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Beati voi

Voi che piangete, voi che soffrite, voi che avete fame e sete di qualcosa di diverso e di nuovo, la buona notizia del vangelo è che la felicità è già alla vostra porta, se comprendete che il dono attuale dell’amore di Dio è più grande del vostro dolore e della vostra insoddisfazione.

Cl. Geffré

Dal Vangelo secondo Matteo

In quel tempo, vedendo le folle, Gesù salì sul monte: si pose a sedere e si avvicinarono a lui i suoi discepoli. Si mise a parlare e insegnava loro dicendo:
«Beati i poveri in spirito,
perché di essi è il regno dei cieli.
Beati quelli che sono nel pianto,
perché saranno consolati.
Beati i miti,
perché avranno in eredità la terra.
Beati quelli che hanno fame e sete della giustizia,
perché saranno saziati.
Beati i misericordiosi,
perché troveranno misericordia.
Beati i puri di cuore,
perché vedranno Dio.
Beati gli operatori di pace,
perché saranno chiamati figli di Dio.
Beati i perseguitati per la giustizia,
perché di essi è il regno dei cieli.
Beati voi quando vi insulteranno, vi perseguiteranno e, mentendo, diranno ogni sorta di male contro di voi per causa mia. Rallegratevi ed esultate, perché grande è la vostra ricompensa nei cieli. Così infatti perseguitarono i profeti che furono prima di voi».

   Parola del Signore

Misericordia

È consolante vedere Gesù a tavola con i peccatori ed è molto incoraggiante ascoltare Gesù che annuncia la sua misericordia verso di loro. Mangiare insieme con Lui e accogliere il suo perdono sono segni forti che egli ci dona per sostenerci nel cammino della vita. Gesù in questo modo si fa compagno di viaggio e ci invita a seguirlo … Ci chiediamo come sia possibile festeggiare la Trinità e rifiutare l’altro; come si fa a dirsi cristiano e non amare, non cercare il dialogo, la relazione, un rapporto fraterno? Ci sono persone che vivono nei rancori e forse addirittura nell’odio e sono incapaci di ogni relazione. Quante contraddizioni!!!

Franca e Vincenzo, osb-cam

Dal Vangelo secondo Matteo

In quel tempo, mentre andava via, Gesù, vide un uomo, chiamato Matteo, seduto al banco delle imposte, e gli disse: «Seguimi». Ed egli si alzò e lo seguì.
Mentre sedeva a tavola nella casa, sopraggiunsero molti pubblicani e peccatori e se ne stavano a tavola con Gesù e con i suoi discepoli. Vedendo ciò, i farisei dicevano ai suoi discepoli: «Come mai il vostro maestro mangia insieme ai pubblicani e ai peccatori?».
Udito questo, disse: «Non sono i sani che hanno bisogno del medico, ma i malati. Andate a imparare che cosa vuol dire: “Misericordia io voglio e non sacrifici”. Io non sono venuto infatti a chiamare i giusti, ma i peccatori».

   Parola del Signore

Umiltà e carità

A Dio piace la carità quando questa è piena di umiltà. Dare tutto ciò che si possiede fidandosi e sperando solo in Dio è il segno della misura della fede che si vive. Forse, come ha detto Madre Teresa di Calcutta,
“Non esiste povertà peggiore che non avere amore da dare”.

Franca e Vincenzo, osb-cam

Dal Vangelo secondo Marco

In quel tempo, Gesù [nel tempio] diceva alla folla nel suo insegnamento: «Guardatevi dagli scribi, che amano passeggiare in lunghe vesti, ricevere saluti nelle piazze, avere i primi seggi nelle sinagoghe e i primi posti nei banchetti. Divorano le case delle vedove e pregano a lungo per farsi vedere. Essi riceveranno una condanna più severa».
Seduto di fronte al tesoro, osservava come la folla vi gettava monete. Tanti ricchi ne gettavano molte. Ma, venuta una vedova povera, vi gettò due monetine, che fanno un soldo.
Allora, chiamati a sé i suoi discepoli, disse loro: «In verità io vi dico: questa vedova, così povera, ha gettato nel tesoro più di tutti gli altri. Tutti infatti hanno gettato parte del loro superfluo. Lei invece, nella sua miseria, vi ha gettato tutto quello che aveva, tutto quanto aveva per vivere».

   Parola del Signore

Anch’io mando voi

Gesù invia ogni battezzato (Sacerdote, Re e Profeta) a portare la buona notizia nel mondo. Egli, il Maestro, invia nel mondo tutti noi, nessuno escluso, come suoi messaggeri. Per questo ci dona lo Spirito Santo che, con i suoi sette doni, ci mette in condizione di testimoniare che noi lo abbiamo incontrato. Si, ciascuno di noi, è chiamato a testimoniare di aver avuto esperienza della sua presenza. Questa sarà la forza che ci consentirà di esprimere, con la vita, la nostra fedeltà al suo Amore. Nessuno mai potrà impedirci di essere suoi amici, nessuno mai potrà escluderci dal suo Amore e nessuno mai potrà chiudere la nostra bocca.

Gesù è in noi e noi siamo il “vero” tempio … Quale casa gli potrà costruire l’uomo?

Forti di questa certezza andiamo avanti nella libertà dello Spirito … Cosa potrà farci l’uomo? Niente e nessuno al mondo fermerà la nostra missione e vani saranno i tentativi di bloccarci che i potenti metteranno in campo per fermarci.

Franca e Vincenzo, osb-cam

Dal Vangelo secondo Giovanni

La sera di quel giorno, il primo della settimana, mentre erano chiuse le porte del luogo dove si trovavano i discepoli per timore dei Giudei, venne Gesù, stette in mezzo e disse loro: «Pace a voi!». Detto questo, mostrò loro le mani e il fianco. E i discepoli gioirono al vedere il Signore.
Gesù disse loro di nuovo: «Pace a voi! Come il Padre ha mandato me, anche io mando voi». Detto questo, soffiò e disse loro: «Ricevete lo Spirito Santo. A coloro a cui perdonerete i peccati, saranno perdonati; a coloro a cui non perdonerete, non saranno perdonati».

   Parola del Signore

Chi è che ti tradisce?

C’è una domanda che Giovanni ebbe il coraggio di fare a Gesù: “Signore, chi è che ti tradisce?”. È una domanda cruciale. Una domanda che avrebbe irritato chiunque ma non Gesù. Egli accoglie il suo percorso e lo vive con dignità come continua a fare anche adesso di fronte ai nostri piccoli e grandi tradimenti. Questa realtà ci attraversa tutti, piccoli e grandi, ricchi e poveri, potenti e uomini della strada. Quante volte abbiamo tradito Gesù. Quante volte anche potendo dire una parola di conforto o di speranza abbiamo fatto finta nulla; quante volte abbiamo abusato della fiducia e della disponibilità dell’altro e poi lo abbiamo mollato …

Anche noi, come Giuda, abbiamo tradito Gesù e dobbiamo saperlo riconoscere. Quello che, però, non va proprio bene è che continuiamo a sbagliare costruendoci attorno false giustificazioni per non sentirci in colpa.

Per Grazia di Dio, Gesù, sceglie gli imperfetti, i deboli, i semplici … Gesù sceglie ciascuno di noi per come siamo e poi ci invita a seguirlo.

Franca e Vincenzo, osb-cam

Dal Vangelo secondo Giovanni

In quel tempo, Pietro si voltò e vide che li seguiva quel discepolo che Gesù amava, colui che nella cena si era chinato sul suo petto e gli aveva domandato: «Signore, chi è che ti tradisce?». Pietro dunque, come lo vide, disse a Gesù: «Signore, che cosa sarà di lui?». Gesù gli rispose: «Se voglio che egli rimanga finché io venga, a te che importa? Tu seguimi». Si diffuse perciò tra i fratelli la voce che quel discepolo non sarebbe morto. Gesù però non gli aveva detto che non sarebbe morto, ma: «Se voglio che egli rimanga finché io venga, a te che importa?».
Questi è il discepolo che testimonia queste cose e le ha scritte, e noi sappiamo che la sua testimonianza è vera. Vi sono ancora molte altre cose compiute da Gesù che, se fossero scritte una per una, penso che il mondo stesso non basterebbe a contenere i libri che si dovrebbero scrivere.

   Parola del Signore

Seguimi

Ancora una volta tutto si gioca sulla capacità di amare. Per ben tre volte Gesù chiede a Pietro, che lo aveva rinnegato per ben tre volte, se lo ama e per tre volte Pietro gli risponde affermativamente e aggiunge “tu lo sai che ti voglio bene“. Si, Gesù conosce il nostro cuore e conosce anche le nostre fragilità. Gesù conosce le nostre povertà e le nostre debolezze. Nonostante ciò il Maestro affida la Chiesa a Pietro e lo invita a seguirlo sulla sua strada. Quale strada? La via della testimonianza e del martirio. La via dell’amore che non si piega alle “regole” del mondo … Un amore che è servire l’uomo nella concretezza della vita con gesti autentici. Proprio quei gesti che, purtroppo, mancano e che né vediamo né, peggio ancora, noi stessi, riusciamo a praticare perché ingabbiati dentro schemi o pregiudizi. Manchiamo, ed è questa l’amarezza, di accoglienza della libertà dello Spirito e non riusciamo a fare quei passi concreti che Gesù ci chiede e lo Spirito ci suggerisce.

Franca e Vincenzo, osb-cam

Dal Vangelo secondo Giovanni

In quel tempo, [quando si fu manifestato ai discepoli ed] essi ebbero mangiato, Gesù disse a Simon Pietro: «Simone, figlio di Giovanni, mi ami più di costoro?». Gli rispose: «Certo, Signore, tu lo sai che ti voglio bene». Gli disse: «Pasci i miei agnelli».
Gli disse di nuovo, per la seconda volta: «Simone, figlio di Giovanni, mi ami?». Gli rispose: «Certo, Signore, tu lo sai che ti voglio bene». Gli disse: «Pascola le mie pecore».
Gli disse per la terza volta: «Simone, figlio di Giovanni, mi vuoi bene?». Pietro rimase addolorato che per la terza volta gli domandasse “Mi vuoi bene?”, e gli disse: «Signore, tu conosci tutto; tu sai che ti voglio bene». Gli rispose Gesù: «Pasci le mie pecore. In verità, in verità io ti dico: quando eri più giovane ti vestivi da solo e andavi dove volevi; ma quando sarai vecchio tenderai le tue mani, e un altro ti vestirà e ti porterà dove tu non vuoi».
Questo disse per indicare con quale morte egli avrebbe glorificato Dio. E, detto questo, aggiunse: «Seguimi».

   Parola del Signore

Una cosa sola.

Nel momento conclusivo Gesù chiede al Padre di custodire i suoi discepoli dal maligno. Invoca per loro l’unità, “perché siano una sola cosa”. Questo tempo, invece, a noi riserva di assistere a divisioni e a lotte interne. Preghiamo perché la verità e l’amore possano tornare a dare pienezza e gioia. La Parola ci aiuti in questo cammino.

Franca e Vincenzo, osb-cam

Dal Vangelo secondo Giovanni

In quel tempo, [Gesù, alzàti gli occhi al cielo, pregò dicendo:]
«Padre santo, custodiscili nel tuo nome, quello che mi hai dato, perché siano una sola cosa, come noi.
Quand’ero con loro, io li custodivo nel tuo nome, quello che mi hai dato, e li ho conservati, e nessuno di loro è andato perduto, tranne il figlio della perdizione, perché si compisse la Scrittura. Ma ora io vengo a te e dico questo mentre sono nel mondo, perché abbiano in se stessi la pienezza della mia gioia. Io ho dato loro la tua parola e il mondo li ha odiati, perché essi non sono del mondo, come io non sono del mondo.
Non prego che tu li tolga dal mondo, ma che tu li custodisca dal Maligno. Essi non sono del mondo, come io non sono del mondo. Consacrali nella verità. La tua parola è verità. Come tu hai mandato me nel mondo, anche io ho mandato loro nel mondo; per loro io consacro me stesso, perché siano anch’essi consacrati nella verità».

   Parola del Signore

Abbiate coraggio!

I discepoli e noi come loro ci illudiamo di aver capito ma Gesù, mosso a compassione, ancora una volta mette in guardia. Non basterà una intera vita, infatti, per diventare un “vero” cristiano ma Lui, in questo cammino pieno di tribolazioni, non ci abbandonerà. Ci invita ad avere coraggio e ci rassicura: con Lui accanto a noi possiamo andare avanti, possiamo vivere e affrontare le difficoltà.

Franca e Vincenzo, osb-cam

Dal Vangelo secondo Giovanni

In quel tempo, dissero i discepoli a Gesù: «Ecco, ora parli apertamente e non più in modo velato. Ora sappiamo che tu sai tutto e non hai bisogno che alcuno t’interroghi. Per questo crediamo che sei uscito da Dio».
Rispose loro Gesù: «Adesso credete? Ecco, viene l’ora, anzi è già venuta, in cui vi disperderete ciascuno per conto suo e mi lascerete solo; ma io non sono solo, perché il Padre è con me.
Vi ho detto questo perché abbiate pace in me. Nel mondo avete tribolazioni, ma abbiate coraggio: io ho vinto il mondo!».

   Parola del Signore

Non saremo mai soli

Nel giorno dell’Ascensione (oggi) Gesù sale al Padre ma con il Suo Spirito continua a restare accanto a noi, fino alla fine. Sappiamo bene che prima di andare aveva invitato i suoi a fare unità, a farsi carico dell’altro e ad essere donne e uomini di servizio. Ma come?

Ha chiesto di portare l’altro con se in maniera concreta, vera, autentica. Le parole sono importanti ma i gesti silenziosi lo sono anche di più. Essere “servi” è la vera missione che Gesù ci affida. Ma essere “servi” non significa servili che è, invece, una forma di annullamento. Essere “servi” significa mettersi, con rispetto, a disposizione cercando di essere un aiuto serio, concreto, responsabile e mai sciocco. Servire è sentire l’altro come un pezzo di se stesso guardando l’altro come un altro Gesù.

Non è facile vivere questo stile di servizio, anzi, è molto complicato, eppure, con l’aiuto dello Spirito Santo possiamo provare, ogni giorno, ad essere “servi” senza essere servili. Rischiamo di non essere compresi, cammineremo ogni giorno su un filo sospeso in un equilibrio sempre precario ma questa è la Via.

Franca e Vincenzo , osb-cam

Dal Vangelo secondo Matteo

In quel tempo, gli undici discepoli andarono in Galilea, sul monte che Gesù aveva loro indicato.
Quando lo videro, si prostrarono. Essi però dubitarono. Gesù si avvicinò e disse loro: «A me è stato dato ogni potere in cielo e sulla terra. Andate dunque e fate discepoli tutti i popoli, battezzandoli nel nome del Padre e del Figlio e dello Spirito Santo, insegnando loro a osservare tutto ciò che vi ho comandato. Ed ecco, io sono con voi tutti i giorni, fino alla fine del mondo».

   Parola del Signore

Il Padre ci Ama

 La potenza del nome di Gesù è una delle esperienze più condivise nella storia e nella vita dagli uomini di fede. È stato proprio Lui, il Maestro, a prometterci che tutto ciò che chiederemo al Padre nel suo nome ci sarà dato. Nel nome di Gesù, perciò, possiamo chiedere al Padre ogni cosa che può darci gioia, la vera gioia . Una gioia che da serenità alla vita in Cristo e che va compresa non secondo il modo di pensare di questo mondo. Essere amici di Gesù ci fa diversi e capaci di essere felici nell’amare e nel credere in Gesù. Lui è la nostra unica e vera salvezza.

Franca e Vincenzo, osb-cam

Dal Vangelo secondo Giovanni

In quel tempo, disse Gesù ai suoi discepoli:
«In verità, in verità io vi dico: se chiederete qualche cosa al Padre nel mio nome, egli ve la darà. Finora non avete chiesto nulla nel mio nome. Chiedete e otterrete, perché la vostra gioia sia piena.
Queste cose ve le ho dette in modo velato, ma viene l’ora in cui non vi parlerò più in modo velato e apertamente vi parlerò del Padre. In quel giorno chiederete nel mio nome e non vi dico che pregherò il Padre per voi: il Padre stesso infatti vi ama, perché voi avete amato me e avete creduto che io sono uscito da Dio.
Sono uscito dal Padre e sono venuto nel mondo; ora lascio di nuovo il mondo e vado al Padre».

   Parola del Signore