Archivi categoria: Commento ai Vangelo

I piccoli

Piccoli, semplici e sognatori. Il Regno dei cieli è fatto per loro. Se anche noi desideriamo entrarci dobbiamo cambiare vita. Non basteranno, infatti, le preghiere ripetute o le devozioni praticate. Il Signore guarderà il cuore e misurerà la nostra fede. Egli si mostrerà agli innocenti e a chi saprà essere accogliente e capace di donarsi. Buon cammino di conversione a tutti noi.

Franca e Vincenzo, osb-cam

Dal Vangelo secondo Matteo

In quel momento i discepoli si avvicinarono a Gesù dicendo: «Chi dunque è più grande nel regno dei cieli?».
Allora chiamò a sé un bambino, lo pose in mezzo a loro e disse:
«In verità io vi dico: se non vi convertirete e non diventerete come i bambini, non entrerete nel regno dei cieli. Perciò chiunque si farà piccolo come questo bambino, costui è il più grande nel regno dei cieli. E chi accoglierà un solo bambino come questo nel mio nome, accoglie me.
Guardate di non disprezzare uno solo di questi piccoli, perché io vi dico che i loro angeli nei cieli vedono sempre la faccia del Padre mio che è nei cieli.
Che cosa vi pare? Se un uomo ha cento pecore e una di loro si smarrisce, non lascerà le novantanove sui monti e andrà a cercare quella che si è smarrita? In verità io vi dico: se riesce a trovarla, si rallegrerà per quella più che per le novantanove che non si erano smarrite. Così è volontà del Padre vostro che è nei cieli, che neanche uno di questi piccoli si perda».

   Parola del Signore

Servire

Servire è l’unica missione del diacono e se non accetta di morire al mondo egli ha già fallito la sua missione. A darci l’esempio è proprio Gesù che, tra le altre cose, ha puntualizzato di essere venuto nel mondo per fare il diacono, cioè per servire. Ma quale è il servizio del diacono? A mostrarcelo è San Lorenzo, diacono e martire, di cui facciamo memoria, che con la sua vita ci offre testimonianza di fedeltà a Gesù e, quindi, al Vescovo e al popolo di Dio. Questa è la strada che il diacono deve avere il coraggio di percorrere: essere fedele al Cristo risorto e ascoltare il suo Vescovo, costi quel che costi.

Franca e Vincenzo, osb-cam

Dal Vangelo secondo Giovanni
Gv 12,24-26

In quel tempo, Gesù disse ai suoi discepoli: 
«In verità, in verità io vi dico: se il chicco di grano, caduto in terra, non muore, rimane solo; se invece muore, produce molto frutto. 
Chi ama la propria vita, la perde e chi odia la propria vita in questo mondo, la conserverà per la vita eterna.
Se uno mi vuole servire, mi segua, e dove sono io, là sarà anche il mio servitore. Se uno serve me, il Padre lo onorerà».

Parola del Signore

Se avrete fede

La fede è capace di spostare un monte, di vedere oltre l’orizzonte, di superare gli ostacoli, sconfiggere il male e donare pace e gioia.

Basterebbe avere una fede pari ad un granellino di senape per dare forza incredibile ai nostri desideri.

Noi, invece, ne siamo incapaci e cerchiamo segni che Tu, preso da compassione ci doni scacciando il male.

Se avrete fede, ripeti,niente vi sarà impossibile.

Franca e Vincenzo, osb-cam

Dal Vangelo secondo Matteo

In quel tempo, si avvicinò a Gesù un uomo che, gettatosi in ginocchio, gli disse: Signore, abbi pietà di mio figlio. Egli è epilettico e soffre molto; cade spesso nel fuoco e spesso anche nell’acqua; l’ho già portato dai tuoi discepoli, ma non hanno potuto guarirlo.
E Gesù rispose: o generazione incredula e perversa! Fino a quando starò con voi? Fino a quando dovrò sopportarvi? Portatemelo qui. E Gesù gli parlò severamente, e il demonio uscì da lui e da quel momento il ragazzo fu guarito.
Allora i discepoli, accostatisi a Gesù in disparte, gli chiesero: perché noi non abbiamo potuto scacciarlo? Ed egli rispose: per la vostra poca fede. In verità vi dico: se avrete fede pari a un granellino di senapa, potrete dire a questo monte: spostati da qui a là, ed esso si sposterà, e niente vi sarà impossibile.

Parola del Signore

Il Figlio sta per venire

Accogliere la croce significa seguire Gesù nel cammino della vita; significa essere suoi testimoni nonostante la nostra fragilità e debolezze; significa mettere l’amore al primo posto.

Franca e Vincenzo, osb-cam

Dal Vangelo secondo Matteo

In quel tempo, Gesù disse ai suoi discepoli:
«Se qualcuno vuole venire dietro a me, rinneghi se stesso, prenda la sua croce e mi segua. Perché chi vuole salvare la propria vita, la perderà; ma chi perderà la propria vita per causa mia, la troverà.
Infatti quale vantaggio avrà un uomo se guadagnerà il mondo intero, ma perderà la propria vita? O che cosa un uomo potrà dare in cambio della propria vita?
Perché il Figlio dell’uomo sta per venire nella gloria del Padre suo, con i suoi angeli, e allora renderà a ciascuno secondo le sue azioni.
In verità io vi dico: vi sono alcuni tra i presenti che non moriranno, prima di aver visto venire il Figlio dell’uomo con il suo regno».

   Parola del Signore

Il suo volto brillò

Al cuore non si comanda ed è con lui che gli occhi sono capaci di vedere cose inaudite e meravigliose trasformando il “solito” prato sotto casa in un immenso spazio colorato dai fiori. Sul Tabor, luogo della trasfigurazione, occhi e cuore hanno dato corpo al miracolo di una fede che vede realizzato il desiderio di scoprire la bellezza del Cristo risorto.

Abbiamo tutti un immenso e grande bisogno di vedere e ascoltare Gesù Risorto per essere poi in grado di portare questa gioia agli altri che aspettano che qualcuno gli inviti sul Tabor per godere dello stesso immenso e meraviglioso spettacolo della fede.

Coraggio, questa esperienza è per tutti, anche per te, se lo vuoi.

Franca e Vincenzo, osb-cam

Dal Vangelo secondo Matteo
Mt 17,1-9

In quel tempo, Gesù prese con sé Pietro, Giacomo e Giovanni suo fratello e li condusse in disparte, su un alto monte. E fu trasfigurato davanti a loro: il suo volto brillò come il sole e le sue vesti divennero candide come la luce. Ed ecco apparvero loro Mosè ed Elia, che conversavano con lui. Prendendo la parola, Pietro disse a Gesù: «Signore, è bello per noi essere qui! Se vuoi, farò qui tre capanne, una per te, una per Mosè e una per Elia». Egli stava ancora parlando, quando una nube luminosa li coprì con la sua ombra. Ed ecco una voce dalla nube che diceva: «Questi è il Figlio mio, l’amato: in lui ho posto il mio compiacimento. Ascoltatelo». All’udire ciò, i discepoli caddero con la faccia a terra e furono presi da grande timore. Ma Gesù si avvicinò, li toccò e disse: «Alzatevi e non temete». Alzando gli occhi non videro nessuno, se non Gesù solo. Mentre scendevano dal monte, Gesù ordinò loro: «Non parlate a nessuno di questa visione, prima che il Figlio dell’uomo non sia risorto dai morti».

Parola del Signore

Ascoltate …

L’Ascolto della Parola ci protegge dalle parole di uomini ciechi che, invece, dividono, separano, escludono e spargono dolore e infelicità. La Parola di Dio mette al centro l’amore per l’uomo. Le parole degli uomini ciechi, invece, hanno altri obiettivi. Spesso i ciechi nemmeno si rendono conto del male che fanno e del dolore che procurano.

Scribi e farisei sono il modello di quella casta che condanna e crocifigge tra l’indifferenza colpevole di chi assiste muto.

Gesù, oggi, ci suggerisce di evitare le guide cieche per evitare di cadere nel fosso e ripetere condanne sentendoci come Gesù nel tempio. Guardiamo al nostro cuore e chiediamo al Signore di purificarlo da ogni pensiero di male; chiediamo la forza di coltivare il bene e di farlo anche quando ci costa.

Franca e Vincenzo, osb-cam

Dal Vangelo secondo Matteo

In quel tempo alcuni farisei e alcuni scribi, venuti da Gerusalemme, si avvicinarono a Gesù e gli dissero: «Perché i tuoi discepoli trasgrediscono la tradizione degli antichi? Infatti quando prendono cibo non si lavano le mani!».
Riunita la folla, Gesù disse loro: «Ascoltate e comprendete bene! Non ciò che entra nella bocca rende impuro l’uomo; ciò che esce dalla bocca, questo rende impuro l’uomo!».
Allora i discepoli si avvicinarono per dirgli: «Sai che i farisei, a sentire questa parola, si sono scandalizzati?».
Ed egli rispose: «Ogni pianta, che non è stata piantata dal Padre mio celeste, verrà sradicata. Lasciateli stare! Sono ciechi e guide di ciechi. E quando un cieco guida un altro cieco, tutti e due cadranno in un fosso!».

   Parola del Signore

“Vieni”

Il coraggio di fidarsi e affidarsi sono le due più importanti possibilità che abbiamo per vivere una vita pacificata. La paura, invece, è il sintomo del male che tenta di abitarci e che non ci aiuta a vivere con serenità e gioia. Abbiamo bisogno di credere nel bene e credendo vederne i segni.

Il Signore non ci lascia mai soli. Egli vigila sempre sulle nostre vite e anche se noi non riusciamo a capire il suo piano Egli agisce per aiutarci nel cammino della conversione. Egli vuole che noi, come Pietro, decidiamo di andargli incontro. Lui ci attende per guarire le nostre vite e scacciare il male.

Il male non preverrà !!!

Franca e Vincenzo, osb-cam

Dal Vangelo secondo Matteo

[Dopo che la folla ebbe mangiato], subito Gesù costrinse i discepoli a salire sulla barca e a precederlo sull’altra riva, finché non avesse congedato la folla. Congedata la folla, salì sul monte, in disparte, a pregare. Venuta la sera, egli se ne stava lassù, da solo.
La barca intanto distava già molte miglia da terra ed era agitata dalle onde: il vento infatti era contrario. Sul finire della notte egli andò verso di loro camminando sul mare. Vedendolo camminare sul mare, i discepoli furono sconvolti e dissero: «È un fantasma!» e gridarono dalla paura. Ma subito Gesù parlò loro dicendo: «Coraggio, sono io, non abbiate paura!».
Pietro allora gli rispose: «Signore, se sei tu, comandami di venire verso di te sulle acque». Ed egli disse: «Vieni!». Pietro scese dalla barca, si mise a camminare sulle acque e andò verso Gesù. Ma, vedendo che il vento era forte, s’impaurì e, cominciando ad affondare, gridò: «Signore, salvami!». E subito Gesù tese la mano, lo afferrò e gli disse: «Uomo di poca fede, perché hai dubitato?».
Appena saliti sulla barca, il vento cessò. Quelli che erano sulla barca si prostrarono davanti a lui, dicendo: «Davvero tu sei Figlio di Dio!».
Compiuta la traversata, approdarono a Gennèsaret. E la gente del luogo, riconosciuto Gesù, diffuse la notizia in tutta la regione; gli portarono tutti i malati e lo pregavano di poter toccare almeno il lembo del suo mantello. E quanti lo toccarono furono guariti.

   Parola del Signore

Tutti mangiarono e furono sazi

Il cibo della vita è ripieno di Speranza, di gioia, di felicità. Ogni cosa passa attraverso un dono gratuito che viene riservato a chi sa riconoscerlo e a chi decide di accoglierlo nel quotidiano.

Se alziamo gli occhi al cielo e bene-diciamo degli altri, il pane del cielo riempirà le mense della nostra vita e non avremo più fame.

Franca e Vincenzo, osb-cam

Dal Vangelo secondo Matteo

In quel tempo, avendo udito [della morte di Giovanni Battista], Gesù partì di là su una barca e si ritirò in un luogo deserto, in disparte.
Ma le folle, avendolo saputo, lo seguirono a piedi dalle città. Sceso dalla barca, egli vide una grande folla, sentì compassione per loro e guarì i loro malati.
Sul far della sera, gli si avvicinarono i discepoli e gli dissero: «Il luogo è deserto ed è ormai tardi; congeda la folla perché vada nei villaggi a comprarsi da mangiare». Ma Gesù disse loro: «Non occorre che vadano; voi stessi date loro da mangiare». Gli risposero: «Qui non abbiamo altro che cinque pani e due pesci!». Ed egli disse: «Portatemeli qui».
E, dopo aver ordinato alla folla di sedersi sull’erba, prese i cinque pani e i due pesci, alzò gli occhi al cielo, recitò la benedizione, spezzò i pani e li diede ai discepoli, e i discepoli alla folla.
Tutti mangiarono a sazietà, e portarono via i pezzi avanzati: dodici ceste piene. Quelli che avevano mangiato erano circa cinquemila uomini, senza contare le donne e i bambini.

   Parola del Signore

Il Signore apprezzA i miseri

Anche se il male sembra allargare sempre più i suoi tentacoli abbiamo la concreta possibilità di difenderci e di essere liberati chiedendo l’intervento del supremo bene.

Dio è difesa e baluardo, roccia che custodisce, ancora di salvezza.

È questo il tempo per chiedere di essere liberati dal male ed evitare che l’abisso ci sommerga. Il Signore, infatti, ascolta gli umili che chiedono aiuto e ringraziano. Il male non prevarrà!!!

Franca e Vincenzo, osb-cam

Nel tempo della benevolenza, rispondimi Signore.


Liberami dal fango, perché io non affondi,
che io sia liberato dai miei nemici e dalle acque profonde.
Non mi travolga la corrente,
l’abisso non mi sommerga,
la fossa non chiuda su di me la sua bocca.

Io sono povero e sofferente:
la tua salvezza, Dio, mi ponga al sicuro.
Loderò il nome di Dio con un canto,
lo magnificherò con un ringraziamento.

Vedano i poveri e si rallegrino;
voi che cercate Dio, fatevi coraggio,
perché il Signore ascolta i miseri
e non disprezza i suoi che sono prigionieri.

Il Figlio del falegname

Oggi come ieri non sappiamo riconoscere i “profeti” a causa, soprattutto, dei pregiudizi che ci impediscono di accogliere l’altro. Questo episodio della vita di Gesù ci aiuti a riflettere con maggiore intensità sui nostri pensieri, le nostre parole e i nostri giudizi spesso, troppo spesso, guidati da simpatie personali o da opportunismo che ci impediscono di ascoltate e cambiare la nostra vita.

Franca e Vincenzo, osb-cam

Dal Vangelo secondo Matteo

In quel tempo Gesù, venuto nella sua patria, insegnava nella loro sinagoga e la gente rimaneva stupita e diceva: «Da dove gli vengono questa sapienza e i prodigi? Non è costui il figlio del falegname? E sua madre, non si chiama Maria? E i suoi fratelli, Giacomo, Giuseppe, Simone e Giuda? E le sue sorelle, non stanno tutte da noi? Da dove gli vengono allora tutte queste cose?». Ed era per loro motivo di scandalo.
Ma Gesù disse loro: «Un profeta non è disprezzato se non nella sua patria e in casa sua». E lì, a causa della loro incredulità, non fece molti prodigi.

   Parola del Signore