Grandi cose ha fatto per me l’Onnipotente

Buongiorno.

Il Magnificat ci appare come la sintesi del più Grande messaggio di Libertà che l’umanità abbia mai ricevuto. Già nel primo versetto si riconosce Dio come Salvatore, come l’unico Potente. Di fronte a Lui tutti coloro che credono di essere potenti su questa terra sono nulla. Chi riconosce Dio come il suo Salvatore riconosce di essere Libero in Lui e nulla può chi crede di poterci dominare, ricattare o altro. La vera libertà sta nel riconoscere Dio Padre come unico Salvatore.

Ora se sei arrivata/o a leggere fino a qui continua Ascoltando con il cuore il Magnificat che è un vero inno alla libertà che nessun uomo potrà mai sottrarci.

Franca e Vincenzo oblati camaldolesi ❤️

Dal Vangelo secondo Luca
Lc 1,46-55
 
In quel tempo, Maria disse:
«L’anima mia magnifica il Signore
e il mio spirito esulta in Dio, mio salvatore,
perché ha guardato l’umiltà della sua serva.
D’ora in poi tutte le generazioni mi chiameranno
beata.
Grandi cose ha fatto per me l’Onnipotente
e Santo è il suo nome;
di generazione in generazione la sua misericordia
per quelli che lo temono.
Ha spiegato la potenza del suo braccio,
ha disperso i superbi nei pensieri del loro cuore;
ha rovesciato i potenti dai troni,
ha innalzato gli umili;
ha ricolmato di beni gli affamati,
ha rimandato i ricchi a mani vuote.
Ha soccorso Israele, suo servo,
ricordandosi della sua misericordia,
come aveva detto ai nostri padri,

per Abramo e la sua discendenza, per sempre».

Parola del Signore

Beata colei che ha creduto

Maria è la prima beata della storia. Umile e in Ascolto della Parola è scelta da Dio per entrare nella storia dell’umanità.

Maria ci insegna a fidarci e ad affidarci e, in certe circostanze, non si può e non si deve fare altro. La Parola promette e se accolta da vita vera alla nostra vita perché ci fa strumento del progetto di Dio.

Credere alla Parola ci salva la vita e ci colloca nella schiera dei fedeli discepoli del Maestro.

Franca e Vincenzo oblati camaldolesi ❤️

Dal Vangelo secondo Luca
Lc 1,39-45
 
In quei giorni Maria si alzò e andò in fretta verso la regione montuosa, in una città di Giuda.
Entrata nella casa di Zaccarìa, salutò Elisabetta. Appena Elisabetta ebbe udito il saluto di Maria, il bambino sussultò nel suo grembo.
Elisabetta fu colmata di Spirito Santo ed esclamò a gran voce: «Benedetta tu fra le donne e benedetto il frutto del tuo grembo! A che cosa devo che la madre del mio Signore venga da me? Ecco, appena il tuo saluto è giunto ai miei orecchi, il bambino ha sussultato di gioia nel mio grembo. E beata colei che ha creduto nell’adempimento di ciò che il Signore le ha detto».

Parola del Signore.

Non temere perché hai trovato grazia presso Dio

C’è qualcosa di Grande nel Vangelo di oggi; c’è qualcosa che scuote la vita e offre Luce; c’è la più Grande novità nella storia del mondo. Gesù entra nella storia umana, si fa carne e ossa e prende dimora nel grembo di Maria. La sua irruzione nella storia avviene in un villaggio sperduto della Galilea, periferia urbana, e sceglie una piccola grande donna che stupita dell’annuncio dell’Angelo l’accoglie. Vergine e pura perché senza peccato Maria con immensa umiltà chiede “come avverrà…” e l’Angelo chiama in causa lo Spirito Santo … Allora Maria disse: «Ecco la serva del Signore: avvenga per me secondo la tua parola». Ecco il Grande mistero si compie nel frastuono di un mondo che continua ieri come oggi la sua folle corsa quasi completamente indifferente mentre l’Amore allo stato puro entra nella storia umana e prova a mostrare il progetto di Dio. È tempo di Ascoltare, è tempo di seguire il Maestro, l’unico Maestro che con umiltà vuole cambiare la storia del mondo e la nostra storia. Egli sta alla porta e bussa!

Franca e Vincenzo oblati camaldolesi ❤️

Dal Vangelo secondo Luca
Lc 1,26-38
 
Al sesto mese, l’angelo Gabriele fu mandato da Dio in una città della Galilea, chiamata Nàzaret, a una vergine, promessa sposa di un uomo della casa di Davide, di nome Giuseppe. La vergine si chiamava Maria. Entrando da lei, disse: «Rallégrati, piena di grazia: il Signore è con te».
 A queste parole ella fu molto turbata e si domandava che senso avesse un saluto come questo. L’angelo le disse: «Non temere, Maria, perché hai trovato grazia presso Dio. Ed ecco, concepirai un figlio, lo darai alla luce e lo chiamerai Gesù. Sarà grande e verrà chiamato Figlio dell’Altissimo; il Signore Dio gli darà il trono di Davide suo padre e regnerà per sempre sulla casa di Giacobbe e il suo regno non avrà fine».
Allora Maria disse all’angelo:

«Come avverrà questo, poiché non conosco uomo?». Le rispose l’angelo: «Lo Spirito Santo scenderà su di te e la potenza dell’Altissimo ti coprirà con la sua ombra. Perciò colui che nascerà sarà santo e sarà chiamato Figlio di Dio. Ed ecco, Elisabetta, tua parente, nella sua vecchiaia ha concepito anch’essa un figlio e questo è il sesto mese per lei, che era detta sterile: nulla è impossibile a Dio».
Allora Maria disse: «Ecco la serva del Signore: avvenga per me secondo la tua parola». E l’angelo si allontanò da lei.

Parola del Signore.

Non temere … la tua preghiera è stata esaudita

La forza della preghiera va oltre ogni immaginazione. La sua potenza scardina ogni ragione. I suoi effetti danno Vita alla vita. Ed è quello che accade nella concretezza dell’esistenza del sacerdote Zaccaria e della sua sposa Elisabetta. Nonostante sia anziana Elisabetta che era sterile partorirà un figlio: Giovanni il precursore, colui che è destinato ad aprire la via del Signore.

Volendo aggiungere qualche riflessione abbiamo fatto un semplice parallelo con la nascita di Gesù.

Le due nascite sono annunciate dall’angelo; mentre Elisabetta e Zaccaria sono anziani e rappresentano l’antico testamento ormai arido e infecondo, Maria e Giuseppe sono l’inizio del nuovo testamento destinato a portare nuova linfa in un popolo e in un mondo bisognoso di nuova Vita. Ed ecco Giovanni, l’ultimo dei profeti, che chiude l’antica alleanza e Gesù che, invece, da avvio alla nuova alleanza.

Franca e Vincenzo oblati camaldolesi ❤️

Dal Vangelo secondo Luca
Lc 1,5-25
 
Al tempo di Erode, re della Giudea, vi era un sacerdote di nome Zaccarìa, della classe di Abìa, che aveva in moglie una discendente di Aronne, di nome Elisabetta. Ambedue erano giusti davanti a Dio e osservavano irreprensibili tutte le leggi e le prescrizioni del Signore. Essi non avevano figli, perché Elisabetta era sterile e tutti e due erano avanti negli anni.
Avvenne che, mentre Zaccarìa svolgeva le sue funzioni sacerdotali davanti al Signore durante il turno della sua classe, gli toccò in sorte, secondo l’usanza del servizio sacerdotale, di entrare nel tempio del Signore per fare l’offerta dell’incenso.
Fuori, tutta l’assemblea del popolo stava pregando nell’ora dell’incenso. Apparve a lui un angelo del Signore, ritto alla destra dell’altare dell’incenso. Quando lo vide, Zaccarìa si turbò e fu preso da timore. Ma l’angelo gli disse: «Non temere, Zaccarìa, la tua preghiera è stata esaudita e tua moglie Elisabetta ti darà un figlio, e tu lo chiamerai Giovanni. Avrai gioia ed esultanza, e molti si rallegreranno della sua nascita, perché egli sarà grande davanti al Signore; non berrà vino né bevande inebrianti, sarà colmato di Spirito Santo fin dal seno di sua madre e ricondurrà molti figli d’Israele al Signore loro Dio. Egli camminerà innanzi a lui con lo spirito e la potenza di Elìa, per ricondurre i cuori dei padri verso i figli e i ribelli alla saggezza dei giusti e preparare al Signore un popolo ben disposto».
Zaccarìa disse all’angelo: «Come potrò mai conoscere questo? Io sono vecchio e mia moglie è avanti negli anni». L’angelo gli rispose: «Io sono Gabriele, che sto dinanzi a Dio e sono stato mandato a parlarti e a portarti questo lieto annuncio. Ed ecco, tu sarai muto e non potrai parlare fino al giorno in cui queste cose avverranno, perché non hai creduto alle mie parole, che si compiranno a loro tempo».

Intanto il popolo stava in attesa di Zaccarìa, e si meravigliava per il suo indugiare nel tempio. Quando poi uscì e non poteva parlare loro, capirono che nel tempio aveva avuto una visione. Faceva loro dei cenni e restava muto.
Compiuti i giorni del suo servizio, tornò a casa. Dopo quei giorni Elisabetta, sua moglie, concepì e si tenne nascosta per cinque mesi e diceva: «Ecco che cosa ha fatto per me il Signore, nei giorni in cui si è degnato di togliere la mia vergogna fra gli uomini».

Parola del Signore.

Dio con noi

Anche questa domenica abbiamo la lectio dal Monastero di Sant’Antonio Abate in Roma. Per ascoltare clicca qui

Dal Vangelo secondo Matteo
Mt 1,18-24
 
Così fu generato Gesù Cristo: sua madre Maria, essendo promessa sposa di Giuseppe, prima che andassero a vivere insieme si trovò incinta per opera dello Spirito Santo. Giuseppe suo sposo, poiché era uomo giusto e non voleva accusarla pubblicamente, pensò di ripudiarla in segreto.
Però, mentre stava considerando queste cose, ecco, gli apparve in sogno un angelo del Signore e gli disse: «Giuseppe, figlio di Davide, non temere di prendere con te Maria, tua sposa. Infatti il bambino che è generato in lei viene dallo Spirito Santo; ella darà alla luce un figlio e tu lo chiamerai Gesù: egli infatti salverà il suo popolo dai suoi peccati».
Tutto questo è avvenuto perché si compisse ciò che era stato detto dal Signore per mezzo del profeta: «Ecco, la vergine concepirà e darà alla luce un figlio: a lui sarà dato il nome di Emmanuele», che significa “Dio con noi”. Quando si destò dal sonno, Giuseppe fece come gli aveva ordinato l’angelo del Signore e prese con sé la sua sposa.

Parola del Signore.

Genealogia di Gesù

A cosa serve questo lungo elenco di nomi? Cosa ci vuole trasmettere l’evangelista Matteo. Ci vengono in mente almeno due cose: 1) che Gesù è vero uomo, che è carne umana e che si è fatto uomo per elevarci e farci come Lui – 2) che Gesù non ha avuto timore di mostrare che tra i suoi antenati ci sono tanti peccatori perfino prostitute, suicidi e idolatri.

Gesù vero uomo e vero Dio è figlio di Davide e Abramo.

Franca e Vincenzo oblati camaldolesi ❤️

Dal Vangelo secondo Matteo
Mt 1,1-17
 
Genealogia di Gesù Cristo figlio di Davide, figlio di Abramo.
Abramo generò Isacco, Isacco generò Giacobbe, Giacobbe generò Giuda e i suoi fratelli, Giuda generò Fares e Zara da Tamar, Fares generò Esrom, Esrom generò Aram, Aram generò Aminadàb, Aminadàb generò Naassòn, Naassòn generò Salmon, Salmon generò Booz da Racab, Booz generò Obed da Rut, Obed generò Iesse, Iesse generò il re Davide.
Davide generò Salomone da quella che era stata la moglie di Urìa, Salomone generò Roboamo, Roboamo generò Abìa, Abìa generò Asaf, Asaf generò Giòsafat, Giòsafat generò Ioram, Ioram generò Ozìa, Ozìa generò Ioatàm, Ioatàm generò Àcaz, Àcaz generò Ezechìa, Ezechìa generò Manasse, Manasse generò Amos, Amos generò Giosìa, Giosìa generò Ieconìa e i suoi fratelli, al tempo della deportazione in Babilonia.

Dopo la deportazione in Babilonia, Ieconìa generò Salatièl, Salatièl generò Zorobabele, Zorobabele generò Abiùd, Abiùd generò Eliachìm, Eliachìm generò Azor, Azor generò Sadoc, Sadoc generò Achim, Achim generò Eliùd, Eliùd generò Eleàzar, Eleàzar generò Mattan, Mattan generò Giacobbe, Giacobbe generò Giuseppe, lo sposo di Maria, dalla quale è nato Gesù, chiamato Cristo.
In tal modo, tutte le generazioni da Abramo a Davide sono quattordici, da Davide fino alla deportazione in Babilonia quattordici, dalla va gdeportazione in Babilonia a Cristo quattordici.

Parola del Signore.

Come lampada che arde e risplende

Ogni persona che ci vuole bene anche solo per un piccolo tratto di vita è il segno dell’Amore di Dio. A volte incontriamo persone speciali che ci sostengono, si interessano di noi, ci aiutano in qualche modo. Ebbene queste persone sono proprio frammenti di luce che rischiara il buio e lampade che ardono e risplendono. Peccato che a volte nemmeno ce ne accorgiamo e, peggio ancora, le snobbiamo.

Nel Vangelo di oggi, Gesù rende onore a Giovanni Battista e dice di lui: “Egli era la lampada che arde e risplende, e voi solo per un momento avete voluto rallegrarvi alla sua luce”.

Che bello sarebbe questo mondo e questa vita se anche noi riuscissimo ad essere un po’ come il Battista che ha speso la vita per preparare la via del Signore … che bello! Certamente possiamo farlo ma, ci chiediamo, vogliamo farlo? Siamo testimoni della Luce? Portiamo un po’ di Verità? Oppure viviamo ingannando gli altri e noi stessi?

Franca e Vincenzo oblati camaldolesi ❤️

Dal Vangelo secondo Giovanni
Gv 5,33-36

In quel tempo, Gesù disse ai Giudei:
«Voi avete inviato dei messaggeri a Giovanni ed egli ha dato testimonianza alla verità. Io non ricevo testimonianza da un uomo; ma vi dico queste cose perché siate salvati. Egli era la lampada che arde e risplende, e voi solo per un momento avete voluto rallegrarvi alla sua luce.
Io però ho una testimonianza superiore a quella di Giovanni: le opere che il Padre mi ha dato da compiere, quelle stesse opere che io sto facendo, testimoniano di me che il Padre mi ha mandato».

Parola del Signore.

Preparare la via del Signore

Ogni battezzato è invitato a “preparare le vie del Signore” a “raddrizzare i sentieri sui quali cammjniamo” …

Viviamo un tempo di indifferenza, di vuoto, di grande timore per il futuro ma continuiamo, come sempre, a fare gli stessi errori, a ripetere gli stessi sbagli senza correggere le scelte quotidiane … Siamo incorreggibili e sordi all’appello che viene, anche oggi, dal Signore che ci ripete il bisogno di cambiare vita per riconquistare quella Pace che abbiamo perduto. Spesso soffocati dal vortice quotidiano occupiamo il tempo nel rincorrere i falsi miti di questo mondo e perdiamo l’essenziale salvo poi pentircene e, peggio ancora, dandone la responsabili agli altri … È tempo di cambiare vita, è urgente, il tempo è poco ma possiamo ancora riprendere la via giusta … Se vogliamo davvero possiamo farlo

Franca e Vincenzo oblati camaldolesi ❤️

Dal Vangelo secondo Luca
Lc 7,24-30

Quando gli inviati di Giovanni furono partiti, Gesù si mise a parlare di Giovanni alle folle:
«Che cosa siete andati a vedere nel deserto? Una canna sbattuta dal vento? Allora, che cosa siete andati a vedere? Un uomo vestito con abiti di lusso? Ecco, quelli che portano vesti sontuose e vivono nel lusso stanno nei palazzi dei re. Ebbene, che cosa siete andati a vedere? Un profeta? Sì, io vi dico, anzi, più che un profeta. Egli è colui del quale sta scritto:
“Ecco, dinanzi a te mando il mio messaggero,
davanti a te egli preparerà la tua via”.
Io vi dico: fra i nati da donna non vi è alcuno più grande di Giovanni, ma il più piccolo nel regno di Dio è più grande di lui.
Tutto il popolo che lo ascoltava, e anche i pubblicani, ricevendo il battesimo di Giovanni, hanno riconosciuto che Dio è giusto. Ma i farisei e i dottori della Legge, non facendosi battezzare da lui, hanno reso vano il disegno di Dio su di loro».

Parola del Signore

Riferite a Giovanni ciò che avete visto e udito

C’è qualcosa di misterioso nelle parole di Gesù ma è un Mistero che salva la vita. Egli è colui che propone e non impone un piano di salvezza per la vita. La nostra volontà nulla può fare se non accogliere il progetto pensato per noi. Vivere questo progetto di Dio per noi ci guarisce da ogni malattia, ci mostra un cammino che a volte è anche duro, ci aiuta a camminare sulle nostre gambe malferme, ci purifica le nostre piaghe, ci permette di ascoltare parole di conforto e di sostegno, di ritornare a vivere e di affrontare le nostre povertà. È proprio di noi che i discepoli di Giovanni sono invitati a parlare con Lui. Gesù è l’unico capace di vincere il male, ogni male.

Franca e Vincenzo oblati camaldolesi ❤️

Dal Vangelo secondo Luca
Lc 7,19-23

In quel tempo, Giovanni chiamati due dei suoi discepoli li mandò a dire al Signore: «Sei tu colui che deve venire o dobbiamo aspettare un altro?».
Venuti da lui, quegli uomini dissero: «Giovanni il Battista ci ha mandati da te per domandarti: “Sei tu colui che deve venire o dobbiamo aspettare un altro?”».
In quello stesso momento Gesù guarì molti da malattie, da infermità, da spiriti cattivi e donò la vista a molti ciechi. Poi diede loro questa risposta: «Andate e riferite a Giovanni ciò che avete visto e udito: i ciechi riacquistano la vista, gli zoppi camminano, i lebbrosi sono purificati, i sordi odono, i morti risuscitano, ai poveri è annunciata la buona notizia. E beato è colui che non trova in me motivo di scandalo!».

Parola del Signore.

È venuto Giovanni e i peccatori gli hanno creduto

I peccatori ascoltano le parole di Giovanni e si pentono e, poi, decidono di credere cambiando vita. Gesù dice bene di loro, dice bene di chi ha la forza e il coraggio di cambiare vita, di chi abbandona la propria situazione di peccato per seguirlo.

Questo è proprio un bel vangelo; è una buona notizia per noi; è la prova che possiamo cambiare vita … Tutto dipende noi. Il Padre ci attende e ci accoglie. Questo è il momento per cambiare vita.

Franca e Vincenzo oblati camaldolesi ❤️

Dal Vangelo secondo Matteo
Mt 21,28-32

In quel tempo, Gesù disse ai capi dei sacerdoti e agli anziani del popolo: «Che ve ne pare? Un uomo aveva due figli. Si rivolse al primo e disse: “Figlio, oggi va’ a lavorare nella vigna”. Ed egli rispose: “Non ne ho voglia”. Ma poi si pentì e vi andò. Si rivolse al secondo e disse lo stesso. Ed egli rispose: “Sì, signore”. Ma non vi andò. Chi dei due ha compiuto la volontà del padre?». Risposero: «Il primo».
E Gesù disse loro: «In verità io vi dico: i pubblicani e le prostitute vi passano avanti nel regno di Dio. Giovanni infatti venne a voi sulla via della giustizia, e non gli avete creduto; i pubblicani e le prostitute invece gli hanno creduto. Voi, al contrario, avete visto queste cose, ma poi non vi siete nemmeno pentiti così da credergli».

Parola del Signore.

Aquila e Priscilla