Vi ho scelto io

 Vivere la propria fede con intensità, spesso, provoca negli altri reazioni contrastanti. Alcuni restano nell’indifferenza mentre altri reagiscono con fastidio e c’è anche chi osserva con sarcasmo. Può capitare di essere derisi o, peggio, subire la persecuzione. A volte ci sono esperienze di fede che possono dare fastidio a qualcuno e si subisce l’esclusione, l’emarginazione o, ancora più scioccante essere addirittura perseguitati con azioni pubbliche o anche attraverso sottili forme di isolamento sociale. Spesso, questi, sono tutti segni buoni che, se da un lato potrebbero scoraggiare e umiliare, dall’altro, invece, incoraggiano e aiutano a sentire in profondità l’amore del Padre. Il mondo, ci avverte Gesù, odierà i suoi veri amici, odierà quelli che il Signore ha scelto e che continuano a credere e a sperare, a vivere e a combattere la buona battaglia, La creatività dello Spirito, inoltre, continua a suscitare attorno a noi cose nuove e a farle vivere, anche nella debolezza, tra gli scartati e gli esclusi. Nonostante le persecuzioni palesi o occulte, l’indifferenza o il fastidio che possono suscitare le esperienze di fede, anche quelle che sono giudicate fuori dai soliti schemi, esprimono la loro testimonianza del Risorto e non potranno essere gli uomini a fermare il piano di Dio. Dio, infatti, non permetterà che il suo piano di salvezza possa essere oscurato dal male. Il male non prevarrà.

Franca e Vincenzo, osb-cam

Dal Vangelo secondo Giovanni

In quel tempo, disse Gesù ai suoi discepoli:
«Se il mondo vi odia, sappiate che prima di voi ha odiato me. Se foste del mondo, il mondo amerebbe ciò che è suo; poiché invece non siete del mondo, ma vi ho scelti io dal mondo, per questo il mondo vi odia.
Ricordatevi della parola che io vi ho detto: “Un servo non è più grande del suo padrone”. Se hanno perseguitato me, perseguiteranno anche voi; se hanno osservato la mia parola, osserveranno anche la vostra. Ma faranno a voi tutto questo a causa del mio nome, perché non conoscono colui che mi ha mandato».

   Parola del Signore

Amatevi gli uni gli altri

Fino in fondo, fino all’ultimo respiro, fino alla fine. Gesù ci ha amato senza limiti, senza alcun calcolo. Il suo è stato un amore grande, immenso, infinito e totale. Un amore paziente, capace di attendere. Un amore davvero straordinario.

Ha vissuto la sua vita con intensità e lo ha fatto per mostrarci come vivere la nostra vita dandole senso.

Egli, ogni giorno, infatti, ci tende la mano e ci chiama per nome. Lo fa con dolcezza, con parole appena sussurrate e senza imposizione. Come sempre siamo liberi di ascoltare e accogliere o di rifiutare e respingere.

L’invito è semplicemente quello di Amare e di farlo come ha fatto Lui pronti a dare la vita per amore senza guardare ai nostri interessi personali o di categoria. L’invito Gesù lo rivolge a tutti, nessuno escludo.

Franca e Vincenzo, osb-cam

Dal Vangelo secondo Giovanni

In quel tempo, disse Gesù ai suoi discepoli:
«Questo è il mio comandamento: che vi amiate gli uni gli altri come io ho amato voi. Nessuno ha un amore più grande di questo: dare la sua vita per i propri amici.
Voi siete miei amici, se fate ciò che io vi comando. Non vi chiamo più servi, perché il servo non sa quello che fa il suo padrone; ma vi ho chiamato amici, perché tutto ciò che ho udito dal Padre mio l’ho fatto conoscere a voi.
Non voi avete scelto me, ma io ho scelto voi e vi ho costituiti perché andiate e portiate frutto e il vostro frutto rimanga; perché tutto quello che chiederete al Padre nel mio nome, ve lo conceda. Questo vi comando: che vi amiate gli uni gli altri».

Parola del Signore

Non servi … Ma Amici

Essere amati e sentirlo dentro è come avere il fuoco che scuote la vita e le dà forza, coraggio e passione. Sentire l’amore è un dono che abbiamo il “dovere” di scoprire … Ma come? Le risposte ai nostri dubbi stanno nei fatti. Gli eventi della vita, infatti, sono le tracce che ognuno è chiamato a fiutare con lo stile del ricercatore attento capace di scoprire e trovare le risposte nei fatti concreti. Siamo chiamati, quindi, ad ascoltare il presente con le sue indicazioni concrete e a deciderci per Amare la vita come donne e uomini attivi. Vivere è agire seguendo l’ Amore abbandonando ogni passività e ogni sfiducia che nascondono il virus del male. Gesù, interviene e scuote la nostra vita. È soprattutto nei momenti difficili che Gesù si fa vivo con il suo Amore e la sua Amicizia per donarci il coraggio e la determinazione smarrita invitandoci da Amico a mettere a frutto i talenti che ci ha dato e che non riusciamo a vedere. Il tempo per agire è oggi e già domani potrebbe essere tardi.

L’amore che Lui ci dona siamo chiamati a condividerlo gli uni con gli altri e Amare significa donare la vita come ha fatto Lui.

Franca e Vincenzo, osb-cam

Dal Vangelo secondo Giovanni
Gv 15,9-17

In quel tempo, Gesù disse ai suoi discepoli:

“Come il Padre ha amato me, così anch’io ho amato voi. Rimanete nel mio amore. Se osserverete i miei comandamenti, rimarrete nel mio amore, come io ho osservato i comandamenti del Padre mio e rimango nel suo amore. Questo vi ho detto perché la mia gioisia in voi e la vostra gioia sia piena.

Questo è il mio comandamento: che vi amiate gli uni gli altri, come io vi ho amati. Nessuno ha un amore più grande di questo: dare la vita per i propri amici. Voi siete miei amici, se farete ciò che io vi comando. Non vi chiamo più servi, perché il servo non sa quello che fa il suo padrone; ma vi ho chiamati amici, perché tutto ciò che ho udito dal Padre l’ho fatto conoscere a voi.

Non voi avete scelto me, ma io ho scelto voi e vi ho costituiti perché andiate e portiate frutto e il vostro frutto rimanga; perché tutto quello che chiederete al Padre nel mio nome, ve lo conceda. Questo vi comando: amatevi gli uni gli altri”.

Parola del Signore

Io sono la vite e voi i tralci

 Restare attaccati alla Parola per respirare i profumi spirituali che dalla Parola si diffondono è via buona che incoraggia la vita. E, se osserviamo il lavoro del saggio contadino nella sua vigna comprenderemo molto della nostra vita cristiana. Egli pota i tralci che non portano frutto e sfronda le foglie perché ci sia ancora più frutto.

Allo stesso modo noi dobbiamo restare ancorati al nostro Signore con la nostra fede e resistere alle tentazioni di questo mondo sempre più aggressive e pervasive. Solo così riusciremo a mostrare la bellezza della vita cristiana e la pace che da essa riceviamo in dono. La Parola, perciò, sarà il nostro cibo per la vera vita quella che avrà senso grazie al buon vino che saprà mostrare e condividere.

Franca e Vincenzo, osb-cam


Dal Vangelo secondo Giovanni

In quel tempo, disse Gesù ai suoi discepoli:
«Io sono la vite vera e il Padre mio è l’agricoltore. Ogni tralcio che in me non porta frutto, lo taglia, e ogni tralcio che porta frutto, lo pota perché porti più frutto. Voi siete già puri, a causa della parola che vi ho annunciato.
Rimanete in me e io in voi. Come il tralcio non può portare frutto da se stesso se non rimane nella vite, così neanche voi se non rimanete in me. Io sono la vite, voi i tralci. Chi rimane in me, e io in lui, porta molto frutto, perché senza di me non potete far nulla. Chi non rimane in me viene gettato via come il tralcio e secca; poi lo raccolgono, lo gettano nel fuoco e lo bruciano.
Se rimanete in me e le mie parole rimangono in voi, chiedete quello che volete e vi sarà fatto. In questo è glorificato il Padre mio: che portiate molto frutto e diventiate miei discepoli».

   Parola del Signore

Vi lascio la pace

La Pace è uno dei doni che Gesù ci ha lasciato e che ci aiuta a guardare il futuro con occhi pieni di speranza. Il dono della Pace è il segno più bello e più intenso con il quale Gesù ci sostiene e ci incoraggia ad affrontare la vita con i suoi ostacoli e le sue difficoltà. E noi siamo chiamati a donarla agli altri e a farlo come piccoli strumenti nelle sue mani. Se crediamo in Lui possiamo farlo e se lo faremo la Pace sarà con noi.

Franca e Vincenzo, osb-cam

Dal Vangelo secondo Giovanni

In quel tempo, disse Gesù ai suoi discepoli:
«Vi lascio la pace, vi do la mia pace. Non come la dà il mondo, io la do a voi.
Non sia turbato il vostro cuore e non abbia timore. Avete udito che vi ho detto: “Vado e tornerò da voi”. Se mi amaste, vi rallegrereste che io vado al Padre, perché il Padre è più grande di me. Ve l’ho detto ora, prima che avvenga, perché, quando avverrà, voi crediate.
Non parlerò più a lungo con voi, perché viene il prìncipe del mondo; contro di me non può nulla, ma bisogna che il mondo sappia che io amo il Padre, e come il Padre mi ha comandato, così io agisco».

   Parola del Signore

La libertà dello Spirito Santo

Facciamoci guidare dallo Spirito Santo e saremo davvero liberi. Lo Spirito non sbaglia mai e parla al nostro cuore mettendo pace alla nostra vita. Egli soffia dove, come e quando vuole … ha una creatività che ci sorprenderà e se lo facciamo agire dentro di noi ci offrirà la felicità vera, quella che scende dall’alto e che non accetta mai compromessi che, lo sappiamo bene, giocano sempre al ribasso.

Franca e Vincenzo, osb-cam

Dal Vangelo secondo Giovanni

In quel tempo, Gesù disse ai suoi discepoli: «Chi accoglie i miei comandamenti e li osserva, questi è colui che mi ama. Chi ama me sarà amato dal Padre mio e anch’io lo amerò e mi manifesterò a lui».
Gli disse Giuda, non l’Iscariòta: «Signore, come è accaduto che devi manifestarti a noi, e non al mondo?».
Gli rispose Gesù: «Se uno mi ama, osserverà la mia parola e il Padre mio lo amerà e noi verremo a lui e prenderemo dimora presso di lui. Chi non mi ama, non osserva le mie parole; e la parola che voi ascoltate non è mia, ma del Padre che mi ha mandato.
Vi ho detto queste cose mentre sono ancora presso di voi. Ma il Paràclito, lo Spirito Santo che il Padre manderà nel mio nome, lui vi insegnerà ogni cosa e vi ricorderà tutto ciò che io vi ho detto».

   Parola del Signore

Camminare Nella luce

Pezzetti di parole
Gesù parla a tutti i suoi figli, cioè si rivolge a tutti noi battezzati e non solo agli Apostoli. Egli ci assicura che ci sta preparando un posto nel suo Regno e per questo ci invita a non avere il cuore preoccupato. Il giorno del giudizio arriverà per tutti ma se ci guardiamo intorno ci rendiamo conto che, purtroppo, si continua a vivere non tanto pensando o guardando al dopo ma con l’attenzione solo al presente. Forse, invece, questo è il momento di iniziare a pensare al domani. Infatti, Gesù, oggi, ci ricorda che solo una vita piena di fede e di fiducia nel Padre può aiutarci a rasserenare il cuore e a non essere turbati. L’incontro con gli altri sarà una buona possibilità per camminare sul sentiero che Lui ha tracciato. Egli apre la vita alla gioia e alla pace ed è l’unico che può donarci la speranza e lo spirito d’amore da condividere in comunione e fraternità
Preghiamo perché il Signore ci illumini e ci faccia camminare nella luce incontro al Padre che ci attende a braccia aperte.

Franca e Vincenzo, osb-cam

Dal Vangelo secondo Giovanni 14, 1-12
In quel tempo, Gesù disse ai suoi discepoli: «Non sia turbato il vostro cuore. Abbiate fede in Dio e abbiate fede anche in me. Nella casa del Padre mio vi sono molte dimore. Se no, vi avrei mai detto: “Vado a prepararvi un posto”? Quando sarò andato e vi avrò preparato un posto, verrò di nuovo e vi prenderò con me, perché dove sono io siate anche voi. E del luogo dove io vado, conoscete la via».
Gli disse Tommaso: «Signore, non sappiamo dove vai; come possiamo conoscere la via?». Gli disse Gesù: «Io sono la via, la verità e la vita. Nessuno viene al Padre se non per mezzo di me. Se avete conosciuto me, conoscerete anche il Padre mio: fin da ora lo conoscete e lo avete veduto».
Gli disse Filippo: «Signore, mostraci il Padre e ci basta». Gli rispose Gesù: «Da tanto tempo sono con voi e tu non mi hai conosciuto, Filippo? Chi ha visto me, ha visto il Padre. Come puoi tu dire: “Mostraci il Padre”? Non credi che io sono nel Padre e il Padre è in me? Le parole che io vi dico, non le dico da me stesso; ma il Padre, che rimane in me, compie le sue opere.
Credete a me: io sono nel Padre e il Padre è in me. Se non altro, credetelo per le opere stesse.
In verità, in verità io vi dico: chi crede in me, anch’egli compirà le opere che io compio e ne compirà di più grandi di queste, perché io vado al Padre».
Parola del Signore

Nel mio nome

Nel silenzio delle oscurità della vita pronunciare il nome di Gesù illumina e “salva”. Oggi, Gesù ci promette che tutto ciò che chiederemo nel suo nome Lui lo farà. Nella fede Gesù ci ascolta, ci accompagna e ci perdona donandoci una vita nuova. Pregare, invocando con fede il Suo nome, è il modo più antico e potente che esiste per ricevere risposte.

Il male di fronte al nome di Gesù si allontana perché il Suo nome ha un potere supremo che supera “ogni altro nome”. Il nome di Gesù invocato con fede e fiducia può davvero salvarci. Gli apostoli nel Suo nome hanno compiuto meraviglie e ogni battezzato può fare altrettanto. Senza Gesù non c’è salvezza e noi, come il cieco di Gerico possiamo gridare con fede «Gesù, figlio di Davide, abbi pietà di me!»” (Luca 18:38) ed essere guariti.

Oggi, pensando ai mali che ci affliggono, possiamo, con fede, pregare confidando nelle sue promesse: “E qualunque cosa chiederete nel mio nome, la farò, perché il Padre sia glorificato nel Figlio. Se mi chiederete qualche cosa nel mio nome, io la farò” Gv 14,14.

Franca e Vincenzo, osb-cam

Dal Vangelo secondo Giovanni

In quel tempo, disse Gesù ai suoi discepoli: «Se avete conosciuto me, conoscerete anche il Padre mio: fin da ora lo conoscete e lo avete veduto».
Gli disse Filippo: «Signore, mostraci il Padre e ci basta».
Gli rispose Gesù: «Da tanto tempo sono con voi e tu non mi hai conosciuto, Filippo? Chi ha visto me, ha visto il Padre. Come puoi tu dire: “Mostraci il Padre”? Non credi che io sono nel Padre e il Padre è in me? Le parole che io vi dico, non le dico da me stesso; ma il Padre, che rimane in me, compie le sue opere. Credete a me: io sono nel Padre e il Padre è in me. Se non altro, credetelo per le opere stesse.
In verità, in verità io vi dico: chi crede in me, anch’egli compirà le opere che io compio e ne compirà di più grandi di queste, perché io vado al Padre. E qualunque cosa chiederete nel mio nome, la farò, perché il Padre sia glorificato nel Figlio. Se mi chiederete qualche cosa nel mio nome, io la farò.

   Parola del Signore

Abbiate fede

È nei momenti difficili che la sua voce ci accarezza e ci sussurra parole di intensa consolazione: “Non sia turbato il vostro cuore“. È Lui che ci invita ad avere “fede”. E’ Gesù che indica la via verso il Padre, verso la Pace e la Gioia.

Affidarsi non è debolezza ma vera forza. Fidarsi è la buona scelta di chi ha finalmente compreso che siamo figli di un Padre che ci ama e che vuole il nostro bene e che chiede di essere amato.

Arriverà il grande giorno nel quale Egli ci accoglierà nel cielo e ci mostrerà il posto che ci è stato riservato. Nessuno resterà solo e tutti insieme ci ritroveremo uniti in piena comunione con Lui.

Signore donaci la Pace nel cuore.

Franca e Vincenzo, osb-cam

Guarda il video sul canale YouTube Eremo di famiglia

Dal Vangelo secondo Giovanni

In quel tempo, disse Gesù ai suoi discepoli: «Non sia turbato il vostro cuore. Abbiate fede in Dio e abbiate fede anche in me. Nella casa del Padre mio vi sono molte dimore. Se no, vi avrei mai detto: “Vado a prepararvi un posto”? Quando sarò andato e vi avrò preparato un posto, verrò di nuovo e vi prenderò con me, perché dove sono io siate anche voi. E del luogo dove io vado, conoscete la via».
Gli disse Tommaso: «Signore, non sappiamo dove vai; come possiamo conoscere la via?». Gli disse Gesù: «Io sono la via, la verità e la vita. Nessuno viene al Padre se non per mezzo di me».

   Parola del Signore

Servire e ACCOGLIERE

Siamo servi, servi inutili chiamati ad accogliere. Tu ce ne hai dato l’esempio e chiedi di metterci a lavoro nella tua vigna. C’è qualcuno fra noi che non ascolta, qualche altro che fa solo finta ed altri che con giri di parole o con l’arroganza del loro ruolo, trasmettono un falso messaggio di te.

Ancora non è chiaro a noi tutti che il Signore sei tu e che nessuno di noi è padrone, nessuno ha l’esclusiva della licenza a parlare per te e che il tuo Spirito, libero e leggero, soffia dove, come e quando vuole senza tenere conto di ruoli e organizzazioni a piramide. Tu, Signore, ci hai voluto fratelli e ogni giorno bussi alla porta della nostra vita per chiedere accoglienza e a volte ci trovi distratti o peggio sordi. A volte ci chiedi impegni, ci chiedi di essere attivi e pronti a fare sacrifici e, soprattutto, a lavorare per il Regno facendo il bene non con il nostro superfluo ma con ciò che ci hai donato.

Oggi chiediamo di essere gioia e speranza; chiediamo di sentirci ed essere servi e di non diventare arroganti riconoscendo, invece, i tuoi tanti inviati che spesso sono volutamente esclusi, emarginati, scartati dai detentori di ruoli e/o di poteri che se ne servono solo per appagare il proprio ego. Signore abbi pietà di noi tutti.

Franca e Vincenzo, osb-cam

Dal Vangelo secondo Giovanni

[Dopo che ebbe lavato i piedi ai discepoli, Gesù] disse loro:
«In verità, in verità io vi dico: un servo non è più grande del suo padrone, né un inviato è più grande di chi lo ha mandato. Sapendo queste cose, siete beati se le mettete in pratica.
Non parlo di tutti voi; io conosco quelli che ho scelto; ma deve compiersi la Scrittura: “Colui che mangia il mio pane ha alzato contro di me il suo calcagno”. Ve lo dico fin d’ora, prima che accada, perché, quando sarà avvenuto, crediate che Io sono.
In verità, in verità io vi dico: chi accoglie colui che io manderò, accoglie me; chi accoglie me, accoglie colui che mi ha mandato».

   Parola del Signore

Aquila e Priscilla