Andate in tutto il mondo

Si apre per tutti il tempo della missione, il tempo di portare la buona notizia a tutto il mondo. Si tratta di liberare l’umanità da ogni paura, da qualsiasi forma di paura; si tratta di parlare con chiarezza e gentilezza, di parlare con ogni forma di linguaggio; di curare l’ambiente avvelenato da azioni scellerate, di difendere e custodire il creato; di avere cura ed interesse per poveri, malati, deboli, fragili e anziani. Questo significa portare la buona notizia e portandola costruire fraternità, comunità e dare speranza a chi l’ha perduta lasciando che ciascuno segua la sua strada come desidera. Non siamo i padroni di niente ma custodi di un creato da accarezzare con semplicità.

Franca e Vincenzo osb-cam ♥️

Dal Vangelo secondo Marco
Mc 16,15-20

In quel tempo, [Gesù apparve agli Undici] e disse loro: «Andate in tutto il mondo e proclamate il Vangelo a ogni creatura. Chi crederà e sarà battezzato sarà salvato, ma chi non crederà sarà condannato. Questi saranno i segni che accompagneranno quelli che credono: nel mio nome scacceranno i demòni, parleranno lingue nuove, prenderanno in mano i serpenti e, se berranno qualche veleno, non recherà loro danno; imporranno le mani ai malati e questi guariranno».
Il Signore Gesù, dopo aver parlato con loro, fu elevato in cielo e sedette alla destra di Dio.
Allora essi partirono e predicarono dappertutto, mentre il Signore agiva insieme con loro e confermava la Parola con i segni che la accompagnavano.

Parola del Signore.

Perché crediate

Eccoci alla Domenica in albis e cioè alla Domenica in vesti bianche. Questa usanza antichissima ci riporta agli albori del cristianesimo, a quell’inizio avvolto nel mistero di più di 2000 anni fa nel quale pochissime persone rozze, poco colte, senza mezzi ma piene della forza della fede hanno iniziato a testimoniare Gesù Cristo risorto. In questa domenica, la prima dopo la Pasqua, i battezzati che avevano indossato la veste bianca la deponevano continuando a vivere da donne e uomini nuovi. “Nuovi”, rinnovati, anche perché perdonati dalla infinita misericordia di Dio che ci aspetta per donarci la vita eterna. Confessarsi e comunicarsi in questo giorno significa entrare in una verità che ci spinge con forza sempre maggiore ad essere suoi testimoni credibili.

Franca e Vincenzo osb-cam ♥️

Dal Vangelo secondo Giovanni
Gv 20,19-31
 
La sera di quel giorno, il primo della settimana, mentre erano chiuse le porte del luogo dove si trovavano i discepoli per timore dei Giudei, venne Gesù, stette in mezzo e disse loro: «Pace a voi!». Detto questo, mostrò loro le mani e il fianco. E i discepoli gioirono al vedere il Signore.
Gesù disse loro di nuovo: «Pace a voi! Come il Padre ha mandato me, anche io mando voi». Detto questo, soffiò e disse loro: «Ricevete lo Spirito Santo. A coloro a cui perdonerete i peccati, saranno perdonati; a coloro a cui non perdonerete, non saranno perdonati».
Tommaso, uno dei Dodici, chiamato Dìdimo, non era con loro quando venne Gesù. Gli dicevano gli altri discepoli: «Abbiamo visto il Signore!». Ma egli disse loro: «Se non vedo nelle sue mani il segno dei chiodi e non metto il mio dito nel mio fianco; e non essere incredulo, ma credente!». Gli rispose Tommaso: «Mio Signore e mio Dio!». Gesù gli disse: «Perché mi hai veduto, tu hai creduto; beati quelli che non hanno visto e hanno creduto!».
Gesù, in presenza dei suoi discepoli, fece molti altri segni che non sono stati scritti in questo libro. Ma questi sono stati scritti perché crediate che Gesù è il Cristo, il Figlio di Dio, e perché, credendo, abbiate la vita nel suo nome.

Parola del Signore.

Non credettero

Credere è questione di cuore. Occorre un cuore sensibile e capace di vedere l’invisibile, ascoltare il silenzio e cogliere le sfumature di una presenza discreta, quella di un Dio che si è fatto uomo. Nemmeno i discepoli avevano creduto al racconto di Maria di Magdala (una donna poi) o ai due di Emmaus che lo avevano incontrato risorto. Sappiamo anche noi che credere è complicato e sappiamo bene che la durezza dei nostri cuori ci invita, invece, a diffidare e all’incredulità.

Abbiamo bisogno di vedere e, come Tommaso, di toccare. Gesù ci chiede, invece di riconoscerlo nel quotidiano e dove Lui si mostra nel volto di chi soffre, di chi ha bisogno, di chi sta vivendo una vita difficile. Dopo la risurrezione, infatti, Gesù abita gli ultimi, i miseri, gli emarginati, gli esclusi (quelli che noi escludiamo) … Stiamo attenti a non fallire la nostra missione di seguaci di Cristo, di battezzati chiamati ad essere testimoni … Abbiamo solo questa vita e perderla escludendo Gesù ci sembra davvero una cosa da non fare. Abbiamo tante possibilità per sperimentare la sua presenza nel nostro quotidiano e, quindi, non lasciamoci sfuggire le occasioni per aiutare chi ha bisogno. Facendolo, troveremo una ragione vera per la nostra vita e “gusteremo” quella gioia che nasce dalla condivisione. Ci costerà qualcosa ma ci donerà l’immenso … Buon cammino.

Franca e Vincenzo osb-cam ♥️

Dal Vangelo secondo Marco
Mc 16,9-15

Risorto al mattino, il primo giorno dopo il sabato, Gesù apparve prima a Maria di Màgdala, dalla quale aveva scacciato sette demòni. Questa andò ad annunciarlo a quanti erano stati con lui ed erano in lutto e in pianto. Ma essi, udito che era vivo e che era stato visto da lei, non credettero.
Dopo questo, apparve sotto altro aspetto a due di loro, mentre erano in cammino verso la campagna. Anch’essi ritornarono ad annunciarlo agli altri; ma non credettero neppure a loro.
Alla fine apparve anche agli Undici, mentre erano a tavola, e li rimproverò per la loro incredulità e durezza di cuore, perché non avevano creduto a quelli che lo avevano visto risorto. E disse loro: «Andate in tutto il mondo e proclamate il Vangelo a ogni creatura».

Parola del Signore.

Gettate le reti dalla parte destra

Alcuni dei discepoli erano a pesca ma non avevano preso nulla. Gesù, che non era stato riconosciuto li invita a gettare di nuovo la rete ma, questa volta, “dalla parte destra”. Si, la stessa parte del fianco squarciato dal quale era sgorgato sangue e acqua. Tutto ciò indica che l’azione più proficua è quella che sgorga dalla parte nella quale le ferite sono maggiori, dalla parte nella quale si è subito più dolore, dalla parte nella quale si è ricevuto più male, … è questa, infatti, la parte dalla quale è stato donato più amore. È a partire da qui che la pesca diventa miracolosa. Il miracolo è continuare ad Amare nonostante il male ricevuto. È gettando la rete a destra che nella rete restano 153 pesci, cioè tutte le specie conosciute nell’antichità e che nonostante le diversità restano unite nell’unica rete. Quando, invece, la rete non viene gettata a destra ovvero quando non ci amiamo come egli ha amato, non ci mettiamo a servizio l’uno dell’altro come invece Gesù ha fatto, quando non obbediamo ma vogliamo comandare e fare di testa nostra, quando non perdoniamo e condanniamo, quando non ci convertiamo e giudichiamo l’altro allora arriva la separazione e la divisione con conseguenze negative per tutti. Ed è quello che accade spesso nelle nostre esistenze. Solo noi possiamo evitare tutto questo male che segnerà per sempre l’esistenza ma dobbiamo avere il coraggio di aprire gli occhi e il cuore. Il tempo stringe e il tempo sta per finire.

Franca e Vincenzo osb-cam ♥️

Dal Vangelo secondo Giovanni
Gv 21,1-14

In quel tempo, Gesù si manifestò di nuovo ai discepoli sul mare di Tiberìade. E si manifestò così: si trovavano insieme Simon Pietro, Tommaso detto Dìdimo, Natanaèle di Cana di Galilea, i figli di Zebedèo e altri due discepoli. Disse loro Simon Pietro: «Io vado a pescare». Gli dissero: «Veniamo anche noi con te». Allora uscirono e salirono sulla barca; ma quella notte non presero nulla.
Quando già era l’alba, Gesù stette sulla riva, ma i discepoli non si erano accorti che era Gesù. Gesù disse loro: «Figlioli, non avete nulla da mangiare?». Gli risposero: «No». Allora egli disse loro: «Gettate la rete dalla parte destra della barca e troverete». La gettarono e non riuscivano più a tirarla su per la grande quantità di pesci. Allora quel discepolo che Gesù amava disse a Pietro: «È il Signore!». Simon Pietro, appena udì che era il Signore, si strinse la veste attorno ai fianchi, perché era svestito, e si gettò in mare. Gli altri discepoli invece vennero con la barca, trascinando la rete piena di pesci: non erano infatti lontani da terra se non un centinaio di metri.
Appena scesi a terra, videro un fuoco di brace con del pesce sopra, e del pane. Disse loro Gesù: «Portate un po’ del pesce che avete preso ora». Allora Simon Pietro salì nella barca e trasse a terra la rete piena di centocinquantatrè grossi pesci. E benché fossero tanti, la rete non si spezzò. Gesù disse loro: «Venite a mangiare». E nessuno dei discepoli osava domandargli: «Chi sei?», perché sapevano bene che era il Signore. Gesù si avvicinò, prese il pane e lo diede loro, e così pure il pesce. Era la terza volta che Gesù si manifestava ai discepoli, dopo essere risorto dai morti.

Parola del Signore.

APRI’ loro la mente

“Shalom ‘aleikhem! Pace a voi!” con queste parole Gesù appare ai discepoli e si mette al centro perché tutti possano essere vicini a Lui con la stessa distanza e senza alcuna gerarchia, cioè non chi prima e chi dopo. Tutti hanno la stessa possibilità di relazionarsi e incontrarsi con Lui e Gesù, per dimostrare il suo Amore per loro, “aprì loro la mente per comprendere le Scritture”. Gesù spiega e non accusa nessuno, non accusa chi lo ha tradito e nemmeno chi è scappato. No, Gesù continua la sua missione: va incontro, perdona chi chiede perdono, accoglie tutti coloro che si presentano e spiega le Scritture perché possano essere comprese.

Ciascuno di noi è chiamato a fare come ha fatto Gesù; accogliere e perdonare chi si pente e spiegare la Vita che chiede verità. Solo dalla verità, infatti, possono nascere fiori di convivenza capaci di “spezzare il pane” da condividere e mostrarci l’invisibile. È questa la fede.

Franca e Vincenzo osb-cam ♥️

Dal Vangelo secondo Luca
Lc 24,35-48

In quel tempo, [i due discepoli che erano ritornati da Èmmaus] narravano ciò che era accaduto lungo la via e come l’avevano riconosciuto nello spezzare il pane.
Mentre essi parlavano di queste cose, Gesù in persona stette in mezzo a loro e disse: «Pace a voi!». Sconvolti e pieni di paura, credevano di vedere un fantasma. Ma egli disse loro: «Perché siete turbati, e perché sorgono dubbi nel vostro cuore? Guardate le mie mani e i miei piedi: sono proprio io! Toccatemi e guardate; un fantasma non ha carne e ossa, come vedete che io ho». Dicendo questo, mostrò loro le mani e i piedi.
Ma poiché per la gioia non credevano ancora ed erano pieni di stupore, disse: «Avete qui qualche cosa da mangiare?». Gli offrirono una porzione di pesce arrostito; egli lo prese e lo mangiò davanti a loro. Poi disse: «Sono queste le parole che io vi dissi quando ero ancora con voi: bisogna che si compiano tutte le cose scritte su di me nella Legge di Mosè, nei Profeti e nei Salmi». Allora aprì loro la mente per comprendere le Scritture e disse loro: «Così sta scritto: il Cristo patirà e risorgerà dai morti il terzo giorno, e nel suo nome saranno predicati a tutti i popoli la conversione e il perdono dei peccati, cominciando da Gerusalemme. Di questo voi siete testimoni».

Parola del Signore.

Direzione sbagliata

Dopo la delusione e il fallimento di Gesù sulla croce i discepoli si disperdono. Ognuno prende la sua strada. Strade sbagliate, come i due che vanno verso Emmaus il luogo nel quale sperano di vivere i loro sogni. Non hanno creduto alle donne che al sepolcro avevano incontrato Gesù vivo. La tomba, infatti, era vuota. Nonostante ciò i due, tristi e spenti, sono ormai decisi a fuggire da Gerusalemme. Vogliono allontanarsi da quella città e anche dai loro amici e compagni con i quali avevano condiviso tutto. Ma mentre camminano incontrano Gesù eppure non sono capaci riconoscerlo. Mentre Gesù, infatti, aveva insegnato il Regno di Dio loro cercavano il regno del mondo. La morte di Gesù in croce è la fine dei loro sogni sbagliati; di fronte al dolore, alla sofferenza e alla difficoltà loro scappano. Poveretti! Eppure nonostante ciò Gesù li cerca, gli avvicina, gli parla. Loro non comprendono anche se dentro sentivano che il loro cuore ardeva. Solo a cena, mentre Gesù spezza il pane, loro hanno un sussulto. Solo allora lo riconoscono. A questo punto Gesù diventa invisibile. Non c’è più niente da vedere, c’è solo un pezzo di pane da condividere.

Sappiamo bene tutti che nella vita vera è solo nella condivisione delle gioie e dei dolori che troviamo il Regno di Dio. La separazione e la divisione vengono dal diavolo (colui che divide). La divisione, infatti, non ha mai portato nulla di buono. Preghiamo perché la luce possa illuminare il nostro cammino sbagliato e ridare Vera vita alla Vita.

Franca e Vincenzo osb-cam ♥️

Dal Vangelo secondo Luca
Lc 24,13-35

Ed ecco, in quello stesso giorno, [il primo della settimana,] due [dei discepoli] erano in cammino per un villaggio di nome Èmmaus, distante circa undici chilometri da Gerusalemme, e conversavano tra loro di tutto quello che era accaduto.
Mentre conversavano e discutevano insieme, Gesù in persona si avvicinò e camminava con loro. Ma i loro occhi erano impediti a riconoscerlo. Ed egli disse loro: «Che cosa sono questi discorsi che state facendo tra voi lungo il cammino?». Si fermarono, col volto triste; uno di loro, di nome Clèopa, gli rispose: «Solo tu sei forestiero a Gerusalemme! Non sai ciò che vi è accaduto in questi giorni?». Domandò loro: «Che cosa?». Gli risposero: «Ciò che riguarda Gesù, il Nazareno, che fu profeta potente in opere e in parole, davanti a Dio e a tutto il popolo; come i capi dei sacerdoti e le nostre autorità lo hanno consegnato per farlo condannare a morte e lo hanno crocifisso. Noi speravamo che egli fosse colui che avrebbe liberato Israele; con tutto ciò, sono passati tre giorni da quando queste cose sono accadute. Ma alcune donne, delle nostre, ci hanno sconvolti; si sono recate al mattino alla tomba e, non avendo trovato il suo corpo, sono venute a dirci di aver avuto anche una visione di angeli, i quali affermano che egli è vivo. Alcuni dei nostri sono andati alla tomba e hanno trovato come avevano detto le donne, ma lui non l’hanno visto».
Disse loro: «Stolti e lenti di cuore a credere in tutto ciò che hanno detto i profeti! Non bisognava che il Cristo patisse queste sofferenze per entrare nella sua gloria?». E, cominciando da Mosè e da tutti i profeti, spiegò loro in tutte le Scritture ciò che si riferiva a lui.
Quando furono vicini al villaggio dove erano diretti, egli fece come se dovesse andare più lontano. Ma essi insistettero: «Resta con noi, perché si fa sera e il giorno è ormai al tramonto». Egli entrò per rimanere con loro. Quando fu a tavola con loro, prese il pane, recitò la benedizione, lo spezzò e lo diede loro. Allora si aprirono loro gli occhi e lo riconobbero. Ma egli sparì dalla loro vista. Ed essi dissero l’un l’altro: «Non ardeva forse in noi il nostro cuore mentre egli conversava con noi lungo la via, quando ci spiegava le Scritture?». Partirono senza indugio e fecero ritorno a Gerusalemme, dove trovarono riuniti gli Undici e gli altri che erano con loro, i quali dicevano: «Davvero il Signore è risorto ed è apparso a Simone!». Ed essi narravano ciò che era accaduto lungo la via e come l’avevano riconosciuto nello spezzare il pane.

Parola del Signore.

Ho visto il Signore

Nessun cielo può contenere la sua grandezza e nemmeno l’universo intero ne è capace . Egli è infinitamente più grande di ogni possibile immaginazione. Eppure solo i piccoli possono sognarlo e, poi, vederlo … Gli altri, chi si crede grande, invece, pensa di poterlo descrivere e prova addirittura a spiegarlo. Pura follia!

Franca e Vincenzo osb-cam ♥️

Dal Vangelo secondo Giovanni
Gv 20,11-18

In quel tempo, Maria stava all’esterno, vicino al sepolcro, e piangeva. Mentre piangeva, si chinò verso il sepolcro e vide due angeli in bianche vesti, seduti l’uno dalla parte del capo e l’altro dei piedi, dove era stato posto il corpo di Gesù. Ed essi le dissero: «Donna, perché piangi?». Rispose loro: «Hanno portato via il mio Signore e non so dove l’hanno posto».
Detto questo, si voltò indietro e vide Gesù, in piedi; ma non sapeva che fosse Gesù. Le disse Gesù: «Donna, perché piangi? Chi cerchi?». Ella, pensando che fosse il custode del giardino, gli disse: «Signore, se l’hai portato via tu, dimmi dove l’hai posto e io andrò a prenderlo». Gesù le disse: «Maria!». Ella si voltò e gli disse in ebraico: «Rabbunì!» – che significa: «Maestro!». Gesù le disse: «Non mi trattenere, perché non sono ancora salito al Padre; ma va’ dai miei fratelli e di’ loro: “Salgo al Padre mio e Padre vostro, Dio mio e Dio vostro”». Maria di Màgdala andò subito ad annunciare ai discepoli: «Ho visto il Signore!» e ciò che le aveva detto.

Parola del Signore.

Giuda, il traditore

Gesù definisce Giuda Iscariota, il discepolo traditore, un diavolo. Giuda è un opportunista, uno che agisce solo e sempre per un suo interesse. Egli sceglie sempre secondo la sua convenienza. Giuda è anche ladro. Gesù aveva guarito molti malati e convertito tanti peccatori ma con Giuda, Gesù ha fallito. Neanche l’amore è riuscito a cambiare Giuda che ha sempre ragionato per soddisfare le sue cose personali. Gesù ha tentato in ogni modo di liberare Giuda da questa sua possessione ma non è riuscito nell’intento di salvarlo. Giuda non accoglie l’amore, il suo cuore è occupato da altro e preferisce la menzogna e il suo tornaconto personale. Gesù non solo gli lava i piedi ma gli mostra il suo favore quando intinge un pezzo di pane nel vassoio e glielo porge come si faceva per l’ospite più importante. Gesù insomma gli mostra tutto il suo amore come fa un padre per il figlio. Offrendo quel bocconi Gesù dona tutto se stesso ma Giuda sceglie di andare via, abbandona Gesù e gli amici, cioè la sua famiglia

Ora la vita di Gesù è nelle mani di Giuda. Giuda in questo modo non solo tradisce Gesù ma tradisce anche se stesso. Nei vangeli solo Matteo ci parla del successivo pentimento di Giuda che preso dal rimorso dopo la morte di Gesù in croce si condanna da solo e va ad impiccarsi.

Stiamo attenti alle nostre scelte quotidiane perché possono essere fatte solo per convenienza personale dimenticando i bisogni e le necessità altrui, specialmente delle persone che ci amano e ci vogliono bene.

Franca e Vincenzo osb-cam ♥️

Gv 18, 4-5

Gesù allora, conoscendo tutto quello che gli doveva accadere, si fece innanzi e disse loro: Chi cercate?». Gli risposero: «Gesù, il Nazareno». Disse loro Gesù: «Sono io!». Vi era con loro anche Giuda, il traditore. 

In attesa del fuoco nuovo

Siamo in attesa del fuoco nuovo che riscalda e squarcia il buio della notte. Da questo fuoco verrà acceso il cero pasquale simbolo del Cristo Risorto. È il segno della vita nuova in Cristo che, strappando i peccatori dalle tenebre, li fa entrare con i santi nel regno della luce. Sul Cero sono incise la croce, le lettere dell’alfabeto greco Alfa e Omega, che stanno a significare che Gesù è il principio e la fine di ogni cosa, e l’indicazione dell’anno. Durante il rito dell’accensione, il presbiteroconficca cinque grani d’incenso alle quattro estremità e al centro della croce, a simboleggiare le cinque piaghe gloriose di Cristo (le mani, i piedi e il costato). Quindi il diacono, portando il cero pasquale, apre la processione verso l’aula liturgica, che era rimasta vuota e al buio: sulla porta intona per la prima volta Lumen Christi (la luce di Cristo), e il popolo risponde Deo Gratias(rendiamo grazie a Dio). Mentre i fedeli lo seguono, giunto al centro della navata il diacono intona di nuovo Lumen Christi e tutti i presenti accendono la loro candela: la luce di Cristo si espande sempre di più e illumina ogni fedele; arrivati al presbiterio l’acclamazione viene ripetuta mentre si accendono tutte le luci della chiesa. Il cero viene messo sul grande candelabro e incensato e,mentre tutti volgono lo sguardo verso il cero, il diacono canta le meraviglie di questa notte di salvezza e di questa Pasqua di risurrezione. Ed ecco la preghiera che sarà proclamata davanti al fuoco nuovo. O Padre, che per mezzo del tuo Figlio ci hai comunicato la fiamma viva della tua gloria, benedici questo fuoco nuovo, fa che le feste pasquali accendano in noi il desiderio del cielo, e ci guidino, rinnovati nello spirito, alla festa dello splendore eterno.

Aquila e Priscilla