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L’olio e le lampade

Camminando da 33 anni sempre insieme condividiamo con voi la nostra gioia.

Franca e Vincenzo osb-cam ♥️

Tutti i matrimoni affrontano momenti difficili, ma queste esperienze della Croce possono rendere il cammino dell’amore ancora più forte.

Le tre parole magiche. Permesso: per non essere invadente nella vita dei coniugi. Permesso, ma cosa ti sembra? Permesso, mi permetto. Grazie: ringraziare il coniuge; grazie per quello che hai fatto per me, grazie di questo. Quella bellezza di rendere grazie! E siccome tutti noi sbagliamo, quell’altra parola che è un po’ difficile a dirla, ma bisogna dirla: scusa. Permesso, grazie e scusa“.

Papa Francesco

Dal Vangelo secondo Matteo Mt 25,1-13

In quel tempo, Gesù disse ai suoi discepoli questa parabola: 

«Il regno dei cieli sarà simile a dieci vergini che presero le loro lampade e uscirono incontro allo sposo. Cinque di esse erano stolte e cinque sagge; le stolte presero le loro lampade, ma non presero con sé l’olio; le sagge invece, insieme alle loro lampade, presero anche l’olio in piccoli vasi. Poiché lo sposo tardava, si assopirono tutte e si addormentarono.

A mezzanotte si alzò un grido: “Ecco lo sposo! Andategli incontro!”. Allora tutte quelle vergini si destarono e prepararono le loro lampade. Le stolte dissero alle sagge: “Dateci un po’ del vostro olio, perché le nostre lampade si spengono”. Le sagge risposero: “No, perché non venga a mancare a noi e a voi; andate piuttosto dai venditori e compratevene”.

Ora, mentre quelle andavano a comprare l’olio, arrivò lo sposo e le vergini che erano pronte entrarono con lui alle nozze, e la porta fu chiusa. Più tardi arrivarono anche le altre vergini e incominciarono a dire: “Signore, signore, aprici!”. Ma egli rispose: “In verità io vi dico: non vi conosco”. 

Vegliate dunque, perché non sapete né il giorno né l’ora».

Parola del Signore.

Estote parati

Alcuni anni fa e precisamente nel 1992, insieme ad un gruppetto di amici, fondammo a Castelforte il gruppo scout Castelforte 1 – AGESCI. Fu un periodo davvero molto bello e importante che tuttora vive nei nostri cuori. Questa mattina ne rinnoviamo con voi il ricordo a partire dal motto dello scautismo che è: “Estote parati”.

Per i credenti, il senso è quello di essere “vigili” e di farsi trovare in grazia di Dio perché la morte può arrivare inaspettatamente, in qualsiasi momento.

Più genericamente, l’espressione è talvolta utilizzata come esortazione a essere sempre pronti ad affrontare qualsiasi situazione, imprevista o no che sia.

Franca e Vincenzo osb-cam ♥️

Dal Vangelo secondo Matteo
Mt 24,42-51
 
In quel tempo, Gesù disse ai suoi discepoli:
«Vegliate, perché non sapete in quale giorno il Signore vostro verrà. Cercate di capire questo: se il padrone di casa sapesse a quale ora della notte viene il ladro, veglierebbe e non si lascerebbe scassinare la casa. Perciò anche voi tenetevi pronti perché, nell’ora che non immaginate, viene il Figlio dell’uomo.
Chi è dunque il servo fidato e prudente, che il padrone ha messo a capo dei suoi domestici per dare loro il cibo a tempo debito? Beato quel servo che il padrone, arrivando, troverà ad agire così! Davvero io vi dico: lo metterà a capo di tutti i suoi beni.
Ma se quel servo malvagio dicesse in cuor suo: “Il mio padrone tarda”, e cominciasse a percuotere i suoi compagni e a mangiare e a bere con gli ubriaconi, il padrone di quel servo arriverà un giorno in cui non se l’aspetta e a un’ora che non sa, lo punirà severamente e gli infliggerà la sorte che meritano gli ipocriti: là sarà pianto e stridore di denti».

Parola del Signore.

Guai a voi

Dietro tante facce belle cosa si nasconde? Dietro certi “giudici” dei nostri tempi quanta ipocrisia? Ci si presenta pieni di zelo, severi, integerrimi e in realtà si è falsi, ipocriti, ossa morte, marci dentro. Si condannano gli altri senza processi e senza appello facendo trionfare il proprio potere. E noi, noi che tipo di donna o di uomo siamo? Anche noi giudichiamo, condanniamo, escludiamo, emarginiamo gli altri? E magari ci comportiamo così proprio per non vedere più o non confrontarci con l’altro e perciò lo escludiamo sulla base di qualche lingua biforcuta? E se non lo facciamo direttamente ma siamo consapevoli che altri lo stanno facendo e noi restiamo muti e silenziosi non siamo anche noi colpevoli?

Sono semplici domande che oggi, Gesù, ci rivolge con pacatezza e fermezza. Buona riflessione a tutti noi e se ne abbiamo il coraggio (ma c’è da dubitarne e anche tanto) proviamo a diradare le nebbie che offuscano la nostra coscienza.

Franca e Vincenzo osb-cam ♥️

Dal Vangelo secondo Matteo
Mt 23,27-32
 
In quel tempo, Gesù parlò dicendo: «Guai a voi, scribi e farisei ipocriti, che assomigliate a sepolcri imbiancati: all’esterno appaiono belli, ma dentro sono pieni di ossa di morti e di ogni marciume. Così anche voi: all’esterno apparite giusti davanti alla gente, ma dentro siete pieni di ipocrisia e di iniquità. 
Guai a voi, scribi e farisei ipocriti, che costruite le tombe dei profeti e adornate i sepolcri dei giusti, e dite: “Se fossimo vissuti al tempo dei nostri padri, non saremmo stati loro complici nel versare il sangue dei profeti”. Così testimoniate, contro voi stessi, di essere figli di chi uccise i profeti. Ebbene, voi colmate la misura dei vostri padri».

Parola del Signore.

Vedrai cose più grandi

Se apriamo il cuore possiamo vedere cose straordinarie, se apriamo la mente possiamo anche farle.

Franca e Vincenzo osb-cam ♥️

Dal Vangelo secondo Giovanni
Gv 1,45-51
 
In quel tempo, Filippo trovò Natanaèle e gli disse: «Abbiamo trovato colui del quale hanno scritto Mosè, nella Legge, e i Profeti: Gesù, il figlio di Giuseppe, di Nàzaret». Natanaèle gli disse: «Da Nàzaret può venire qualcosa di buono?». Filippo gli rispose: «Vieni e vedi».
Gesù intanto, visto Natanaèle che gli veniva incontro, disse di lui: «Ecco davvero un Israelita in cui non c’è falsità». Natanaèle gli domandò: «Come mi conosci?». Gli rispose Gesù: «Prima che Filippo ti chiamasse, io ti ho visto quando eri sotto l’albero di fichi». Gli replicò Natanaèle: «Rabbì, tu sei il Figlio di Dio, tu sei il re d’Israele!». Gli rispose Gesù: «Perché ti ho detto che ti avevo visto sotto l’albero di fichi, tu credi? Vedrai cose più grandi di queste!».
Poi gli disse: «In verità, in verità io vi dico: vedrete il cielo aperto e gli angeli di Dio salire e scendere sopra il Figlio dell’uomo».

Parola del Signore.

Guai a voi, guide cieche

Le potenti Parole di Gesù scuotono scribi e farisei giudicati guide cieche capaci solo di porre fardelli sulle spalle della gente, capaci solo di condurre il popolo più che a Dio alla perdizione, addirittura alla Geenna, insomma di farlo vivere male e portarlo in una condizione infernale.

Le Parole di Gesù aprano la nostra mente e il nostro cuore e ci rendano consapevoli dell’enorme potenziale di felicità che Lui ci dona e che le “guide cieche” che potremmo incontrare vorrebbero rubarci.

Spesso incapaci o meglio avversari di ogni diversa sensibilità operano per escludere, emarginare e, peggio ancora denigrare. Guide cieche siete già state giudicate da Cristo.

Gesù è l’unico Maestro!!!

Franca e Vincenzo osb-cam ♥️

Dal Vangelo secondo Matteo
Mt 23,13-22
 
In quel tempo, Gesù parlò dicendo:
«Guai a voi, scribi e farisei ipocriti, che chiudete il regno dei cieli davanti alla gente; di fatto non entrate voi, e non lasciate entrare nemmeno quelli che vogliono entrare. 
Guai a voi, scribi e farisei ipocriti, che percorrete il mare e la terra per fare un solo prosèlito e, quando lo è divenuto, lo rendete degno della Geènna due volte più di voi.
Guai a voi, guide cieche, che dite: “Se uno giura per il tempio, non conta nulla; se invece uno giura per l’oro del tempio, resta obbligato”. Stolti e ciechi! Che cosa è più grande: l’oro o il tempio che rende sacro l’oro? E dite ancora: “Se uno giura per l’altare, non conta nulla; se invece uno giura per l’offerta che vi sta sopra, resta obbligato”. Ciechi! Che cosa è più grande: l’offerta o l’altare che rende sacra l’offerta? Ebbene, chi giura per l’altare, giura per l’altare e per quanto vi sta sopra; e chi giura per il tempio, giura per il tempio e per Colui che lo abita. E chi giura per il cielo, giura per il trono di Dio e per Colui che vi è assiso».

Parola del Signore.

Volete andarvene anche voi?

Nella sinagoga le Parole di Gesù avevano turbato tutti i presenti. Troppo dure!!! Perfino i suoi discepoli mormorano. Ormai capiscono che Gesù non è il liberatore dai romani che il popolo si aspettava.

È lo Spirito che da energia, forza, coraggio; è lo Spirito che dona la vita. Senza lo Spirito siamo spenti, siamo privi di creatività, di gioia, siamo tristi avviliti e immobili. Senza lo Spirito subiamo il male del mondo (invidia, gelosia, cattiverie di ogni genere, persecuzioni o punizioni). Se diamo spazio allo Spirito il male del mondo non ci turba e ci spinge ancora di più ad Amare anche chi, preda del maligno, sfoga la propria malvagità con parole o azioni puerili.

Gesù sa bene che anche tra i suoi discepoli c’è chi non crede e infatti molti se ne vanno e lo abbandonano. A questo punto chiede ai dodici “Volete andarvene anche voi?”.

Questa domanda Gesù oggi la rivolge a ciascuno di noi: “Volete andarvene anche voi?“.

Franca e Vincenzo osb-cam ♥️

Dal Vangelo secondo Giovanni
Gv 6,60-69
 
In quel tempo, molti dei discepoli di Gesù, dopo aver ascoltato, dissero: «Questa Parola è dura! Chi può ascoltarla?».
Gesù, sapendo dentro di sé che i suoi discepoli mormoravano riguardo a questo, disse loro: «Questo vi scandalizza? E se vedeste il Figlio dell’uomo salire là dov’era prima? È lo Spirito che dà la vita, la carne non giova a nulla; le parole che io vi ho detto sono spirito e sono vita. Ma tra voi vi sono alcuni che non credono».
Gesù infatti sapeva fin da principio chi erano quelli che non credevano e chi era colui che lo avrebbe tradito. E diceva: «Per questo vi ho detto che nessuno può venire a me, se non gli è concesso dal Padre».
Da quel momento molti dei suoi discepoli tornarono indietro e non andavano più con lui.
Disse allora Gesù ai Dodici: «Volete andarvene anche voi?». Gli rispose Simon Pietro: «Signore, da chi andremo? Tu hai parole di vita eterna e noi abbiamo creduto e conosciuto che tu sei il Santo di Dio».

Parola del Signore.

Dicono e non fanno

Anche questa mattina la “luce” della Parola ci ha sorpreso per emozionare cuore e ragione. Gesù difende la sua comunità dai sacerdoti e dai saccenti del Tempio. Lo fa con parole dure verso coloro che “costruiscono dottrina” che, come pesante fardello, pongono sulle spalle del popolo. Gesù ci avverte di essere vigili, distanti e distinti da chi cerca i primi posti e ama essere riverito.

Buone Parole per la nostra vita di donne e uomini liberi e liberati.

Franca e Vincenzo osb-cam ♥️

Dal Vangelo secondo Matteo
Mt 23,1-12

In quel tempo, Gesù si rivolse alla folla e ai suoi discepoli dicendo:
«Sulla cattedra di Mosè si sono seduti gli scribi e i farisei. Praticate e osservate tutto ciò che vi dicono, ma non agite secondo le loro opere, perché essi dicono e non fanno. Legano infatti fardelli pesanti e difficili da portare e li pongono sulle spalle della gente, ma essi non vogliono muoverli neppure con un dito.
Tutte le loro opere le fanno per essere ammirati dalla gente: allargano i loro filattèri e allungano le frange; si compiacciono dei posti d’onore nei banchetti, dei primi seggi nelle sinagoghe, dei saluti nelle piazze, come anche di essere chiamati “rabbì” dalla gente.
Ma voi non fatevi chiamare “rabbì”, perché uno solo è il vostro Maestro e voi siete tutti fratelli. E non chiamate “padre” nessuno di voi sulla terra, perché uno solo è il Padre vostro, quello celeste. E non fatevi chiamare “guide”, perché uno solo è la vostra Guida, il Cristo.
Chi tra voi è più grande, sarà vostro servo; chi invece si esalterà, sarà umiliato e chi si umilierà sarà esaltato».

Parola del Signore.

Amerai …

Il progetto dei sacerdoti del tempio è sempre lo stesso: eliminare Gesù che dava fastidio al loro dominio sul popolo. Gesù, invece, agisce per liberare il popolo dal potere dei potenti. Anche oggi, i potenti farisei, tendono una trappola a Gesù per poterlo accusare di tradimento: «Maestro, nella Legge, qual è il grande comandamento?». Gesù risponde, come sempre, con libertà e risponde “Amerai il Signore …” e aggiunge “Amerai il tuo prossimo …”.

L’Amore viene proposto come superiore ad ogni Legge, superiore ad ogni regola umana, superiore a ogni altra prescrizione. È così che Gesù ci libera da ogni potere umano e promuove la coscienza ben formata ad di sopra di ogni altra disposizione o interpretazione che resta sempre strumento di potere. “Ama e fa ciò che vuoi” dirà Sant’Agostino. Non lasciamoci sfuggire il valore profondo delle parole di Gesù e viviamo la nostra vita “Amando” e nessun uomo potrà mai dominare la nostra libertà e la nostra vita che ci è stata donata dal Signore per onorare, lodare e glorificare Lui. Nessun uomo, chiunque egli sia, potrà mai dominarci se noi resteremo liberi figli di un Padre che ci ama e che ci chiede di amare. L’amore ha regole sue e corre su strade e sentieri sempre nuovi e sempre affascinanti. All’amore piace il rischio e gioisce sempre ed in ogni circostanza e non si piega mai ai detentori del potere, l’amore ubbidisce direttamente al Padre. Viviamo il rischio di Amare da adulti che non si piegano a nessun potere o potente umano e la nostra vita avrà un senso di vera pienezza.

Franca e Vincenzo osb-cam ♥️

Dal Vangelo secondo Matteo
Mt 22,34-40

In quel tempo, i farisei, avendo udito che Gesù aveva chiuso la bocca ai sadducèi, si riunirono insieme e uno di loro, un dottore della Legge, lo interrogò per metterlo alla prova: «Maestro, nella Legge, qual è il grande comandamento?».
Gli rispose: «”Amerai il Signore tuo Dio con tutto il tuo cuore, con tutta la tua anima e con tutta la tua mente”. Questo è il grande e primo comandamento. Il secondo poi è simile a quello: “Amerai il tuo prossimo come te stesso”. Da questi due comandamenti dipendono tutta la Legge e i Profeti».

Parola del Signore.

Andate ai crocicchi delle STRAde

Ancora una volta Gesù denuncia la distanza tra la “buona notizia” e la vita dei sacerdoti del tempio che rifiutano l’invito del Signore ad entrare alla festa organizzata nel Regno dei cieli. Loro, i sacerdoti del tempio e gli scribi, hanno altro da fare e a cui pensare. Allora il Signore manda i suoi servi ai crocicchi delle strade e chiama tutti coloro che incontrano, cioè invita tutti i popoli a venire alla festa. Non si fa distinzione tra cattivi o buoni, non si giudica il passato, l’invito è rivolto a tutti nessuno escluso.

Durante la festa vide un uomo che non aveva il vestito della festa, cioè di un uomo che aveva accettato l’invito alla festa ma non aveva cambiato lo stile di vita. È allora che l’uomo viene allontanato e Gesù conclude: “molti sono chiamati, ma pochi eletti”.

L’invito di Gesù è quello del cambiamento di vita fondato sull’Amore. Si tratta di sostituire i valori esistenti con quelli proposti da Gesù. Il regno di Dio è un’alternativa per la società dove al posto dell’accumulare ci sia il condividere, dove al posto del comandare ci sia il servire. 

Franca e Vincenzo osb-cam ♥️

Dal Vangelo secondo Matteo

In quel tempo, Gesù, riprese a parlare con parabole [ai capi dei sacerdoti e ai farisei] e disse:

«Il regno dei cieli è simile a un re, che fece una festa di nozze per suo figlio. Egli mandò i suoi servi a chiamare gli invitati alle nozze, ma questi non volevano venire.

Mandò di nuovo altri servi con quest’ordine: “Dite agli invitati: Ecco, ho preparato il mio pranzo; i miei buoi e gli animali ingrassati sono già uccisi e tutto è pronto; venite alle nozze!”. Ma quelli non se ne curarono e andarono chi al proprio campo, chi ai propri affari; altri poi presero i suoi servi, li insultarono e li uccisero. Allora il re si indignò: mandò le sue truppe, fece uccidere quegli assassini e diede alle fiamme la loro città.

Poi disse ai suoi servi: “La festa di nozze è pronta, ma gli invitati non erano degni; andate ora ai crocicchi delle strade e tutti quelli che troverete, chiamateli alle nozze”. Usciti per le strade, quei servi radunarono tutti quelli che trovarono, cattivi e buoni, e la sala delle nozze si riempì di commensali.

Il re entrò per vedere i commensali e lì scorse un uomo che non indossava l’abito nuziale. Gli disse: “Amico, come mai sei entrato qui senza l’abito nuziale?”. Quello ammutolì. Allora il re ordinò ai servi: “Legatelo mani e piedi e gettatelo fuori nelle tenebre; là sarà pianto e stridore di denti”.

Perché molti sono chiamati, ma pochi eletti».

Parola del Signore.k