Vita eterna

Dal Vangelo secondo Giovanni
Gv 6,51-58

In quel tempo, Gesù disse alla folla:
«Io sono il pane vivo, disceso dal cielo. Se uno mangia di questo pane vivrà in eterno e il pane che io darò è la mia carne per la vita del mondo».
Allora i Giudei si misero a discutere aspramente fra loro: «Come può costui darci la sua carne da mangiare?». Gesù disse loro: «In verità, in verità io vi dico: se non mangiate la carne del Figlio dell’uomo e non bevete il suo sangue, non avete in voi la vita. Chi mangia la mia carne e beve il mio sangue ha la vita eterna e io lo risusciterò nell’ultimo giorno. Perché la mia carne è vero cibo e il mio sangue vera bevanda.
Chi mangia la mia carne e beve il mio sangue rimane in me e io in lui. Come il Padre, che ha la vita, ha mandato me e io vivo per il Padre, così anche colui che mangia me vivrà per me. Questo è il pane disceso dal cielo; non è come quello che mangiarono i padri e morirono. Chi mangia questo pane vivrà in eterno».

Parola del Signore.

Prendere e mangiare il corpo di Gesù significa far penetrare il senso della sua vita nella nostra, significa vivere di Lui e per Lui. È in questo modo che riceviamo la vita eterna non domani ma adesso. Si, perché mangiare il corpo e bere il sangue di Cristo è avere la sua vita con noi perché la nostra vita sia davvero giusta, libera e autentica.

Se Gesù è la l’aria che respiriamo nel nostro quotidiano anche noi, vivremo come Lui, per sempre. E, come Lui, siamo pronti a fare della nostra vita un “servizio” per la buona vita degli altri e, quindi, anche per la nostra. Di certo, però, non possiamo obbligare nessuno a seguire Gesù, possiamo solo cercare di fare la nostra parte rispettando la libertà dell’altro che potrà certamente opporsi e rifiutare di seguire Gesù e di incontrare gli altri. 🙏

Franca e Vincenzo oblati camaldolesi ❤️

La vedova e le due monetine

Dal Vangelo secondo Marco
Mc 12,38-44

In quel tempo, Gesù [nel tempio] diceva alla folla nel suo insegnamento: «Guardatevi dagli scribi, che amano passeggiare in lunghe vesti, ricevere saluti nelle piazze, avere i primi seggi nelle sinagoghe e i primi posti nei banchetti. Divorano le case delle vedove e pregano a lungo per farsi vedere. Essi riceveranno una condanna più severa».
Seduto di fronte al tesoro, osservava come la folla vi gettava monete. Tanti ricchi ne gettavano molte. Ma, venuta una vedova povera, vi gettò due monetine, che fanno un soldo.
Allora, chiamati a sé i suoi discepoli, disse loro: «In verità io vi dico: questa vedova, così povera, ha gettato nel tesoro più di tutti gli altri. Tutti infatti hanno gettato parte del loro superfluo. Lei invece, nella sua miseria, vi ha gettato tutto quello che aveva, tutto quanto aveva per vivere».

Parola del Signore.

Siamo capaci di fare come la vedova che dona “tutto” ciò che aveva per vivere? Sicuramente è difficilissimo fare come ha fatto lei e forse non ci è neanche chiesto di dare “tutto” ciò che abbiamo. Ci è chiesto però di donare ai poveri, ci è chiesto di condividere ciò che abbiamo, ci è chiesto di essere vicini a chi è nel bisogno. E, diciamola tutta, ci è chiesto senza condizioni, ci è chiesto senza nulla avere in cambio, ci è chiesto anche e, soprattutto, di dare anche a chi secondo i nostri imperfetti parametri umani a nostro giudizio non merita. Non siamo chiamati a giudicare. Siamo chiamati a vivere per salvarci e aiutare chiunque a salvarsi. Questo, crediamo, è l’orizzonte ultimo, quello che solo la maturità spirituale e umana ci consegna. Si tratta di Amare e chi Ama lo fa senza condizioni e senza alcuna certezza di essere ricambiato. Buona vita.

Franca e Vincenzo oblati camaldolesi ❤️

E la folla lo ascoltava

Dal Vangelo secondo Marco
Mc 12,35-37

In quel tempo, insegnando nel tempio, Gesù diceva: «Come mai gli scribi dicono che il Cristo è figlio di Davide? Disse infatti Davide stesso, mosso dallo Spirito Santo:
“Disse il Signore al mio Signore:
Siedi alla mia destra,
finché io ponga i tuoi nemici
sotto i tuoi piedi”.
Davide stesso lo chiama Signore: da dove risulta che è suo figlio?».
E la folla numerosa lo ascoltava volentieri.

Parola del Signore.

La folla ascolta volentieri Gesù e lo fa perché le parole di Gesù sono parole vere, perché sono dette senza superbia, senza orgoglio e senza presunzione. Gesù è il Maestro buono, il figlio di Davide, erede dell’Antico Testamento e il Figlio di Dio atteso da sempre.

Gesù annuncia la buona notizia e offre una Speranza alla vita degli uomini. Le sue parole infondono coraggio e sollevano da ogni angoscia. Gesù è davvero la nostra guida e ci invita ad avere fiducia in Lui, a seguirlo nella vita quotidiana con semplicità e mettendoci a Servizio degli altri senza volerci sostituire all’altro. Restiamo in silenzio e preghiamo perché tutti gli uomini possano riscoprire la bellezza dello stare insieme e uniti aiutandosi reciprocamente.

Franca e Vincenzo oblati camaldolesi ❤️

Ascolta

Dal Vangelo secondo Marco
Mc 12,28b-34
 
In quel tempo, si avvicinò a Gesù uno degli scribi e gli domandò: «Qual è il primo di tutti i comandamenti?».
Gesù rispose: «Il primo è: “Ascolta, Israele! Il Signore nostro Dio è l’unico Signore; amerai il Signore tuo Dio con tutto il tuo cuore e con tutta la tua anima, con tutta la tua mente e con tutta la tua forza”. Il secondo è questo: “Amerai il tuo prossimo come te stesso”. Non c’è altro comandamento più grande di questi».
Lo scriba gli disse: «Hai detto bene, Maestro, e secondo verità, che Egli è unico e non vi è altri all’infuori di lui; amarlo con tutto il cuore, con tutta l’intelligenza e con tutta la forza e amare il prossimo come se stesso vale più di tutti gli olocausti e i sacrifici».
Vedendo che egli aveva risposto saggiamente, Gesù gli disse: «Non sei lontano dal regno di Dio».
E nessuno aveva più il coraggio di interrogarlo.

Parola del Signore

Ascolta Israele! (Shema’ Israel!). Inizia con queste due parole la preghiera del mattino e della sera di ogni ebreo osservante. Pregare iniziando a sollecitare l’Ascolto significa mettere al primo posto della giornata l’impegno ad ascoltare il Signore e, quindi, l’Altro che incontriamo. L’Ascolto, infatti, è il primo essenziale passaggio per cercare di capire l’Altro e cercare di costruire buone relazioni. Le relazioni, infatti, sono la prima concreta azione per Amare. E allora, questa mattina, ciascuno di noi cercherà di unire mentalmente Ascolto, Relazione e Amore che appaiono l’uno conseguenza dell’altro. In questo tempo, purtroppo, non ci si Ascolta più e a pagarne le conseguenze sono proprio le Relazioni (spesso mancano totalmente). E senza buone Relazioni come si può Amare?

Franca e Vincenzo oblati camaldolesi ❤️

Dio dei viventi

Dal Vangelo secondo Marco
Mc 12,18-27
 
In quel tempo, vennero da Gesù alcuni sadducei – i quali dicono che non c’è risurrezione – e lo interrogavano dicendo: «Maestro, Mosè ci ha lasciato scritto che, se muore il fratello di qualcuno e lascia la moglie senza figli, suo fratello prenda la moglie e dia una discendenza al proprio fratello. C’erano sette fratelli: il primo prese moglie, morì e non lasciò discendenza. Allora la prese il secondo e morì senza lasciare discendenza; e il terzo ugualmente, e nessuno dei sette lasciò discendenza. Alla fine, dopo tutti, morì anche la donna. Alla risurrezione, quando risorgeranno, di quale di loro sarà moglie? Poiché tutti e sette l’hanno avuta in moglie».
Rispose loro Gesù: «Non è forse per questo che siete in errore, perché non conoscete le Scritture né la potenza di Dio? Quando risorgeranno dai morti, infatti, non prenderanno né moglie né marito, ma saranno come angeli nei cieli. Riguardo al fatto che i morti risorgono, non avete letto nel libro di Mosè, nel racconto del roveto, come Dio gli parlò dicendo: “Io sono il Dio di Abramo, il Dio di Isacco e il Dio di Giacobbe”? Non è Dio dei morti, ma dei viventi! Voi siete in grave errore».

Parola del Signore.

Oggi più che mai comprendiamo che senza l’ascolto dello Spirito non possiamo tentare di capire cosa c’è dopo la morte della materia. La morte trasforma la nostra carne mortale in Spirito e Luce ed è così che entriamo in un’altra dimensione. Certamente oggi non possiamo conoscere questa altra dimensione. Possiamo però intuire che esiste e fidarci e affidarci che tutti entreremo dentro questa nuova dimensione nella quale il tempo diventerà eternità. Sappiamo anche che Gesù è andato a prepararci un posto. A noi spetta rispondere alla domanda fondamentale: crediamo nella risurrezione dei morti? Cioè abbiamo fede nelle parole di Gesù che ce lo annuncia? Una volta risposto positivamente a questa domanda possiamo immaginare quale potrà essere la vita dei risorti, cioè anche la nostra. Noi un’idea c’è l’abbiamo. E tu?

Franca e Vincenzo oblati camaldolesi ❤️

Quello che è di Cesare rendetelo a Cesare

Dal Vangelo secondo Marco
Mc 12,13-17
 
In quel tempo, mandarono da Gesù alcuni farisei ed erodiani, per coglierlo in fallo nel discorso.
 Vennero e gli dissero: «Maestro, sappiamo che sei veritiero e non hai soggezione di alcuno, perché non guardi in faccia a nessuno, ma insegni la via di Dio secondo verità. È lecito o no pagare il tributo a Cesare? Lo dobbiamo dare, o no?».
 Ma egli, conoscendo la loro ipocrisia, disse loro: «Perché volete mettermi alla prova? Portatemi un denaro: voglio vederlo». Ed essi glielo portarono.
 Allora disse loro: «Questa immagine e l’iscrizione, di chi sono?». Gli risposero: «Di Cesare». Gesù disse loro: «Quello che è di Cesare rendetelo a Cesare, e quello che è di Dio, a Dio».
E rimasero ammirati di lui.

Parola del Signore.

Occorre senz’altro “obbedire” a Cesare, cioè allo Stato ma c’è un limite. Occorre “obbedire al potere degli uomini” fino a che questo potere non opprime, fino a quando non schiacci la persona nella sua libertà, nella sua dignità, nella sua coscienza. L’uomo, infatti, è l’immagine di Dio e a Dio bisogna obbedire proprio per non essere oppressi o schiacciati nella libertà, nella dignità e nella coscienza. Solo Dio assicura all’uomo la sua libertà, la sua dignità e il buon esercizio della coscienza

Franca e Vincenzo oblati camaldolesi ❤️

La pietra d’angolo

Dal Vangelo secondo Marco
Mc 12,1-12

In quel tempo, Gesù si mise a parlare con parabole [ai capi dei sacerdoti, agli scribi e agli anziani]:
«Un uomo piantò una vigna, la circondò con una siepe, scavò una buca per il torchio e costruì una torre. La diede in affitto a dei contadini e se ne andò lontano.
Al momento opportuno mandò un servo dai contadini a ritirare da loro la sua parte del raccolto della vigna. Ma essi lo presero, lo bastonarono e lo mandarono via a mani vuote. Mandò loro di nuovo un altro servo: anche quello lo picchiarono sulla testa e lo insultarono. Ne mandò un altro, e questo lo uccisero; poi molti altri: alcuni li bastonarono, altri li uccisero.
Ne aveva ancora uno, un figlio amato; lo inviò loro per ultimo, dicendo: “Avranno rispetto per mio figlio!”. Ma quei contadini dissero tra loro: “Costui è l’erede. Su, uccidiamolo e l’eredità sarà nostra”. Lo presero, lo uccisero e lo gettarono fuori della vigna. Che cosa farà dunque il padrone della vigna? Verrà e farà morire i contadini e darà la vigna ad altri. Non avete letto questa Scrittura: “La pietra che i costruttori hanno scartato è diventata la pietra d’angolo; questo è stato fatto dal Signore ed è una meraviglia ai nostri occhi”?».
E cercavano di catturarlo, ma ebbero paura della folla; avevano capito infatti che aveva detto quella parabola contro di loro. Lo lasciarono e se ne andarono.

Parola del Signore.

L’uomo desidera prendere il posto di Dio. Dio, invece, dona tutto. Quando ciascuno di noi riuscirà a capire davvero la logica di Dio questo mondo cambierà. Quando questo accadrà nessuno sarà più escluso, emarginato, ignorato o denigrato. Solo allora non ci sarà più l’invidia, l’egoismo, l’avidità. La pietra d’angolo di questo cambiamento, però, è già stato collocata: è il Cristo crocifisso!

Franca e Vincenzo oblati camaldolesi ❤️

Chi crede in lui non è condannato

Dal Vangelo secondo Giovanni
Gv 3,16-18

In quel tempo, disse Gesù a Nicodèmo:
«Dio ha tanto amato il mondo da dare il Figlio, unigenito, perché chiunque crede in lui non vada perduto, ma abbia la vita eterna.
Dio, infatti, non ha mandato il Figlio nel mondo per condannare il mondo, ma perché il mondo sia salvato per mezzo di lui.
Chi crede in lui non è condannato; ma chi non crede è già stato condannato, perché non ha creduto nel nome dell’unigenito Figlio di Dio».

Parola del Signore.

Credere è la prima condizione che ci offre la possibilità di essere salvati. Chi crede si accaparra la Misericordia di Dio. Dio, infatti, vuole salvare tutti ma ci chiede di non rifiutarlo. D’altra parte l’uomo non può essere salvato contro la sua volontà.

È straordinaria questa grande volontà di Dio di salvare l’umanità ed è così grande che Dio ha mandato il Figlio proprio affinché nessuno si perda.

Franca e Vincenzo oblati camaldolesi ❤️

Con quale Autorità fai queste cose?

Dal Vangelo secondo Marco
Mc 11,27-33

In quel tempo, Gesù e i suoi discepoli andarono di nuovo a Gerusalemme. E, mentre egli camminava nel tempio, vennero da lui i capi dei sacerdoti, gli scribi e gli anziani e gli dissero: «Con quale autorità fai queste cose? O chi ti ha dato l’autorità di farle?».
Ma Gesù disse loro: «Vi farò una sola domanda. Se mi rispondete, vi dirò con quale autorità faccio questo. Il battesimo di Giovanni veniva dal cielo o dagli uomini? Rispondetemi».
Essi discutevano fra loro dicendo: «Se diciamo: “Dal cielo”, risponderà: “Perché allora non gli avete creduto?”. Diciamo dunque: “Dagli uomini”?». Ma temevano la folla, perché tutti ritenevano che Giovanni fosse veramente un profeta. Rispondendo a Gesù dissero: «Non lo sappiamo».
E Gesù disse loro: «Neanche io vi dico con quale autorità faccio queste cose».

Parola del Signore.

Sappiamo bene che ogni forma di Autorità viene dal cielo e che possiamo solo fare da tramite mettendo le nostre persone a Servizio. Chi Serve non giudica l’altro; non sfrutta l’altro; non lo opprime; non lo “utilizza” o peggio non lo schiaccia con l’arroganza del potere. Chi ha vera Autorità è persona Autorevole non ha bisogno di fare imposizioni, di obbligare l’altro.. C’è una differenza enorme tra chi esercita l’Autorità con autorevolezza e chi, invece, ha bisogno della forza o dell’aiuto della forza usando la coercizione e l’obbligo.

Gesù non ha mai imposto nulla a nessuno e ha solo e sempre detto “Se vuoi“. Le sue Parole e i suoi gesti sono sempre stati ispirati dal Padre e sono stati seguiti e amati perché ispirati da vero Amore e non dall’arroganza del potere che emargina, esclude e accantona impedendo finanche la libera espressione della persona umana. Essere Autorevoli è la vera sfida.

Franca e Vincenzo oblati camaldolesi ❤️

Abbiate fede in Dio

Dal Vangelo secondo Marco
Mc 11,11-25

[Dopo essere stato acclamato dalla folla, Gesù] entrò a Gerusalemme, nel tempio. E dopo aver guardato ogni cosa attorno, essendo ormai l’ora tarda, uscì con i Dodici verso Betània.
La mattina seguente, mentre uscivano da Betània, ebbe fame. Avendo visto da lontano un albero di fichi che aveva delle foglie, si avvicinò per vedere se per caso vi trovasse qualcosa ma, quando vi giunse vicino, non trovò altro che foglie. Non era infatti la stagione dei fichi. Rivolto all’albero, disse: «Nessuno mai più in eterno mangi i tuoi frutti!». E i suoi discepoli l’udirono.
Giunsero a Gerusalemme. Entrato nel tempio, si mise a scacciare quelli che vendevano e quelli che compravano nel tempio; rovesciò i tavoli dei cambiamonete e le sedie dei venditori di colombe e non permetteva che si trasportassero cose attraverso il tempio. E insegnava loro dicendo: «Non sta forse scritto: “La mia casa sarà chiamata
casa di preghiera per tutte le nazioni”?
Voi invece ne avete fatto un covo di ladri».
Lo udirono i capi dei sacerdoti e gli scribi e cercavano il modo di farlo morire. Avevano infatti paura di lui, perché tutta la folla era stupita del suo insegnamento. Quando venne la sera, uscirono fuori dalla città.
La mattina seguente, passando, videro l’albero di fichi seccato fin dalle radici. Pietro si ricordò e gli disse: «Maestro, guarda: l’albero di fichi che hai maledetto è seccato». Rispose loro Gesù: «Abbiate fede in Dio! In verità io vi dico: se uno dicesse a questo monte: “Lèvati e gèttati nel mare”, senza dubitare in cuor suo, ma credendo che quanto dice avviene, ciò gli avverrà. Per questo vi dico: tutto quello che chiederete nella preghiera, abbiate fede di averlo ottenuto e vi accadrà. Quando vi mettete a pregare, se avete qualcosa contro qualcuno, per- donate, perché anche il Padre vostro che è nei cieli perdoni a voi le vostre colpe».

Parola del Signore.

Fede, Speranza e Carità guidino sempre i nostri passi.

Franca e Vincenzo oblati camaldolesi ❤️

Aquila e Priscilla