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Non temere … la tua preghiera è stata esaudita

La forza della preghiera va oltre ogni immaginazione. La sua potenza scardina ogni ragione. I suoi effetti danno Vita alla vita. Ed è quello che accade nella concretezza dell’esistenza del sacerdote Zaccaria e della sua sposa Elisabetta. Nonostante sia anziana Elisabetta che era sterile partorirà un figlio: Giovanni il precursore, colui che è destinato ad aprire la via del Signore.

Volendo aggiungere qualche riflessione abbiamo fatto un semplice parallelo con la nascita di Gesù.

Le due nascite sono annunciate dall’angelo; mentre Elisabetta e Zaccaria sono anziani e rappresentano l’antico testamento ormai arido e infecondo, Maria e Giuseppe sono l’inizio del nuovo testamento destinato a portare nuova linfa in un popolo e in un mondo bisognoso di nuova Vita. Ed ecco Giovanni, l’ultimo dei profeti, che chiude l’antica alleanza e Gesù che, invece, da avvio alla nuova alleanza.

Franca e Vincenzo oblati camaldolesi ❤️

Dal Vangelo secondo Luca
Lc 1,5-25
 
Al tempo di Erode, re della Giudea, vi era un sacerdote di nome Zaccarìa, della classe di Abìa, che aveva in moglie una discendente di Aronne, di nome Elisabetta. Ambedue erano giusti davanti a Dio e osservavano irreprensibili tutte le leggi e le prescrizioni del Signore. Essi non avevano figli, perché Elisabetta era sterile e tutti e due erano avanti negli anni.
Avvenne che, mentre Zaccarìa svolgeva le sue funzioni sacerdotali davanti al Signore durante il turno della sua classe, gli toccò in sorte, secondo l’usanza del servizio sacerdotale, di entrare nel tempio del Signore per fare l’offerta dell’incenso.
Fuori, tutta l’assemblea del popolo stava pregando nell’ora dell’incenso. Apparve a lui un angelo del Signore, ritto alla destra dell’altare dell’incenso. Quando lo vide, Zaccarìa si turbò e fu preso da timore. Ma l’angelo gli disse: «Non temere, Zaccarìa, la tua preghiera è stata esaudita e tua moglie Elisabetta ti darà un figlio, e tu lo chiamerai Giovanni. Avrai gioia ed esultanza, e molti si rallegreranno della sua nascita, perché egli sarà grande davanti al Signore; non berrà vino né bevande inebrianti, sarà colmato di Spirito Santo fin dal seno di sua madre e ricondurrà molti figli d’Israele al Signore loro Dio. Egli camminerà innanzi a lui con lo spirito e la potenza di Elìa, per ricondurre i cuori dei padri verso i figli e i ribelli alla saggezza dei giusti e preparare al Signore un popolo ben disposto».
Zaccarìa disse all’angelo: «Come potrò mai conoscere questo? Io sono vecchio e mia moglie è avanti negli anni». L’angelo gli rispose: «Io sono Gabriele, che sto dinanzi a Dio e sono stato mandato a parlarti e a portarti questo lieto annuncio. Ed ecco, tu sarai muto e non potrai parlare fino al giorno in cui queste cose avverranno, perché non hai creduto alle mie parole, che si compiranno a loro tempo».

Intanto il popolo stava in attesa di Zaccarìa, e si meravigliava per il suo indugiare nel tempio. Quando poi uscì e non poteva parlare loro, capirono che nel tempio aveva avuto una visione. Faceva loro dei cenni e restava muto.
Compiuti i giorni del suo servizio, tornò a casa. Dopo quei giorni Elisabetta, sua moglie, concepì e si tenne nascosta per cinque mesi e diceva: «Ecco che cosa ha fatto per me il Signore, nei giorni in cui si è degnato di togliere la mia vergogna fra gli uomini».

Parola del Signore.

Dio con noi

Anche questa domenica abbiamo la lectio dal Monastero di Sant’Antonio Abate in Roma. Per ascoltare clicca qui

Dal Vangelo secondo Matteo
Mt 1,18-24
 
Così fu generato Gesù Cristo: sua madre Maria, essendo promessa sposa di Giuseppe, prima che andassero a vivere insieme si trovò incinta per opera dello Spirito Santo. Giuseppe suo sposo, poiché era uomo giusto e non voleva accusarla pubblicamente, pensò di ripudiarla in segreto.
Però, mentre stava considerando queste cose, ecco, gli apparve in sogno un angelo del Signore e gli disse: «Giuseppe, figlio di Davide, non temere di prendere con te Maria, tua sposa. Infatti il bambino che è generato in lei viene dallo Spirito Santo; ella darà alla luce un figlio e tu lo chiamerai Gesù: egli infatti salverà il suo popolo dai suoi peccati».
Tutto questo è avvenuto perché si compisse ciò che era stato detto dal Signore per mezzo del profeta: «Ecco, la vergine concepirà e darà alla luce un figlio: a lui sarà dato il nome di Emmanuele», che significa “Dio con noi”. Quando si destò dal sonno, Giuseppe fece come gli aveva ordinato l’angelo del Signore e prese con sé la sua sposa.

Parola del Signore.

Genealogia di Gesù

A cosa serve questo lungo elenco di nomi? Cosa ci vuole trasmettere l’evangelista Matteo. Ci vengono in mente almeno due cose: 1) che Gesù è vero uomo, che è carne umana e che si è fatto uomo per elevarci e farci come Lui – 2) che Gesù non ha avuto timore di mostrare che tra i suoi antenati ci sono tanti peccatori perfino prostitute, suicidi e idolatri.

Gesù vero uomo e vero Dio è figlio di Davide e Abramo.

Franca e Vincenzo oblati camaldolesi ❤️

Dal Vangelo secondo Matteo
Mt 1,1-17
 
Genealogia di Gesù Cristo figlio di Davide, figlio di Abramo.
Abramo generò Isacco, Isacco generò Giacobbe, Giacobbe generò Giuda e i suoi fratelli, Giuda generò Fares e Zara da Tamar, Fares generò Esrom, Esrom generò Aram, Aram generò Aminadàb, Aminadàb generò Naassòn, Naassòn generò Salmon, Salmon generò Booz da Racab, Booz generò Obed da Rut, Obed generò Iesse, Iesse generò il re Davide.
Davide generò Salomone da quella che era stata la moglie di Urìa, Salomone generò Roboamo, Roboamo generò Abìa, Abìa generò Asaf, Asaf generò Giòsafat, Giòsafat generò Ioram, Ioram generò Ozìa, Ozìa generò Ioatàm, Ioatàm generò Àcaz, Àcaz generò Ezechìa, Ezechìa generò Manasse, Manasse generò Amos, Amos generò Giosìa, Giosìa generò Ieconìa e i suoi fratelli, al tempo della deportazione in Babilonia.

Dopo la deportazione in Babilonia, Ieconìa generò Salatièl, Salatièl generò Zorobabele, Zorobabele generò Abiùd, Abiùd generò Eliachìm, Eliachìm generò Azor, Azor generò Sadoc, Sadoc generò Achim, Achim generò Eliùd, Eliùd generò Eleàzar, Eleàzar generò Mattan, Mattan generò Giacobbe, Giacobbe generò Giuseppe, lo sposo di Maria, dalla quale è nato Gesù, chiamato Cristo.
In tal modo, tutte le generazioni da Abramo a Davide sono quattordici, da Davide fino alla deportazione in Babilonia quattordici, dalla va gdeportazione in Babilonia a Cristo quattordici.

Parola del Signore.

Preparare la via del Signore

Ogni battezzato è invitato a “preparare le vie del Signore” a “raddrizzare i sentieri sui quali cammjniamo” …

Viviamo un tempo di indifferenza, di vuoto, di grande timore per il futuro ma continuiamo, come sempre, a fare gli stessi errori, a ripetere gli stessi sbagli senza correggere le scelte quotidiane … Siamo incorreggibili e sordi all’appello che viene, anche oggi, dal Signore che ci ripete il bisogno di cambiare vita per riconquistare quella Pace che abbiamo perduto. Spesso soffocati dal vortice quotidiano occupiamo il tempo nel rincorrere i falsi miti di questo mondo e perdiamo l’essenziale salvo poi pentircene e, peggio ancora, dandone la responsabili agli altri … È tempo di cambiare vita, è urgente, il tempo è poco ma possiamo ancora riprendere la via giusta … Se vogliamo davvero possiamo farlo

Franca e Vincenzo oblati camaldolesi ❤️

Dal Vangelo secondo Luca
Lc 7,24-30

Quando gli inviati di Giovanni furono partiti, Gesù si mise a parlare di Giovanni alle folle:
«Che cosa siete andati a vedere nel deserto? Una canna sbattuta dal vento? Allora, che cosa siete andati a vedere? Un uomo vestito con abiti di lusso? Ecco, quelli che portano vesti sontuose e vivono nel lusso stanno nei palazzi dei re. Ebbene, che cosa siete andati a vedere? Un profeta? Sì, io vi dico, anzi, più che un profeta. Egli è colui del quale sta scritto:
“Ecco, dinanzi a te mando il mio messaggero,
davanti a te egli preparerà la tua via”.
Io vi dico: fra i nati da donna non vi è alcuno più grande di Giovanni, ma il più piccolo nel regno di Dio è più grande di lui.
Tutto il popolo che lo ascoltava, e anche i pubblicani, ricevendo il battesimo di Giovanni, hanno riconosciuto che Dio è giusto. Ma i farisei e i dottori della Legge, non facendosi battezzare da lui, hanno reso vano il disegno di Dio su di loro».

Parola del Signore

Riferite a Giovanni ciò che avete visto e udito

C’è qualcosa di misterioso nelle parole di Gesù ma è un Mistero che salva la vita. Egli è colui che propone e non impone un piano di salvezza per la vita. La nostra volontà nulla può fare se non accogliere il progetto pensato per noi. Vivere questo progetto di Dio per noi ci guarisce da ogni malattia, ci mostra un cammino che a volte è anche duro, ci aiuta a camminare sulle nostre gambe malferme, ci purifica le nostre piaghe, ci permette di ascoltare parole di conforto e di sostegno, di ritornare a vivere e di affrontare le nostre povertà. È proprio di noi che i discepoli di Giovanni sono invitati a parlare con Lui. Gesù è l’unico capace di vincere il male, ogni male.

Franca e Vincenzo oblati camaldolesi ❤️

Dal Vangelo secondo Luca
Lc 7,19-23

In quel tempo, Giovanni chiamati due dei suoi discepoli li mandò a dire al Signore: «Sei tu colui che deve venire o dobbiamo aspettare un altro?».
Venuti da lui, quegli uomini dissero: «Giovanni il Battista ci ha mandati da te per domandarti: “Sei tu colui che deve venire o dobbiamo aspettare un altro?”».
In quello stesso momento Gesù guarì molti da malattie, da infermità, da spiriti cattivi e donò la vista a molti ciechi. Poi diede loro questa risposta: «Andate e riferite a Giovanni ciò che avete visto e udito: i ciechi riacquistano la vista, gli zoppi camminano, i lebbrosi sono purificati, i sordi odono, i morti risuscitano, ai poveri è annunciata la buona notizia. E beato è colui che non trova in me motivo di scandalo!».

Parola del Signore.

È venuto Giovanni e i peccatori gli hanno creduto

I peccatori ascoltano le parole di Giovanni e si pentono e, poi, decidono di credere cambiando vita. Gesù dice bene di loro, dice bene di chi ha la forza e il coraggio di cambiare vita, di chi abbandona la propria situazione di peccato per seguirlo.

Questo è proprio un bel vangelo; è una buona notizia per noi; è la prova che possiamo cambiare vita … Tutto dipende noi. Il Padre ci attende e ci accoglie. Questo è il momento per cambiare vita.

Franca e Vincenzo oblati camaldolesi ❤️

Dal Vangelo secondo Matteo
Mt 21,28-32

In quel tempo, Gesù disse ai capi dei sacerdoti e agli anziani del popolo: «Che ve ne pare? Un uomo aveva due figli. Si rivolse al primo e disse: “Figlio, oggi va’ a lavorare nella vigna”. Ed egli rispose: “Non ne ho voglia”. Ma poi si pentì e vi andò. Si rivolse al secondo e disse lo stesso. Ed egli rispose: “Sì, signore”. Ma non vi andò. Chi dei due ha compiuto la volontà del padre?». Risposero: «Il primo».
E Gesù disse loro: «In verità io vi dico: i pubblicani e le prostitute vi passano avanti nel regno di Dio. Giovanni infatti venne a voi sulla via della giustizia, e non gli avete creduto; i pubblicani e le prostitute invece gli hanno creduto. Voi, al contrario, avete visto queste cose, ma poi non vi siete nemmeno pentiti così da credergli».

Parola del Signore.

Con quale autorità…?

Una delle cose più fastidiose è trovarsi davanti qualcuno che utilizza la sua autorità per imporre le sue idee. Dio ci ha creati liberi e a nessuno deve essere consentito, abusando del suo ruolo, di prevaricare l’altro. Diverso è il caso di chi, invece, è Autorevole. La persona Autorevole è riconosciuta tale e non ha bisogno di essere o di mostrarsi autoritario. L’Autorevole coinvolge le persone le rende partecipi, le coinvolge. L’autorità, invece, cerca di imporre, di ordinare, di usare, se necessario, la forza.

Gesù è una persona Autorevole cioè non ha bisogno di imporsi facendo ricorso alla sua Autorità. Questo è, quindi, il modello e l’esempio da seguire nella vita anche per ciascun battezzato. Come Gesù più che ordinare qualcosa occorre chiedere e/o proporre. Se la richiesta e la proposta sarà accolta dipenderà molto o moltissimo dall’autorevolezza della persona che chiede o propone. Buon cammino.

Franca e Vincenzo oblati camaldolesi ❤️

Dal Vangelo secondo Matteo
Mt 21,23-27
 
In quel tempo, Gesù entrò nel tempio e, mentre insegnava, gli si avvicinarono i capi dei sacerdoti e gli anziani del popolo e dissero: «Con quale autorità fai queste cose? E chi ti ha dato questa autorità?».
Gesù rispose loro: «Anch’io vi farò una sola domanda. Se mi rispondete, anch’io vi dirò con quale autorità faccio questo. Il battesimo di Giovanni da dove veniva? Dal cielo o dagli uomini?».
Essi discutevano fra loro dicendo: «Se diciamo: “Dal cielo”, ci risponderà: “Perché allora non gli avete creduto?”. Se diciamo: “Dagli uomini”, abbiamo paura della folla, perché tutti considerano Giovanni un profeta».
Rispondendo a Gesù dissero: «Non lo sappiamo». Allora anch’egli disse loro: «Neanch’io vi dico con quale autorità faccio queste cose».

Parola del Signore.

Sei tu colui che deve venire o dobbiamo aspettare un altro?

Siamo già alla terza domenica di Avvento.

Oggi vediamo che il Battista in carcere solo per aver “denunciato” il comportamento di Erode sente parlare dei gesti di Gesù e si pone una domanda e manda i suoi discepoli a chiedere: «Sei tu colui che deve venire o dobbiamo aspettare un altro?». I suoi dubbi forse sono anche i nostri dubbi. Mi chiedo: quali sono i miei dubbi? Come posso dare una risposta? Chi e come mi possono aiutare? Ma prima di tutto: sono davvero interessato a darmi risposte oppure credo solo per tradizione?

Comunque anche in questa domenica chi lo desidera potrà ascoltare la lectio divina di don Innocenzo Gargano tenuta ieri sera al Monastero di Sant’Antonio Abate in Roma. Ecco, per ascoltare, clicca qui

Dal Vangelo secondo Matteo
Mt 11,2-11
 
In quel tempo, Giovanni, che era in carcere, avendo sentito parlare delle opere del Cristo, per mezzo dei suoi discepoli mandò a dirgli: «Sei tu colui che deve venire o dobbiamo aspettare un altro?». Gesù rispose loro: «Andate e riferite a Giovanni ciò che udite e vedete: I ciechi riacquistano la vista, gli zoppi camminano, i lebbrosi sono purificati, i sordi odono, i morti risuscitano, ai poveri è annunciato il Vangelo. E beato è colui che non trova in me motivo di scandalo!».
Mentre quelli se ne andavano, Gesù si mise a parlare di Giovanni alle folle: «Che cosa siete andati a vedere nel deserto? Una canna sbattuta dal vento? Allora, che cosa siete andati a vedere? Un uomo vestito con abiti di lusso? Ecco, quelli che vestono abiti di lusso stanno nei palazzi dei re! Ebbene, che cosa siete andati a vedere? Un profeta? Sì, io vi dico, anzi, più che un profeta. Egli è colui del quale sta scritto: “Ecco, dinanzi a te io mando il mio messaggero, davanti a te egli preparerà la tua via”.
In verità io vi dico: fra i nati da donna non è sorto alcuno più grande di Giovanni il Battista; ma il più piccolo nel regno dei cieli è più grande di lui».

Parola del Signore.

Elia è già venuto e non l’hanno riconosciuto

Nella nebbia dei nostri pensieri cerchiamo risposte mentre gli occhi non vedono. Oggi Gesù, molto chiaramente, ci dice che il profeta Elia, rapito in cielo, è tornato ma non è stato riconosciuto e i discepoli compresero che si riferiva al Battista. Sappiamo che il profeta Elia era atteso dagli Ebrei perché avrebbe annunciato l’arrivo del figlio di Dio. Gli Ebrei, infatti, nella cena ebraica che precede la Pasqua lasciamo sempre il portone di casa socchiuso e mettono una coppa di vino piena proprio perché attendono il ritorno di Elia. Gesù, amaramente, dice ai suoi discepoli che Elia è già venuto ma non è stato riconosciuto. E oggi? La storia, purtroppo si rinnova, non solo non è riconosciuto Elia ma la stessa sorte tocca a Gesù che pur presente non è riconosciuto, non è ascoltato e non è seguito.

Franca e Vincenzo oblati camaldolesi ❤️

Dal Vangelo secondo Matteo
Mt 17,10-13

Mentre scendevano dal monte, i discepoli domandarono a Gesù: «Perché dunque gli scribi dicono che prima deve venire Elìa?».
Ed egli rispose: «Sì, verrà Elìa e ristabilirà ogni cosa. Ma io vi dico: Elìa è già venuto e non l’hanno riconosciuto; anzi, hanno fatto di lui quello che hanno voluto. Così anche il Figlio dell’uomo dovrà soffrire per opera loro».
Allora i discepoli compresero che egli parlava loro di Giovanni il Battista.

Parola del Signore.

A chi posso paragonare questa generazione?

Increduli, scocciati e, peggio ancora, indifferenti. Le donne e gli uomini del nostro tempo appaiono sempre più distanti e distinti dal Dio bambino, da quel “piccolo di Dio” che irrompe nella storia dell’umanità e che continua a restare ai margini della vita. È un po’ come in questa scena del presepe rappresentata dalla foto di copertina dove c’è una donna che rientra nelle mura del borgo e volge le spalle indifferente al mistero. Un mistero che non riesce a penetrare dentro le nostre case sempre più protette dalle mura delle nostre corazze dei desideri personali. Solo una piccola contadina, che riconosci perché vestita con gli abiti della tradizione, si è seduta sui gradini e guarda ciò che le sta di fronte ma, in realtà, neanche lei sembra voler entrare davvero in quel cambiamento che Gesù è venuto ad operare nella storia del mondo. Questo vangelo e questa scena chiedono ora anche a noi cosa vogliamo fare e come vogliamo reagire di fronte alla provocazione del”piccolo di Dio”. Forse anche a noi piacerà restare fermi e indifferenti perché rapiti dalle lucette e dalle luminarie che hanno invaso le strade e le piazze mentre i nostri cuori continueranno a rincorrere i nostri desideri personali rifiutando la più grande novità della storia. È ora di dare davvero una risposta perché il tempo si è fatto breve.

Franca e Vincenzo oblati camaldolesi ❤️

Dal Vangelo secondo Matteo
Mt 11,16-19

In quel tempo, Gesù disse alle folle:
«A chi posso paragonare questa generazione? È simile a bambini che stanno seduti in piazza e, rivolti ai compagni, gridano:
“Vi abbiamo suonato il flauto e non avete ballato, abbiamo cantato un lamento e non vi siete battuti il petto!”.
È venuto Giovanni, che non mangia e non beve, e dicono: È indemoniato. È venuto il Figlio dell’uomo, che mangia e beve, e dicono: Ecco, è un mangione e un beone, un amico di pubblicani e di peccatori.
Ma la sapienza è stata riconosciuta giusta per le opere che essa compie».

Parola del Signore.