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Casa di preghiera

Amare è la forma di preghiera più grande e autentica e nasce dall’ascolto. Madre Teresa diceva: “Dio parla nel silenzio del cuore. Ascoltare è l’inizio della preghiera. (Madre Teresa di Calcutta)

Oggi impegniamoci ad ascoltare qualcuno con il cuore e la nostra preghiera salirà in cielo.

Franca e Vincenzo osb-cam ♥️

Dal Vangelo secondo Luca
Lc 19,45-48

In quel tempo, Gesù, entrato nel tempio, si mise a scacciare quelli che vendevano, dicendo loro: «Sta scritto: “La mia casa sarà casa di preghiera”. Voi invece ne avete fatto un covo di ladri».
Ogni giorno insegnava nel tempio. I capi dei sacerdoti e gli scribi cercavano di farlo morire e così anche i capi del popolo; ma non sapevano che cosa fare, perché tutto il popolo pendeva dalle sue labbra nell’ascoltarlo.

Parola del Signore.

Verranno giorni

Il commento è dell’eremita Mirella Muia, dell’Eremo di Gerace in Calabria. Grazie Mirella

Franca e Vincenzo osb-cam

Dal Vangelo secondo Luca

In quel tempo, Gesù, quando fu vicino a Gerusalemme, alla vista della città pianse su di essa dicendo:
«Se avessi compreso anche tu, in questo giorno, quello che porta alla pace! Ma ora è stato nascosto ai tuoi occhi.
Per te verranno giorni in cui i tuoi nemici ti circonderanno di trincee, ti assedieranno e ti stringeranno da ogni parte; distruggeranno te e i tuoi figli dentro di te e non lasceranno in te pietra su pietra, perché non hai riconosciuto il tempo in cui sei stata visitata».

Parola del Signore

A chi ha sarà dato

Se abbiamo Amore possiamo donarlo e più ne doniamo e più il Signore ce ne dona. Se, invece, pensiamo solo a noi stessi (per possedere più cose, per avere più potere e più successo) non riusciremo a donare nulla e allora nel momento del bisogno pur avendo tanto saremo tanto vuoti da scoprirci poveri nella vita.

Amiamo e l’Amore riempirà la nostra vita di tutto ciò di cui abbiamo bisogno per essere felici.

Franca e Vincenzo osb-cam ♥️

Dal Vangelo secondo Luca
Lc 19,11-28
 
In quel tempo, Gesù disse una parabola, perché era vicino a Gerusalemme ed essi pensavano che il regno di Dio dovesse manifestarsi da un momento all’altro.
Disse dunque: «Un uomo di nobile famiglia partì per un paese lontano, per ricevere il titolo di re e poi ritornare. Chiamati dieci dei suoi servi, consegnò loro dieci monete d’oro, dicendo: “Fatele fruttare fino al mio ritorno”. Ma i suoi cittadini lo odiavano e mandarono dietro di lui una delegazione a dire: “Non vogliamo che costui venga a regnare su di noi”. Dopo aver ricevuto il titolo di re, egli ritornò e fece chiamare quei servi a cui aveva consegnato il denaro, per sapere quanto ciascuno avesse guadagnato.

Si presentò il primo e disse: “Signore, la tua moneta d’oro ne ha fruttate dieci”. Gli disse: “Bene, servo buono! Poiché ti sei mostrato fedele nel poco, ricevi il potere sopra dieci città”.
Poi si presentò il secondo e disse: “Signore, la tua moneta d’oro ne ha fruttate cinque”. Anche a questo disse: “Tu pure sarai a capo di cinque città”.
Venne poi anche un altro e disse: “Signore, ecco la tua moneta d’oro, che ho tenuto nascosta in un fazzoletto; avevo paura di te, che sei un uomo severo: prendi quello che non hai messo in deposito e mieti quello che non hai seminato”. Gli rispose: “Dalle tue stesse parole ti giudico, servo malvagio! Sapevi che sono un uomo severo, che prendo quello che non ho messo in deposito e mieto quello che non ho seminato: perché allora non hai consegnato il mio denaro a una banca? Al mio ritorno l’avrei riscosso con gli interessi”. Disse poi ai presenti: “Toglietegli la moneta d’oro e datela a colui che ne ha dieci”. Gli risposero: “Signore, ne ha già dieci!”. “Io vi dico: A chi ha, sarà dato; invece a chi non ha, sarà tolto anche quello che ha. E quei miei nemici, che non volevano che io diventassi loro re, conduceteli qui e uccideteli davanti a me”».
Dette queste cose, Gesù camminava davanti a tutti salendo verso Gerusalemme.

Parola del Signore.

Devo fermarmi a casa tua

Ci sono cose che abbiamo perduto, persone che non incontriamo da tempo, situazioni che si trascinano stancamente che occorre ritrovare, incontrare e cambiare.

Gesù è l’unica persona che può intervenire e se cercato ci accoglie e salva ciò che era perduto cambiando davvero la nostra vita.

Dacci il coraggio di cercarti e di chiedere il tuo aiuto e Tu salverai la nostra vita.

Franca e Vincenzo osb-cam ♥️

Dal Vangelo secondo Luca
Lc 19,1-10
 
In quel tempo, Gesù entrò nella città di Gèrico e la stava attraversando, quand’ecco un uomo, di nome Zacchèo, capo dei pubblicani e ricco, cercava di vedere chi era Gesù, ma non gli riusciva a causa della folla, perché era piccolo di statura. Allora corse avanti e, per riuscire a vederlo, salì su un sicomòro, perché doveva passare di là.
Quando giunse sul luogo, Gesù alzò lo sguardo e gli disse: «Zacchèo, scendi subito, perché oggi devo fermarmi a casa tua». Scese in fretta e lo accolse pieno di gioia. Vedendo ciò, tutti mormoravano: «È entrato in casa di un peccatore!».
Ma Zacchèo, alzatosi, disse al Signore: «Ecco, Signore, io do la metà di ciò che possiedo ai poveri e, se ho rubato a qualcuno, restituisco quattro volte tanto».
Gesù gli rispose: «Oggi per questa casa è venuta la salvezza, perché anch’egli è figlio di Abramo. Il Figlio dell’uomo infatti è venuto a cercare e a salvare ciò che era perduto».

Parola del Signore.

Cosa vuoi che io faccia per te?

Il grido del povero non resta inascoltato. Gesù passa e camminando è sempre in ascolto del grido dei poveri e di chi soffre.

Quando il grido di aiuto dei poveri parte dal loro cuore ed esprime il loro profondo desiderio di riscatto, le Parole di Gesù salvano e sono capaci di ridonare la vista, cioè la capacità di leggere la propria esistenza, in modo nuovo.

Gesù fa ciò che il nostro cuore chiede e ci aiuta a vivere e ad attraversare il nostro dolore donandoci la luce che rischiara.

Franca e Vincenzo osb-cam ♥️

Dal Vangelo secondo Luca
Lc 18,35-43
 
Mentre Gesù si avvicinava a Gèrico, un cieco era seduto lungo la strada a mendicare. Sentendo passare la gente, domandò che cosa accadesse. Gli annunciarono: «Passa Gesù, il Nazareno!». 
Allora gridò dicendo: «Gesù, figlio di Davide, abbi pietà di me!». Quelli che camminavano avanti lo rimproveravano perché tacesse; ma egli gridava ancora più forte: «Figlio di Davide, abbi pietà di me!». 
Gesù allora si fermò e ordinò che lo conducessero da lui. Quando fu vicino, gli domandò: «Che cosa vuoi che io faccia per te?». Egli rispose: «Signore, che io veda di nuovo!». E Gesù gli disse: «Abbi di nuovo la vista! La tua fede ti ha salvato». 
Subito ci vide di nuovo e cominciò a seguirlo glorificando Dio. E tutto il popolo, vedendo, diede lode a Dio.

Parola del Signore.

Vegliate pregando

Buona domenica. Anche questa domenica abbiamo abbiamo con noi due commenti audio. Il primo dell’amico Mirella Muia, eremita a Gerace in Calabra e il secondo dell’amico Padre Innocenzo Gargano, monaco camaldolese di San Gregorio a Rona

Ecco la seconda meditazione a cura di Padre Innocenzo Gargano, monaco camaldolese, clicca qui

Dal Vangelo secondo Marco

In quel tempo, Gesù disse ai suoi discepoli:
«In quei giorni, dopo quella tribolazione,
il sole si oscurerà,
la luna non darà più la sua luce,
le stelle cadranno dal cielo
e le potenze che sono nei cieli saranno sconvolte.
Allora vedranno il Figlio dell’uomo venire sulle nubi con grande potenza e gloria. Egli manderà gli angeli e radunerà i suoi eletti dai quattro venti, dall’estremità della terra fino all’estremità del cielo.
Dalla pianta di fico imparate la parabola: quando ormai il suo ramo diventa tenero e spuntano le foglie, sapete che l’estate è vicina. Così anche voi: quando vedrete accadere queste cose, sappiate che egli è vicino, è alle porte.
In verità io vi dico: non passerà questa generazione prima che tutto questo avvenga. Il cielo e la terra passeranno, ma le mie parole non passeranno.
Quanto però a quel giorno o a quell’ora, nessuno lo sa, né gli angeli nel cielo né il Figlio, eccetto il Padre».

Parola del Signore

Gesù troverà la fede sulla terra?

Un aquilone che vola alto nel cielo ci fa pensare alla speranza che non si perde di coraggio; che ama condividere con gli altri e non accumulare; che invita a servire piuttosto che a comandare.

Solo l’aquilone leggero, libero e fragile, infatti, può volare e salire in alto senza schiacciare gli altri. È questa l’immagine del Regno di Dio che nel Suo progetto vuole abitare il cuore dell’uomo .

Quando allora preghiamo il Padre nostro noi stiamo chiedendo al Signore di “vedere” il Suo Regno già presente in mezzo a noi. Un Regno dove si accolgono gli ultimi, gli scartati i poveri. Dove i poveri sono i protagonisti.

Franca e Vincenzo osb-cam ♥️

Franca



Gesù aveva detto “Beati voi poveri”, quelli che hanno fatto questa scelta della società
alternativa, “perché vostro è il Regno di Dio”. Non dice che il Regno sarà, il Regno c’è.

Dal Vangelo secondo Luca
Lc 18,1-8
 
In quel tempo, Gesù diceva ai suoi discepoli una parabola sulla necessità di pregare sempre, senza stancarsi mai: 
«In una città viveva un giudice, che non temeva Dio né aveva riguardo per alcuno. In quella città c’era anche una vedova, che andava da lui e gli diceva: “Fammi giustizia contro il mio avversario”. 
Per un po’ di tempo egli non volle; ma poi disse tra sé: “Anche se non temo Dio e non ho riguardo per alcuno, dato che questa vedova mi dà tanto fastidio, le farò giustizia perché non venga continuamente a importunarmi”». 
E il Signore soggiunse: «Ascoltate ciò che dice il giudice disonesto. E Dio non farà forse giustizia ai suoi eletti, che gridano giorno e notte verso di lui? Li farà forse aspettare a lungo? Io vi dico che farà loro giustizia prontamente. Ma il Figlio dell’uomo, quando verrà, troverà la fede sulla terra?».

Parola del Signore.

Mangiavano e bevevano

La vita in questo mondo per quante cose noi facciamo o tentiamo di fare resta e resterà sempre provvisoria e fragile. Abbiamo, invece, una vita eterna che non perderemo mai, la cui importanza e il cui valore, spesso, purtroppo, ci sfugge. È il momento di dare valore a ciò che veramente conta.

Franca e Vincenzo osb-cam ♥️

Dal Vangelo secondo Luca 17,26-37

In quel tempo, Gesù disse ai suoi discepoli:
«Come avvenne nei giorni di Noè, così sarà nei giorni del Figlio dell’uomo: mangiavano, bevevano, prendevano moglie, prendevano marito, fino al giorno in cui Noè entrò nell’arca e venne il diluvio e li fece morire tutti.
Come avvenne anche nei giorni di Lot: mangiavano, bevevano, compravano, vendevano, piantavano, costruivano; ma, nel giorno in cui Lot uscì da Sòdoma, piovve fuoco e zolfo dal cielo e li fece morire tutti. Così accadrà nel giorno in cui il Figlio dell’uomo si manifesterà.
In quel giorno, chi si troverà sulla terrazza e avrà lasciato le sue cose in casa, non scenda a prenderle; così, chi si troverà nel campo, non torni indietro. Ricordatevi della moglie di Lot.
Chi cercherà di salvare la propria vita, la perderà; ma chi la perderà, la manterrà viva.
Io vi dico: in quella notte, due si troveranno nello stesso letto: l’uno verrà portato via e l’altro lasciato; due donne staranno a macinare nello stesso luogo: l’una verrà portata via e l’altra lasciata».
Allora gli chiesero: «Dove, Signore?». Ed egli disse loro: «Dove sarà il cadavere, lì si raduneranno insieme anche gli avvoltoi».

Parola del Signore.

Il Regno di Dio è in mezzo a voi

Buongiorno. Anche questa mattina abbiamo il privilegio di poter condividere con voi la meditazione dell’amica eremita Mirella Muia, dell’eremo dell’Unità di Gerace. Buona giornata a voi.

Dal Vangelo secondo Luca
Lc 17,20-25

In quel tempo, i farisei domandarono a Gesù: «Quando verrà il regno di Dio?». Egli rispose loro: «Il regno di Dio non viene in modo da attirare l’attenzione, e nessuno dirà: “Eccolo qui”, oppure: “Eccolo là”. Perché, ecco, il regno di Dio è in mezzo a voi!».
Disse poi ai discepoli: «Verranno giorni in cui desidererete vedere anche uno solo dei giorni del Figlio dell’uomo, ma non lo vedrete. Vi diranno: “Eccolo là”, oppure: “Eccolo qui”; non andateci, non seguiteli. Perché come la folgore, guizzando, brilla da un capo all’altro del cielo, così sarà il Figlio dell’uomo nel suo giorno. Ma prima è necessario che egli soffra molto e venga rifiutato da questa generazione».

Parola del Signore.

Alzati e va

Tanti di noi hanno ricevuto, nella vita, doni grandi e straordinari o piccole attenzioni,spesso inaspettate, ma pochi riconoscono che si tratta di miracoli. Ma diciamoci la verità solo chi ha fede chiede il miracolo e solo lui sa riconoscerlo e ringraziare Dio. L’uomo è spesso senza gratitudine e, quel che è peggio, si crede un grande. Siamo piccoli invece e, spesso, siamo anche malati. Per guarire ci vuole un miracolo e pur avendone ricevuti li neghiamo. Beato chi sa riconoscersi umile e bisognoso di aiuto.

Franca e Vincenzo osb-cam ♥️

Dal Vangelo secondo Luca
Lc 17,11-19

Lungo il cammino verso Gerusalemme, Gesù attraversava la Samarìa e la Galilea.
Entrando in un villaggio, gli vennero incontro dieci lebbrosi, che si fermarono a distanza e dissero ad alta voce: «Gesù, maestro, abbi pietà di noi!». Appena li vide, Gesù disse loro: «Andate a presentarvi ai sacerdoti». E mentre essi andavano, furono purificati.
Uno di loro, vedendosi guarito, tornò indietro lodando Dio a gran voce, e si prostrò davanti a Gesù, ai suoi piedi, per ringraziarlo. Era un Samaritano.
Ma Gesù osservò: «Non ne sono stati purificati dieci? E gli altri nove dove sono? Non si è trovato nessuno che tornasse indietro a rendere gloria a Dio, all’infuori di questo straniero?». E gli disse: «Àlzati e va’; la tua fede ti ha salvato!».

Parola del Signore.