Archivi categoria: Commento ai Vangelo

Il Re NON oppose rifiuto

Preparare il Regno investendo il cuore in questa dolce avventura suscita, ieri come oggi, l’antipatia e l’odio del mondo. Ed è così che Giovanni il Battista, uomo giusto e santo, viene tacitato per sempre finendo con la testa tagliata.

Eppure, la passione per il Signore deve essere più forte del male, più forte dell’odio di questo mondo, più grande di ogni forma di cattiveria. Nessuno, infatti, per paura rinunci al dovere e alla consolazione della testimonianza. È il Signore che chiede a tutti di continuare il cammino anche se ci sono ostacoli, anche quando il terreno è accidentato anche quando c’è chi vorrebbe tacitare la voce della coscienza.

Nessuno rinunci ad essere occhio, orecchio e voce del Dio della vita. Non si può e non si deve rinunciare al bene per paura di essere “ucciso” (o emarginato, o accantonato, o deriso dai potenti soloni di questo tempo spesso travestiti da agnelli).

Il Regno merita l’impegno di ogni umile cristiano che armato della fede deve continuare a spingere i suoi passi in avanti anche quando il vento soffia in direzione contraria e tanti ignavi si nascondono sotto coperta.

Franca e Vincenzo, osb-cam

Dal Vangelo secondo Marco

In quel tempo, Erode aveva mandato ad arrestare Giovanni e lo aveva messo in prigione a causa di Erodìade, moglie di suo fratello Filippo, perché l’aveva sposata. Giovanni infatti diceva a Erode: «Non ti è lecito tenere con te la moglie di tuo fratello». Per questo Erodìade lo odiava e voleva farlo uccidere, ma non poteva, perché Erode temeva Giovanni, sapendolo uomo giusto e santo, e vigilava su di lui; nell’ascoltarlo restava molto perplesso, tuttavia lo ascoltava volentieri.
Venne però il giorno propizio, quando Erode, per il suo compleanno, fece un banchetto per i più alti funzionari della sua corte, gli ufficiali dell’esercito e i notabili della Galilea. Entrata la figlia della stessa Erodìade, danzò e piacque a Erode e ai commensali. Allora il re disse alla fanciulla: «Chiedimi quello che vuoi e io te lo darò». E le giurò più volte: «Qualsiasi cosa mi chiederai, te la darò, fosse anche la metà del mio regno». Ella uscì e disse alla madre: «Che cosa devo chiedere?». Quella rispose: «La testa di Giovanni il Battista». E subito, entrata di corsa dal re, fece la richiesta, dicendo: «Voglio che tu mi dia adesso, su un vassoio, la testa di Giovanni il Battista». Il re, fattosi molto triste, a motivo del giuramento e dei commensali non volle opporle un rifiuto.
E subito il re mandò una guardia e ordinò che gli fosse portata la testa di Giovanni. La guardia andò, lo decapitò in prigione e ne portò la testa su un vassoio, la diede alla fanciulla e la fanciulla la diede a sua madre. I discepoli di Giovanni, saputo il fatto, vennero, ne presero il cadavere e lo posero in un sepolcro.

   Parola del Signore

Guai a voi, scribi e farisei ipocriti

Chiamati ad essere veri, spesso ci si presenta bene ma si è marci dentro. Eppure ci si accorge subito delle falsità che abitano la vita del cristiano non autentico.

Gesù abbandona il linguaggio felpato e si esprime con durezza verso quei “capi” ( scribi e farisei) che lodano i profeti del passato ma non riescono a riconoscere quelli che li circondano. Anche oggi, insomma, si rifiuta il nuovo che emerge fuori dagli apparati del potere costituito. I potenti di turno, infatti, di fronte al nuovo, esprimono insofferenza e agiscono ignorandolo o, peggio, esprimendo disprezzo e sarcasmo.

Forse potremmo essere noi (tutti noi) quelli che si impegnano a riconoscere i semi di bene e decidono di agire per sostenere e incoraggiare il nuovo.

Franca e Vincenzo, osb-cam

Dal Vangelo secondo Matteo

In quel tempo, Gesù parlò dicendo: «Guai a voi, scribi e farisei ipocriti, che assomigliate a sepolcri imbiancati: all’esterno appaiono belli, ma dentro sono pieni di ossa di morti e di ogni marciume. Così anche voi: all’esterno apparite giusti davanti alla gente, ma dentro siete pieni di ipocrisia e di iniquità.
Guai a voi, scribi e farisei ipocriti, che costruite le tombe dei profeti e adornate i sepolcri dei giusti, e dite: “Se fossimo vissuti al tempo dei nostri padri, non saremmo stati loro complici nel versare il sangue dei profeti”. Così testimoniate, contro voi stessi, di essere figli di chi uccise i profeti. Ebbene, voi colmate la misura dei vostri padri».

   Parola del Signore

Guai a voi

Il potere si nutre del rispetto delle forme e dei suoi dettagli mentre il cuore della vita buona è trascurato.

Gesù conosce bene queste “guide cieche” capaci di mettere a fuoco i particolari tralasciando la misericordia e la fedeltà alla giustizia vera.

Ieri come oggi, chi fa della legge un idolo è quasi sempre un cieco e interessato gestore del potere e, quel che è peggio, la applica senza cuore a proprio piacere.

Gesù li chiama “ipocriti” e tali sono e restano non meritando, perciò, alcuna vera considerazione. Lasciamo che vadano per la loro strada …

Franca e Vincenzo, osb-cam

Dal Vangelo secondo Matteo

In quel tempo, Gesù parlò dicendo:
«Guai a voi, scribi e farisei ipocriti, che pagate la decima sulla menta, sull’anéto e sul cumìno, e trasgredite le prescrizioni più gravi della Legge: la giustizia, la misericordia e la fedeltà. Queste invece erano le cose da fare, senza tralasciare quelle. Guide cieche, che filtrate il moscerino e ingoiate il cammello!
Guai a voi, scribi e farisei ipocriti, che pulite l’esterno del bicchiere e del piatto, ma all’interno sono pieni di avidità e d’intemperanza. Fariseo cieco, pulisci prima l’interno del bicchiere, perché anche l’esterno diventi pulito!».

   Parola del Signore

Abbiamo trovato Gesù

Dal Vangelo secondo Giovanni
Gv 1,45-51

In quel tempo, Filippo trovò Natanaèle e gli disse: «Abbiamo trovato colui del quale hanno scritto Mosè, nella Legge, e i Profeti: Gesù, il figlio di Giuseppe, di Nàzaret». Natanaèle gli disse: «Da Nàzaret può venire qualcosa di buono?». Filippo gli rispose: «Vieni e vedi».
Gesù intanto, visto Natanaèle che gli veniva incontro, disse di lui: «Ecco davvero un Israelita in cui non c’è falsità». Natanaèle gli domandò: «Come mi conosci?». Gli rispose Gesù: «Prima che Filippo ti chiamasse, io ti ho visto quando eri sotto l’albero di fichi». Gli replicò Natanaèle: «Rabbì, tu sei il Figlio di Dio, tu sei il re d’Israele!». Gli rispose Gesù: «Perché ti ho detto che ti avevo visto sotto l’albero di fichi, tu credi? Vedrai cose più grandi di queste!».
Poi gli disse: «In verità, in verità io vi dico: vedrete il cielo aperto e gli angeli di Dio salire e scendere sopra il Figlio dell’uomo».

Parola del Signore

Tu sei il Cristo.

Quante volte ti abbiamo incontrato senza averti riconosciuto; quante volte siamo stati sordi alle tue parole; quante volte la tua presenza è stata una buona provvidenza?

Desideriamo da oggi imparare a saper vedere, ascoltare e agire riconoscendo il tuo volto, le tue parole e la tua volontà per costruire buone relazioni con te, con gli altri e con il mondo.

Aiutaci allora a fare bene il bene per mostrare a noi e agli altri il legame profondo con te che sei il Dio della vita.

Franca e Vincenzo, osb-cam

Dal Vangelo secondo Matteo

In quel tempo, Gesù, giunto nella regione di Cesarèa di Filippo, domandò ai suoi discepoli: «La gente, chi dice che sia il Figlio dell’uomo?». Risposero: «Alcuni dicono Giovanni il Battista, altri Elìa, altri Geremìa o qualcuno dei profeti».
Disse loro: «Ma voi, chi dite che io sia?». Rispose Simon Pietro: «Tu sei il Cristo, il Figlio del Dio vivente».
E Gesù gli disse: «Beato sei tu, Simone, figlio di Giona, perché né carne né sangue te lo hanno rivelato, ma il Padre mio che è nei cieli. E io a te dico: tu sei Pietro e su questa pietra edificherò la mia Chiesa e le potenze degli inferi non prevarranno su di essa. A te darò le chiavi del regno dei cieli: tutto ciò che legherai sulla terra sarà legato nei cieli, e tutto ciò che scioglierai sulla terra sarà sciolto nei cieli».
Allora ordinò ai discepoli di non dire ad alcuno che egli era il Cristo.

   Parola del Signore

Dicono e non fanno.

Chiediamo perdono per il nostro stile di vita e per tutte le volte che siamo stati fintamente devoti, per tutte le volte nelle quali, come i sacerdoti del tempio, abbiamo aspirato ai primi posti o abbiamo desiderato metterci in mostra.

Oggi chiediamo perdono a Dio e agli uomini per tutte le volte nelle quali abbiamo aspirato o creduto di essere “maestri” e ricordiamoci che uno solo è il Maestro, solo Lui è la nostra guida e solo Lui dobbiamo ascoltare e seguire.

Cerchiamo l’umiltà dei figli di Dio che non è servilismo ma Servizio, che non è sudditanza ma capacità di discernimento e coerenza alla Parola di Dio.

Cerchiamo, ogni giorno, di piacere a Dio e non agli uomini e di saper scegliere la via dell’Amore vero che non ci chiede il successo, il potere e la ricchezza ma solo un cuore capace di vedere … Mettiamo al primo posto il Signore e rifiutiamo ogni potentato locale di qualsiasi natura. Dio parla a tutti (nessuno escluso) non ha bisogno di intermediari o di chi si serve di Lui per esercitare un potere e per dimostrarlo esclude, umilia e rifiuta la relazione. Chi si comporta così è un falso profeta e ognuno saprà ben riconoscerlo nel quotidiano. Coraggio!!! 😉

Franca e Vincenzo, osb-cam

Dal Vangelo secondo Matteo

In quel tempo, Gesù si rivolse alla folla e ai suoi discepoli dicendo:
«Sulla cattedra di Mosè si sono seduti gli scribi e i farisei. Praticate e osservate tutto ciò che vi dicono, ma non agite secondo le loro opere, perché essi dicono e non fanno. Legano infatti fardelli pesanti e difficili da portare e li pongono sulle spalle della gente, ma essi non vogliono muoverli neppure con un dito.
Tutte le loro opere le fanno per essere ammirati dalla gente: allargano i loro filattèri e allungano le frange; si compiacciono dei posti d’onore nei banchetti, dei primi seggi nelle sinagoghe, dei saluti nelle piazze, come anche di essere chiamati “rabbì” dalla gente.
Ma voi non fatevi chiamare “rabbì”, perché uno solo è il vostro Maestro e voi siete tutti fratelli. E non chiamate “padre” nessuno di voi sulla terra, perché uno solo è il Padre vostro, quello celeste. E non fatevi chiamare “guide”, perché uno solo è la vostra Guida, il Cristo.
Chi tra voi è più grande, sarà vostro servo; chi invece si esalterà, sarà umiliato e chi si umilierà sarà esaltato».

   Parola del Signore

Piccoli, semplici, fragili ma … risilienti !!!

 Commentiamo il passo del vangelo di domani 21 agosto 2020 con uno zibaldone di immagini del nostro Eremo … Franca e Vincenzo, osb-cam

Dal Vangelo secondo Matteo

In quel tempo, i farisei, avendo udito che Gesù aveva chiuso la bocca ai sadducèi, si riunirono insieme e uno di loro, un dottore della Legge, lo interrogò per metterlo alla prova: «Maestro, nella Legge, qual è il grande comandamento?».
Gli rispose: «“Amerai il Signore tuo Dio con tutto il tuo cuore, con tutta la tua anima e con tutta la tua mente”. Questo è il grande e primo comandamento. Il secondo poi è simile a quello: “Amerai il tuo prossimo come te stesso”. Da questi due comandamenti dipendono tutta la Legge e i Profeti».

Paroladel Signore

La Parola di Dio è VIta

La logica di Dio è molto, molto distante da quella degli uomini. Dio, infatti, mette al primo posto gli ultimi mentre snobba i primi della classe. Egli è vicino agli umili e a quanti sono esclusi o messi da parte in questo mondo.

Ci ha sempre colpito come il Signore chiama tutti a lavorare nella sua vigna e chiama tutti senza emarginare nessuno. Ed è molto bello scoprire che il Signore da la stessa paga a tutti senza fare distinzioni tra lavoratori come, invece, purtroppo, accade in questo mondo che fonda la sua logica sul profitto.

Oggi scopriamo che il Signore ha uno stile di accoglienza capace di offrire “casa” a tutti senza distinzione di ruoli. Per il Signore ogni uomo è prezioso e a tutti dona lo stesso premio.

Franca e Vincenzo

Dal Vangelo secondo Matteo

In quel tempo, Gesù disse ai suoi discepoli questa parabola:
«Il regno dei cieli è simile a un padrone di casa che uscì all’alba per prendere a giornata lavoratori per la sua vigna. Si accordò con loro per un denaro al giorno e li mandò nella sua vigna. Uscito poi verso le nove del mattino, ne vide altri che stavano in piazza, disoccupati, e disse loro: “Andate anche voi nella vigna; quello che è giusto ve lo darò”. Ed essi andarono. Uscì di nuovo verso mezzogiorno, e verso le tre, e fece altrettanto. Uscito ancora verso le cinque, ne vide altri che se ne stavano lì e disse loro: “Perché ve ne state qui tutto il giorno senza far niente?”. Gli risposero: “Perché nessuno ci ha presi a giornata”. Ed egli disse loro: “Andate anche voi nella vigna”.
Quando fu sera, il padrone della vigna disse al suo fattore: “Chiama i lavoratori e da’ loro la paga, incominciando dagli ultimi fino ai primi”. Venuti quelli delle cinque del pomeriggio, ricevettero ciascuno un denaro. Quando arrivarono i primi, pensarono che avrebbero ricevuto di più. Ma anch’essi ricevettero ciascuno un denaro. Nel ritirarlo, però, mormoravano contro il padrone dicendo: “Questi ultimi hanno lavorato un’ora soltanto e li hai trattati come noi, che abbiamo sopportato il peso della giornata e il caldo”.
Ma il padrone, rispondendo a uno di loro, disse: “Amico, io non ti faccio torto. Non hai forse concordato con me per un denaro? Prendi il tuo e vattene. Ma io voglio dare anche a quest’ultimo quanto a te: non posso fare delle mie cose quello che voglio? Oppure tu sei invidioso perché io sono buono?”.
Così gli ultimi saranno primi e i primi, ultimi».

   Parola del Signore

Cosa devo fare ?

Oltre il rispetto “della Legge” c’è la libertà di chi segue Gesù senza vincoli, senza sicurezze, senza guadagni. A chi lo desidera Gesù chiede di fidarsi completamente di Lui liberando il cuore da ogni ostacolo.

La libertà del cuore vive la follia del “piccolo” che segue l’Amore più grande e rifiuta la paura, il possesso e l’accumulo. Si fida e, da innamorato, conosce la felicità di accarezzare il vento e sfiorare i petali di un fiore con lo sguardo. Riempie la vita di giorni di speranze e realizza il sogno più grande: vivere il quotidiano libero di volare oltre ogni preoccupazione.

Franca e Vincenzo, osb-cam

Dal Vangelo secondo Matteo

In quel tempo, un tale si avvicinò e gli disse: «Maestro, che cosa devo fare di buono per avere la vita eterna?». Gli rispose: «Perché mi interroghi su ciò che è buono? Buono è uno solo. Se vuoi entrare nella vita, osserva i comandamenti». Gli chiese: «Quali?».
Gesù rispose: «Non ucciderai, non commetterai adulterio, non ruberai, non testimonierai il falso, onora il padre e la madre e amerai il prossimo tuo come te stesso». Il giovane gli disse: «Tutte queste cose le ho osservate; che altro mi manca?». Gli disse Gesù: «Se vuoi essere perfetto, va’, vendi quello che possiedi, dallo ai poveri e avrai un tesoro nel cielo; e vieni! Seguimi!».
Udita questa parola, il giovane se ne andò, triste; possedeva infatti molte ricchezze.

   Parola del Signore

Chiedere qualunque cosa

Il Signore ascolta e risponde sempre alla preghiera dei suoi figli. Sa di cosa abbiamo bisogno e sempre ci dona la sua Grazia. Lo fa anche quando noi non siamo capaci nemmeno di riconoscere la sua risposta d’amore.

Oggi, poi, Gesù ci ricorda che quando a chiedere al Padre si è almeno in due il Padre la concederà. Vogliamo avere fede e fiducia nelle Parole di Gesù?

Franca e Vincenzo, osb-cam

Dal Vangelo secondo Matteo

In quel tempo, Gesù disse ai suoi discepoli:
«Se il tuo fratello commetterà una colpa contro di te, va’ e ammoniscilo fra te e lui solo; se ti ascolterà, avrai guadagnato il tuo fratello; se non ascolterà, prendi ancora con te una o due persone, perché ogni cosa sia risolta sulla parola di due o tre testimoni. Se poi non ascolterà costoro, dillo alla comunità; e se non ascolterà neanche la comunità, sia per te come il pagano e il pubblicano.
In verità io vi dico: tutto quello che legherete sulla terra sarà legato in cielo, e tutto quello che scioglierete sulla terra sarà sciolto in cielo.
In verità io vi dico ancora: se due di voi sulla terra si metteranno d’accordo per chiedere qualunque cosa, il Padre mio che è nei cieli gliela concederà. Perché dove sono due o tre riuniti nel mio nome, lì sono io in mezzo a loro».

   Parola del Signore