanti finti miti che rendono spesso complicata la nostra vita riceveremo la Pace e la Gioia che sono i tratti fondamentali della felicità.

Franca e Vincenzo osb-cam ♥️

Dal Vangelo secondo Matteo
Mt 19,23-30

In quel tempo, Gesù disse ai suoi discepoli: «In verità io vi dico: difficilmente un ricco entrerà nel regno dei cieli. Ve lo ripeto: è più facile che un cammello passi per la cruna di un ago, che un ricco entri nel regno di Dio».
A queste parole i discepoli rimasero molto stupiti e dicevano: «Allora, chi può essere salvato?». Gesù li guardò e disse: «Questo è impossibile agli uomini, ma a Dio tutto è possibile».
Allora Pietro gli rispose: «Ecco, noi abbiamo lasciato tutto e ti abbiamo seguito; che cosa dunque ne avremo?». E Gesù disse loro: «In verità io vi dico: voi che mi avete seguito, quando il Figlio dell’uomo sarà seduto sul trono della sua gloria, alla rigenerazione del mondo, siederete anche voi su dodici troni a giudicare le dodici tribù d’Israele. Chiunque avrà lasciato case, o fratelli, o sorelle, o padre, o madre, o figli, o campi per il mio nome, riceverà cento volte tanto e avrà in eredità la vita eterna. Molti dei primi saranno ultimi e molti degli ultimi saranno primi».

Parola del Signore.

Un tesoro in cielo

Non c’è una vita adesso e una vita eterna, per Gesù esiste “la vita”. Per stare nella vita che il Padre ci ha donato basta osservare i “comandamenti” come avveniva nell’insegnamento di sacerdoti e scribi ma per essere “perfetti” occorre farlo con Amore. Non servirà ridursi alla povertà ma sarà bene “vendere” i desideri che non ci aiutano a vivere l’Amore, sarà necessario eliminare in noi le cose che ci impediscono di aiutare e pensare agli altri. Sarà necessario vivere i comandamenti con Amore preoccupandoci del vero bene degli altri che a volte non è legato al danaro o ai beni ma solo e semplicemente a donare presenza, cura e attenzione lasciando all’altro la possibilità di fare il suo autonomo percorso di vita.

Franca e Vincenzo osb-cam ♥️

Dal Vangelo secondo Matteo
Mt 19,16-22

In quel tempo, un tale si avvicinò e gli disse: «Maestro, che cosa devo fare di buono per avere la vita eterna?». Gli rispose: «Perché mi interroghi su ciò che è buono? Buono è uno solo. Se vuoi entrare nella vita, osserva i comandamenti». Gli chiese: «Quali?». 
Gesù rispose: «Non ucciderai, non commetterai adulterio, non ruberai, non testimonierai il falso, onora il padre e la madre e amerai il prossimo tuo come te stesso». Il giovane gli disse: «Tutte queste cose le ho osservate; che altro mi manca?». Gli disse Gesù: «Se vuoi essere perfetto, va’, vendi quello che possiedi, dallo ai poveri e avrai un tesoro nel cielo; e vieni! Seguimi!». 
Udita questa parola, il giovane se ne andò, triste; possedeva infatti molte ricchezze.

Parola del Signore.

Beato chi ascolta la parola e la osserva

Maria è la donna dell’ascolto, la donna che ci trasmette l’atteggiamento che siamo chiamati ad avere anche noi: Ascoltate ed Osservare la Parola.

Dall’Ascolto, infatti, discende la bontà e verità della nostra Fede e della nostra Fedeltà. Luca è l’unico degli evangelisti che ci trasmette questa verità e così ci comunica che anche noi come Maria possiamo vivere la nostra Fede restando fedeli alla volontà del Signore

Buona festa dell’Assunta.

Dal vangelo secondo Luca
Lc 11,27-28

In quel tempo, mentre Gesù parlava alle folle, una donna dalla folla alzò la voce e gli disse: «Beato il grembo che ti ha portato e il seno che ti ha allattato!».
Ma egli disse: «Beati piuttosto coloro che ascoltano la parola di Dio e la osservano!».

Parola del Signore.

Lasciate che i bambini vengano a me

L’alba è l’inizio di un nuovo giorno, una nuova speranza, un inizio di futuro … come i bambini che con la loro innocenza sanno sognare cose nuove e belle anche noi abbiamo tempo (ed è questo) per cancellare i vecchi stili di vita e costruire, con coraggio, un futuro vero e pieno di gioia. È questo il mistero che si fa storia e ci chiama a cambiare e a cambiare ancora se vogliamo costruire futuro.

Questa è la nostra alba e qui dentro c’è il nostro futuro da sognare e inventare cambiando le vecchie e note abitudini con una vita nuova.

Franca e Vincenzo osb-cam ♥️

Dal Vangelo secondo Matteo
Mt 19,13-15
 
In quel tempo, furono portati a Gesù dei bambini perché imponesse loro le mani e pregasse; ma i discepoli li rimproverarono. 
Gesù però disse: «Lasciateli, non impedite che i bambini vengano a me; a chi è come loro, infatti, appartiene il regno dei cieli». 
E, dopo avere imposto loro le mani, andò via di là.

Parola del Signore.

Una sola carne

Non più due ma una sola carne … In questo nostro tempo questa affermazione sembra davvero “fuori tempo” eppure è nella gratuita di un dono all’altro che possiamo trovare quella gioia che dura e che fa nascere fiori profumati dentro di noi.

Ritrovare le ragioni e l’emozione di questa gioia nel nostro tempo nel quale il mito della ricchezza, del successo e della gloria mascherano una tristezza di fondo può essere davvero decisivo.

Mai come oggi le solitudini interiori sono nascoste da una assenza di vita vera. Mancano i sorrisi che nascono nei cuori che sanno vedere, manca quell’amore libero e forte che ci dona la felicità e manca il desiderio vero della gioia profonda.

Nel nostro quotidiano occorre creare spazi di gioia semplice, spazi di liberazione dalle apparenze, spazi di verità che non hanno paura di affrontare la vita.

Spetta a noi animare con le parole e la vita la gioia profonda e spargere sorrisi anche nei momenti di difficoltà o nelle prove che la vita ci riserva.

Franca e Vincenzo osb-cam ♥️

Dal Vangelo secondo Matteo

Mt 19,3-12

In quel tempo, si avvicinarono a Gesù alcuni farisei per metterlo alla prova e gli chiesero: «È lecito a un uomo ripudiare la propria moglie per qualsiasi motivo?».

Egli rispose: «Non avete letto che il Creatore da principio li fece maschio e femmina e disse: “Per questo l’uomo lascerà il padre e la madre e si unirà a sua moglie e i due diventeranno una sola carne”? Così non sono più due, ma una sola carne. Dunque l’uomo non divida quello che Dio ha congiunto». 

Gli domandarono: «Perché allora Mosè ha ordinato di darle l’atto di ripudio e di ripudiarla?».

Rispose loro: «Per la durezza del vostro cuore Mosè vi ha permesso di ripudiare le vostre mogli; all’inizio però non fu così. Ma io vi dico: chiunque ripudia la propria moglie, se non in caso di unione illegittima, e ne sposa un’altra, commette adulterio». 

Gli dissero i suoi discepoli: «Se questa è la situazione dell’uomo rispetto alla donna, non conviene sposarsi». 

Egli rispose loro: «Non tutti capiscono questa parola, ma solo coloro ai quali è stato concesso. Infatti vi sono eunuchi che sono nati così dal grembo della madre, e ve ne sono altri che sono stati resi tali dagli uomini, e ve ne sono altri ancora che si sono resi tali per il regno dei cieli. Chi può capire, capisca».

Parola di Dio.

Servo malvagio

Amare e perdonare sono le due grandi indicazioni che Gesù ci dona e delle quali è il più grande e autentico testimone. Egli ci chiede di vivere la nostra vita avendo nel cuore e nella mente sia l’Amore che il Perdono. Non si può amare davvero se non si perdona l’altro e non si può perdonare se non si ama.

Da come viviamo Amore e Perdono riusciamo a capire la nostra fedeltà al Signore. Essere liberi e semplici sono la condizioni principali che ci fanno uomini d’Amore capaci di accogliere il male e non avere rancori da vivere ma solo gioia da comunicare.

Franca e Vincenzo osb-cam ♥️

Dal Vangelo secondo Matteo

Mt 18,21-19,1

In quel tempo, Pietro si avvicinò a Gesù e gli disse: «Signore, se il mio fratello commette colpe contro di me, quante volte dovrò perdonargli? Fino a sette volte?».

E Gesù gli rispose: «Non ti dico fino a sette volte, ma fino a settanta volte sette.

Per questo, il regno dei cieli è simile a un re che volle regolare i conti con i suoi servi. Aveva cominciato a regolare i conti, quando gli fu presentato un tale che gli doveva diecimila talenti. Poiché costui non era in grado di restituire, il padrone ordinò che fosse venduto lui con la moglie, i figli e quanto possedeva, e così saldasse il debito. Allora il servo, prostrato a terra, lo supplicava dicendo: “Abbi pazienza con me e ti restituirò ogni cosa”. Il padrone ebbe compassione di quel servo, lo lasciò andare e gli condonò il debito.

Appena uscito, quel servo trovò uno dei suoi compagni, che gli doveva cento denari. Lo prese per il collo e lo soffocava, dicendo: “Restituisci quello che devi!”. Il suo compagno, prostrato a terra, lo pregava dicendo: “Abbi pazienza con me e ti restituirò”. Ma egli non volle, andò e lo fece gettare in prigione, fino a che non avesse pagato il debito.

Visto quello che accadeva, i suoi compagni furono molto dispiaciuti e andarono a riferire al loro padrone tutto l’accaduto. Allora il padrone fece chiamare quell’uomo e gli disse: “Servo malvagio, io ti ho condonato tutto quel debito perché tu mi hai pregato. Non dovevi anche tu aver pietà del tuo compagno, così come io ho avuto pietà di te?”. Sdegnato, il padrone lo diede in mano agli aguzzini, finché non avesse restituito tutto il dovuto.

Così anche il Padre mio celeste farà con voi se non perdonerete di cuore, ciascuno al proprio fratello».

Terminati questi discorsi, Gesù lasciò la Galilea e andò nella regione della Giudea, al di là del Giordano.

Parola del Signore.

In mezzo

Di fronte al male Gesù non reagisce e perdona. Egli mette al di sopra di tutto le Legge dell’Amore. Ed è l’Amore che apre tutte le porte della vera vita. Infatti Gesù sta in mezzo a chi si riunisce nel suo nome e lo invocano con fiducia per far crescere i semi di bene. Egli non è venuto per costruire steccati che separano o per giudicare e condannare ma è venuto per stare con coloro che curano i semi del bene. Gesù sta in mezzo a chi cerca di mostrare che il bene è l’unica via della vera salvezza.

Una comunità che non testimonia e non vive la misericordia, una chiesa che non supera gli ostacoli della vendetta e anche quelli derivanti da una chiusura e un rifiuto dell’altro non è una testimone credibile di quel Gesù venuto, invece, per Amare. Gesù non condanna, Egli accoglie ogni più piccola speranza di bene. Se la chiesa non è misericordiosa non è testimone di Gesù e quindi in quella Chiesa manca la presenza di Gesù.

Franca e Vincenzo osb-cam ♥️l

Dal Vangelo secondo Matteo
Mt 18,15-20

In quel tempo, Gesù disse ai suoi discepoli:
«Se il tuo fratello commetterà una colpa contro di te, va’ e ammoniscilo fra te e lui solo; se ti ascolterà, avrai guadagnato il tuo fratello; se non ascolterà, prendi ancora con te una o due persone, perché ogni cosa sia risolta sulla parola di due o tre testimoni. Se poi non ascolterà costoro, dillo alla comunità; e se non ascolterà neanche la comunità, sia per te come il pagano e il pubblicano.
In verità io vi dico: tutto quello che legherete sulla terra sarà legato in cielo, e tutto quello che scioglierete sulla terra sarà sciolto in cielo.
In verità io vi dico ancora: se due di voi sulla terra si metteranno d’accordo per chiedere qualunque cosa, il Padre mio che è nei cieli gliela concederà. Perché dove sono due o tre riuniti nel mio nome, lì sono io in mezzo a loro».

Parola del Signore.

Se il chicco di grano

C’è una forza, c’è una potenza, c’è un mistero racchiuso nella vita pronto a manifestarsi con tutta la sua carica solo il giorno nel quale la donna e l’uomo vedono traformare la propria esistenza in un’altra dimensione.

È ciò che Gesù cerca di trasmetterci oggi con un esempio tratto dalla natura e attraverso il quale parla prima di tutto di se stesso ma anche di ogni persona che lo segue fino alla morte.

La morte è il momento che libera energie e dilata la sua forza nell’infinito e all’infinito. È solo donando se stessi, perciò, che donne uomini possono raggiungere un risultato massimo di vita nuova.

Se, invece, si vive per se stessi si costruisce un fallimento. Solo vivendo per gli altri, infatti, ci si può realizzare davvero. Ecco la potenza di mettersi al SERVIZIO. Un Servizio che è imitazione della vita di Cristo e segno della sua potenza. Un segno che si esprime nella croce che appare al mondo espressione di infamia, disonore e vergogna ma che è invece un grande appello al Padre che non potrà mai lasciarci soli permettendo la nostra risurrezione.

Franca e Vincenzo osb-cam ♥️

Dal Vangelo secondo Giovanni
Gv 12,24-26
 
In quel tempo, Gesù disse ai suoi discepoli:
«In verità, in verità io vi dico: se il chicco di grano, caduto in terra, non muore, rimane solo; se invece muore, produce molto frutto.
Chi ama la propria vita, la perde e chi odia la propria vita in questo mondo, la conserverà per la vita eterna.
Se uno mi vuole servire, mi segua, e dove sono io, là sarà anche il mio servitore. Se uno serve me, il Padre lo onorerà».

Parola del Signore.

Vegliate …

A fare la differenza tra le vergini sagge e le vergini stolte c’è solo dell’olio. Cosa sarà mai?

Si sa che nella vita ci sono sempre e per tutti, nessuno escluso momenti difficili, attese lunghe, esperienze che lasciano il segno, incontri cercati e altri che non arrivano mai. Come queste dieci vergini che uscirono incontro allo sposo ma tra loro solo in cinque oltre alle lampade presero anche dell’olio in piccoli vasi. Queste cinque, quindi, portarono con loro anche l’olio della pazienza, della speranza e della perseveranza.

L’olio della pazienza, infatti, è necessario quando tutto ci va storto, quando viviamo una situazione sfavorevole, quando siamo stanchi e oppressi; l’olio della perseveranza, invece, ci permette di proseguire a camminare nella notte nonostante il buio e la fatica del cammino; l’olio della speranza, infine, è quel cucchiaino di olio che ti darà la gioia di una nuova vita, la gioia di una soluzione. Pazienza, perseveranza e speranza sono le virtù che le donne sagge hanno vissuto, portando con sé quel poco di olio in più.

Le cinque stolte che sono piuttosto superficiali e distratte, frettolose e poco attente al momento dell’incontro decisivo con lo sposo restano impreparate e mancano l’appuntamento. Lo sposo dirà loro: “non vi conosco“.

Possiamo, infatti, incontrare Cristo nella nostra vita ed entrare nel suo Regno se viviamo il Vangelo, se viviamo la vita fidandoci e affidandoci ma per farlo abbiamo bisogno della nostra volontà, del nostro desiderio e della nostra saggezza.

Ecco allora che vegliare significa saper aspettare avendo fiducia che Cristo verrà, portare con sé l’olio della pazienza, della speranza e della perseveranza. Arriverà il giorno dell’incontro e il Signore ci troverà pronti per vivere e gioire con Lui.

Franca e Vincenzo osb-cam ♥️

Dal Vangelo secondo Matteo 25, 1-13

In quel tempo, Gesù disse ai suoi discepoli questa parabola:
«Il regno dei cieli sarà simile a dieci vergini che presero le loro lampade e uscirono incontro allo sposo. Cinque di esse erano stolte e cinque sagge; le stolte presero le loro lampade, ma non presero con sé l’olio; le sagge invece, insieme alle loro lampade, presero anche l’olio in piccoli vasi. Poiché lo sposo tardava, si assopirono tutte e si addormentarono.
A mezzanotte si alzò un grido: “Ecco lo sposo! Andategli incontro!”. Allora tutte quelle vergini si destarono e prepararono le loro lampade. Le stolte dissero alle sagge: “Dateci un po’ del vostro olio, perché le nostre lampade si spengono”. Le sagge risposero: “No, perché non venga a mancare a noi e a voi; andate piuttosto dai venditori e compratevene”.
Ora, mentre quelle andavano a comprare l’olio, arrivò lo sposo e le vergini che erano pronte entrarono con lui alle nozze, e la porta fu chiusa. Più tardi arrivarono anche le altre vergini e incominciarono a dire: “Signore, signore, aprici!”. Ma egli rispose: “In verità io vi dico: non vi conosco”.
Vegliate dunque, perché non sapete né il giorno né l’ora».

Parola del Signore.