In Galilea, là mi vedranno!

Dal Vangelo secondo Matteo
Mt 28,8-15

In quel tempo, abbandonato in fretta il sepolcro con timore e gioia grande, le donne corsero a dare l’annuncio ai suoi discepoli. Ed ecco, Gesù venne loro incontro e disse: «Salute a voi!». Ed esse si avvicinarono, gli abbracciarono i piedi e lo adorarono. Allora Gesù disse loro: «Non temete; andate ad annunciare ai miei fratelli che vadano in Galilea: là mi vedranno».
Mentre esse erano in cammino, ecco, alcune guardie giunsero in città e annunciarono ai capi dei sacerdoti tutto quanto era accaduto. Questi allora si riunirono con gli anziani e, dopo essersi consultati, diedero una buona somma di denaro ai soldati, dicendo: «Dite così: “I suoi discepoli sono venuti di notte e l’hanno rubato, mentre noi dormivamo”. E se mai la cosa venisse all’orecchio del governatore, noi lo persuaderemo e vi libereremo da ogni preoccupazione».

Quelli presero il denaro e fecero secondo le istruzioni ricevute. Così questo racconto si è divulgato fra i Giudei fino a oggi.

Parola del Signore.

Andare in Galilea, è un uscire da se stessi per raggiungere le periferie del mondo, le periferie esistenziali … è lì che possiamo trovare Gesù!

Franca e Vincenzo oblati camaldolesi ❤️

Il potere dei SEGNI

In questi tre giorni Gesù ci parla in maniera fortissima attraverso dei gesti che sono SEGNI. Segni forti attraverso i quali ci trasmette un messaggio potente è il messaggio dell’Amore che ci rende capace di metterci il grembiule e Servire. Si comincia con il lavare i piedi:

Gesù lava i piedi.

Nell’ultima cena istituisce l’Eucarestia e invita a lavare i piedi dell’altro, cioè ad accogliere gli altri così come sono. Ad accogliere il dolore, la maldicenza, le gelosie, i falsi sospetti e ogni tipo di cattiveria fino a porgere l’altra guancia senza reagire. Quella stessa sera, (gli storici dicono che era proprio un 7 aprile come quest’anno), Gesù verrà tradito con un 😘. Egli accoglie il suo destino. Nel Getsemani piangerà e poco dopo verra arrestato, processato prima dai sacerdoti del tempio e poi dal potere romano. Entrambi lo condanneranno alla pena della crocifissione. Flagellato, incoronato di spine gli viene consegnata una croce che dovrà portare lungo la via che conduce al Calvario.

Gesù sale al Calvario

Lungo la via, tra due ali di folla che lo deridono, Gesù incontra vari personaggi. Tra gli altri il Cireneo, un uomo che viene da Cirene che lo aiuta a portare la croce; la Veronica che asciugherà il suo volto.

La Veronica

Dopo la crocifissione Gesù morirà e verrà deposto in un sepolcro nuovo per risorgere il terzo giorno.

Oggi, tutti, dopo aver sostato ai piedi della croce ci chiediamo se siamo disposti davvero ad imitare Gesù nella vita, se siamo pronti a lavare i piedi degli altri, ad accompagnare Gesù sulla via dolorosa e se siamo disposti a portare la croce con Lui oppure, come i suoi stessi discepoli, fuggiamo o come Pietro lo rinneghiamo.

Oggi e domani sono i giorni del Silenzio, sono i giorni della meditazione e della preghiera.

Diamo senso e valore ai SEGNI. Facciamolo nella vita, nel nostro quotidiano, nella Liturgia della vita … I SEGNI hanno il potere di trasmetterci dei messaggi potenti. Diamo importanza ai SEGNI.

Viviamo questo tempo con intensità e certamente la Pasqua sarà un risorgere a vita nuova, un momento per ridare cuore ad ogni Speranza.

Franca e Vincenzo oblati camaldolesi ❤️

Vi ho dato un esempio

Dal Vangelo secondo Giovanni
Gv 13,1-15

Prima della festa di Pasqua, Gesù, sapendo che era venuta la sua ora di passare da questo mondo al Padre, avendo amato i suoi che erano nel mondo, li amò fino alla fine.
Durante la cena, quando il diavolo aveva già messo in cuore a Giuda, figlio di Simone Iscariota, di tradirlo, Gesù, sapendo che il Padre gli aveva dato tutto nelle mani e che era venuto da Dio e a Dio ritornava, si alzò da tavola, depose le vesti, prese un asciugamano e se lo cinse attorno alla vita. Poi versò dell’acqua nel catino e cominciò a lavare i piedi dei discepoli e ad asciugarli con l’asciugamano di cui si era cinto.
Venne dunque da Simon Pietro e questi gli disse: «Signore, tu lavi i piedi a me?». Rispose Gesù: «Quello che io faccio, tu ora non lo capisci; lo capirai dopo». Gli disse Pietro: «Tu non mi laverai i piedi in eterno!».  Gli rispose Gesù: «Se non ti laverò, non avrai parte con me». Gli disse Simon Pietro: «Signore, non solo i miei piedi, ma anche le mani e il capo!». Soggiunse Gesù: «Chi ha fatto il bagno, non ha bisogno di lavarsi se non i piedi ed è tutto puro; e voi siete puri, ma non tutti». Sapeva infatti chi lo tradiva; per questo disse: «Non tutti siete puri».
Quando ebbe lavato loro i piedi, riprese le sue vesti, sedette di nuovo e disse loro: «Capite quello che ho fatto per voi? Voi mi chiamate il Maestro e il Signore, e dite bene, perché lo sono. Se dunque io, il Signore e il Maestro, ho lavato i piedi a voi, anche voi dovete lavare i piedi gli uni agli altri. Vi ho dato un esempio, infatti, perché anche voi facciate come io ho fatto a voi».

Parola del Signore.

Gesù ci dà l’esempio. Con grande umiltà si mette a servizio. Servire, infatti, è la via che Lui ci ha indicato.

Franca e Vincenzo oblati camaldolesi ❤️

“Dormivo e sognavo che la vita non era che gioia. Mi svegliai e vidi che la vita non era che servizio. Servii e compresi che nel servizio c’era la gioia”. 

Rabindranath Tagore

Sono forse io, Signore?

Dal Vangelo secondo Matteo
Mt 26,14-25

In quel tempo, uno dei Dodici, chiamato Giuda Iscariòta, andò dai capi dei sacerdoti e disse: «Quanto volete darmi perché io ve lo consegni?». E quelli gli fissarono trenta monete d’argento. Da quel momento cercava l’occasione propizia per consegnare Gesù.
Il primo giorno degli Ázzimi, i discepoli si avvicinarono a Gesù e gli dissero: «Dove vuoi che prepariamo per te, perché tu possa mangiare la Pasqua?». Ed egli rispose: «Andate in città, da un tale, e ditegli: “Il Maestro dice: Il mio tempo è vicino; farò la Pasqua da te con i miei discepoli”». I discepoli fecero come aveva loro ordinato Gesù, e prepararono la Pasqua.
Venuta la sera, si mise a tavola con i Dodici. Mentre mangiavano, disse: «In verità io vi dico: uno di voi mi tradirà». Ed essi, profondamente rattristati, cominciarono ciascuno a domandargli:

«Sono forse io, Signore?». Ed egli rispose: «Colui che ha messo con me la mano nel piatto, è quello che mi tradirà. Il Figlio dell’uomo se ne va, come sta scritto di lui; ma guai a quell’uomo dal quale il Figlio dell’uomo viene tradito! Meglio per quell’uomo se non fosse mai nato!». Giuda, il traditore, disse: «Rabbì, sono forse io?». Gli rispose: «Tu l’hai detto».

Parola del Signore.

I discepoli centrati su loro stessi di fronte alla brusca rivelazione di Gesù si preoccupano di se stessi e provano a tirarsi fuori. Da tempo stando con Gesù avevano trovato un Maestro che rassicurava ora, invece, sta crollando tutto. L’unico che non credeva più al suo Maestro è Giuda che si fa dare le 30 monete d’argento per consegnarlo ai sacerdoti del tempio.

Tutto avviene di notte, quando le tenebre scendono è più facile che il male si faccia strada.

Sono momenti terribili per Gesù che li affronta con coraggio accettando il tradimento. Gesù sa chi è, lo guarda, lo osserva e con poche parole e un gesto lo indica agli altri.

Stiamo attenti alle nostre scelte di vita quotidiane, guardiamo cosa c’è nel nostro cuore e liberiamo la nostra vita da pesi che rendono il nostro cammino lento e faticoso. Per farlo non basta essere concentrati sul nostro bene personale ma occorre essere solidali e vicini a chi sta male a chi sta vivendo il dramma dell’abbandono, del tradimento, della solitudine. Siamo fratelli tutti, come ci ricorda papa Francesco, dimostriamolo!

Franca e Vincenzo oblati camaldolesi ❤️

Uno di voi mi tradirà

Dal Vangelo secondo Giovanni
Gv 13,21-33.36-38

In quel tempo, [mentre era a mensa con i suoi discepoli,] Gesù fu profondamente turbato e dichiarò: «In verità, in verità io vi dico: uno di voi mi tradirà».
I discepoli si guardavano l’un l’altro, non sapendo bene di chi parlasse. Ora uno dei discepoli, quello che Gesù amava, si trovava a tavola al fianco di Gesù. Simon Pietro gli fece cenno di informarsi chi fosse quello di cui parlava. Ed egli, chinandosi sul petto di Gesù, gli disse: «Signore, chi è?». Rispose Gesù: «È colui per il quale intingerò il boccone e glielo darò». E, intinto il boccone, lo prese e lo diede a Giuda, figlio di Simone Iscariòta. Allora, dopo il boccone, Satana entrò in lui.
Gli disse dunque Gesù: «Quello che vuoi fare, fallo presto». Nessuno dei commensali capì perché gli avesse detto questo; alcuni infatti pensavano che, poiché Giuda teneva la cassa, Gesù gli avesse detto: «Compra quello che ci occorre per la festa», oppure che dovesse dare qualche cosa ai poveri. Egli, preso il boccone, subito uscì. Ed era notte.
Quando fu uscito, Gesù disse: «Ora il Figlio dell’uomo è stato glorificato, e Dio è stato glorificato in lui. Se Dio è stato glorificato in lui, anche Dio lo glorificherà da parte sua e lo glorificherà subito. Figlioli, ancora per poco sono con voi; voi mi cercherete ma, come ho detto ai Giudei, ora lo dico anche a voi: dove vado io, voi non potete venire».
Simon Pietro gli disse: «Signore, dove vai?». Gli rispose Gesù: «Dove io vado, tu per ora non puoi seguirmi; mi seguirai più tardi». Pietro disse: «Signore, perché non posso seguirti ora? Darò la mia vita per te!». Rispose Gesù: «Darai la tua vita per me? In verità, in verità io ti dico: non canterà il gallo, prima che tu non m’abbia rinnegato tre volte».

Parola del Signore.

È Giuda il traditore. È lui che per danaro consegna “l’amico Gesù” ai sacerdoti del tempio. Lo fa che un gesto emblematico “un bacio“. Si, Giuda tradisce l’amico, il suo Maestro, il Figlio di Dio con un bacio. Giuda per tradire sceglie il segno del bacio che è il simbolo per eccellenza dell’Amore. Questa scelta ci appare terribile, qualcosa che, in qualche modo, supera lo stesso tradimento e lo rende ancora più odioso. Tradire un Amico con una delle manifestazioni d’affetto più belle e intense appare il massimo dell’ipocrisia.

Anche noi cari Amici stiamo attenti alle nostre scelte personali. A volte non solo ci può capitare di fare qualcosa che non si deve fare ma potremmo essere tentati di farlo rendendo il nostro comportamento anche ipocrita, meschino, ambiguo, bugiardo, doppio, falso, insincero, menzognero. Questo rende la nostra brutta azione ancora più grave.

Giuda solo successivamente percepirà il suo grave errore, aver venduto il suo Amico per danaro (a noi potrebbe capitare di farlo per altri motivi magari per un vantaggio personale) e, come sappiamo, Giuda, pentitosi, morirà suicida.

Cogliamo l’opportunità di questa vita per Amare, facciamolo con tutte le nostre forze, facciamolo con tutta la nostra volontà, facciamolo anche quando questo mondo ci consiglia di non farlo. Amare è la Via che Gesù, il nostro unico Maestro, ci ha insegnato.

Franca e Vincenzo oblati camaldolesi ❤️

Sei giorni prima di Pasqua

Dal Vangelo secondo Giovanni
Gv 12,1-11

Sei giorni prima della Pasqua, Gesù andò a Betània, dove si trovava Làzzaro, che egli aveva risuscitato dai morti. E qui fecero per lui una cena: Marta serviva e Làzzaro era uno dei commensali. Maria allora prese trecento grammi di profumo di puro nardo, assai prezioso, ne cosparse i piedi di Gesù, poi li asciugò con i suoi capelli, e tutta la casa si riempì dell’aroma di quel profumo.
Allora Giuda Iscariòta, uno dei suoi discepoli, che stava per tradirlo, disse: «Perché non si è venduto questo profumo per trecento denari e non si sono dati ai poveri?». Disse questo non perché gli importasse dei poveri, ma perché era un ladro e, siccome teneva la cassa, prendeva quello che vi mettevano dentro.
Gesù allora disse: «Lasciala fare, perché ella lo conservi per il giorno della mia sepoltura.  I poveri infatti li avete sempre con voi, ma non sempre avete me».
Intanto una grande folla di Giudei venne a sapere che egli si trovava là e accorse, non solo per Gesù, ma anche per vedere Làzzaro che egli aveva risuscitato dai morti. I capi dei sacerdoti allora decisero di uccidere anche Làzzaro, perché molti Giudei se ne andavano a causa di lui e credevano in Gesù.

Parola del Signore.

Ci siamo. Inizia la settimana più tragica e difficile ma anche quella che donerà la salvezza. Il male non vincerà.

Franca e Vincenzo oblati camaldolesi ❤️

Passione secondo Matteo

Non è una cronaca ma una interpretazione di quanto è accaduto a Gesù nella settimana nella quale è tradito, arrestato, processato, messo in croce e poi Risorto.

Tra i protagonisti, Giuda che tradisce per denaro e che lo fa con un bacio; Pietro che lo rinnega; Caifa, il sommo sacerdote che ne decreta la condanna a morte; Pilato che se ne lava le mani; il Centurione che lo riconosce come Dio; uno dei due crocifissi con Lui.

La trama è coinvolgente e suscita interrogativi profondi alla nostra ricerca di senso.

In quale dei protagonisti mi riconosco di più? Cosa mi ha turbato, se qualcosa mi ha turbato? Come credo posso accogliere nella mia vita la salvezza che Gesù Cristo mi ha donato?

Condividiamo anche una bellissima lectio della biblista Marianna Assaf dal Monastero di Sant’Antonio Abate in Roma clicca qui

Buona Settimana Santa.

Franca e Vincenzo oblati camaldolesi ❤️

Gesù doveva morire

Dal Vangelo secondo Giovanni
Gv 11,45-56

In quel tempo, molti dei Giudei che erano venuti da Maria, alla vista di ciò che Gesù aveva compiuto, [ossia la risurrezione di Làzzaro,] credettero in lui. Ma alcuni di loro andarono dai farisei e riferirono loro quello che Gesù aveva fatto. 
Allora i capi dei sacerdoti e i farisei riunirono il sinèdrio e dissero: «Che cosa facciamo? Quest’uomo compie molti segni. Se lo lasciamo continuare così, tutti crederanno in lui, verranno i Romani e distruggeranno il nostro tempio e la nostra nazione». 
Ma uno di loro, Caifa, che era sommo sacerdote quell’anno, disse loro: «Voi non capite nulla! Non vi rendete conto che è conveniente per voi che un solo uomo muoia per il popolo, e non vada in rovina la nazione intera!». Questo però non lo disse da se stesso, ma, essendo sommo sacerdote quell’anno, profetizzò che Gesù doveva morire per la nazione; e non soltanto per la nazione, ma anche per riunire insieme i figli di Dio che erano dispersi. Da quel giorno dunque decisero di ucciderlo. 
Gesù dunque non andava più in pubblico tra i Giudei, ma da lì si ritirò nella regione vicina al deserto, in una città chiamata Èfraim, dove rimase con i discepoli. 
Era vicina la Pasqua dei Giudei e molti dalla regione salirono a Gerusalemme prima della Pasqua per purificarsi. Essi cercavano Gesù e, stando nel tempio, dicevano tra loro: «Che ve ne pare? Non verrà alla festa?».

Parola del Signore.

Il potere per difendere se stesso è capace di compiere ogni tipo di azione. È capace finanche di uccidere una persona. Il potere non ha un cuore. Il potere è freddo, calcolatore, rapace. Al potere non importa nulla del bene ma s’interessa solo di se stesso. E così, capita, che Gesù, un uomo che compie “segni”, che aiuta i poveri, gli oppressi; un uomo che s’interessa di chi soffre, dei malati e degli emarginati viene cercato per essere messo a morte. Il potere ha emesso la sua sentenza: “Gesù deve morire” e questo accadrà presto.

Chiediamoci: ma è questo il VERO potere? Oppure il VERO potere risiede nel mettersi al Servizio? Nel lavare i piedi agli altri? Nel vivere con umiltà le nostre giornate?

Franca e Vincenzo oblati camaldolesi ❤️

Cercavano di catturarlo

Dal Vangelo secondo Giovanni
Gv 10,31-42

In quel tempo, i Giudei raccolsero delle pietre per lapidare Gesù. Gesù disse loro: «Vi ho fatto vedere molte opere buone da parte del Padre: per quale di esse volete lapidarmi?». Gli risposero i Giudei: «Non ti lapidiamo per un’opera buona, ma per una bestemmia: perché tu, che sei uomo, ti fai Dio». 
Disse loro Gesù: «Non è forse scritto nella vostra Legge: “Io ho detto: voi siete dèi”? Ora, se essa ha chiamato dèi coloro ai quali fu rivolta la parola di Dio – e la Scrittura non può essere annullata -, a colui che il Padre ha consacrato e mandato nel mondo voi dite: “Tu bestemmi”, perché ho detto: “Sono Figlio di Dio”? Se non compio le opere del Padre mio, non credetemi; ma se le compio, anche se non credete a me, credete alle opere, perché sappiate e conosciate che il Padre è in me, e io nel Padre». Allora cercarono nuovamente di catturarlo, ma egli sfuggì dalle loro mani. 
Ritornò quindi nuovamente al di là del Giordano, nel luogo dove prima Giovanni battezzava, e qui rimase. Molti andarono da lui e dicevano: «Giovanni non ha compiuto nessun segno, ma tutto quello che Giovanni ha detto di costui era vero». E in quel luogo molti credettero in lui.

Parola del Signore.

A complicare la vita c’è sempre la logica della contrapposizione, c’è il timore che qualcuno possa fare o che sia migliore di noi (e forse lo è davvero). Di fronte a queste paure che si fa? Si tenta di annientare l’avversario o il presunto avversario. Non si guarda alla bontà delle sue azioni ma si dà credito ai pregiudizi e perciò si prova a distruggerlo. I Giudei, infatti, non vogliono lapidare Gesù per ciò che fa ma vorrebbero lapidarlo perché si è fatto Figlio di Dio. Tentano di catturarlo ma Gesù riesce a fuggire perché non era ancora giunto il momento. Anche noi stiamo attenti. Liberiamoci dai pregiudizi sulle persone e stiamo invece più attenti a ciò che fanno. Se fanno cose buone perché dovremmo lanciare pietre contro di loro? Perché?

Franca e Vincenzo oblati camaldolesi ❤️

Prima che Abramo fosse, Io sono

Dal Vangelo secondo Giovanni
Gv 8,51-59
 
In quel tempo, Gesù disse ai Giudei: «In verità, in verità io vi dico: se uno osserva la mia parola, non vedrà la morte in eterno». Gli dissero allora i Giudei: «Ora sappiamo che sei indemoniato. Abramo è morto, come anche i profeti, e tu dici: “Se uno osserva la mia parola, non sperimenterà la morte in eterno”. Sei tu più grande del nostro padre Abramo, che è morto? Anche i profeti sono morti. Chi credi di essere?».
Rispose Gesù: «Se io glorificassi me stesso, la mia gloria sarebbe nulla. Chi mi glorifica è il Padre mio, del quale voi dite: ”È nostro Dio!”, e non lo conoscete. Io invece lo conosco. Se dicessi che non lo conosco, sarei come voi: un mentitore. Ma io lo conosco e osservo la sua parola. Abramo, vostro padre, esultò nella speranza di vedere il mio giorno; lo vide e fu pieno di gioia».

Allora i Giudei gli dissero: «Non hai ancora cinquant’anni e hai visto Abramo?». Rispose loro Gesù: «In verità, in verità io vi dico: prima che Abramo fosse, Io Sono».
Allora raccolsero delle pietre per gettarle contro di lui; ma Gesù si nascose e uscì dal tempio.

Parola del Signore.

Credono ai morti e non credono a chi è vivo. Lo scontro è sempre tra la volontà di Dio e quella degli uomini. Difficilmente si è pronti ad accogliere la volontà di Dio. Piuttosto piace attribuire a Dio la nostra volontà. Ma questo giochetto non funziona. Stiamo attenti nella vita.

Stiamo attenti. Il mondo è pieno di diavoli, buffoni e finti amici Smettiamo di fare come i bambini che credono che i diavoli vadano in giro con le corna e i buffoni con i campanelli. Sappiamo bene che diavoli e buffoni si mascherano da finti buoni. Ci sono poi gli “amici” … alcuni tradiscono e lo fanno con un “bacio”, un po’ come Giuda.

Chissà perché lo fanno? 

Chissà perché pensano di non essere scoperti? 

Che delusione! Siamo costretti a nasconderci facendo finta di nulla e a fuggire lontano. Peccato!

Aquila e Priscilla