Natale 2016
Lettera dall’Eremo di famiglia – Camaldolese
Aquila e Priscilla
Cari Amici,
Continua la lettura di Lettera agli Amici per il Natale 2016
Natale 2016
Lettera dall’Eremo di famiglia – Camaldolese
Aquila e Priscilla
Cari Amici,
Continua la lettura di Lettera agli Amici per il Natale 2016
Continua la lettura di Dalla “piccola regola” di San Romualdo
Continua il nostro viaggio alla scoperta della preghiera. Oggi vediamo cosa ci dice frere Roger di Taize
Ti faccio un esempio fisico che ho qui di fronte nel deserto (il deserto è una grande scuola!). C’è un pezzo di deserto, tutto sabbia e morte, tutt’al più qualche spino. Gli uomini vogliono trasformare il deserto in un’oasi verdeggiante. Incominciano a lavorare.
Questa terza settimana di Avvento è dedicata alla preghiera. Per riflettere sulla “preghiera” ci faremo aiutare da grandi figure di santi. Iniziamo allora con San Benedetto.
L’obbedienza alla verità dovrebbe “castificare” la nostra anima, e così guidare alla retta parola e alla retta azione. In altri termini, parlare per trovare applausi, parlare orientandosi a quanto gli uomini vogliono sentire, parlare in obbedienza alla dittatura delle opinione comuni, è considerato come una specie di prostituzione della parola e dell’anima.
Continua la lettura di Non cercare applausi ma amare la verita’
Sul Sinai, Dio parlò a Mosè e agli Israeliti. La parola di Dio fu preceduta ed accompagnata da tuoni e lampi ed un sempre più forte suono di tromba (Esodo 19). Secoli dopo, il profeta Elia tornò sulla montagna di Dio. Lì sperimentò tempesta,terremoto e fuoco, come era successo ai suoi antenati, ed fu pronto ad ascoltare Dio che parlava nel tuono. Ma il Signore non era in nessuno di quei potenti fenomeni familiari. Quando tutto il rumore terminò, Elia udì “il mormorio di un vento leggero” e Dio gli parlò.(1 Re 19)
Un uomo si recò da un monaco di clausura.
Gli chiese: «Che cosa impari mai dalla tua vita di silenzio?».Il monaco stava attingendo acqua da un pozzo e disse al suo visitatore: «Guarda giù nel pozzo! Che cosa vedi?».L’uomo guardò nel pozzo. «Non vedo niente».Dopo un po’ di tempo, in cui rimase perfettamente immobile, il monaco disse al visitatore: «Guarda ora! Che cosa vedi nel pozzo?».L’uomo ubbidì e rispose: «Ora vedo me stesso: mi specchio nell’acqua».Il monaco disse: «Vedi, quando io immergo il secchio, l’acqua è agitata. Ora invece l’acqua è tranquilla. È questa l’esperienza del silenzio: l’uomo vede se stesso!».
«Quando non ce la faccio più, vado a sedermi vicino a mia nonna mentre lavora a maglia… Mia nonna profuma di cipria e ha un respiro lento lento. Di tanto in tanto alza gli occhi e sorride un poco, di solito però si limita a lavorare e respirare… Beh, mi fa sentire cullata…». Amelia, 14 anni
Oggi scegliti un angolo tranquillo e lasciati cullare dal silenzio.